Verificare i fatti proprio come un giornalista, con Laura Garcia di First Draft

Salve, sono Hari Sreenivasan.

Benvenuti in un altro episodio
di Take on Fake,

dove proviamo a smentire notizie che
anche voi avrete letto o condiviso online.

Avete visto quel video in cui un presunto
malato di Covid scappa via, in Italia?

Terribile!

Un uomo inseguito
da sanitari con tute protettive

che gridava aiuto a passanti increduli.

Perchè è diventato virale?

E come fa chi lo guarda
a capire se è vero o no?

Per quello c'è Laura Garcia.

Lavora con First Draft
e con giornalisti di ogni parte del mondo

per aiutarli a verificare
ciò che trovano in rete.

Uno dei tipi più diffusi
di disinformazione nel web

è costituito da immagini e video
che sono autentici.

Non sono stati in nessun modo
modificati o manipolati.

Semplicemente, sono vecchi
o decontestualizzati.

Lo so grazie al lavoro
che facciamo con First Draft.

Così, il mio primo pensiero è stato:

"Perché non cerchiamo questo video

e vediamo se esisteva
su internet già da prima?".

Se puoi, fammi vedere
cos'hai cercato e come hai fatto.

Questo è il tweet originale
di cui stiamo parlando,

ci sono un paio di cose da guardare.

Dunque, la scritta in arabo
ripete il contenuto del tweet:

"In Italia un malato di Covid
è fuggito dall'ospedale".

Perché ho un amico che parla arabo

e gli ho chiesto di tradurlo per me.

L'altra cosa è chi lo ha condiviso.

Se guardiamo il profilo di questa persona,

vediamo che ha un bel po' di followers.

A quel punto mi sono allarmata perchè,

visto che il profilo che l'ha pubblicato
è molto seguito,

un sacco di persone l'avrebbero condiviso.

E ho aperto un programma
che si chiama InVID.

E' un fantastico programma tuttofare,

con un sacco di strumenti
utili per un giornalista,

qualsiasi cosa
dal guadare un'anteprima su YouTube

al cercare su Twitter.

Quello che serviva a me
è questo, dove dice "analisi",

perché tu prendi il link
di un video di Twitter o YouTube

e lui fa un po' la parte del detective.

In questo caso, per esempio,

mi dà più informazioni sul profilo,

l'ora locale in cui è stato pubblicato

e un mucchio di altre informazioni

che posso usare per stabilire
se si tratta di un profilo regolare.

E poi, qui in basso c'è il tocco magico:

posso estrarre un fermo immagine dal video

e poi usarlo
per una ricerca inversa di immagini.

Con questa ricerca inversa,
è come se chiedessi ad internet,

che sia Google
o qualsiasi altro motore di ricerca:

"E' già stato caricato in rete
qualcosa con un fotogramma come questo?

Puoi trovarlo online?"

Dunque ho cercato e ho cominciato
a trovare il nostro video in altri posti.

E' già stato su Twitter.

L'ho trovato su TikTok.

L'ho trovato su 9GAG, un sito usato
per condividere meme e cose divertenti.

E ancora una volta ho pensato:
"Probabilmente non è autentico.".

La cosa più importante

è che ho trovato versioni del video
che risalivano addirittura al 2015.

E nel 2015 non c'era nessuna
pandemia da covid-19.

E' un bell'indizio, no?

Non c'era la pandemia.

A quel punto sapevo per certo che
non aveva a che fare col covid.

Non era del 2020.

Mi sarei potuta fermare qui,

ma ho voluto scavare più a fondo,
perché è possibile, sai?

E alla fine ho trovato questa versione,
che sembra sia stata condivisa su Snapchat

perché ha questa scritta al centro.

Sì.

La cosa da notare di questa versione

è che è quella con la risoluzione più alta
che sia riuscita a trovare.

Significa che se ingrandisco,

posso leggere i nomi delle strade
e cercare altri indizi.

Riusciamo almeno a capire
dove è stato girato

e in questo modo
verificare la fonte originaria?

Allora ho iniziato a guardare,
per esempio, questo cartellone qui dietro.

Non so se riesci a leggere,

dice "25c", e cioè
l'abbreviazione americana di "cents".

Ho vissuto per un po' negli Stati Uniti.

Ho pensato che fosse un indizio.

Si vedono correre
davanti ad un parcheggio all'angolo,

poi davanti a un edificio colorato,

che ho pensato: "beh,
sarà facile da trovare".

Guarda che tipo di auto sono in strada.

Molte auto americane,
con la guida a destra.

Esatto. Quindi puoi cominciare
ad andare per eliminazione.

Sicuramente non è il Regno Unito
o un posto dove si guida dall'altra parte.

Sicuramente non è l'Italia,
dove le auto sono più piccole.

Quelle strade sono troppo ampie
per essere l'Italia.

Decisamente non è.

Si vede il nome di un negozio.

A me sembra "D-M qualcosa U-N-I",
che potrebbe essere unisex,

magari un salone di parrucchiere.

Ma il colpo di scena è stato questo:

si vede questo cartello da questa parte
che dice "Kean", K-E-A-N.

Allora che ho fatto?

Quello che fanno tutti
quando hanno una domanda:

ho cercato su internet.

Come vedi, si trova a Union,
in New Jersey.

E questo è il simbolo
che stavamo cercando.

E se poi cerchi "Union, New Jersey"
su Google Maps...

non è una città molto grande, come
molte cittadine universitarie americane.

A questo punto ha un paio di scelte.

Quello che ho fatto io
è stato cercare su Google il negozio.

Di solito le attività commerciali
sono citate su internet

in modo che le persone possano trovarle.

Sono tornata su internet

e ho digitato "D'M",
perché riuscivo a leggere solo questo,

"D'M Unisex Union New Jersey".

Se scorri tutti i risultati,

alla fine trovi il profilo Facebook
di un negozio localizzato in questa strada

D'Mauro Parrucchiere Unisex.

E, come vedi,
se camminiamo con Street View,

il salone è proprio qui.

Wow!

E poi?

Un edificio colorato all'angolo!

Così adesso sappiamo perfettamente
dove è stato girato il video.

Sappiamo che non è stato girato nel 2020,

che non è stato girato in Italia,

che non ha niente a che fare col covid.

E' molto! Ma allora cos'era quel video?

Visto che è stato girato in una
cittadina universitaria degli Stati Uniti

ed è stato pubblicato in posti come 9GAG
o altri siti di meme,

posso immaginare che qualche studente
negli Stati Uniti ha pensato

che sarebbe stato molto divertente,
era uno scherzo uscito dal suo contesto.

Ma altre volte, con roba di questo tipo,
puoi solo fermarti a stabilire

quello che non è, se lo sai,

che ti da le risposte che stavi cercando.

In questi tempi di disinformazione,

è fondamentale avere là fuori
persone come Laura Garcia ,

che sanno come accertare gli indizi
e sfatare i miti,

ricorrono alla buona vecchia verifica
dei fatti e condividono il loro lavoro.

Solo che noi siamo sommersi
da informazioni di ogni tipo

che si rincorrono tutto il giorno
sui nostri social network.

Come facciamo ad essere sicuri

che tutte sono state sottoposte
agli stessi standard di controllo?

Qual è la soluzione?

Semplice, controllare noi stessi.

Se qualcosa suona un po' strano,
troppo bello per essere vero,

se sembra un film di Hollywood,

verificate i fatti

e magari usate gli strumenti
che Laura ci ha indicato oggi.

Fino alla prossima, sono Hari Sreenivasan.
Non diffondete fake news, dite la verità.

Ehi, grazie per seguito
questo episodio di Take on Fake.

Se cercate gli strumenti
che Laura ci ha mostrato oggi,

li trovate nella didascalia qui sotto.

Diteci che ne pensate nei commenti
e non dimenticate di iscrivervi

per sapere quando esce
il prossimo episodio di Take on Fake.