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Per troppo tempo
quelli di noi che vivono in città,
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grandi e piccole, hanno
accettato l'inaccettabile.
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Accettiamo che le città deformino
il nostro senso del tempo
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perché dobbiamo sprecarne così tanto
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solo per adattarci
all'assurda organizzazione
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e alle lunghe distanze
della maggior parte delle città odierne.
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Perché siamo noi a doverci adattare,
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abbassando la nostra
potenziale qualità di vita?
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Perché invece non è la città
a rispondere ai nostri bisogni?
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Perché abbiamo lasciato che le città
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si sviluppassero così a lungo
nella direzione sbagliata?
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Vorrei offrire un concetto di città
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che va nella direzione opposta
all'urbanistica moderna.
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Un tentativo di far convergere la vita
in uno spazio a misura d'uomo,
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piuttosto che frazionarla
in una grandezza disumana,
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che poi ci costringe ad adattarci.
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La chiamo la città dei 15 minuti.
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In poche parole,
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l'idea è che le città dovrebbero
essere progettate o riprogettate
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in modo che nel raggio
di 15 minuti a piedi
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o in bicicletta,
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le persone possano vivere
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l'essenza di ciò che costituisce
l'esperienza urbana.
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Per avere accesso a lavoro,
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alloggio,
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cibo,
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salute,
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istruzione,
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cultura
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e tempo libero.
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Vi siete mai fermati a chiedervi
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perché una strada rumorosa e inquinata
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deve per forza essere una strada
rumorosa e inquinata?
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Solo perché è così?
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Perché non può essere
una strada con giardino
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fiancheggiata da alberi,
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dove le persone possono incontrarsi
e andare a piedi dal fornaio
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e i bambini possono
andare a scuola a piedi?
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La nostra accettazione delle disfunzioni
e vergogne delle città moderne
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ha raggiunto l'apice.
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Dobbiamo cambiare tutto ciò.
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Dobbiamo cambiare
per amore della giustizia,
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per il nostro benessere e per il clima.
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Cosa serve per creare città da 15 minuti?
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Per prima cosa, dobbiamo
porci domande che abbiamo dimenticato.
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Ad esempio, dobbiamo
esaminare attentamente
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come utilizziamo i nostri metri quadrati.
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A cosa serve quello spazio?
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Chi lo usa e come?
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Dobbiamo capire quali risorse abbiamo
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e come vengono utilizzate.
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Poi, dobbiamo chiederci quali
servizi sono disponibili nelle vicinanze?
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Non solo nel centro città,
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in ogni prossimità.
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Operatori sanitari,
negozi, artigiani, mercati,
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sport, vita culturale,
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scuole,
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parchi.
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Ci sono aree verdi?
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Ci sono fontane d'acqua
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per rinfrescarsi durante
le frequenti ondate di caldo?
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Dobbiamo anche chiederci,
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come lavoriamo?
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Perché il posto in cui vivo è qui
e dove lavoro è lontano?
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Dobbiamo ripensare le città
in base ai quattro principi guida
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che sono gli elementi chiave
costitutivi della città dei 15 minuti.
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In primo luogo, l'ecologia:
per una città verde e sostenibile.
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In secondo luogo, la vicinanza:
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vivere a ridotta distanza
dalle altre attività.
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Terzo, la solidarietà:
per creare legami tra le persone.
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Infine, la partecipazione
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dovrebbe coinvolgere
attivamente i cittadini
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nella trasformazione del loro quartiere.
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Non fraintendetemi.
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Non voglio che le città
diventino paesini rurali.
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La vita urbana è vibrante e creativa.
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Le città sono luoghi di dinamismo
economico e innovazione.
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Ma dobbiamo rendere
la vita urbana più piacevole,
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agile, sana e flessibile.
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Per fare ciò, dobbiamo
assicurarci che tutti,
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e intendo davvero tutti,
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coloro che vivono in centro
e coloro che vivono in periferia
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abbiano accesso a tutti
i servizi essenziali nelle vicinanze.
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Come lo facciamo?
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La prima città ad adottare
l'idea della città dei 15 minuti
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è stata Parigi,
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in Francia.
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Il sindaco Anne Hidalgo ha suggerito
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un cambiamento radicale della prossimità,
che include, ad esempio,
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un massiccio decentramento,
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lo sviluppo di nuovi servizi
per ciascuno dei quartieri
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(Rumori della città)
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e la riduzione del traffico aumentando
le piste ciclabili in spazi ricreativi;
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nuovi modelli economici per
incoraggiare i negozi locali;
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costruire più spazi verdi;
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trasformare le infrastrutture esistenti.
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Ad esempio, laboratori digitali
all'interno di centri sportivi
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o, di sera, trasformare le
scuole in centri di quartiere.
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Questa è in realtà la regola d'oro
della città dei 15 minuti:
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ogni metro quadrato già costruito,
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dovrebbe essere destinato
a molteplici usi.
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La città dei 15 minuti
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è un tentativo di riconciliare la città
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con gli esseri umani che la abitano.
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La città dei 15 minuti
deve avere tre caratteristiche chiave.
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In primo luogo,
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il ritmo della città dovrebbe seguire
gli esseri umani, non le automobili.
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In secondo luogo, ogni metro quadrato
dovrebbe servire a molteplici scopi.
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Infine, i quartieri
dovrebbero essere progettati
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in modo che possiamo viverci,
lavorare e prosperare
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senza doverci spostare
costantemente altrove.
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È divertente se ci pensate.
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Il modo in cui sono progettate
molte città moderne
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è spesso determinato
dall'imperativo di risparmiare tempo,
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eppure così tanto tempo
viene sprecato per recarsi al lavoro,
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negli ingorghi,
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per guidare verso il centro commerciale,
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in una bolla di accelerazione illusoria.
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L'idea della città dei 15 minuti
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risponde alla questione
di risparmiare tempo
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ribaltandola completamente,
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suggerendo un ritmo di vita diverso.
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Un ritmo di 15 minuti.
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Grazie.