I videogiochi sono buoni o cattivi?

I videogiochi sono pensati per farci sentire completamente immersi in un'altra realtà. Ma cosa può accadere quando ci lasciamo alle spalle la nostra realtà? Esaminando vari tipi di giochi, da quelli cognitivi ("i giochi cerebrali") a Grand Theft Auto, Jasper Coombes-Watkins ci mostra come la risposta può non essere così inequivocabile come pensiamo.

Questa conferenza è stata tenuta a un TED-Ed Weekend, in New York. Per saperne di più visita: https://www.ted.com/attend/conferences/special-events/ted-ed-weekend

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Questa è la battaglia finale,
vincerò questa volta.

Carico il mio laser, boom!

Avvitamento!

Oh, l'ho preso, gran bel colpo.

Oh, non vi avevo visti.

Da quando ero piccolo,
mia nonna ha continuato a dirmi

di "non sedermi troppo vicino
alla TV o al computer"

o i miei occhi "diventeranno quadrati",

e anche, "sei ciò che mangi,

ma sei anche ciò che giochi al computer",

e forse la cosa più sconcertante:

"Tesoro, come faccio a googlare
qualcosa un'altra volta?"

Il motivo per cui ho deciso
di parlare oggi è innanzitutto

perché sui media ho sempre
sentito parlare negativamente

dei videogiochi.

Quel tipo ha ucciso,
ha fatto un atto violento,

perché giocava con i videogame.

Non volevo credere
che tutta questa negatività fosse vera,

quindi ho deciso di fare delle ricerche.

Uno dei primi studi che ho letto
era breve ma positivo,

e mostrava come giocare a Portal 2,
un gioco rompicapo molto popolare,

migliora le abilità spaziali,
il problem-solving e la perseveranza,

più di quanto faccia Lumosity,
un gioco di allenamento cerebrale

ideato con un browser.

77 studenti medi hanno fatto un test
e poi hanno giocato per otto ore

o a Portal 2 o a Lumosity.

In seguito, hanno rifatto il test
e i risultati sono stati incredibili.

Chi giocava a Portal 2 migliorava

le proprie abilità spaziali,
di problem-solving e perseveranza

di oltre 80 percento rispetto a chi
aveva giocato a Lumosity.

Ora, questo è molto positivo,
ma c'è anche di meglio.

Questo studio è stato condotto
da Jeffrey Snodgrass,

che tra parentesi ha il miglior nome
nella storia della scienza,

e io conosco molti tipi in gamba
nel mondo della scienza,

(Risate)

e in questo studio lui esamina
diverse esperienze con i videogiochi

e i loro effetti sulle vite dei giocatori,

tra cui i livelli di stress percepiti,
la soddisfazione per la vita, la felicità.

Nel suo studio,
il dottor Snodgrass e la sua equipe

hanno preso in esame
il famoso gioco online World of Warcraft,

che attualmente conta più di 5,6 milioni
di giocatori nel mondo.

In questo gioco, i giocatori
creano degli avatar virtuali

e completano dei compiti
cooperando con altri giocatori.

La natura complessa e interattiva
di questo tipo di gioco

spesso fa sì che i giocatori si sentano
come se fossero in qualche modo

separati dal resto del mondo
fuori dal gioco.

Questi tipi di videogiochi sono
conosciuti come MMO RPG,

cioè giochi di ruolo multiplayer on line
con migliaia di giocatori.

Ora il dottor Sodgrass e la sua equipe
hanno notato che

i giocatori che erano molto coinvolti
nel gioco World Warcraft

per un breve o medio periodo,

una volta finito il gioco,

dichiaravano una diminuzione
dei livelli di stress e di tensione.

Tuttavia, il dottor Snodgrass
e la sua equipe

hanno notato che se un giocatore
di World of Warcraft

rimaneva molto coinvolto

e ci giocava per un periodo
di tempo più lungo,

dichiarava un minor sollievo dallo stress,
o addirittura uno stress maggiore.

Hanno notato che questo fenomeno
accadeva così spesso,

che l'hanno etichettato
come un'esperienza immersiva.

E quando un giocatore è profondamente
immerso in giochi come World of Warcraft,

o qualsiasi altro gioco, del resto,

può arrivare a essere così coinvolto
con il suo personaggio

che si dimentica del mondo
fuori dal gioco

e può riferire di un aumento o
diminuzione dello stress e della tensione

a seconda di quanto tempo giocano.

Breve ricapitolazione.

Alcuni videogiochi possono
migliorare varie abilità,

come le abilità spaziali,
il problem-solving, la perseveranza,

e alcuni possono portare a uno stato
di trance e alleviare stress e tensione

in maniera più o meno intensa.

Tuttavia, alcuni degli effetti negativi
provocati dai videogiochi

mi hanno molto scoraggiato
durante la mia ricerca.

Questo studio analizza
172 studenti delle superiori

alle prese con un videogioco violento,

come GTA, o Grand Theft Auto,

o con uno non violento,

come il minigolf 3D o pinball.

Hanno giocato per 35 minuti

e potevano mangiare M&Ms
da una ciotola mentre giocavano.

Comunque, erano stati avvertiti
che mangiarne troppe faceva male.

Veniva misurato il loro autocontrollo
guardando chi non riusciva a resistere

dal prendere intere manciate
di queste delizie cioccolatose

e infilarsele direttamente in gola,

o chi faceva del proprio meglio
e ne mangiava solo due o tre alla volta.

Resto scioccato quando ci penso,

e credo veramente che dovrebbero
fare un film su queste cose.

Terminato il gioco, gli studenti dovevano
rispondere a delle domande.

Su una scala da uno a sette, da totalmente
d'accordo a totalmente in disaccordo,

i partecipanti rispondevano
a domande del tipo:

"Insultare i miei compagni va bene
perché colpirli fisicamente è peggio".

Tali domande miravano

a misurare ciò che viene definito
"disimpegno morale",

o in parole povere,

portare una persona a pensare
al proprio comportamento in modo relativo.

L'esperimento si è concluso con un test
pensato per misurare l'aggressività.

I giocatori partecipavano a un compito
con reazione competitiva,

quante parole strane in questo studio,

o a un piccolo gioco,

in cui il vincitore di ogni round
poteva sparare al perdente

un rumore molto forte e sgradevole.

Il livello di aggressività era misurato
dalla durata e dal volume

del rumore prodotto dai giocatori.

I risultati erano come probabilmente
ci si aspettava,

ma sorprende la coerenza globale.

Le persone che giocavano al videogame
violento Grand Theft Auto

mostravano alti livelli di aggressività
e disimpegno morale

e minore autocontrollo

di coloro che giocavano
con i videogame non violenti,

il minigolf 3-D o pinball,

i quali, ripeto, mangiavano un numero
incredibilmente piccolo di M&Ms,

meno di un chilogrammo.

Com'è possibile?

Quest'ultimo studio dimostra
che quando i media affermano

che i videogame inducono alla violenza,
il che accade spesso,

tali affermazioni rafforzano
la violenza stessa.

Seguitemi per un attimo.

Il dottor Mario Vance ha condotto
uno studio per sette anni

che misurava i livelli di aggressività
in più di 1.000 volontari

di diversi gruppi di giocatori
in tutto il mondo.

Il risultato mostra che l'aumento
delle tendenze violente e aggressive

iniziava quando i partecipanti vedevano
una notizia o un documentario

che affermavano, di solito senza prove,

che giocare ai videogiochi spinge
a diventare un assassino violento.

Dr. Mario Vance ha già affermato
che in genere i media

non hanno mai amato i videogame,
ma adesso esagerano,

perché ogni volta che qualcuno
compie un atto violento

e si scopre che in passato
ha giocato ai videogiochi,

anche se da bambino giocava
a Legends of Zelda,

diventa subito un assassino
e non dovrebbe mai essere toccato

o tantomeno avvicinato.

Da questi studi,

volevo arrivare
a una conclusione definitiva:

i videogiochi ti fanno bene
o i videogiochi ti fanno male.

E poi ho capito.

Il problema è che la gente cerca
questa risposta definitiva, sì o no,

quando non ce n'è una.

I videogiochi da soli non rendono
le persone più violente

e non fanno fare cose violente,

ma non ci rendono nemmeno
intelligentissimi-ssimi-ssimi.

(Risate)

Ma oggi abbiamo strumenti
meravigliosi e coinvolgenti,

come Oculus Rift,
un visore per la realtà virtuale

che si indossa come uno schermo
direttamente sugli occhi

e permette di entrare
nel personaggio e controllarlo,

ci si deve chiedere quali sarà l'effetto
di rompicapo e giochi violenti,

come Portal 2 o Grand theft Auto.

Quando uccidete la gente
a un tale livello di immersione,

o quando state risolvendo
un rompicapo in un tale stato,

dovete chiedervi se l'umanità
diventerà ancora più insensibile

a tali forme di violenza,

o se diventeremo persone
molto più intelligenti.

Speculazioni a parte,

i videogiochi sono
un'invenzione incredibile.

Possono trasportarci
in un mondo diverso, più vivo,

ci fanno fare cose che altrimenti
sarebbero sogni impossibili,

e sono probabilmente i migliori
in grado di suscitare emozioni

perché diventiamo persone

che fanno amicizia, sono tradite,
sono prese da furia omicida

risolvono problemi,
scoprono antichi reperti

e si allontanano
da un'esplosione terribile

indossando un paio di occhiali da sole
fantastici al rallentatore.

Ma quando giocate ai videogiochi,

ci sono tre cose super-importanti
da ricordare.

Uno: divertitevi.

Due: giocate con moderazione.

Tre: sconfiggete l'avversario.

Grazie.

(Applausi)