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Ogni verità passa tramite tre fasi.
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Per prima cosa, è ridicolizzata.
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Per seconda, è violentemente contraddetta.
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Per terza, è accettata per essere evidente.
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Questa è la verità che YouTube non vuole farti sentire.
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Hanno ristretto il video originale quando è diventato virale.
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Ma il messaggio non verrà zittito...
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Cosa faresti se scoprissi che ogni cosa che sai, ogni cosa in cui credi, tutto
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ciò che ti è stato detto fin da quando eri bambino, è una menzogna?
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E non una menzogna qualunque, ma una menzogna creata con cura, finemente calibrata, eseguita con perizia, e deliberatamente
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progettata con l'espresso proposito di assicurarti che ciò che è sbagliato è giusto, ciò che è cattivo è buono
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e che la violenza è amore.
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Una menzogna abbastanza potente da manipolarti per prendere parte ad atti orribili e barbarici
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che avresti altrimenti trovato scioccanti. Abbastanza potente da lavar via il sangue dalle tue mani. Da alterare
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le tue percezioni in maniera così grave che il massacro divenga banale e che la compassione appaia estrema.
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Ciao, il mio nome è Emily Moran Barwick. Sono un'attivista per la liberazione degli animali, un'artista
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un'educatrice e una vegana. Ho creato il canale Youtube e il relativo sito Bite Size
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Vegan, in cui informo le persone riguardo il veganesimo attraverso una vasta gamma di tipologie di video - dalle
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parodie umoristiche, a report accademici dettagliati, a interviste con medici e atleti,
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a video per bambini - in cui copro una diversificata serie di argomenti.
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Durante il tempo che passeremo insieme oggi, sfiderò con molta probabilità alcune delle vostre
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credenze di una vita. Vi chiedo di mettere da parte i vostri preconcetti e di tentare di guardare
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a ciò che è ordinario con un paio d'occhi nuovi.
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So che questa è una cosa grossa da chiedere, specialmente da parte di una completa sconosciuta.
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Vi sto chiedendo fiducia senza essermela guadagnata. Ma che ci crediate o meno, non
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sono qui per imporvi le mie convinzioni. O per trasformarvi in vegani. Non aspiro ad avere
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un tale potere. E, in ogni caso, nessuno compie alcun cambiamento durevole attraverso la costrizione.
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Sono semplicemente qui per mostrarvi cosa accade realmente ogni secondo di ogni giorno nel
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mondo dietro a porte chiuse. Per presentarvi la prova - perché possiate rifletterci - del fatto che le cose
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potrebbero non essere come appaiono.
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Far cadere delle convinzioni che esistono da una vita non è un compito facile. Ma per prendere decisioni informate, per
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guardarci allo specchio e chiederci se stiamo davvero vivendo secondo i valori che rivendichiamo
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come nostri, dobbiamo conoscere la verità. Dobbiamo informarci su ciò che realmente succede, non
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affidandoci a ciò che ci è stato insegnato. Dobbiamo prendere decisioni che si basino sui fatti, non sulla fantasia.
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Vorrei introdurre questo discorso dicendo che sarò chiara con voi
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e vi dirò perfino se non so qualcosa. Vi procurerò anche anche
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il link per una pagina di riferimento con citazioni per ogni fatto che menziono, insieme con una bibliografia
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così che potrete andare più a fondo dato che io avrò modo di scalfire solo la superficie in questa breve
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finestra di tempo che abbiamo da passare insieme.
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Dunque iniziamo. Il veganesimo è visto come un modo di vivere estremo. I vegani non
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mangiano, indossano o utilizzano nulla che provenga dal corpo di qualcun altro. Non mangiamo carne
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non beviamo latte o mangiamo formaggio. Non consumiamo uova o miele. Non indossiamo pelle, lana,
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seta o piume. Non usiamo prodotti testati sugli animali o che contengano sottoprodotti
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della loro macellazione. E non andiamo nei circhi, negli zoo, negli acquari o in alcuna altra circostanza
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che sfrutti esseri viventi per il nostro svago o il nostro piacere.
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Da fuori tali rigorose preclusioni ed esclusioni possono facilmente apparire estreme.
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Ma ricordate che oggi la questione è quella di sfidare le apparenze e le assunzioni riguardanti l'estremismo e la normalità.
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Oggi la lezione è sul disimparare.
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E quale modo migliore per disimparare se non quello di iniziare il nostro viaggio dalla fine e tornare indietro fino
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all'inizio? E quale modo migliore di mettere in discussione ciò che è accettato come buono e normale se non
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con qualcosa di sano e quotidiano come un bicchiere di latte?
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L'origine del latte non è un gran segreto: viene dalle mucche. Ma questo è il punto pià lontano
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a cui la maggior parte delle persone si riferisce tracciando il viaggio che compie il latte fino alla cerra refrigerata dell'alimentari.
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La maggior parte di noi cresce pensando che le mucche siano fatte per essere munte. Potremmo pensare che abbiano
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un costante rifornimento di latte e anche che abbiano bisogno di essere munte per alleviare la pressione.
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Bene, guardiamo alla questione in maniera critica per un momento. Le mucche sono mammiferi, proprio come noi. E
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i mammiferi producono latte per una ragione: nutrire i propri piccoli. Le mucche portano in grempo i piccoli per
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nove mesi, proprio come facciamo noi, li allattano per nutrirli, proprio come facciamo noi, e poi
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svezzandoli, smettono di produrre latte, proprio come facciamo noi.
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Quindi per avere un costante rifornimento di latte di mucca per il consumo umano, abbiamo bisogno di un costante
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rifornimento di vacche incinte. Nell'industria casearia, le mucche vengono ripetutamente inseminate, che è
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una parola carina per dire stuprate. L'apparato di contenimento utilizzato per legare la mucca è conosciuto
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nell'industria casearia, almeno in America, come "griglia da stupro", non si tratta dunque
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di un termine sognato dagli attivisti vegani.
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Una volta che la mucca ha partorito, ci troviamo di fronte ad un altro posto di blocco nel viaggio del nostro latte. I piccoli, dopo tutto,
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bevono il latte della madre. Quindi per assicurarci di avere un afflusso costante di latte per noi,
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i piccoli devono essere portati via poco dopo la nascita. Questo è esattamente ciò che accade nell'industria
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casearia. Se il vitellino è maschio, viene mandato in una fattoria per vitelli, dove viene messo al laccio, impossibilitato a
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muoversi, o chiuso in una gabbia in cui non riesce neppure a girarsi fino che non verrà macellato
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a poche settimane di vita. La carne di vitello, un'industria contro la quale si oppongono perfino molte persone dedite al consumo di carne,
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non esisterebbe senza i prodotti caseari. Ogni vasetto di yogurt, ogni pallina di gelato e ogni
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bicchiere di latte è direttamente connessa con la morte di quei vitellini.
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Ma non abbiamo terminato di tracciare il sentiero che conduce il latte alla nostra tazza di cereali. Mentre la macellazione
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dei vitellini è di certo sufficientemente orribile, non possiamo dimenticare le madri rimaste indietro. Le mucche
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sono profondamente legate ai loro vitelli e piangono per giorni quando questi vengono presi. Quando
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I residenti di Newbury, Massachusetts, hanno chiamato la polizia riportando rumori molesti provenienti dalla
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fattoria Sunshine Dairy a tutte le ore del giorno o della notte, la polizia ha spiegato che
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le mamme mucche stavano "piangendo per la separazione dai loro vitelli" - ma nulla di cui preoccuparsi dato che
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"le mucche non si trovavano in pericolo e che tali rumori erano una parte normale delle pratiche di allevamento."
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Questa non è un'antropomorfizzazione. E' il dolore di una madre ed è assolutamente straziante da
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vedere.
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I corpi delle mucche da latte generalmente non reggono che fino ai 4 o 5 anni e vengono poi considerate "esaurite",
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malgrado la naturale durata della loro vita sia di 20 anni o più. Vengono mandate al macello come carne
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economica o cibo per animali, essendo ritenut e inappropriate per il consumo umano. Nei macelli, molte tra
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queste madri affrontano la loro ultima e più brutale delle separazioni da un altro figlio. Mentre le statistiche
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ufficiali sono difficili da ottenere dato che la maggior parte degli studi si focalizza sui costi economici dello "scarto
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fetale", i resoconti oscillano tra il 10% e il 70% di mucche che arrivano al macello
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incinte.
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Esistono appunto intere industrie che contano sulla macellazione degli animali in gravidanza. Un'
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ampia gamma di esperimenti scientifici utilizzano ciò che è chiamato siero fetale da una gamma di animali,
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con il siero fetale di provenienza bovina tra i più ampiamente utilizzati. Il siero fetale bovino è ottenuto
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tagliando via un feto vivo dall'utero della madre, perforando il cuore e scolando il
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sangue. Il processo può richiedere fino a 35 minuti in cui il feto di vitello rimane vivo.
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Ma la più orribile e ultima separazione tra madre e piccolo era solo l'ultima di un
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ciclo fatto di gravidanze dopo gravidanze e perdita dopo perdita. Oltre a questo estremo trauma
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psicologico ed emozionale, la folle domanda di mungere ripetutamente e le condizioni
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di vita affollate ed anti-igieniche portano ad infezioni ed infiammazioni frequenti.
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Le mucche da latte sono riempite di antibiotici e ormoni della crescita, che filtrano nel
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loro latte. In effetti, c'è un numero ufficiale di cellule di pus consentite nel latte, a cui ci si riferisce eufemisticamente
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come al "conteggio delle cellule somatiche." Negli Stati Uniti, circa 22 milioni [22,177,500]
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di cellule di pus sono consentite per ogni oncia fluida [750,000 cells/mL] di latte, con limiti consentiti a livello globale
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che si aggirano intorno a poco meno di 12 milioni [11,828,000 cellule/onc.fl. in Canada e
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e Unione Europea (400,000 cellule/mL)] fino ai 29.5 milioni di cellule/onc.fl. del Brasile [1,000,000 cellule/mL].
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Quando ci spingiamo fino all'inizio della nostra mucca da latte, prima della prima gravidanza,
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prima che diventasse debole, come un guscio scavato che collazzi alla fine sotto
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ciò che la sua breve vita richiede, giungiamo alla sua nascita. Il momento in cui è venuta al mondo,
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con gli occhi sgranati e nuova di zecca. Il momento in cui lei è stata portata via da sua madre.
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Vedete, abbiamo detto parlato di cosa succede i vitelli maschi mandati via per la carne di vitello. Ebbene
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anche le figlie dell'industria casearia sono separate dalle loro madri. Ma vengono
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tenute nei paraggi perché prendano il posto delle loro madri e far continuare ad andare avanti la macchina dei soldi. Per
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far continuare a scorrere il latte. Così che in ogni alimentari, in ogni negozio all'angolo, in ogni distributore di benzina, ci
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sia sicuramente immagazzinato questo sano, normalizzato ed interamente ordinario prodotto.
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I prodotti animali che ci sembrano banali, quando vengono montati all'inverso, rivelano percorsi
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insistentemente complessi e, per prenderla alla leggere, eticamente ardui dalla genesi alla
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lavorazione, alla produzione, fino al prodotto finito. Ovvero, dalla nascita degli animali,
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fino al confinamento, l'abuso, la macellazione e la denigrazione delle salme per scintillanti, felici
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prodotti prondi da comprare che mangiamo letteralmente senza pensare nemmeno a ciò che gli animali
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hanno passato.
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Ci è stato venduto il prodotto finale, e pieno di pus, dello stupro, della schiavitù del rapimento
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dell'abuso, della malattia, della tortura, dell'infanticidio e dell'uccisione - ripulito nell'immagine della sana
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nutrizione. Come ha detto l'attivista vegano Gary Yourofsky, è il più grande trucco di magia
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mai eseguito. E la gente dice che il veganesimo è estremo.
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Sfortunatamente - o forse penserete fortunatamente - non abbiamo il tempo di effettuare questo viaggio a ritroso
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così in profondità per tutti i prodotti che abbiamo creato a partire da esseri viventi. Ma diamo
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almeno un brece sguardo ad un altro oggetto che similmente appare come innocuo
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e con cui la maggior parte degli americani danno inizio alla loro giornata. Qualcosa di amabilmente mescolato nei prodotti da forno
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per i compleanni e altre occasioni speciali. Qualcosa che viene decorato nelle celebrazioni che riguardano la pace e la nuova
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vita. L'incredibile, commestibile uovo.
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Come per il latte, l'origine delle uova è chiara: vengono dalle galline. Differentemente dal latte, le galline
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non devono essere ingravidate per dare uova. Ma ogni volta che trasformaimo un essere vivente in una
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macchina, un rifornitore di scorte, la morale sono sempre sarà sempre il profitto. E aumentare
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il profitto significa aumentare la produzione e l'efficienza.
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Così come le madri dell'industria casearia, i corpi delle galline da uova cedono prematuramente per
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la richiesta estrema di produzione.
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Ogni aspetto della loro vita è regolato per assicurare il massimo della produzione. Dal controllo dei loro cicli di
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deposizione con giorni e giorni di luce persistente seguiti da lunghi periodi di buio completo
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all'essere lasciate a morire di fame per settimane ogni volta nello sforzo di produrre ancora un altro ciclo di uova
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dai loro corpi esausti, un processo a cui ci si riferisce benevolmente come alla "muta indotta", fino a modificare
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completamente il loro vero e proprio corredo genetico.
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Abbiamo ottimizzato le nostre macchine, vedete, e allevato un tipo di gallina per la carne e un altro
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tipo per le uova. A tale scopo, l'industria delle uova produce milioni se non miliardi di
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pulcini maschi ogni anno. Così come i vitelli maschi, incapaci di produrre latte.
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i pulcini maschi non possono deporre uova. Quindi non servono.
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Per "l'eliminazione" - come dicono - di questi pulcini, essi vengono o dolorosomante uccisi col gas,
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lentamente lasciati soffocare in buste di plastica o tritati vivi. Stiamo parlando di
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i pulcini morbidi, gialli e carini che adoriamo a Pasqua.
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Questa è una pratica standard in tutto il mondo, con gli Stati Uniti e l'Unione Europea
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che specificano che i pulcini devono avere meno di 72 ore di vita quando vengono uccisi - non gli sono
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riconosciuti nemmeno tre giorni di vita.
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Le sorelle dei figli scartati dall'industria ovicola finiscono a vivere la loro breve vita
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in strette pile di gabbie. Chiaramente al giorno d'oggi sentiamo parlare
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dell'aumento di strutture in cui gli animali vengono allevai a terra o senza gabbie. Ma in verità, l'unica consolazione
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data da queste etichette riguarda la nostra coscienza. I volatili in libertà sono stretti piccole strutture e hanno
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due volte i tassi di mortalità delle galline nelle gabbie impilate.
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Le galline da deposizione sono generalmente buone da 1 a 3 cicli, ogno dei quali dura più o meno un anno. In paesi in cui
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la muta indotta (di nuovo, il termine per il digiuno forzato) è illegale, vengono
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semplicemente uccise dopo il loro primo compleanno.
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Spero che stiate iniziando a vedere il potere di questa menzogna. Di presentare il crudelel confinamento,
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il digiuno forzato, l'abuso, l'uccisione barbarica di piccoli di pochi giorni e la macellazione di quelli di un anno -
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anch'essi ancora cuccioli - come qualcosa di completamente normale e gentile - impacchettato in perfette piccole
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uova.
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E abbiamo l'audacia di decorarli in celebrazione della vita nuova.Di adorare
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quegli stessi pulcini che vengono tritati vivi per la loro produzione. Di mescolarli sorprese per
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bambini e per i nostri cari. Di iniziare la giornata con i prodotti di una spregevole tristezza e chiamarli
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"col sole in sù" [n.d.t. all'occhio di bue]. Dovremmo iniziare la giornata gettando pulcini in un frullatore.
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Potremmo passare tutta la settimana effettuando il processo inverso sul sentiero di un infinito numero di simili
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prodotti derivati da animali che incontriamo regolarmente. L'artista oltandese Christien
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Meindertsma ha in effetti passato 3 anni a tracciare e catalogare tutti i prodotti realizzati a partire da un singolo maiale:
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PIG 05049.
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Il che ci porta al successivo livello di auto-inganno: la sistematica cancellazione
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dell'identità individuale. Qui è il punto in cui la bugia è più vulnerabile. Perché al di sotto
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di anni di indottrinamento, e ancora crediamo di essere amanti degli animali. Andiamo al
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cinema e seguiamo il porcellino Babe, facciamo il tifo per le galline di "Galline in fuga" e tifiamo perché
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il pesciolino Nemo trovi la strada per tornare da suo padre. Poi torniamo a casa e mangiamo pancetta
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e uova e bastoncini di pollo e di pesce per i bambini.
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L'unico modo per mantere questa lampante dissonanza, questa dualità tra i valori che
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professiamo e le nostre azioni quotidiane, è assicurarci che gli animali che mangiamo e che usiamo non abbiano nome,
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volto, o identità. Quindi assegnamo loro numeri di inventario.
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Gli marchiamo la pelle a fuoco o a freddo. Li tatuiamo o etichettiamo, gli inseriamo
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sotto pelle dei chip elettronici con il transoponder, o li segnamo con delle fascette al collo o alla caviglia. Assegnamo loro dei
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codici a barre. Ciò che conta è che siano chiaramente identificati come una proprietà. E che
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vengano trattati di conseguenza. Perché dal momento che li vediamo come individui, minacciamo
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le vere e proprie fondamenta della menzogna da cui dipendiamo disperatamente.
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Se i loro corpi non si conformano ai nostri desideri, li alteriamo. Ai maialini
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estraiaiamo i denti, gli punzoniamo le orecchie [n.d.t. per etichettarli], gli tagliamo la coda e strappiamo i testicoli, tutto
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senza anestetico. Alle galline, ai tacchini e gli altri volatili nell'industria della carne e delle uova
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viene tagliato o bruciato il sensibile becco. Alle mucche vengono tagliate o asportate con il calore le corna
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e vengono a loro volta castrate senza anestesia.
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E con alcuni dei nostri più impressionanti esercizi mentali, che sarebbero ammirabili se
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non fossero così orripilanti, diciamo che questa barbarica mutilazione, la conversione di esseri viventi
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da qualcUNO a qualCOSA è per il loro bene.
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Perché se non gli pinziamo via i denti o non tagliamo i loro becchi o affettiamo le loro code
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si aggredirebbero e si morderebbero a vicenda. Ciò che manchiamo di menzionare è che questi comportamenti
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sono risposte allo stress da confinamento in condizioni di sovrappopolamento che inducono alla pazzia. Se non li mettessimo
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in queste condizioni di abuso, non reagirebbero in questo modo.
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Ma a noi umani piace giocare il ruolo dei salvatori nei disastri che noi stessi creiamo. Piombiamo
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sul latte della mucca e alleviamo la dolorosa pressione dalle sue mammelle gonfie. Una pressione che
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non sussisterebbe se il piccolo non le fosse stato tolto.
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Oltretutto, per la nostra fragile farsa, ammassiamo montagne di scartoffie, conduciamo migliaia
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di studi, spendiamo cifre indicibili di denaro, per giurie a livello governativo, istituzionale e industriale
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che decidano, definiscano e decretino quale sia il modo giusto di uccidere.
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Potete riversare le vostre energie sui documenti dell'USDA, dell'Unione Europea e di qualsiasi altro paese
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su tale materia, per imparare il linguaggio giuridico che rende il fatto di togliere la vita ad un essere vivente
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accettabile. E non dovete andare troppo lontano per iniziare a trovare obiezioni e scppatoie.
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La macellazione religiosa passa il test senza alcuna sorpresa. Uccelli e pesci sono esclusi dalle
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regolamentazioni sulla macellazione in maniera umana, il vero nome che è perfetta rappresentazione del nostro disperato
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tentativo di essere simultaneamente amanti e uccisori degli animali. Di essere i loro protettori e tormentatori.
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Voglio dire, è davvero assurdo se si fa un passo indietro e ci si pensa su. Abbiamo dei manuali su
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come stuprare benevolmente? O su come rapire compassionevolmente? O su come rapinare in maniera etica? Chiaramente no dato che
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quelli sono ossimori. Non possono coesistere. Ma quando arriva il momento di uccidere gli animali, faremo
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tutto il possibile per creare un'imponente documentazione cartacea di regolamentazioni per sentirci bene riguardo
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ciò che facciamo.
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Ancora, devo chiederlo, il veganesimo è davvero la scelta estrema qui?
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Guardate attraverso cosa dobbiamo passare per far sì che mangiare gli animali diventi accettabile.
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Prima che ci si sposti verso la questione ambientale e dell'impatto sulla salute che ha una dieta, ho intenzione di
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mostrarvi un breve video. Le parti del filmato di cui si conosce la provenienza geografica saranno etichettate
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di conseguenza. Ma ciò non vuol dire che la stessa cosa non stia succedendo in altre parti
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del mondo. Ho sgrossato ore di filmato fino ad ottenere un clip di 3 minuti.
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Non sarà piacevole, ma vi prego di guardarlo comunque. Non potete compiere una scelta informata
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senza possedere tutti i fatti. Se sentite di dovervi girare dall'altra parte, vi chiedo solo
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di riflettere su questa domanda: "Se non riesco a guardare il processo di produzione, ho il diritto di mangiare
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il prodotto?"
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In questi anni in cui sono stata vegana e ho parlato con molte persone, molti non-vegani, non ho ancora mai
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sentito una ragione che si avvicini a giustificare il fatto di mettere un essere senziente nelle condizioni che abbiamo
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visto. Non una.
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Non potete guardare quello e dire che gli animali che uccidiamo non se ne rendono conto.
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Che muoiono pacificamente e umanamente. Loro possono sentire la paura. Possono sentire l'odore del sangue.
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E loro combattono. Combattono fino alla fine.
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E non potete dire che questo sta succedendo in un posto lontano perché sta succedendo
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dappertutto nel mondo. Le camere della CO2 che avete visto - quei congegni medievali che riducono
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i maiali a una morte straordinariamente dolorosa in cui bruciano dall'interno - quello è visto
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come il metodo di macellazione più umano per i maiali.
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Impiegato su scala globale, lo è anche qui negli Stati Uniti.
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So di essermi concentrata piuttosto esclusivamente per ora sulle verità etiche nascoste dietro la maschera
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della normalità. Ma la scia della nostra distruzione va ben oltre i miliardi
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di esseri che uccidiamo ogni anno.
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L'impatto ambientale, sanitario e sociale di ciò che mettiamo in bocca lascia senza parole.
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Non c'è modo di coprire oggi questi argomenti a fondo come meriterebbero, perciò
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vi incoraggio a fare riferimento alla pagina di risorse che vi lascerò.
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Ma proviamo ad osservare a volo d'uccello l'impatto che abbiamo sul nostro pianeta. Quando si tratta
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di ambiente, sentiamo parlare di conservare l'acqua, tagliare le emissioni, fermare
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la deforestazione. Le agenzie di protezione ambientale ci incoraggiano ad farci docce più brevi, a condividere l'auto
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o andare in bici, non usare carta e ricilcare di più. Il nostro governo tiene conferenze internazionali
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per affrontare il cambiamento climatico e cercare soluzioni.
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In tutto questo tempo l'unica e più devastante forza dietro al collasso dell'ambiente del pianeta
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rimane non solo sotto silenzio, ma in effetti è attivamente negata proprio dalle organizzazioni
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che si prendono l'onere di salvare il nostro pianeta.
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L'allevamento è la causa principale del cambiamento climatico. Esso è responsabile di oltre il
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51% delle emissioni di gas serra comparato al 13% dei trasporti globali.
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Utilizza un terzo dell'acqua della terra, oltre il 45% del suolo della Terra,
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è responsabile del 91% della distruzione della foresta Amazzonica con 1-2 acri [n.d.t. 4000-8000 m²] sgombrati ogni
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secondo. Si tratta anche della causa dominante dell'estinzione di specie animali, delle zone morte dell'oceano, e della
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distruzione dell'habitat.
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Gli sforzi che facciamo per riciclare e fare docce più brevi sono piuttosto insignificanti in confronto.
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Facendo i conti delle differenze nei sistemi di produzione, la media globale dell'impatto idrico di una singola
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libbra [n.d.t. 453.5 g] è di 1847 galloni/lb [n.d.t. 6991.6 l] con una cifra che può spingersi fino a 8000 galloni [n.d.t. 30000 l].
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Possiamo qui vedere come senza dubbio i prodotti alimentari che hanno l'impatto idrico più basso
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a parità di peso sono vegetali.
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Chiaramente il peso non necessariamente indica l'apporto nutritivo. Ma ancora, le medie globali mostrano che
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"se visto dal punto di vista delle calorie, l'impatto idrico dei prodotti animali
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è maggiore di quello dei prodotti vegetali" con "l'impatto idrico medio per caloria di carne bovina
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[che è] venti volte maggiore di quello dei cereali e delle amidacee".
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Ed essendo le proteine una delle più grandi preoccupazioni a livello nutrizionale delle persone che stanno prendendo in considerazione di
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diventare vegane, vale la pena di notare che "l'impronta idrica per grammo di proteine del latte,
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uova e carne di pollo è circa una volta e mezzo superiore a quella dei legumi" con la carne che è 6 volte
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superiore. Ciò porta alla conclusione che "risulta più efficiente ottenere calorie, proteine
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e grassi attraverso i prodotti vegetali che da prodotti animali".
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Ma non abbiamo realmente bisogno di studi che ci dicano che mangiare animali richiede un apporto maggiore di energia
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e che crea più rifiuti rispetto al consumare piante. Come potrebbe essere il contrario?
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Mangiare animali è incredibilmente inefficiente. Stiamo filtrando i nostri nutrienti, la nostra acqua,
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le nostre risorse, attraverso il corpo di qualcun altro. In termini globali, stiamo nutrendo gli animali allevati a scopo alimentare
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con il 40% dei nostri cereali. Come può questo non essere peggio per l'ambiente che mangiare semplicemente
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noi le piante? Solo gli Stati Uniti potrebbero sfamare 800 milioni di persone con
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i cereali che usiamo per nutrire il bestiame. Si tratta d più degli stimati 795 milioni di persone che
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soffrono la fame nel mondo oggi. Il 98% dell'imponente impatto idrico per l'agricoltura animale che
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abbiamo appena visto, va a far crescere colture da mangime per gli animali che noi mangiamo.
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Non sto suggerendo che una transizione globale verso il veganesimo risulterebbe automaticamente
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nell'adeguata distribuzione dei raccolti verso chi ne ha bisogno, e nemmeno affronterò la questione dell'inutile
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spreco di cibo, ma è l'unico modo che abbiamo per avere abbastanza cibo per dar da mangiare a tutti.
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Questo è il punto in cui molte persone indicano le piccole fattorie locali, le pratiche sostenibili. Come
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il manzo che è stato nutrito d'erba. O le uova di galline in libertà.
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Il fatto è che non abbiamo terra. Non c'è semplicemente abbastanza terra per il numero di animali che
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mangiamo ogni anno. La quantità di suolo necessario per produrre 37.000 libbre [n.d.t. 16782.918 kg] di mangime
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a base vegetale renderebbe per sole 375 libbre [n.d.t. 170 kg] di carne.
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La terra necessaria per nutrire un vegano per un anno è 1/6 di acro [n.d.t. 674 m²]. Ci vogliono tre volte tanto per
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un vegetariano, ovvero qualcuno che consuma prodotti caseari e uova ma non carne, e 18 volte tanto
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per chi consuma carne.
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Si possono coltivare 15 volte tante proteine in ogni appezzamento di terreno sostituendo le piante agli animali.
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Oltretutto, le ricerche dimostrano che le mucche cresciute al pascolo emettono il 40/50% di gas serra in più che
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quelle nutrite con i cereali.
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Potrei parlare dei costi ambientali dell'agricoltura animale tutto il giorno e
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inizieremmo solo a scalfire la superficie della questione.
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Voglio parlare brevemente della pesca e della salute degli oceani prima di proseguire. Ho prodotto
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un video d 17 minuti che riporta interamente le ricerche più recenti sullo stato dei nostri oceani,
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che saranno anch'esse nella vostra pagina di risorse, dunque cercherò di riassumere alcuni punti principali.
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Si che mangiate o meno il pesce o altri animali marini, questa faccenda riguarda tutti noi. L'oceano
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o piuttosto il fitoplancton in esso, fornisce tra il 50 e l'80% del nostro
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ossigeno e gli ecosistemi oceanici immagazzinano carbonio in grandi quantità.
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Dato che tendiamo a prendere i pesci grandi per primi, restano solo il 10% delle specie ittiche di predatori,
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il che potrebbe lasciare le specie incontrollate a cibarsi di della vegetazione oceanica rilasciando
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il carbonio immagazzinato. Perdendo solamente 1% di questi ecosistemi di carbonio blu equivarrebbe alle
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emissioni annuali di gas serra dell'Australia.
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Estraiamo 90-100 milioni di tonnellate di pesce dagli oceani ogni anni con alcune fonti
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che stimano tale cifra sulle 150 milioni di tonnellate. Non c'è modo per le popolazioni marittime di
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reintegrarsi.
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I nostri metodi industriali di pesca sono incredibilmente inefficienti, con alcune operazioni che gettano a mare
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il 98% di ciò che pescano, morto, non trattandosi di specie target.
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Come ho detto precedentemente, l'allevamento degli animali sulla terra è una delle principali cause delle zone morte degli oceani,
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che sono zone dell'oceano in cui c'è una tale penuria di ossigeno tale da portare al soffocamento e alla morte della fauna marittima.
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Quindi gli animali che facciamo crescere come cibo sulla terra stanno uccidendo quelli che stiamo strappando
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agli oceani. E per aggiungere un ulteriore livello di perversità, stiamo dando i pesci che
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prendiamo alle mucche, ai maiali, alle galline, e ad altri animali sulla terra e ai pesci che alleviamo.
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E le persone pensano che il veganesimo sia estremo? Quando l'umanità sta decimando gli habitat,
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consumando il suolo e le risorse, inquinando gli oceani, distruggendo le foreste pluviali, portando specie
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dopo specie all'estinzione, dar da mangiare piante che potremmo mangiare noi agli animali e dare altri
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animali da mangiare ad animali che non dovrebbero mangiare animali, tutto perché noi possiamo alla fine
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mangiare gli animali.
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Ma chiaramente come consumatori, noi non vediamo questa scia. Vediamo il pacchetto carino e
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e l'elegante pubblicità. Vediamo questi ordinari, innocenti, prodotti di tutti i giorni. E troviamo
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conforto nel fatto che la maggior parte delle persone mangi nel modo in cui mangiamo noi; che la maggior parte delle persone non sembri
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essere preoccupata. E continuiamo a credere alla menzogna per cui così deve
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essere.
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Etica a parte, a livello ambientale abbiamo raggiunto il punto al di là della scelta personale--il punto del "voi
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mangiate come volete e io mangerò come voglio". Questa è una crisi globale
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e non riguarda più voi e me.
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Diciamo che i bambini sono il futuro ma che futuro possono avere quando gli stiamo mangiando
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il pianeta a morte? Il mondo non può sostenere la produzione di carne, prodotti caseari e uova. Semplicemente
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non può. Dobbiamo iniziare ad allineare le nostre azioni con i nostri valori.
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Ora parlerò molto brevemente dell'impatto che il consumo di animali ha sulla nostra salute.
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Prendiamo carichi di medicine, ci sottoponiamo a pericolosi interventi chirurgici, spendiamo miliardi di dollari per la sanità
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ogni anno, nel nostro rifiuto ostinato di ammettere il semplice fatto che la dieta è la
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causa numero uno di problemi di salute e morte prematura. Che la grande maggioranza delle morti
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negli Stati Uniti sono interamente prevenibili se cambiassimo semplicemente il nostro modo di mangiare.
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La negazione di questa verità è così pervasiva, il nostro desiderio di mantenere il sistema che
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abbiamo costruito è così forte, che solamente un quarto delle scuole di medicina negli Stati Uniti insegnano
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anche un solo corso in nutrizione. I dottori nelle mani dei quali mettiamo davvero le nostre vite non sono
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nemmeno istruiti sulla causa numero uno delle malattie e della morte nel nostro paese.
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Malattie cardiache, il killer numero uno negli Stati Uniti, è una malattia legata alla dieta il cui corso può essere
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ed è stato invertito con una dieta vegana. Ma invece prendiamo farmaci a piene mani
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e ci facciamo aprire il torace dai dottori per spurgarci le arterie piuttosto che smettere di
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mangiare animali. Dopo tutto, una dieta vegana è troppo estrema, giusto?
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Una volta che lo osserviamo obiettivamente, dal di fuori, il nostro comportamento è sconcertante.
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Serviamo carne, prodotti caseari e uova alle conferenze sul cambiamento climatico, supportando e consumando la
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vera fonte del problema per cui la conferenza era stata organizzata.
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Formiamo i medici per salvare le nostre vite con anni di costosa istruzione che comprenda ogni medicina
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sul mercato mentre non ci occupiamo mai della vera causa della malattia.
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Facciamo passare le nostre risorse e il nostro nutrimento attraverso il corpo di qualcun altro, sperperando astronomiche
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quantità di cibo e di acqua per creare una sorprendente quantità di rifiuti.
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Modifichiamo geneticamente, alleviamo, confiniamo, abusiamo, stupriamo, torturiamo, denigriamo, meccanizziamo,
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e uccidiamo individui senzienti sotto i nostri codici di condotta auto-prodotti che portano conforto
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ai consumatori.
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Tutto per evitare di affrontare il fatto che stiamo vivendo nella più grande menzogna mai detta.
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Ma c'è una buona notizia. Abbiamo il potere di aprire gli occhi. Abbiamo la scelta di rompere
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il ciclo e rifiutare di vendere questa menzogna alla prossima generazione.
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Di realizzare che il veganesimo, lontano dall'essere uno stile di vita estremo, è il più sano e razionale
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modo di vivere. Il più potente strumento che abbiamo per salvare il nostro pianeta, per migliorare
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la nostra salute quando mangiamo con coscienza di ciò che è sano, e per riacquisire la nostra compassione- per diventare
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le persone che crediamo di essere: brave persone.
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E le brave persone non distruggono il pianeta, lasciando i figli senza un futuro. Le brave
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persone non gettano piccoli appena nati nelle macine. Le brave persone non strappano i piccoli di pochi giorni via
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dalle loro madri. Le brave persone non stuprano, torturano e uccidono. Eppure "brave persone"
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ovunque stanno facendo tutte queste cose ad ogni morso del loro pasto.
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Ma è qui che sta il bello. Non dovete più prendere per buona questa menzogna. Voi decidete ciò
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che va a finire nel vostro corpo. Voi decidete se continuare a far sì che altri uccidano per voi.
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Siete voi a decidere se voltete continuare a consumare morte, terrore e lo strazio. Voi avete le
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informazioni davanti a voi. La responsabilità ora è nelle vostre mani. Decidete voi. E la mia
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speranza è, che scegliate di diventare vegani.
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