Perché ci sono così tante varianti di Covid-19

E cosa significa questo per la pandemia.

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Come ogni virus, il SARS-CoV-2 è mutato continuamente dall'inizio della pandemia. Fino al novembre 2020, però, questo non sembrava rilevante. È stato solo allora che gli scienziati del Regno Unito hanno notato un cambiamento allarmante: Il virus era mutato al punto da essere più trasmissibile. Nel giro di un mese, rapporti simili emergevano in tutto il mondo. Improvvisamente, sembrava che il virus stesse cambiando a un ritmo allarmante.

Il SARS-CoV-2 in realtà non è mutato tanto velocemente. Invece, lasciando che si diffondesse nel mondo, gli abbiamo dato sempre più opportunità di mutare mentre si replicava. Il risultato è che, dopo innumerevoli mutazioni casuali, pare che il virus stia cominciando ad adattarsi alle nostre difese naturali. E poiché è del tutto normale che un virus cambi nel tempo, non possiamo aspettarci che si fermi. L'unico modo effettivo per fermare questi cambiamenti è smettere di dare al virus così tante opportunità.

Per approfondimenti consulta Vox sulle varianti Covid-19:
https://www.vox.com/science-and-health/22247525/covid-19-variants-uk-south-africa-brazil-b117-why-now
https://www.vox.com/22385588/covid-19-vaccine-variant-mutation-n440k-india-moderna-pfizer-b1617
https://www.vox.com/22298973/covid-19-vaccine-mutation-coronavirus-variant-moderna-pfizer-johnson

Il 5 novembre 2020

nel Regno Unito è iniziato il lockdown.

L'obiettivo era di contenere
un'impennata dei casi di Covid-19.

E se guardiamo il grafico sui casi

pare abbia funzionato.

Ma, nonstante le misure adottate
fossero uguali ovunque,

nel Kent, una regione fuori Londra,
le infezioni continuavano a salire.

A inizio dicembre, il calo dei casi portò
ad un rilassamento delle restrizioni.

Ma accadde questo.

Fu in quel momento che
i ricercatori realizzarono

che nel Kent il virus era mutato.

Era una nuova variante.

Una più contagiosa.

E stava dilagando.

Quando gli scienziati gli diedero un nome,
si era già diffusa nel sudest inglese.

Due mesi dopo,
era già in altri 30 paesi.

Cinque mesi dopo, era la più comune
riscontrata negli Stati Uniti.

Sempre più varianti stanno
emergendo in varie parti del mondo.

Perché compaiono ora?

E cosa significa per la pandemia?

I virus sono molto semplci.

Sono di base un involucro di proteina
attorno a del materiale genetico:

DNA o RNA.

Quel materiale è costituito da molecole

raffigurabili come una sequenza
di lettere, come questa.

Ogni elemento del codice
contiene delle istruzioni

su come fare una specifica proteina
che permette al virus di funzionare.

Un virus ha un solo scopo:
riprodursi.

Ma siccome è così semplice,
non può farlo da solo.

Quindi usa te.

Ogni volta che un virus contagia qualcuno,
usa le sue cellule per replicarsi-

replicando continuamente
questo codice complesso.

Fino a quando non
commette un errore.

A volte cancella o aggiunge una lettera.

A volte le rimescola.

Questo errore è chiamato mutazione

e cambia leggermente le istruzioni
per riprodurre il virus.

Quella forma leggermente alterata
si chiama variante.

Poiché i virus si replicano
costantemente,

è normale per loro
cambiare col tempo.

Ad esempio, il grafico mostra
alcune mutazioni

che il virus SARS_CoV2 ha avuto
da dicembre 2019.

Spesso queste mutazioni sono innocue
o addirittura indeboliscono il virus,

e scompaiono senza lasciare
alcuna traccia.

Altre volte, alcune mutazioni danno
al virus un leggero vantaggio su di noi.

È ciò che gli scienziati hanno osservato
con il SARS_CoV2 nel settembre 2020.

"State vedendo specifiche mutazioni
che permettono al virus

di legare meglio i ricettori umani,
e penetrare meglio nelle cellule."

I coronavirus sono ricoperti
di proteine spike

che usano per legarsi con
le cellule umane e infettarle.

Il punto è che, quel legame
non è un'unione perfetta.

Infatti, non sempre supera
le difese delle cellule.

Ma la variante B.1.1.7, chiamata anche
la variante "Alpha",

contiente diverse variazioni
sulla proteina spike:

mutazioni che permettono facilmente
al virus di legarsi con le cellule.

Il ché può rendere il virus
più trasmissibile.

Questo l'ha portata ad essere
la forma dominante nel mondo.

Ma se se il SARS_CoV2 muta
sin dall'inizio,

perché oggi le varianti,
come questa Alpha,

sembrano improvvisamente
così terribili?

Ricordiamo che un virus
non prende iniziative.

Non aziona delle strategie
nelle vostre cellule.

Le mutazioni sono
errori casuali.

Ma più un virus circola,
e più persone infetta,

più muterà.

E più queste mutazioni
si accumulano,

aumentano le possibilità che si evolva
in qualcosa di più pericoloso.

Queste quattro varianti, chiamate
"variant of concern" dall'OMS,

hanno tutte mutazioni
sulla proteina spike.

Delta, la più recente tra queste,
è stata definita una "doppia mutazione,"

perché, nonostante le diverse mutazioni,
ne ha due significative:

queste mutazioni sembrano rendere
il virus più trasmissibile.

E una versione di questa,
trovata in altre due varianti,

permette al virus di reinfettare
chi ha già avuto il Covid-19 -

le due mutazioni potrebbero volere
raggirare la risposta immunitaria.

Per fortuna, la difesa immunitaria
offerta dal vaccino

è molto più forte di quella naturale
del nostro corpo.

Pertanto, anche se osserviamo varianti
che rendono i vaccini meno efficaci,

per gli esperti è difficile che ce ne sia
una che possa sfuggire ai vaccini.

Ciò non significa che non possa accadere.

"Se diamo al virus tempo
e cicli riproduttivi,

sperimenterà un vasto
spazio evolutivo,

e troverà una soluzione
all'ostacolo che gi abbiamo posto-

ovvero il vaccino e l'immunità"

Ma anche se il SARS_CoV2
non dovesse riuscirci,

con la pandemia che persiste,
e il virus che circola,

continuerà a replicarsi.

Allora se vogliamo fermare le varianti,

dobbiamo fermare il virus.

Il virus è cambiato. Ma non
in qualcosa di irriconoscibile.

I vaccini proteggono
contro tutte le varianti.

Il problema è che non distribuiamo
velocemente i vaccini nel mondo.

Questo dà al virus più tempo per cambiare

e devastare zone del mondo
ancora in attesa dei vaccini.

L'aumento delle varianti ci ricorda
che la pandemia non è finita.

Anche se sembra
che lo sia per alcuni di noi.

Dobbiamo fermarla, per evitare varianti
che colpiscano il sistema immunitario.

Così che smetta di
replicarsi ovunque."