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Bruce Schneier: Il miraggio della sicurezza

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    Dunque, la sicurezza ha due aspetti distinti:
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    è una sensazione, ed è una realtà.
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    E queste sono due cose differenti.
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    Vi potreste sentire sicuri
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    anche se non lo siete.
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    E potete essere al sicuro
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    anche se non ne avete la sensazione.
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    In realtà, attribuiamo due concetti separati
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    alla stessa parola.
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    E quello che voglio fare in questo discorso
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    è di dividerli –
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    cercando di capire in che modo divergano
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    ed in che modo convergano.
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    Il linguaggio è effettivamente un problema in questo caso.
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    Non ci sono tante parole adatte
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    per i concetti dei quali parleremo oggi.
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    Quindi, se pensate al concetto di sicurezza
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    in termini economici
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    è un compromesso, una scelta.
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    Ogni volta che decidete di accrescere la vostra sicurezza,
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    dovete sempre rinunciare a qualcosa.
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    Sia che si tratti di una decisione personale –
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    se ad esempio volete installare un allarme contro i ladri in casa vostra –
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    o che si tratti di una decisione a livello nazionale – se ad esempio volete invadere un paese straniero –
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    dovrete rinunciare a qualcosa,
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    denaro, tempo, convenienza, o capacità,
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    forse libertà fondamentali.
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    E la domanda da fare su qualsiasi cosa inerente alla sicurezza
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    non è tanto se questa ci renda più sicuri,
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    ma piuttosto se ne valga la pena.
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    Negli scorsi anni avete sentito dire
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    che il mondo è più sicuro, ora che Saddam Hussein non è più al potere.
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    Potrebbe essere vero, ma non è di fondamentale importanza.
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    La domanda è, ne è valsa la pena?
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    E voi potete decidere da soli,
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    e poi concluderete se sia valsa la pena di optare per l'invasione.
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    Ecco come pensare al concetto di sicurezza –
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    in termini di scelte.
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    Spesso non c'è "giusto" o "sbagliato" in queste cose.
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    Alcuni di noi hanno in casa propria un sistema d'allarme contro i ladri,
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    altri no.
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    E dipenderà da dove viviamo,
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    se viviamo da soli o abbiamo una famiglia,
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    quanta bella roba abbiamo,
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    quanto siamo pronti ad accettare
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    il rischio del furto.
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    Anche in politica
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    ci sono differenti opinioni.
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    Parecchie volte, queste scelte
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    non hanno solo a che fare con la sicurezza,
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    ed io penso che questo sia veramente importante.
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    Ora, la gente ha un'intuizione naturale
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    riguardo a queste scelte.
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    Le facciamo tutti i giorni –
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    la notte scorsa, nella mia stanza d'albergo,
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    quando ho deciso di chiudere la porta con due mandate,
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    oppure voi nella vostra macchina, mentre venivate qui,
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    quando pranziamo fuori
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    e decidiamo che il cibo non è veleno e che lo mangeremo.
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    Facciamo queste scelte continuamente
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    più volte al giorno.
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    Spesso senza neppure accorgercene.
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    Fanno semplicemente parte dell'essere vivi; lo facciamo tutti.
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    Ogni specie lo fa.
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    Immaginate un coniglio che mangia l'erba in un campo,
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    ed il coniglio vede una volpe.
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    Quel coniglio farà una scelta per la sua sicurezza:
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    "Devo restare, o devo scappare?"
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    E se ci riflettete,
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    i conigli bravi a fare quel tipo di scelta
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    tenderanno a vivere e riprodursi,
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    mentre i conigli meno bravi
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    verranno mangiati o moriranno di fame.
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    Quindi si penserebbe
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    che noi, in qualità di specie vincente su questo pianeta –
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    voi, io, tutti –
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    siamo veramente bravi a fare queste scelte.
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    Ma ogni volta la realtà ci dimostra che
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    siamo inesorabilmente negati.
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    Ed io credo che questa sia una questione fondamentalmente interessante.
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    Vi darò la risposta breve.
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    La risposta è: noi rispondiamo alla sensazione di sicurezza
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    e non alla realtà.
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    Ora, il più delle volte, questo funziona.
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    Il più delle volte,
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    la sensazione e la realtà coincidono.
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    Certamente questo è vero
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    per la maggior parte della preistoria umana.
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    Abbiamo sviluppato questa abilità
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    perchè questo trova riscontro nell'evoluzione.
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    Un modo di vedere questo concetto
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    è che siamo estremamente attrezzati
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    per scelte rischiose
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    endemiche al vivere in piccoli gruppi familiari
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    negli altipiani dell'Africa Orientale nel 100.000 A.C. (Avanti Cristo) –
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    non così nella New York del 2010.
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    Ora, ci sono parecchi preconcetti nella percezione dei rischi.
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    Tanti buoni esperimenti in questo campo.
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    Potete osservare certi preconcetti, o distorsioni, che continuano a riaffiorare.
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    Ve ne darò quattro.
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    Noi tendiamo ad esagerare rischi spettacolari e rari
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    ed a minimizzare quelli comuni,
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    come ad esempio il volare rispetto al guidare.
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    L'ignoto viene percepito
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    come più rischioso del familiare.
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    Un esempio sarebbe
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    che la gente teme il rapimento da parte di estranei,
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    mentre il rapimento da parte di familiari è statisticamente molto più comune.
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    Questo per quanto riguarda i bambini.
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    Terzo, i rischi personificati
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    vengono percepiti come maggiori dei rischi anonimi,
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    e quindi Bin Laden fa più paura, perché ha un nome.
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    Ed il quarto
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    è che la gente sottovaluta i rischi
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    nelle situazioni sulle quali ha controllo,
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    mentre li sopravvaluta in quelle che non può controllare.
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    Quindi, una volta che iniziate a fare skydiving oppure a fumare,
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    ne minimizzate i rischi.
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    Se un rischio vi arriva da fuori – il terrorismo era un buon esempio –
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    lo sopravvaluterete, perché non avete la sensazione di esserne in controllo.
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    Ci sono un sacco di altre predisposizioni innate, questi errori sistematici cognitivi,
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    che influenzano le nostre decisioni di fronte al rischio.
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    C'è l'euristica della disponibilità,
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    che sostanzialmente significa
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    che noi stimiamo la probabilità di un evento
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    sulla base della facilità con cui siamo in grado di pensare ad esempi relativi.
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    Quindi potete immaginare come funziona.
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    Se sentite parlare tanto di attacchi di tigri, ci devono essere un sacco di tigri in giro.
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    Se non sentite parlare di attacchi di leoni, non ci sono tanti leoni in giro.
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    Questo funziona finchè inventate i giornali.
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    Perchè quello che i giornali fanno
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    è di ripetere continuamente
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    i rischi rari.
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    Io dico alla gente, se fa notizia, non ve ne preoccupate.
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    Perchè, per definizione,
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    la notizia è qualcosa che non succede quasi mai.
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    (Risate)
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    Quando qualcosa è così comune, non fa più notizia;
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    incidenti d'auto, violenza domestica,
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    quelli sono i rischi dei quali vi dovete preoccupare.
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    Noi siamo anche una specie di "raccontastorie".
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    Rispondiamo alle storie molto più che ai numeri.
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    E poi c'`è anche un po' di analfabetismo numerico di base.
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    Intendo dire, la battuta "Uno, due, tre, tanti" è abbastanza giusta.
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    Siamo veramente bravi con i numeri piccoli.
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    Un mango, due manghi, tre manghi,
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    10.000 manghi, 100.000 manghi,
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    sono sempre più manghi di quanti ne potreste mangiare prima che marciscano tutti.
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    Metà, un quarto, un quinto; siamo bravi in questo.
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    Uno su un milione, uno su un miliardo...
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    entrambi sono come dire "quasi mai".
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    Quindi abbiamo problemi con i rischi
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    che non sono molto comuni.
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    E quello che fanno queste distorsioni cognitive,
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    è di fungere da filtri tra noi e la realtà.
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    Ed il risultato
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    è che sensazione e realtà vanno fuori fase,
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    diventano diversi.
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    Ora, o avete una sensazione, vi sentite più sicuri di quanto lo siate in realtà.
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    C'è un falso senso di sicurezza.
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    Oppure succede l'opposto,
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    che è un falso senso di insicurezza.
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    Io scrivo parecchio sul "teatro della sicurezza",
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    prodotti che fanno sentire sicura la gente,
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    ma che in effetti non fanno niente.
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    Non c'è una vera parola per descrivere cose che ci rendono sicuri,
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    ma non ci fanno sentire sicuri.
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    Forse è quello che la CIA dovrebbe fare per noi.
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    Allora, ritornando all'economia.
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    Se l'economia, se il mercato, traina la sicurezza,
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    e se la gente fa delle scelte
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    basate sulla sensazione di sicurezza,
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    allora la cosa intelligente da fare per le aziende
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    per gli incentivi economici
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    è di far sentire sicura la gente.
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    E ci sono due modi per ottenere questo.
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    Uno, potete rendere la gente davvero sicura
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    e sperare che se ne accorga.
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    O due, potete solamente farla sentire sicura
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    e sperare che non se ne accorga.
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    Quindi, cos'è che fa in modo che la gente se ne accorga?
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    Beh, un paio di cose:
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    capire la sicurezza,
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    i rischi associati, le minacce,
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    le contromisure, come tutto funziona.
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    Ma se sapete come funzionano le cose,
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    è più probabile che le vostre sensazioni corrispondano alla realtà.
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    Ci sono abbastanza esempi reali che aiutano.
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    Ora, tutti noi conosciamo il tasso di criminalità del nostro vicinato,
  • 7:43 - 7:46
    perchè viviamo lì e abbiamo una sensazione su come vanno le cose
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    che sostanzialmente corrisponde alla realtà.
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    Il teatro della sicurezza è smascherato
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    quando è palese che non funziona come dovrebbe.
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    Okay, quindi, cos'è che fa in modo che la gente non si accorga?
  • 7:59 - 8:01
    Beh, la scarsa comprensione.
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    Se non capite i rischi, se non capite i costi,
  • 8:04 - 8:06
    probabilmente sbaglierete le scelte,
  • 8:06 - 8:09
    e la vostra sensazione non corrisponderà alla realtà.
  • 8:09 - 8:11
    Non ci sono abbastanza esempi.
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    C'è un problema di base
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    relativo ad eventi di scarsa probabilità.
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    Se, ad esempio,
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    il terrorismo non si verifica quasi mai,
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    è veramente difficile giudicare
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    l'efficacia delle misure antiterroristiche.
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    Questa è la ragione per cui si continuano a sacrificare delle vergini,
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    e perchè la difesa dell'unicorno funziona alla grande.
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    Non ci sono sufficienti esempi di fallimenti.
  • 8:35 - 8:38
    Ed inoltre, ci sono sensazioni che offuscano la visione delle cose,
  • 8:38 - 8:40
    le distorsioni cognitive di cui parlavo prima,
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    paure, credenze popolari,
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    sostanzialmente, un modello inadeguato della realtà.
  • 8:47 - 8:50
    Consentitemi di complicare ulteriormente le cose.
  • 8:50 - 8:52
    Abbiamo sensazione e realtà.
  • 8:52 - 8:55
    Voglio aggiungere un terzo elemento. Voglio aggiungere modello.
  • 8:55 - 8:57
    La sensazione ed il modello sono nella nostra mente,
  • 8:57 - 8:59
    la realtà è il mondo esterno.
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    Non cambia; è reale.
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    Dunque, la sensazione dipende dalla nostra intuizione.
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    Il modello, dal ragionamento.
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    Questa è sostanzialmente la differenza.
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    In un mondo primitivo e semplice,
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    il modello non ha veramente ragion d'essere.
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    Perché la sensazione è vicina alla realtà.
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    Non c'è bisogno di un modello.
  • 9:19 - 9:21
    Ma, in un mondo moderno e complesso,
  • 9:21 - 9:23
    occorrono modelli
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    per capire molti dei rischi che corriamo.
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    Non c'è nessuna sensazione riguardo ai germi.
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    Occorre un modello per capirli.
  • 9:32 - 9:34
    Ora, questo modello
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    è un'intelligente rappresentazione della realtà.
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    È, naturalmente, limitato dalla scienza,
  • 9:40 - 9:42
    dalla tecnologia.
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    Non potevamo avere una teoria sui germi patogeni
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    prima che inventassimo il microscopio per poterli vedere.
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    È limitato dalle nostre distorsioni cognitive.
  • 9:52 - 9:54
    Ma ha la capacità
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    di essere più forte delle nostre sensazioni.
  • 9:56 - 9:59
    Da dove prendiamo questi modelli? Li prendiamo dagli altri.
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    Li prendiamo dalla religione, dalla cultura,
  • 10:02 - 10:04
    dai maestri, dagli anziani.
  • 10:04 - 10:06
    Un paio di anni fa
  • 10:06 - 10:08
    mi trovavo in Sud Africa per un safari.
  • 10:08 - 10:11
    La guida con cui stavo era cresciuta nel Parco Nazionale di Kruger.
  • 10:11 - 10:14
    Aveva dei modelli di sopravvivenza molto complicati.
  • 10:14 - 10:16
    A seconda di chi era l'aggressore,
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    un leone, un leopardo, un rinoceronte o un elefante,
  • 10:18 - 10:21
    diceva quando dovevate scappare, quando arrampicarvi su un albero,
  • 10:21 - 10:23
    e quando non avreste mai dovuto arrampicarvi su un albero.
  • 10:23 - 10:26
    Io sarei morto in un giorno,
  • 10:26 - 10:28
    ma lui era nato lì,
  • 10:28 - 10:30
    ed aveva capito come sopravvivere.
  • 10:30 - 10:32
    Io sono nato a New York City.
  • 10:32 - 10:35
    Avrei potuto portarlo a New York, e lui sarebbe morto in un giorno.
  • 10:35 - 10:37
    (Risate)
  • 10:37 - 10:39
    Perchè avevamo differenti modelli
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    basati sulle nostre differenti esperienze.
  • 10:43 - 10:45
    I modelli possono derivare dai media,
  • 10:45 - 10:48
    dalle autorità costituite.
  • 10:48 - 10:51
    Pensate ai modelli di terrorismo,
  • 10:51 - 10:54
    di rapimento di bambini,
  • 10:54 - 10:56
    di sicurezza delle linee aeree, di sicurezza delle automobili.
  • 10:56 - 10:59
    I modelli possono venire dall'industria.
  • 10:59 - 11:01
    I due che sto seguendo sono le telecamere di sorveglianza,
  • 11:01 - 11:03
    le carte d'identità,
  • 11:03 - 11:06
    una gran parte dei nostri modelli di sicurezza informatica vengono da lì.
  • 11:06 - 11:09
    Moltissimi modelli vengono dalla scienza.
  • 11:09 - 11:11
    I modelli della salute sono un ottimo esempio.
  • 11:11 - 11:14
    Pensate al cancro, all'influenza aviaria, a quella suina, alla SARS.
  • 11:14 - 11:17
    Tutte le nostre sensazioni di sicurezza
  • 11:17 - 11:19
    su queste malattie
  • 11:19 - 11:21
    derivano da modelli
  • 11:21 - 11:24
    effettivamente veicolati sino a noi dalla scienza, filtrata attraverso i media.
  • 11:25 - 11:28
    Quindi i modelli possono cambiare.
  • 11:28 - 11:30
    I modelli non sono statici.
  • 11:30 - 11:33
    Man mano che ci adattiamo al nostro ambiente,
  • 11:33 - 11:37
    i nostri modelli possono avvicinarsi maggiormente alle nostre sensazioni.
  • 11:38 - 11:40
    Per cui, un esempio potrebbe essere,
  • 11:40 - 11:42
    se tornate indietro a 100 anni fa,
  • 11:42 - 11:45
    quando l'elettricità cominciava a diffondersi,
  • 11:45 - 11:47
    aveva generato molte paure.
  • 11:47 - 11:49
    Voglio dire, c'erano persone che avevano paura di premere un campanello,
  • 11:49 - 11:52
    perchè dentro vi era dell'elettricità, e ciò era pericoloso.
  • 11:52 - 11:55
    Noi oggi siamo molto disinvolti con l'elettricità.
  • 11:55 - 11:57
    Cambiamo le lampadine
  • 11:57 - 11:59
    senza neppure pensarci su.
  • 11:59 - 12:03
    Il nostro modello di sicurezza per l'elettricità
  • 12:03 - 12:06
    è qualcosa con cui siamo nati.
  • 12:06 - 12:09
    Non è cambiato mentre crescevamo.
  • 12:09 - 12:12
    E lo conosciamo molto bene.
  • 12:12 - 12:14
    Oppure pensate ai rischi
  • 12:14 - 12:16
    dell'internet per le diverse generazioni;
  • 12:16 - 12:18
    a come i vostri genitori affrontano la sicurezza su internet,
  • 12:18 - 12:20
    rispetto a come l'affrontate voi,
  • 12:20 - 12:23
    rispetto a come l'affronteranno i nostri bambini.
  • 12:23 - 12:26
    I modelli alla fine diventano invisibili.
  • 12:27 - 12:30
    "Intuitivo" è solo un altro termine per "familiare".
  • 12:30 - 12:32
    Così, quando il vostro modello si avvicina alla realtà
  • 12:32 - 12:34
    e converge con le sensazioni,
  • 12:34 - 12:37
    spesso non vi accorgete che c'è.
  • 12:37 - 12:39
    Un bell'esempio di ciò
  • 12:39 - 12:42
    è l'influenza suina dello scorso anno.
  • 12:42 - 12:44
    Quando l'influenza suina si manifestò per la prima volta,
  • 12:44 - 12:48
    le prime notizie causarono un grande allarmismo.
  • 12:48 - 12:50
    Ora aveva un nome
  • 12:50 - 12:52
    che la rendeva più spaventosa dell'influenza comune,
  • 12:52 - 12:54
    anche se questa era più mortale.
  • 12:54 - 12:58
    E la gente pensava che i medici fossero in grado di sconfiggerla.
  • 12:58 - 13:00
    Per cui vi fu quella sensazione di impotenza.
  • 13:00 - 13:02
    E queste due cose
  • 13:02 - 13:04
    ingigantirono il rischio.
  • 13:04 - 13:07
    Quando la novità svanì, i mesi passarono,
  • 13:07 - 13:09
    vi fu una certa tolleranza,
  • 13:09 - 13:11
    la gente vi si abituò.
  • 13:11 - 13:14
    Non c'erano nuovi dati, ma c'era meno paura.
  • 13:14 - 13:16
    In autunno
  • 13:16 - 13:18
    la gente pensò
  • 13:18 - 13:20
    che i medici dovevano averla già risolta.
  • 13:20 - 13:22
    E c'è una sorta di biforcazione,
  • 13:22 - 13:24
    la gente doveva scegliere
  • 13:24 - 13:28
    tra paura e accettazione,
  • 13:28 - 13:30
    anzi, tra paura e indifferenza.
  • 13:30 - 13:33
    Decisero di scegliere il sospetto.
  • 13:33 - 13:36
    E quando il vaccino apparve lo scorso inverno,
  • 13:36 - 13:39
    vi fu un gran numero di persone -- un numero sorprendente --
  • 13:39 - 13:42
    che rifiutò di usarlo;
  • 13:43 - 13:45
    un bell'esempio
  • 13:45 - 13:48
    di come il senso di sicurezza della gente cambia, di come cambiano i loro modelli,
  • 13:48 - 13:50
    quasi selvaggiamente
  • 13:50 - 13:52
    senza alcuna nuova informazione,
  • 13:52 - 13:54
    senza alcun nuovo elemento.
  • 13:54 - 13:57
    Questo genere di cose accade frequentemente.
  • 13:57 - 14:00
    Rendo la cosa ancor più complicata.
  • 14:00 - 14:03
    Noi abbiamo sensazioni, modelli, realtà.
  • 14:03 - 14:05
    Io ho un punto di vista molto relativistico della sicurezza.
  • 14:05 - 14:08
    Penso che dipenda dall'osservatore.
  • 14:08 - 14:10
    E che la maggior parte delle decisioni sulla sicurezza
  • 14:10 - 14:14
    coinvolgano una varietà di persone.
  • 14:14 - 14:16
    E i venditori di sicurezza
  • 14:16 - 14:19
    con i loro specifici interessi
  • 14:19 - 14:21
    cercheranno di influenzare la decisione.
  • 14:21 - 14:23
    Io la chiamo la loro "agenda".
  • 14:23 - 14:25
    E voi vedete l'agenda;
  • 14:25 - 14:28
    sono il marketing, la politica,
  • 14:28 - 14:31
    che cercano di convincervi ad avere un modello piuttosto che un altro,
  • 14:31 - 14:33
    tentando di convincervi ad ignorare un modello
  • 14:33 - 14:36
    e fidarvi del vostro istinto,
  • 14:36 - 14:39
    emarginando la gente che ha modelli che non vi piacciono.
  • 14:39 - 14:42
    Ciò non è infrequente.
  • 14:42 - 14:45
    Un esempio, un grande esempio, è il rischio associato al fumo.
  • 14:46 - 14:49
    Nella storia degli ultimi 50 anni, il rischio del fumo
  • 14:49 - 14:51
    dimostra come cambia un modello,
  • 14:51 - 14:54
    e dimostra anche come un industria combatte contro
  • 14:54 - 14:56
    un modello che non le piace.
  • 14:56 - 14:59
    Paragonatelo al dibattito sul fumo passivo,
  • 14:59 - 15:02
    probabilmente iniziato una ventina di anni fa.
  • 15:02 - 15:04
    Pensate alle cinture di sicurezza.
  • 15:04 - 15:06
    Quando ero un ragazzino, nessuno metteva una cintura di sicurezza.
  • 15:06 - 15:08
    Oggi, nessun ragazzino vi lascerebbe guidare
  • 15:08 - 15:10
    se non indossate una cintura di sicurezza.
  • 15:11 - 15:13
    Paragonatelo al dibattito sull'airbag,
  • 15:13 - 15:16
    di circa 30 anni or sono.
  • 15:16 - 15:19
    Tutti esempi di modelli che cambiano.
  • 15:21 - 15:24
    Quel che impariamo è che cambiare i modelli è difficile.
  • 15:24 - 15:26
    I modelli sono duri da demolire.
  • 15:26 - 15:28
    Se poi combaciano con le vostre sensazioni,
  • 15:28 - 15:31
    non sapete neppure di averli.
  • 15:31 - 15:33
    E c'è un'altra distorsione cognitiva
  • 15:33 - 15:35
    che chiamerò pregiudizio di conferma,
  • 15:35 - 15:38
    dove noi tendiamo ad accettare i dati
  • 15:38 - 15:40
    che confermano le nostre convinzioni
  • 15:40 - 15:43
    e a respingere quelli che le contraddicono.
  • 15:44 - 15:46
    Altrettanto, l'evidenza contro il nostro modello,
  • 15:46 - 15:49
    noi tendiamo ad ignorarla, anche se è convincente.
  • 15:49 - 15:52
    Deve diventare molto convincente prima che la consideriamo.
  • 15:53 - 15:55
    I nuovi modelli che si protraggono per lunghi periodi di tempo sono difficili.
  • 15:55 - 15:57
    Il riscaldamento globale è un grande esempio.
  • 15:57 - 15:59
    Siamo terribili
  • 15:59 - 16:01
    con i modelli che durano 80 anni.
  • 16:01 - 16:03
    Possiamo arrivare sino al prossimo raccolto.
  • 16:03 - 16:06
    Spesso possiamo arrivare fino a quando i nostri figli diventano adulti.
  • 16:06 - 16:09
    Ma per 80 anni, siamo proprio negati.
  • 16:09 - 16:12
    Quindi è un modello molto duro da accettare.
  • 16:12 - 16:16
    Possiamo avere entrambi i modelli nella nostra mente simultaneamente,
  • 16:16 - 16:19
    o quel genere di problema
  • 16:19 - 16:22
    per cui teniamo insieme entrambe le convinzioni,
  • 16:22 - 16:24
    oppure la dissonanza cognitiva.
  • 16:24 - 16:26
    Alla fine,
  • 16:26 - 16:29
    il nuovo modello rimpiazzerà quello vecchio.
  • 16:29 - 16:32
    Sensazioni forti posso creare un modello.
  • 16:32 - 16:35
    L'11 settembre ha creato un modello di sicurezza
  • 16:35 - 16:37
    nella testa di molta gente.
  • 16:37 - 16:40
    Inoltre, esperienze personali con il crimine possono crearlo,
  • 16:40 - 16:42
    così come uno spavento per la propria salute,
  • 16:42 - 16:44
    un allarme sanitario nelle notizie.
  • 16:44 - 16:46
    Vedrete questi "flashbulb events" (ricordi fotografici di un evento pubblico straordinario)
  • 16:46 - 16:48
    così chiamati dagli psichiatri.
  • 16:48 - 16:51
    Possono creare istantaneamente dei modelli,
  • 16:51 - 16:54
    perchè sono molto toccanti.
  • 16:54 - 16:56
    Nel mondo della tecnologia
  • 16:56 - 16:58
    non abbiamo esperienza
  • 16:58 - 17:00
    per giudicare i modelli.
  • 17:00 - 17:02
    E dipendiamo da altri. Ci affidiamo a sostituti.
  • 17:02 - 17:06
    Intendo dire, questo funziona finchè si tratta di correggere altri.
  • 17:06 - 17:08
    Ci affidiamo alle agenzie governative
  • 17:08 - 17:13
    per dirci quali farmaci sono sicuri.
  • 17:13 - 17:15
    Ieri sono giunto qui in volo.
  • 17:15 - 17:17
    Non ho ispezionato l'aereo.
  • 17:17 - 17:19
    Mi sono fidato di qualche altro gruppo
  • 17:19 - 17:22
    per determinare se il mio velivolo fosse sicuro per volare.
  • 17:22 - 17:25
    Noi siamo qui, nessuno di noi teme che il tetto ci possa cadere addosso,
  • 17:25 - 17:28
    non perché l'abbiamo verificato,
  • 17:28 - 17:30
    ma perché siamo sufficientemente sicuri
  • 17:30 - 17:33
    che i regolamenti edilizi siano stati rispettati.
  • 17:33 - 17:35
    È un modello che accettiamo
  • 17:35 - 17:37
    praticamente per fede.
  • 17:37 - 17:40
    E va bene che sia così.
  • 17:42 - 17:44
    Ora, ciò che vogliamo
  • 17:44 - 17:46
    è che le persone familiarizzino sufficientemente
  • 17:46 - 17:48
    con modelli migliori;
  • 17:48 - 17:50
    li interiorizzino, in modo che questi si rispecchino nelle loro sensazioni,
  • 17:50 - 17:54
    per permettere loro di fare scelte di sicurezza.
  • 17:54 - 17:56
    Ora, quando queste vanno fuori fase,
  • 17:56 - 17:58
    ci sono due scelte.
  • 17:58 - 18:00
    Una, potete rimettere a posto le sensazioni della gente,
  • 18:00 - 18:02
    appellandovi direttamente ai sentimenti.
  • 18:02 - 18:05
    È una manipolazione, ma può funzionare.
  • 18:05 - 18:07
    La seconda, e più onesta opzione,
  • 18:07 - 18:10
    è quella di aggiustare proprio il modello.
  • 18:11 - 18:13
    I cambiamenti avvengono lentamente.
  • 18:13 - 18:16
    Il dibattito sul fumo è durato 40 anni,
  • 18:16 - 18:19
    e quello era uno facile.
  • 18:19 - 18:21
    Alcune di queste cose sono ostiche.
  • 18:21 - 18:23
    Intendo dire, veramente,
  • 18:23 - 18:25
    l'informazione sembra essere la nostra migliore speranza.
  • 18:25 - 18:27
    E ho mentito.
  • 18:27 - 18:29
    Ricordate quando ho detto sensazione, modello, realtà.
  • 18:29 - 18:32
    Vi ho detto che la realtà non cambia mai. In effetti, cambia.
  • 18:32 - 18:34
    Viviamo in un mondo tecnologico;
  • 18:34 - 18:37
    la realtà cambia continuamente.
  • 18:37 - 18:40
    Per cui possiamo avere -- per la prima volta nella storia della nostra specie --
  • 18:40 - 18:43
    sensazioni che rincorrono i modelli, modelli che rincorrono la realtà, la realtà in movimento --
  • 18:43 - 18:46
    potrebbero non raggiungerla mai.
  • 18:47 - 18:49
    Noi non lo sappiamo.
  • 18:49 - 18:51
    Ma, alla lunga,
  • 18:51 - 18:54
    sensazioni e modelli sono ugualmente importanti.
  • 18:54 - 18:57
    E desidero chiudere con due veloci storielle per illustrarlo.
  • 18:57 - 18:59
    1982 -- non so se ve lo ricordate --
  • 18:59 - 19:02
    vi fu una breve epidemia
  • 19:02 - 19:04
    di avvelenamenti da Tylenol negli Stati Uniti.
  • 19:04 - 19:07
    È una storia orribile. Qualcuno prese un flacone di Tylenol,
  • 19:07 - 19:10
    vi mise del veleno, lo chiuse, e lo rimise sullo scaffale.
  • 19:10 - 19:12
    Qualcun altro lo comprò e morì.
  • 19:12 - 19:14
    Ciò gettò il terrore tra la gente.
  • 19:14 - 19:16
    Vi furono un paio di casi di emulazione.
  • 19:16 - 19:19
    Non c'era alcun rischio reale, ma la gente era spaventata.
  • 19:19 - 19:21
    E questo è come
  • 19:21 - 19:23
    fu inventata l'industria dei medicinali a prova di manomissione.
  • 19:23 - 19:25
    I tappi di sicurezza nacquero da qui.
  • 19:25 - 19:27
    È tutto teatro della sicurezza.
  • 19:27 - 19:29
    Come compito a casa, pensate a 10 modi per aggirarlo.
  • 19:29 - 19:32
    Ve ne do uno, una siringa.
  • 19:32 - 19:35
    Però fece sentir meglio la gente.
  • 19:35 - 19:37
    Fece in modo che il loro senso di sicurezza
  • 19:37 - 19:39
    combaciasse maggiormente con la realtà.
  • 19:39 - 19:42
    Ultima storia; qualche anno fa, una mia amica partorì.
  • 19:42 - 19:44
    Le feci visita in ospedale.
  • 19:44 - 19:46
    A quanto pare, ora, quando nasce un bimbo,
  • 19:46 - 19:48
    gli mettono un braccialetto identificativo (RFID),
  • 19:48 - 19:50
    e ne mettono uno corrispondente alla madre,
  • 19:50 - 19:52
    così che se una donna che non sia la madre porta il neonato fuori dal reparto di maternità,
  • 19:52 - 19:54
    il braccialetto fa scattare un allarme.
  • 19:54 - 19:56
    Ho detto, "Beh, è una bella cosa.
  • 19:56 - 19:58
    Mi chiedo quanto sia dilagante il rapimento di neonati
  • 19:58 - 20:00
    negli ospedali."
  • 20:00 - 20:02
    Vado a casa, indago.
  • 20:02 - 20:04
    Praticamente non succede mai.
  • 20:04 - 20:06
    Ma, se ci pensate,
  • 20:06 - 20:08
    se voi foste un ospedaliero
  • 20:08 - 20:10
    e aveste necessità di portare via un neonato dalla sua mamma,
  • 20:10 - 20:12
    fuori dalla stanza, per fare qualche esame,
  • 20:12 - 20:14
    fareste meglio ad avere un buon teatro della sicurezza,
  • 20:14 - 20:16
    o questa potrebbe strapparvi un braccio.
  • 20:16 - 20:18
    (Risate)
  • 20:18 - 20:20
    È quindi importante per chi di noi
  • 20:20 - 20:22
    progetta la sicurezza,
  • 20:22 - 20:25
    chi analizza le politiche di sicurezza,
  • 20:25 - 20:27
    o addirittura quello che delle politiche pubbliche
  • 20:27 - 20:29
    ha a che fare con la sicurezza.
  • 20:29 - 20:32
    Non si tratta solo di realtà, ma di sensazione e di realtà.
  • 20:32 - 20:34
    Ciò che importa
  • 20:34 - 20:36
    è che questi collimino, più o meno.
  • 20:36 - 20:38
    È importante che, se le nostre sensazioni corrispondono alla realtà,
  • 20:38 - 20:40
    noi facciamo delle scelte migliori sulla sicurezza.
  • 20:40 - 20:42
    Grazie.
  • 20:42 - 20:44
    (Applausi)
Title:
Bruce Schneier: Il miraggio della sicurezza
Speaker:
Bruce Schneier
Description:

Quando si parla di sicurezza, la sensazione e la realtà non sono sempre la stessa cosa, dice l'esperto di sicurezza informatica Bruce Schneier. Nel suo intervento a TEDxPSU, egli spiega perché spendiamo miliardi per prevenire i rischi resi noti dalle cronache e dai media, come il "teatro della sicurezza" – ora in atto nel vostro aeroporto locale – mentre trascuriamo i rischi più probabili, e come fare per uscire da questo schema.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
20:44
Laura Pasquale added a translation

Italian subtitles

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