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I miei dipinti si sviluppano
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attraverso un approccio molto intuitivo
di ciò che sento,
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ciò a cui reagisco, ma è anche una ricerca
della mia identità.
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Essendo cresciuto lungo il confine
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e non essendo entrato in contatto
con gran parte della mia eredità culturale
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ho dovuto scoprirla per conto mio.
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L'arte è stata una sorta di processo
di guarigione,
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un modo per collegare queste storie,
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ma anche di ripristinare il mio rapporto
con questa terra
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e di imparare queste storie
prima che si perdano nel tempo.
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Il mio metodo si basa sul concetto
dell'ipercubo quadridimensionale,
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al cui interno ci sono quattro strati
di quattro dimensioni diverse.
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Per prima cosa tingo la tela
con il carminio.
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La tintura carminio agisce
come una sorta di piano astrale
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che assomiglia alle mappature
dello spazio elaborate dai fisici.
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Le forme a spirale nei miei dipinti
rappresentano i solstizi.
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Le società indigene erano capaci
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di modellare il tempo senza l'uso
della tecnologia moderna
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Poi lavoro alla seconda immagine,
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in cui sto pensando
alle storie precoloniali
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e alle strutture avanzate
precedenti il 1492.
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Il terzo strato prevede dipinti dal vero
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che faccio in loco.
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Sì, mi sembra bello.
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Heidi collabora con me da dieci anni.
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Le chiedo un feedback,
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Ma la supporto anche come posso
nel suo lavoro.
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Il quarto strato è immaginare
un futuro postcoloniale
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in maniera ottimista
e come processo di guarigione.
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Questi strati non sono paralleli
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perché ci sono molte dimensioni
che esistono accanto a tutti noi.
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La pittura è l'espediente
per sfidare il tempo.
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Voglio che chi vede i miei dipinti
viva questo paradosso
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in cui si può tornare indietro nel tempo.
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Penso che la terra ci parli
quando la osserviamo.
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Continuo a tornare nel Nuovo Messico
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per riconnettermi con il mio passato.
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La famiglia di mio padre veniva
dal Nuovo Messico
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e mia madre è di San Ysidro,
in California,
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ma è nata in Tijuana.
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Non posso spiegare fino del tutto
quanta libertà di spirito io senta lì.
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Dipingo all'aperto, en plein air,
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e, in un certo senso,
si tratta di perseverare.
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Vai in un luogo specifico
con una certa intenzione,
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ma poi è la natura a guidarti.
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Anche il tempo cambia.
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Non solo costruisco, per così dire,
queste dimensioni multiple,
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ma inseguo anche letteralmente la luce.
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Quando dipingo paesaggi mi sento
come i nostri antenati
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che facevano pitture rupestri.
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Qui abbiamo tutti iniziato a pensare
allo spazio, ma senza dividerlo.
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La pittura dell'epoca coloniale è arrivata
negli Stati Uniti
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con il progetto di mostrare
che la natura doveva essere domata
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e che bisognava convertire
tutti i selvaggi
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e trasformarli in esseri umani.
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Quello che cerco di fare con il mio lavoro
è analizzare attentamente ciò che vediamo.
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Capire chi abitava quelle terre,
e chi le abita ancora.
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Come utilizzare il linguaggio
della pittura per espandere la nostra idea
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di dove possiamo immaginare
lo spazio e il tempo.
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La pittura paesaggistica può cominciare
in due dimensioni,
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ma penso che possa anche estendersi
in un'intera visione del mondo
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in cui le persone vengono trattate
in modo più equo.
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È pazzesco quante recinzioni
abbiano aggiunto qui
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dall'ultima volta in cui siamo stati qui,
vero mamma?
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Sì.
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Per noi era un posto
dove si poteva correre liberamente,
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soprattutto per i bambini.
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Non mi sarei mai aspettata
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che ciò che consideravo naturale
e abitudinario sarebbe cambiato.
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È strano trovarci qui
e ridurre questo posto a un'immagine
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che abbiamo visto molto spesso
nei mass media.
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Cosa posso raccontare che non sia solo
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qualcosa che cerca di definirci?
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Penso che il vantaggio di aver vissuto
una vita lunga sia sapere
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che non è qualcosa di permanente.
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Gia.
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A un certo punto quella recinzione
verrà buttata giù,
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ma devo ricordarmi di questo luogo
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senza recinti, altrimenti impazzirò.
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Sai, è molto dura.
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È dura vedere quelle recinzioni.
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Sì. Grazie per avermelo raccontato, mamma.
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Dobbiamo rappresentare anche quelle, però,
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per poter superare questa difficoltà
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e immaginare qualcosa di più grande.
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Non sapevamo mai se venivano
per prendere un caffè
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o se si fermavano per la notte.
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Alcuni dei temi centrali della mia arte
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riguardano la libertà.
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La libertà di esprimersi per davvero
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e di esprimere il proprio rapporto
con lo spazio intorno a sé.
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E anche la giustizia
come rendere giustizia al passato?
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E, credo, anche la gioia.
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Ho cominciato a parlare
solo quando avevo cinque anni,
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quindi dipingere era il mio modo
di comunicare con gli altri.
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Not Synced
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Not Synced
Non dovevo spiegarmi a parole.
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Not Synced
Dipingere è sempre stato il mio metodo
per tornare indietro nel tempo
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Not Synced
in quella modalità
di quando avevo cinque anni,
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Not Synced
in cui ci sono solo le emozioni.
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Not Synced
Non ci sono parole per esprimerle.