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Diana Al-Hadid's Studio Boom | "New York Close Up" | Art21

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    [uccellini che cinguettano]
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    [risate]
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    [Diana] Ecco come mi sento nel mio studio tutto il tempo. Super tesa.
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    Diana Al-Hadid -- Artista
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    (Diana) "Che succederà?" (ride)
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    App Sound FX -- iPhone di Ryan
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    (Ryan) "Si inventerà dei passi per questo?"
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    "E poi..."
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    (rumore di disco che scratcha)
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    "Al-Hadid studios!"
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    (Diana) "Boom!"
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    "Diana Al-Hadid Studio Boom"
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    "Come va?!"
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    (Ryan) "Vuoi sentire un suono 'sexy'?"
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    (Diana, ridendo) "Lo voglio."
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    (suono di sassofono)
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    (rumore di fiamma ossidrica)
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    Quattro anni fa tutta quest area era uno spazio vuoto.
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    (rumori di trapano)
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    Non c'erano tubature, non c'era il riscaldamento,
    non c'era elettricità.
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    "Ti sembra parallelo?"
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    Per mia fortuna, mi è stato donato e io l'ho suddiviso un po'.
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    Alcune parti sono affittate ad altri artisti.
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    Ed io ho ricavato uno spazio per me che era più grande di quanto avessi mai sognato.
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    Stavo affrontando troppe cose cercando di capire come farlo succedere.
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    "E' vero. Funziona. O quasi."
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    Quando mi sono trasferita a New York il mio studio era di circa 200 metri quadrati.
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    (Dimensione reale -- 97 metri quadrati)
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    Facevo le sculture a un millimetro dal muro. Era molto difficile,
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    soprattutto per le opere che facevo io. Mi ha insegnato come essere efficiente:
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    come risparmiare spazio, denaro, e soprattutto tempo,
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    perché nessuno mi aiutava, e quando non hai molte risorse, ti fai furbo.
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    (La nuova scultura di Diana)
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    (Le mancano due mesi per finirla prima della mostra.)
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    Ye!
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    Durante lo scorso anno sono cresciuta velocemente.
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    E' impossibile farlo di queste dimensioni da sola.
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    "Hai un secchio? Sì!"
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    Quindi ora ho degli assistenti che mi aiutano a fare queste cose.
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    (Tutti nello studio hanno un nomignolo.)
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    (Drew Dudack -- "Disegnava molto da piccolo")
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    (Yeji Lee -- "Yejisauro")
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    (Sarah Faitell -- "Fatal")
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    E' per questo che ho una persona che gestisce lo studio...
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    (Jonathan de Simone -- "Johnny D degli Uno & Due")
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    ...e che distribuisce i vari compiti,
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    così mi posso concentrare sulle cose che richiedono la mia attenzione.
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    (Jonathan) Lavorare su cose così grandi è incredibile, è divertentissimo.
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    (Diana ride)
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    Quando ho iniziato a lavorare per lei ero il suo unico assistente.
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    Ho passato circa sei mesi a lavorare a stretto contatto solo con lei e ho imparato molto sulle diverse tecniche.
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    (Diana) "Potrebbe essere quella bacchetta."
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    (Jonathan) "Hai ragione."
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    (Jonathan) Lei è una della serie "fai le cose in grande o non farle proprio"
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    (Diana) "Sì, adoro quando ho ragione."
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    (Jonathan) E' come se ci fossero palle sul muro...
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    (Diana) "E' carino, rende l'idea."
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    (Jonathan) ...scultura gigante.
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    E gran parte dei processi qui sono molto specifici e un po' strani, e unici.
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    Principalmente quello che faccio è insegnare agli altri come fare le cose nel modo in cui Diana le vuole.
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    (Diana) Le persone possono imparare tutto quello che faccio. E' facilissimo. Credo. Tutto quello che faccio è facile.
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    (Nick) "Sì, ma è anche guardare il maestro a lavoro."
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    (Diana ride)
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    (Nick) Intendo toccare la fibra di vetro come fai tu, come tenerla, non è che lo puoi fare da solo."
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    (Diana) "Io sono molto più veloce."
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    (Nick) Sì, e lo fai sembrare più naturale.
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    (Diana) Per molti anni è stato un macello qui.
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    Grazie a Nick, adesso sembro una professionista.
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    (Nick) Le piacciono le ricevute --
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    (Nicholas Joyce -- "Snick")
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    Rintracciare ogni penny. E' una parte davvero difficile.
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    Tonnellate di dettagli. (ride) Dettagli eccitanti.
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    Jon ed io abbiamo fatto una gara.
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    Io la devo portare in ufficio e lui la deve portare in studio nello stesso giorno.
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    Quindi ce la dividiamo.
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    (Ufficio) (Studio)
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    (Diana) Usciamo.
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    (Jonathan) E' un ambiente lavorativo fantastico.
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    E' bello essere qui. Sto imparando molto
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    Però richiede molto tempo.
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    (Tempo passato al lavoro)
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    Penso che arriverà un punto in cui me ne dovrò andare per la mia strada.
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    La parte più difficile di lasciare questo posto sarà il fatto che ridiamo moltissimo a lavoro.
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    Cioè, è anche molto serio, riusciamo a fare tutto, ma il fatto che ci siano ritmi rilassati è molto bello.
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    (Diana) Userò la scala.
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    (Diana sta lavorando su questa scultura da più di un anno.)
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    (Con un solo mese di tempo lo studio va in sovraccarico.)
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    (Diana) Alla fine ci sarà un grande cambiamento.
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    Una volta che sono uniti tutti i tasselli e che sono state prese le decisioni più importanti,
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    mi concentro su questi dettagli minuscoli. Le noccioline e i bulloni.
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    (Paul) Ci sono dei supporti d'acciaio,
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    (Paul Pino -- "Paulaparte")
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    (Paul) Ad esempio qui. Ce n'è uno qui dentro, e qui.
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    E queste gocce nascondono un po' i supporti, per farlo sembrare come se tu sia in questo mondo fantascientifico.
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    Come se stessimo piegando le regole della fisica.
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    (Diana) Degli elementi vanno e vengono, e il mio lavoro è anche prevedere alcune di queste cose.
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    Siamo molto fissati su come risolvere i problemi relativi alle sculture complicate.
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    (Dennis) La scultura stessa non è costruita in modo razionale
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    Ha uno scopo più estetico piuttosto che tettonico.
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    Le cose su cui sto lavorando di più sono...
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    (Dennis Harvey -- "Dennisio (del Toro)")
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    i manuali di costruzione su come assemblare uno di questi cosi.
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    Corro sempre in studio a misurare i pezzi e poi torno al computer.
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    E' una parte di ogni scultura che non si vede.
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    Questi manuali di costruzione staranno con la scultura per il resto della sua vita (ride)
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    (Paul) A volte torno a casa dopo aver lavorato qui e faccio un sacco di sogni in cui taglio e incollo,
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    e non sono sicuro di sognare
    di fare il suo lavoro o il mio.
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    E alla fine, non fa troppa differenza per me.
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    (Ora sono le 1:30 del mattino)
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    (Gli addetti allo spostamento arriveranno domani mattina presto.)
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    (Diana) Ciò che facciamo insieme nello studio sarà un nostro problema per un po'.
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    E a un certo punto sarà un problema del resto del mondo... per sempre (ride).
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    Il mondo dell'arte è molto lunatico,
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    Potrei diventare una nullità l'anno prossimo, chi lo sa?
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    Ma sono attenta e provo ad essere preparata alla fortuna.
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    Gli artisti sono tra le persone più furbe e fantasiose.
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    Devono portare avanti uno scopo davvero illogico.
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    Il resto del mondo è molto più logico.
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    Ogni artista che conosco deve affrontare molto stress,
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    e molto desiderio, e molta curiosità.
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    Sono dei personaggi sotto copertura che sembrano come te e me,
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    ma... stai attento. (ride)
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    Sono dappertutto. (ride)
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    (Comincia una musica: "Eisbär" di Grauzone)
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    Festeggiamo!
Title:
Diana Al-Hadid's Studio Boom | "New York Close Up" | Art21
Description:

E' possibile che tirare su un'impresa e maturare come artista vadano di pari passo? In questo film, l'artista Diana Al-Hadid ed il suo gruppo di dediti assistenti tracciano un bilancio tra il lavoro e lo svago mentre finiscono una nuova scultura da consegnare in breve tempo. Filmato in un lasso di vari meri nello studio della Al-Hadid a Williamsburg, Brooklyn, il team formato da giovani artisti dedicano svariate ore a completare l'opera "Nolli's Orders" (2012) prima del suo debutto nella mostra "Invisible Cities" [http://www.massmoca.org/event_details.php?id=669] al MASSMoCA. In un anno segnato dalla rapida crescita all'interno dello studio, la Al-Hadid tiene il passo con l'esigenza delle sue grandi opere allargando il suo spazio lavorativo, insegnando agli altri speciali tecniche per scolpire e facendo un uso efficiente del tempo e delle risorse. Classificando l'espansione della sua operazione negli anni - dal lavorare da sola in uno spazio ristretto al rinnovarsi e gestire un'area di studi artistici per un'entrata in più - le ambizioni artistiche della Al-Hadid sono rese possibili dalla sua abilità di creare un ambiente lavorativo godibile ma allo stesso tempo produttivo, e di risolvere problemi su larga scala. Mentre il giorno della mostra si avvicina, la Al-Hadid ed il suo gruppo creano un manuale contenente le istruzioni per assemblare la "Nolli's Orders", smontandola e ricomponendo l'intricata scultura, per poi ripulire lo studio e prepararsi ad iniziare un nuovo progetto.

Diana Al-Hadid (nata nel 1981 ad Allepo, Syria; cresciuta a Cleveland, Ohio, USA) vive e lavora a Brooklyn, New York. Scopri di più sull'artista su:
http://www.art21.org/newyorkcloseup/artists/diana-al-hadid/

TITOLI DI CODA | "New York Close Up" Creato & Prodotto da: Wesley Miller & Nick Ravich. Editore: Brad Kimbrough. Cinematografia: John Marton, Wesley Miller & Nick Ravich. Suono: Scott Fernjack, Wesley Miller & Nick Ravich. Produttore associato: Ian Forster. Assistente di produzione: Amanda Long & Tida Tippapart. Design & Grafiche: Open. Opera d'arte: Diana Al-Hadid. Grazie a: Loren Alliston, Jonathan deSimone, Drew Dudak, Sarah Faitell, Dennis Harvey, Nicholas Joyce, Yeji Lee, MASS MoCA, Ryan Muller, Paul Pino, Platypus Fine Art, Jack Samels, United Van Lines. Una produzione Art21 Workshop. © Art21, Inc. 2012. Tutti i diritti sono riservati.

New York Close Up è supportato, in parte, dal Dipartimento degli Affari Culturali della Città di New York e dal Consiglio Comunale; Toby Devan Lewis; Lambent Foundation; la Dedalus Foundation, Inc.; e la Lily Auchincloss Foundation, Inc. Supporto aggiuntivo fornito da The 1896 Studios & Stages, e da collaboratori individuali.

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
08:23

Italian subtitles

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