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Jamian Juliano-Villani’s Field Work | Art21 "New York Close Up"

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    Ok
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    ["New York Close Up"]
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    Penso che sia...
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    odore di popcorn...
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    C'è una cavolo di fabbrica di popcorn qui.
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    [Jamian Juliano-Villani, Artista]
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    Popcorn.
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    Pneumatici.
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    Ancora pneumatici.
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    Sembra così insolito e fortunato
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    che un artista possa veramente
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    pensare tutto il giorno alle cose che
    gli vanno
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    e documentarsi quanto gli pare.
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    Questo è il suo lavoro.
  • 0:45 - 0:49
    E ritengo che andare in giro ed
    esplorare il mondo reale
  • 0:49 - 0:50
    sia parte del lavoro.
  • 0:52 - 0:52
    È folle,
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    puoi vivere a New York
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    e semplicemente andare in giro
    ed esprimere te stesso
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    e magari venire pure pagato?
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    Questo è un privilegio.
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    ["Jamian Juliano-Villani's Field Work"]
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    Così stupido.
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    Vado da Strand da quando
    mi sono trasferita a New York.
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    Quando sono irrequieta per il
    lavoro, vengo
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    e penso
    "Qui troverò qualcosa qua"
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    È come un evento.
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    Di solito ci passo ore.
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    Questo mi piace per il colore, ma...
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    Mi piace a basta.
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    "Maestro della Finzione"!
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    Questo ce l'ho.
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    Una copia autografata.
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    Mi piace molto ispirarmi ai libri,
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    anziché solo Internet.
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    Ci puoi trovare qualcosa di particolare
    che non troverai altrove.
  • 2:11 - 2:14
    La sento una cosa più mia
    se la prendo da un libro.
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    Su Internet, tutto è dappertutto...
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    È uno schifo.
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    Che cos'è questo?
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    Molti dipinti prendono spunto
    da libri presi da Strand.
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    Mi piacciono molto le cose
    usa e getta.
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    O le cose che la gente non usa più.
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    È come sfogliare un flipbook.
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    E posso subito dire se mi
    può servire o meno.
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    Orribile.
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    No.
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    Puoi avere un milione di libri
    sull'arte caricaturale.
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    Quale scegli?
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    Non può essere
    la fonte più ovvia.
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    C'è qualcosa che non va.
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    O qualcosa di unico.
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    È difficile da spiegare,
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    ma sento che, quando capita qualcosa,
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    tipo una luce che si spegne, allora
    penso: "Mi piace!"
  • 3:13 - 3:14
    Posso salire?
  • 3:15 - 3:15
    Dai!
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    Si?
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    No?
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    Si?
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    [Clacson]
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    Che cavolo è?
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    - Non puoi salire
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    mentre sono sulle strisce!
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    - Non lo sapevo!
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    - Sbrigati!
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    - Va bene, va bene!
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    Per chi vive a New York ed
    è cresciuto nel New Jersey,
  • 3:33 - 3:36
    la cosa meno cool che puoi fare
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    è andare a Time Square.
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    Però c'è qualcosa di ciò
    che mi piace un sacco.
  • 3:41 - 3:45
    Non solo è unicamente americano,
    ma è anche che...
  • 3:45 - 3:47
    È come quando prendi
    di tutto dal frigo,
  • 3:47 - 3:48
    lo metti in
    una scodella
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    e ci fai una specie di pastone.
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    Pensi di poter costringere
    qualcuno a mangiarlo?
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    È qualcosa di simile e a me piace.
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    Ripley's Believe It or Not
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    è qualcosa che volevo fare
    da un po' come ricerca di fonti.
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    Sono come quei kit e gadget finti.
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    Senza personalità,
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    pacchiano.
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    È un modo per
    stuzzicare il cervello,
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    Oddio!
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    Non possono essere veri!
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    Oddio, lo sono!
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    Diamine, no!
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    Guarda qua!
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    È come un trip mentale.
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    Ti senti come se fossi
    immerso in quei posti
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    dove non metteresti mai piede.
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    Oddio, non ce la faccio!
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    È così disgustoso!
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    È tipo un Paul Thek o simile.
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    Non è questione di bello o brutto
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    Chi lo può dire?
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    Quando dipingo,
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    è come se non lo sapessi nemmeno io.
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    La linea è così sottile,
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    mi confonde ogni volta.
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    E ritrovarmi nella zona dell'incertezza,
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    è la cosa che trovo più stimolante.
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    Ritratto di Abe Lincoln in una mosca...
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    [Risata]
  • 5:00 - 5:01
    Folle.
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    Tornando a Ripley,
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    avete idea di quanto
    valga quella roba?
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    Quaranta dollari,
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    la tariffa base!
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    È così.
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    Ma lo metti in una teca
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    vicino a un Paul Thek,
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    senza etichette o altro,
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    chi vede la differenza?
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    Sono entrambi effimeri.
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    Fatti in un momento preciso.
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    Entrambi culturali.
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    La finzione dell'arte è qualcosa di
    strano e sbagliato.
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    Ecco cos'è.
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    Credo che qualunque artista
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    si senta colpevole di ciò.
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    Per questo mi piacciono,
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    questi strambi elementi della vita,
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    specialmente della vita a New York.
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    È un minimo comun denominatore,
  • 5:42 - 5:45
    un comun denominatore base?
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    E...
  • 5:47 - 5:49
    credo sia stimolante!
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    A nessuno frega.
  • 5:51 - 5:52
    Nessuno guarda.
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    Puoi agire come vuoi.
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    Puoi essere chi vuoi.
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    Mi pare fantastico!
Title:
Jamian Juliano-Villani’s Field Work | Art21 "New York Close Up"
Description:

Dove trova sollievo un artista nella scena artistica di New York?

L'artista Jamian Juliano-Villani compie un viaggio di ricerca a Manhattan, perlustrando due famose istituzioni di New York City - la libreria Strand e Times Square - alla ricerca di quelle imprevedibili immagini che ispirano i suoi acclamati dipinti. Solitamente una creatura abitudinaria nel suo spazio di lavoro a Bedford-Stuyvesant, Juliano-Villlani sa che il tempo trascorso in studio e la ricerca su internet non possono essere le uniche fonti di ispirazione. Cercando il materiale di partenza nei banchi dei libri usati dello Strand Book Store, Juliano-Villani dice: "Non può essere solo il riferimento più ovvio; dovrebbe provenire da qualche luogo specifico. E succede davvero solo nei libri. Su Internet tutto è dappertutto. Sento che è più mio, se lo prendo da un libro".

Successivamente, Juliano-Villani visita un luogo alquanto improbabile per influenza creativa: il Ripley's Believe It or Not! a Times Square, un ricco assortimento casuale di esotismo e bufale. Rispecchiando nel suo stesso lavoro il limite incerto tra buon e cattivo gusto, Juliano-Villani è affascinata da come la presentazione in stile museo di questi oggetti offuschi il confine tra cultura di basso e alto livello. Per Juliano-Villani, Times Square è un antidoto necessario contro le pressioni dell'uniformarsi al mondo dell'arte alla base del suo lavoro. "Penso che chiunque sia un artista senta costantemente il senso di colpa [delle pretese del fare arte], ed è per questo che mi piacciono questi strani elementi della vita, e specialmente la vita a New York", dice. "A nessuno importa, nessuno sta guardando; puoi agire come vuoi, puoi essere chiunque tu voglia".

Jamian Juliano-Villani (nata nel 1987 a Newark, New Jersey, USA) vive e lavora a Brooklyn, New York. Per saperne di più sull'artista vai a: https://art21.org/artist/jamian-juliano-villani/

CREDITS | Produttore della serie New York Close Up: Nick Ravich. Direttore: Nick Ravich. Montatore: Michelle Chang. Cinematografia: Tabha Joshi. Camera aggiuntiva: Tim Ciavara, Adam Golfer & Rafael Salazar. Suono: Tim Ciavara & Nick Ravich. Design e grafica: Open & Urosh Perisic. Opere d'arte per gentile concessione: Jamian Juliano-Villani. Musica per gentile concessione: Simon Mathewson & The Impossebulls. Ringraziamenti: Liz Goldman, Whitney Hu, Wesley Miller, Ripley's Believe It or Not! Times Square, Strand Book Store. © Art21, Inc. 2017. Tutti i diritti riservati.

New York Close Up è sostenuto, in parte, da The Lambent Foundation; fondi pubblici del New York City Department of Cultural Affairs in collaborazione con il City Council; VIA Art Fund; Lévy Gorvy; e da singoli collaboratori.

Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
06:11

Italian subtitles

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