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Neuroeconomia e shopping: non chiedere alla persona, chiedi al cervello

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    (Colin) Nelle neuroscienze
    abbiamo un detto:
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    "Non chiedere alla persona,
    chiedi al cervello"
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    perché l'attività cerebrale
    può essere qualcosa
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    non del tutto cosciente.
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    ♪ (musica) ♪
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    La mia ricerca riguarda
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    l'economia comportamentale
    e la neuroeconomia.
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    L'economia comportamentale
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    trae le sue idee dalla psicologia
    e da altre scienze sociali
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    per rendere l'economia un po' più reale
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    e adatta al comportamento umano.
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    Con la neuroeconomia cerchiamo di capire
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    cosa succede nel cervello
    quando le persone
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    prendono decisioni economiche.
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    Il bias ipotetico è un'espressione
    che si usa quando si chiede
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    a qualcuno se farà qualcosa,
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    ma senza conseguenze reali.
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    Così come succede nei sondaggi.
    "Andrà a votare?",
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    "Comprerai questo nostro nuovo prodotto?"
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    Di solito, si ottengono molti "sì".
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    Le persone tendono a dire:
    "Sì, lo comprerei"
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    o "Sì, ho intenzione di votare".
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    Il bias ipotetico
    può essere piuttosto alto
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    e anche retrospettivo.
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    Quindi, se chiedi alla gente se ha votato,
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    70% dice di sì, ma in realtà è il 45%.
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    Questo può essere utile nel marketing.
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    Un sacco di nuovi prodotti
    falliscono e una delle ragioni
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    è perché quando si fanno test di mercato,
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    in tanti dicono "Sì, lo comprerei",
    ma poi non lo fanno.
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    Una cosa
    che si è cercato di capire
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    in diversi settori dell'economia
    e della psicologia,
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    è come si possa misurare
    il bias e adeguarlo.
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    Quindi, se il 70% delle persone
    dice che comprerà il prodotto,
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    noi sappiamo che la percentuale
    reale è del 45%.
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    [ESPERIMENTO #1]
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    Abbiamo fatto un paio di studi
    usando l'imaging cerebrale
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    per capire se ci sono
    dei segnali cerebrali
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    quando qualcuno dice "Sì, lo comprerei",
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    ma quando si trova
    a scegliere davvero, dice no.
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    Abbiamo mostrato foto di diversi prodotti,
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    e nella prima parte, abbiamo chiesto loro:
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    "Pagheresti 27$
    per questo zaino? Sì o no?"
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    Questa è la parte ipotetica.
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    E poi li abbiamo sorpresi:
    uscendo dallo scanner,
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    abbiamo detto loro:
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    "Ora faremo in modo che tu
    decida di spendere davvero".
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    quindi ti diamo 50$.
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    Se vuoi comprare lo zaino per 27$,
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    noi li prendiamo dai tuoi 50".
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    A quel punto, dovevano decidere davvero.
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    Dopo abbiamo studiato l'imaging cerebrale
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    per capire se fosse possibile
    vedere quali aree mostravano
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    quel sì, che in seguito
    sarebbe diventato no,
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    comparandole con le aree del
    "Sì, lo comprerei",
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    e che, sì, lo hanno comparato davvero.
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    Abbiamo notato sia attività nelle regioni
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    associate alla valutazione,
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    sia attività in regioni diverse
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    che in qualche modo predicevano
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    quando un "sì" si sarebbe trasformato
    in un "Beh, non proprio".
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    [ESPERIMENTO #2]
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    In altri studi sul bias ipotetico,
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    abbiamo usato l'eye tracking,
    un modo computerizzato
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    di osservare cosa si guarda
    e per quanto tempo.
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    Misura anche la dilatazione delle pupille.
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    Quando sei stimolato
    da qualcosa che ti piace
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    o quando sei spaventato,
    le pupille si dilatano un po'.
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    Abbiamo usato questo metodo
    e poi un altro,
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    usando i movimenti del mouse.
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    Abbiamo scoperto che
    il mouse tracking
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    e l'eye tracking
    potevano aiutarci a capire
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    quando le persone dicono "Sì,
    comprerò questo prodotto",
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    ma in realtà al momento di comprarlo,
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    non lo faranno.
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    Più velocemente una persona
    muove il mouse per cliccare su qualcosa,
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    più significa che le piace.
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    Una traiettoria veloce
    vuol dire: "Mi piace davvero".
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    Una traiettoria lenta e sinuosa,
    vuol dire "Non so, non sono sicuro".
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    L'attività motoria del mouse è in realtà
    un indice di valore economico,
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    così come altri fattori,
    ad esempio l'indecisione.
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    [PASSI SUCCESSIVI]
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    Viviamo nell'epoca d'oro
    delle scienze sociali,
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    possiamo misurare qualcosa
    in un sacco di modi diversi.
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    Quello che abbiamo appena cominciato,
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    che credo sarà molto divertente,
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    per studiare abitudini e molte altre cose
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    abbiamo comprato una
    smart vending machine,
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    cioè un distributore automatico
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    con un enorme iPad sul davanti.
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    Si può programmare l'iPad
    affinché mostri ciò che si vuole.
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    Ad esempio, se uno
    è abituato a comprare
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    e tu alzi il prezzo di poco,
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    quel qualcuno lo ignorerà
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    perché nemmeno guarda il prezzo?
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    Poi vorremmo anche usare
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    webcam o telecamere per registrare,
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    di modo che, se dico
    che uno non guarda il prezzo,
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    significa davvero
    che non guarda il prezzo,
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    perché la camera guarda
    dove lui guarda.
  • 4:00 - 4:02
    (Narratrice) Vuoi vedere
    altri Economists in the wild?
  • 4:02 - 4:04
    Dai un'occhiata alla nostra playlist.
  • 4:04 - 4:05
    Sei un insegnante?
  • 4:05 - 4:08
    Qui c'è altro materiale per la tua classe.
Title:
Neuroeconomia e shopping: non chiedere alla persona, chiedi al cervello
Description:

C'è un detto nelle neuroscienze: "Non chiedere alla persona, chiedi al cervello!". Che cosa vuol dire, concretamente? E come influenza il modo in cui compriamo? Colin Camerer, un economista comportamentale dell'Institute of Technology della California (Caltech), risponde con la sua ricerca a questa domanda.

Il "bias ipotetico" (anche detto cheap talk) è la differenza tra quello che le persone DICONO che faranno e quello che REALMENTE faranno. Ad esempio, in un sondaggio il 70% delle persone potrebbe dire che comprerà un prodotto, anche se solo il 45% lo farebbe davvero.

Camerer e i suoi colloghi usano l'imaging cerebrale e l'eye trackng per tenere conto dei bias ipotetici e prevedere il comportamento di acquisto nella vita reale.

Questo video è basato sui seguenti studi:

Differences in Behavior and Brain Activity During Hypothetical and Real Choices by Colin Camerer and Dean Mobbs. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27979604/

When the eyes say buy: visual fixations during hypothetical consumer choice improve prediction of actual purchases by Taisuke Imai, Min Jeong Kang & Colin F. Camerer. https://link.springer.com/article/10.1007/s40881-019-00071-3

Altri lavori di Colin Camerer: https://camerergroup.caltech.edu/

Vuoi vedere altri episodi di Economists in the wild? Puoi trovarli qui: https://mru.io/economists-wild-55690

***RISORSE PER GLI INSEGNANTI***
A questo link è possibile trovare un compito sulla comprensione del video: https://mru.io/3a33d
Altre risorse per gli insegnanti: https://mru.io/professor-resources-de3d4
Risorse per i professori di scuola superiore: https://mru.io/high-school-resources-bb154
EconInbox: https://mru.io/econinbox-90c5c

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Video Language:
English
Team:
Marginal Revolution University
Project:
Economists in the Wild
Duration:
04:18

Italian subtitles

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