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Aris Venetikidis: Dare un senso alle cartine

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    Il mio lavoro consiste nell'organizzare informazioni. Sono un grafico.
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    Professionalmente, cerco di dare un senso
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    a cose che spesso non hanno senso di per sé.
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    Mio padre potrebbe non capire quello
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    che faccio di mestriere.
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    I suoi avi erano contadini.
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    Lui fa parte di questa minoranza etnica chiamata Greci del Ponto.
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    Vivevano in Asia Minore e fuggirono in Grecia
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    dopo un genocidio un centinaio di anni fa,
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    e sin da allora l'emigrazione è stata in qualche modo
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    filo conduttore nella mia famiglia.
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    Mio padre si trasferì in Germania, studiò lì, si sposò,
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    e per questo motivo ho un cervello mezzo-tedesco
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    con un pensiero analitico
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    e quegli atteggiamenti un po' da imbranato che ne conseguono.
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    E chiaramente per me voleva dire essere uno straniero in entrambi i paesi,
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    e chiaramente mi ha reso molto facile
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    trasferirmi in un altro paese, seguendo la tradizione di famiglia, se preferite.
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    Ma di sicuro, i viaggi più frequenti che intraprendiamo
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    ogni giorno sono all'interno di una città, e specialmente
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    se conoscete la città, andare da A a B
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    può sembrare abbastanza ovvio, giusto?
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    Ma la domanda è: perché è ovvio?
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    Come sappiamo dove stiamo andando?
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    Sono approdato con un traghetto al porto di Dublino
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    circa 12 anni fa, uno straniero di professione, se preferite,
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    e sono sicuro che tutti avete già fatto quest'esperienza.
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    Arrivate in una nuova città e il vostro cervello cerca
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    di dare un senso a questo nuovo luogo.
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    Una volta trovata la base, la vostra casa,
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    iniziate a costruire la mappa cognitiva dell'ambiente circostante.
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    È essenzialmente una mappa virtuale che esiste solo
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    nella vostra testa. Tutte le specie animali ce l'hanno,
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    anche se si usano strumenti leggermente diversi.
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    Noi umani, naturalmente, non ci spostiamo
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    marcando il territorio col nostro odore, come i cani.
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    Non andiamo in giro emettendo uno stridio ultrasonico, come i pipistrelli.
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    Non lo facciamo,
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    anche se una serata nel quartiere Temple Bar può far fare pazzie. (Risate)
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    No, noi facciamo due cose importanti per rendere un posto tutto nostro.
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    Primo, procediamo secondo percorsi lineari.
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    Di solito troviamo una strada principale e questa strada principale
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    diventa una striscia lineare nelle nostre menti.
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    La nostra mente la semplifica molto.
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    Ogni strada è percepita generalmente come una linea retta
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    e ignoriamo le piccole svolte e curve che fanno le strade.
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    Tuttavia, quando giriamo in una strada laterale,
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    la nostra mente tende a modificare la curva in un angolo di 90 gradi.
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    Questo regala momenti esilaranti
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    quando siete in una città vecchia con una pianta che segue una sorta di
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    logica circolare.
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    Forse avete fatto anche questa come esperienza, vero?
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    Diciamo che siete in una strada laterale che parte
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    dalla piazza del duomo principale e volete andare
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    in un altro punto su una strada laterale come questa.
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    La mappa cognitiva nella vostra mente vi dice:
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    "Aris, torna alla piazza del duomo principale, fai
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    una curva di 90 gradi e scendi lungo l'altra strada laterale."
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    Ma chissà come, quel giorno vi sentite temerari,
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    e all'improvviso scoprite che i due punti
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    erano separati solo da un edificio.
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    Ora, non so voi, ma io ho sempre la sensazione di aver trovato
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    un varco spazio-temporale o un portale interdimensionale.
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    Quindi noi procediamo secondo percorsi lineari
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    e la nostra mente raddrizza le strade e percepisce le curve
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    come angoli di 90 gradi.
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    La seconda cosa che facciamo quando rendiamo un posto tutto nostro
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    è attribuire significati ed emozioni alle cose
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    che vediamo lungo quelle linee.
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    Se andate nelle campagne irlandesi e chiedete ad una vecchietta
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    le indicazioni, preparatevi ad un elaborato
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    racconto irlandese sui punti di riferimento.
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    Vi racconterà del pub dove lavorara sua sorella,
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    e di passare per la chiesa dove si è sposata, quel genere di cose.
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    Quindi noi riempiamo le nostre mappe cognitive con questi indicatori di significato.
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    C'è di più: estraiamo,
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    ripetiamo gli schemi e li riconosciamo.
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    Li riconosciamo grazie all'esperienza,
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    e li trasformiamo in simboli.
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    E chiaramente siamo tutti capaci
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    di capire questi simboli.
    (Risate)
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    Inoltre, siamo tutti capaci di capire
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    le mappe cognitive e tutti voi siete capaci
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    di creare da soli queste mappe cognitive.
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    Quindi la prossima volta, quando volete dare indicazioni a un amico su come arrivare a casa vostra,
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    prendete un sottobicchiere, prendete un tovagliolo,
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    e osservatevi mentre realizzate questa fantastica creazione
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    di design della comunicazione. Ha linee rette.
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    Ha angoli di 90 gradi.
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    Forse aggiungerete dei simboletti lungo la strada.
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    E se osservate quello che avete appena disegnato,
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    vi rendete conto che non somiglia ad una cartina stradale.
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    Se doveste sovrapporre una vera cartina stradale
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    a quello che avete appena disegnato, vi rendereste conto che le vostre strade
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    e le distanze sarebbero molto diverse.
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    No, quello che avete appena disegnato
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    è più simile ad un diagramma o ad uno schema.
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    È un costrutto visivo di linee, punti, lettere,
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    disegnato nel linguaggio del nostro cervello.
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    Non è quindi una gran sorpresa che l'icona dell'informazione
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    del secolo scorso, il simbolo che mostra a tutti
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    come andare da A a B, la cartina della metropolitana di Londra,
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    non è stata progettata da un cartografo o da un urbanista.
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    È stata progettata da un disegnatore tecnico.
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    Negli anni '30, Harry Beck applicò i principi del
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    disegno di diagrammi schematici e cambiò
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    per sempre il modo di disegnare le cartine del trasporto pubblico.
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    Ma la vera chiave del successo di questa cartina
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    è l'assenza di informazioni minori
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    e l'estrema semplificazione.
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    Quindi strade raddrizzate, angoli di 90 e 45 gradi,
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    ma anche l'estrema distorsione geografica di quella cartina.
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    Se doveste guardare l'effettiva posizione di queste stazioni
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    vedreste che sono molto diverse.
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    Ma questo serve solo alla chiarezza della cartina della metropolitana.
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    Se, diciamo, voleste andare dalla stazione di Regent's Park
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    a Great Portland Street, la cartina vi dirà:
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    prendete la metro, andate a Baker Street, cambiate, prendete un'altra metro.
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    Chiaramente, quello che non sapete è che le due stazioni
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    sono solo a un centinaio di metri di distanza.
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    Abbiamo toccato l'argomento del trasporto pubblico,
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    e il trasporto pubblico qui a Dublino
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    è in un certo modo un argomento delicato.
    (Risate)
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    Per quelli che non conoscono il trasporto pubblico qui a Dublino,
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    abbiamo essenzialmente questo sistema di autobus locali
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    che è cresciuto insieme alla città. Per ogni sobborgo aggiunto,
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    è stata aggiunta un'altra linea di autobus che partiva
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    dal sobborgo fino ad arrivare al centro della città
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    e quando questi autobus locali si avvicinano al centro della città,
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    viaggiano tutti fianco a fianco e convergono sostanzialmente
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    in una strada principale.
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    Così quando 12 anni fa sono sceso dalla nave,
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    ho cercato di capirci qualcosa,
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    perché esplorando una città a piedi non riesci a vederla tutta.
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    Ma quando esplorate un sistema di trasporto pubblico nuovo all'estero,
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    costruite una mappa cognitiva nella vostra mente
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    più o meno sempre allo stesso modo.
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    Di solito scegliete un percorso di trasporto rapido,
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    e nella vostra mente questo percorso viene percepito come una linea retta,
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    e come una collana di perle, tutte le stazioni e le fermate
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    sono allineate ben bene e in modo chiaro lungo la linea,
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    e solo allora iniziate a scoprire percorsi di autobus locali
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    che riempiono i vuoti e che vi permettono quei
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    varchi spazio-temporali, quelle scorciatoie verso portali interdimensionali.
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    Quindi ho cercato di dare un senso, e quando sono arrivato,
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    ho cercato qualche dépliant informativo che mi avrebbe
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    aiutato a decifrare questo sistema e capirlo,
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    e ho trovato queste brochure.
    (Risate)
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    Non erano geograficamente distorte.
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    Erano piene di omissioni di informazioni,
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    ma sfortunatamente di informazioni sbagliate, diciamo, nel centro città.
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    Non c'erano in realtà linee che mostravano i percorsi.
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    In realtà non c'erano neanche i nomi delle stazioni.
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    Ora la cartina dei trasporti di Dublino è migliorata
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    e dopo aver finito il progetto, è migliorata un po' di più,
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    ma ancora nessun nome di stazioni, nessun percorso.
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    Siccome sono ingenuo, e per metà tedesco, ho deciso:
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    "Aris, perché non ti costruisci da te una cartina?"
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    Ed è quello che ho fatto. Ho fatto una ricerca
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    sui percorsi di ogni autobus in città,
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    sistematico e razionale, ogni autobus una linea separata
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    e le ho riportate nella mia cartina di Dublino,
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    e nel centro della città
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    mi è venuto fuori un bel piatto di spaghetti.
    (Risate)
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    Sembrava un pasticcio, così ovviamente ho deciso
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    di applicare le regole del disegno schematico,
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    pulendo i corridoi, ampliando le strade
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    dove passavano più autobus, e trasformando le strade
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    in linee rette, angoli di 90 gradi, angoli di 45 gradi, o frazioni di angoli,
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    e le ho riempite con i percosrsi degli autobus.
    E ho costruito questa cartina
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    del sistema di autobus del centro, così com'era cinque anni fa.
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    Ingrandisco di nuovo così avete l'effetto completo della
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    banchina e di Westmoreland Street.
    (Risate)
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    Ora posso dire con orgoglio -- (Applauso) --
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    posso dire con orgoglio che come cartina per il trasporto pubblico,
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    questo diagramma è un totale fallimento
    -- (Risate) --
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    tranne forse per un aspetto:
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    avevo ora una rappresentazione visiva
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    di quanto il centro città fosse realmente intasato e oltrepassato.
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    Ora chiamatemi pure antiquato, ma penso
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    che una cartina per il trasporto pubblico debba avere linee,
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    perché è la loro natura.
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    Sono piccoli frammenti di stringa che si stendono
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    attraverso il centro città, o attraverso la città.
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    Se volete, il ragazzo greco dentro di me sente che se non
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    c'è una linea è come entrare nel Labitinto del Minotauro
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    senza l'aiuto di Arianna che vi dà il filo per ritrovare la strada.
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    Quindi il risultato della mia ricerca scientifica,
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    i tantissimi questionari, i casi studio
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    e l'osservazione di tante cartine, è stato che tanti problemi
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    e mancanze del sistema di trasporto pubblico qui a Dublino
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    era la mancanza di una cartina del trasporto pubblico coerente --
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    una cartina del trasporto pubblico coerente e semplificata --
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    in quando credo sia il passo cruciale per comprendere
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    una rete del trasporto pubblico a livello fisico,
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    ma è anche il passo cruciale per rendere
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    a livello visivo una cartina una rete di trasporto pubblico.
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    Quindi con la collaborazione di un gentiluomo di nome James Leahy,
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    un ingegnere civile e di un diplomato al Master
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    in Programma di Sviluppo Sostenibile alla DIT
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    abbiamo disegnato insieme un modello di rete semplificato
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    che ora vi mostrerò.
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    Questo è quello che abbiamo fatto.
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    Abbiamo distribuito questi corridoi per il trasporto rapido
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    per tutto il centro città e li abbiamo estesi alla periferia.
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    Rapidi, perché volevamo fossero serviti
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    da veicoli per il trasporto rapido.
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    Avrebbero usufruito dell'uso esclusivo della strada, dove possibile,
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    e sarebbe stato un trasporto di elevata qualità e capacità.
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    James voleva usare per questo gli autobus a trasporto rapido,
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    invece del tram. Per me era importante
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    che i veicoli che avrebbero percorso quei corridoi per il trasporto rapido
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    fossero distinguibili dagli autobus locali sulla strada.
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    Ora potevamo togliere tutti gli autobus locali
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    che viaggiano accanto a quei mezzi di trasporto rapido.
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    Tutti i vuoti della periferia sono stati nuovamente riempiti.
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    Quindi, in altre parole, se c'era una strada in periferia
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    dove c'era un autobus, abbiamo reinserito un autobus,
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    solo che ora questi autobus non avrebbero viaggiato al centro città
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    ma si sarebbero collegati al mezzo di trasporto rapido più vicino,
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    a una di quelle linee spesse lì.
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    Quindi il resto è stato semplicemente un paio di mesi di lavoro,
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    e un paio di litigi con la mia ragazza per casa nostra
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    costantemente stipata di cartine,
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    e il risultato, uno dei risultati, è stata questa cartina
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    della Greater Dublin Area. Faccio un piccolo zoom.
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    Questa cartina mostra solo i collegamenti di trasporto rapido,
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    nessun autobus locale, molto in stile cartina della Metro
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    così apprezzata a Londra, che da allora
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    è stata esportata in così tante altre grandi città,
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    e per questo è il linguaggio che dovremmo usare
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    per le cartine del trasporto pubblico.
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    Un'altra cosa importante, con una rete semplificata come questa,
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    è che mi è stato possibile
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    affrontare la sfida finale,
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    e creare una cartina per il trasporto pubblico del centro città,
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    che non solo avrebbe mostrato i collegamenti del trasporto rapido
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    ma anche i percorsi degli autobus locali, le strade e simili,
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    e questa è l'aspetto che potrebbe avere una piantina del genere.
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    Faccio un altro piccolo zoom.
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    In questa cartina ho incluso tutti i mezzi di trasporto,
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    quindi trasporto rapido, autobus, DART, tram e simili.
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    Ogni singolo percorso è rappresentato da una linea diversa.
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    La cartina mostra ogni singola stazione,
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    ogni singolo nome delle stazioni,
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    e mostro anche le strade laterali,
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    infatti, molte delle strade laterali anche con il loro nome,
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    e per fare di più, anche un paio di punti di riferimento,
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    alcuni indicati da un piccolo simbolo,
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    altri da questi disegni isometrici tridimensionali
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    da veduta aerea.
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    La cartina è relativamente piccola nel complesso,
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    quindi qualcosa che si può tenere come una cartina pieghevole,
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    o esporre in un formato ragionevole nella bacheca di una pensilina dell'autobus.
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    Penso che sia il giusto equilibrio
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    tra rappresentazione reale
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    e semplificazione, il linguaggio di ricerca di un percorso nel nostro cervello.
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    Quindi linee rette, angoli corretti,
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    e, chiaramente, quella distorsione geografica
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    molto, molto importante che rende possibile le cartine del trasporto pubblico.
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    Se guardate, ad esempio, i due corridoi principali
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    che corrono lungo la città,
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    quello giallo e quello arancione lì, questo è come
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    appaiono in una cartina reale e precisa,
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    e questo è come apparirebbero nella mia cartina
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    dei trasporti pubblici distorta e semplificata.
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    Quindi per una cartina dei trasporti pubblici riuscita
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    non dovremmo attenerci alla rappresentazione accurata,
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    ma dovremmo disegnarla nel modo in cui funziona il nostro cervello.
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    Le reazioni che ho avuto sono state incredibili. È stato davvero bello da vedere.
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    E chiaramente, per quanto mi concerne, sono stato davvero felice di vedere
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    che i miei parenti in Germania e in Grecia hanno avuto finalmente un'idea
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    di quello che faccio di mestiere.
    (Risate) Grazie. (Applauso)
Title:
Aris Venetikidis: Dare un senso alle cartine
Speaker:
Aris Venetikidis
Description:

Il disegnatore di cartine Aris Venetikidis è affascinato dalle mappe che disegnamo nelle nostre menti quando giriamo per una città -- non proprio cartine stradali, più simili a diagrammi schematici o a circuiti, immagini astratte di relazioni tra luoghi. Come possiamo imparare da queste cartine mentali per migliorare quelle reali? Come prova ha rifatto la famigerata cartina degli autobus di Dublino. (Filmato a TEDxDublin)

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:36
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for Making sense of maps
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