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Lo Zen, la meditazione buddista, si diffuse dalla Cina al Giappone nel XII secolo.
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Esso si focalizza sulla ricerca del propria natura di Budda attraverso la meditazione.
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Questi monaci vivono a Kyoto nel Tōfuku-ji, uno dei più antichi templi Zen giapponesi.
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Ogni compito, anche se di routine, viene svolto con attenta consapevolezza,
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vivendo il presente e non rivolgendo la mente al passato o al futuro.
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I monaci si mettono in fila per riunirsi con l'abito.
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Essi discutono i koan, problemi paradossali che non possono essere risolti con il pensiero razionale.
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Il lavorare sui koan per mesi, o addirittura anni,
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dispone la mente del discepolo a nuovi di livelli di consapevolezza.
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I monaci trascorrono gran parte della propria giornata in contemplazione
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e raramente dormono più di quattro ore per notte.
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Il colpo del capo monaco non è una punizione.
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Bensì un aiuto alla meditazione.
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Rinvigorisce il monaco e potrebbe anche indurlo a una una maggiore consapevolezza.
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I pasti sono consumati con totale accettazione del cibo
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e l'uso rituale di ciotole e utensili. Niente viene sprecato.
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Dopo aver pulito il tempio, i monaci escono a chiedere l'elemosina.
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Un tempo la gente dava loro riso o altre offerte di cibo.
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Al giorno d'oggi è più comune dare soldi.
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Alcuni monaci si formano per essere calligrafi, pittori o giardinieri.
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Le pitture raffigurano in calligrafia famosi santi Zen o Bodhidharma, fondatore del buddismo Zen.
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I giardini Zen simboleggiano il paesaggio montuoso, il luogo di ritiro ideale per una vita monastica.
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Dalle origini del buddismo in India allo sviluppo delle scuole in Cina,
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Corea e Giappone, il buddismo meditativo ha superato lingua e cultura.
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Durante gli ultimi cinquant'anni lo Zen ha acquisito molti nuovi seguaci al di fuori dell'Asia.
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La ricerca della concentrazione mentale e i benefici della meditazione
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attraggono persone in cerca di un significato in un mondo in rapido cambiamento.