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[Joan Jonas: Disegni]
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[SUONO DI GIOCO PER CANI]
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Non penso che si possa cogliere
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cosa significhi per un artista
essere da solo
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a lavorare ai propri progetti in studio.
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Non credo sia possibile.
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C’è sempre una preparazione, capisci?
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Voglio dire, mi vesto in un certo modo,
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e voglio che sia tutto a posto.
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Sistemo il disordine. Sai...
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E' davvero una situazione molto diversa.
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Non mi interessa affatto che
i miei momenti privati
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siano rappresentati in modo fedele,
perché non credo sia possibile.
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Faccio molto questo tipo di lavoro.
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In questo caso, sperimentando
come usciranno
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questi disegni se li faccio
molto velocemente,
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con questo particolare strumento
e questo inchiostro.
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Quindi, è quasi un caso
se si rivelano o meno.
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["Reanimation” (2012)]
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Quando mi esibisco per il pubblico,
sono in un altra modalità,
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in un altro mondo.
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Ci sono due categorie di disegni:
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quelli che faccio
durante le performance,
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e i disegni che realizzo nel mio studio.
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Disegnare è come
esercitarsi al pianoforte;
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perché i primi che faccio
spesso non vengono fuori,
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quindi devo esercitarmi e farli più volte,
finché non ottengo ciò che mi piace.
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Ho un gufo che ho preso in Nuova Scozia.
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Così ho iniziato a disegnare questo gufo.
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Mi interessa la caratteristica maschera
del volto di un gufo.
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Ma non è nel mio lavoro,
fa solo parte del mio archivio di disegni.
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["Celestial Excursions” (2003)]
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Robert Ashley mi ha chiesto
di fare la coreografia
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di un movimento e un elemento visivo
per la sua opera “Celestial Excursions”.
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[Robert Ashley, compositore]
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Una delle cose che ho fatto
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è stato fare tanti disegni come questo,
molto velocemente.
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E si avvicinano a un metodo simile
a quello dei fumetti.
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["In the Shadow a Shadow" (1999)]
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Per molti anni ho disegnato
il mio cane, Xena.
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L'ho disegnata molto
perché mi interessava,
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aveva un aspetto molto strano.
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Non ho ancora iniziato a disegnare Ozu.
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I barboncini sono difficili da disegnare
perché si assomigliano tutti.
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Ho iniziato a disegnare il mio cane
con l’opera "Organic Honey".
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["Organic Honey's Vertical Role" (1973)]
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Raccontavo storie che
si riferivano al mito,
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["Melancholia" (2005)]
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e per me il cane è come
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un cavallo che nel mito rappresenta
un aiutante...
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o un gatto.
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Quindi, per me, il cane
è l'animale aiutante.
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Era così che giustificavo
il fatto di avere il cane.
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Ma poi mi sono semplicemente interessata
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a disegnare questa immagine
più e più volte
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e a fare ritratti.
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Quando si fa un ritratto di qualcuno,
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si scopre qualcosa
sul suo carattere, certo.
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Quindi, mi interessa portare
questa qualità negli altri disegni,
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altrimenti non li trovo
molto interessanti.