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Plum Village, Francia, maggio 2014
Tich Nhat Hanh risponde alle domande
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Nostro figlio ha una psicosi.
Puoi aiutarci a capirlo e ad aiutarlo?
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Thay, Shanga,
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Nostro figlio ha partecipato con noi
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al Summer Opening del Plum Village
negli ultimi 8 anni
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da quando ne aveva 11
fino a ora, che ne ha 19.
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È un ragazzo intelligente, creativo,
pacifico e amorevole.
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È un figlio della Sangha.
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Circa sei mesi fa, ha avuto
il suo primo episodio psicotico.
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Quando si è ripreso un po'
con le cure psichiatriche tradizionali
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siamo venuti al ritiro dei 21 giorni.
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Ha ritrovato se stesso
nella pratica della consapevolezza.
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Si è sentito sicuro ed equilibrato.
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Confidando nella forza della sua pratica,
ha deciso di rinunciare alle medicine
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e di guardare dritto nella sua mente
senza altri impedimenti.
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A un certo punto, ha perso
il controllo della sua mente.
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Ha avuto una ricaduta.
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Temendo per la sua sanità mentale,
abbiamo deciso di aiutare i fratelli
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a portarlo all'ospedale di Bergerac.
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Secondo i medici ha un disturbo mentale.
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Nessuno sa veramente cos'abbia
e come curarlo,
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a parte i farmaci, che gli danno
torpore e apatia.
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Siamo molto commossi e riconoscenti.
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Non abbiamo molta fiducia nell'equipe
che lo sta curando
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e nei farmaci che prostrano la sua mente.
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Vorremmo ritrovare una via di verità
per accostarci ai suoi problemi
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che sia più amorevole e più rispettosa
della sua crescita spirituale.
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Puoi aiutare il nostro spirito a capire?
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Abbiamo bisogno di più consapevolezza.
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Dobbiamo prestare più attenzione
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poiché la consapevolezza ci aiuta
a essere più presenti
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a essere più concentrati e
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così abbiamo più possibilità di capire
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la causa della malattia.
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La causa può essere molto lontana
nel tempo e nello spazio.
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E con la Sangha, specialmente
le persone più vicine,
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dovremmo cercare insieme
di capire.
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Dovremmo disporci ad apprendere
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perché...
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perché non abbiamo capito,
non sappiamo bene cosa sia accaduto.
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Quindi con i membri della Sangha,
più e meno giovani
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e insieme ai medici
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noi dobbiamo cercare insieme
e fare del nostro meglio
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per capire ed essere ricettivi
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e cercare dei modi migliori
per affrontare la situazione.
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Il fatto è che nella nostra società
siamo tutti un po' troppo indaffarati.
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Ci preoccupiamo di troppe cose.
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Non abbiamo tempo a sufficienza
per stare con noi stessi
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e i nostri cari.
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Possiamo sottovalutare una situazione.
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Dunque, la nostra Sangha
sia consapevole di questo
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e produca l'energia collettiva
della consapevolezza e della compassione
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che può aiutarci ad abbracciarlo e
infondere in lui l'energia
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per farlo riprendere più rapidamente.
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Stamane abbiamo trasmesso energia a
un membro del monastero di Upper Hamlet
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che è stato ricoverato a Bordeaux stanotte
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e ha subito un intervento chirurgico.
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Stamane all'ora del canto
Thay e la Sangha si sono concentrati.
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Gli abbiamo trasmesso l'energia collettiva
in ospedale, dove si trova.
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Speriamo che l'energia collettiva
della compassione e della consapevolezza
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e della pace possa aiutarlo a
riprendersi rapidamente dall'incidente.
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Si chiama Phap Nhac,
la musica del Dharma.
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È arrivato dal Vietnam solo due giorni fa.
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Noi accettiamo la situazione.
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Dovremmo accettare la situazione
e da qui fare del nostro meglio.
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E dovremmo farlo come Sangha.
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(Campana)