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Più di dieci anni fa
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durante un ritiro
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a Roma
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Thay ha dato qualcosa a dei bambini,
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ogni bambino e ogni bambina ha ricevuto un chicco di mais.
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Il luogo in cui stavamo praticando
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si chiama Castel
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Fusano
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un luogo molto vicino a Roma.
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C'erano
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più di 70 bambini a quel ritiro.
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Sono andato al supermercato
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e ho comprato
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un sacchetto
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di chicchi di mais
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Quelli che si usano per fare il popcorn.
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Thay ha comprato un sacchetto e lo ho distribuito
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a ogni bambino
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con la raccomandazione che quando fossero tornati a casa
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avrebbero dovuto piantare il chicco di mais in un vasetto
e avrebbero dovuto innaffiarlo
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ogni giorno.
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Questi erano i compiti per casa.
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Quando il chicco di mais fosse diventato
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una pianta come questa,
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dovrete andare dalla pianta e parlarle.
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E dovrete dirle qualcosa di questo genere:
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"o mia cara pianta di mais,
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ti ricordi di quando
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eri un piccolo
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piccolo semino?"
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Provate a fare questa domanda.
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E a quel punto la pianta di mais
sarà molto sorpresa
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e ti potrebbe rispondere
qualcosa del genere:
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"Io? Un piccolo seme?
Non ci posso credere!"
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E così dovrete fare del tuo meglio
per convincere
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la pianta di mais
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che una volta era un seme di mais.
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Potreste dire qualcosa del genere:
"Ascoltami mia cara piantina di mais.
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Due settimane fa
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ti ho piantato in un vaso come questo
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e eri piccolo così.
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E ti ho innaffiato quotidianamente
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e un giorno sei germogliata
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e è spuntata la tua prima foglia". E così via.
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E se siete sufficientemente eloquenti
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sarete in grado di convincere
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la pianta di mais
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che un tempo era un seme,
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un piccolo seme.
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Se
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guardate con attenzione
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potete ancora vedere
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il chicco di mais nella pianta di mais.
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Pensi che il chicco di mais sia morto?
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Se il chicco di mais fosse morto
non potrebbe essere oggi una pianta di mais.
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Quindi la domanda è:
pensate che il chicco di mais sia morto?
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E se non è morto,
perché non lo vedete?
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Perché non lo vedete?
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E se è morto
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come è possibile
che ci sia una pianta di mais?
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Quindi la domanda è:
il seme è ancora vivo
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o è morto?
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E questa è una domanda piuttosto profonda
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per un bambino o per una bambina
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da eseguire come compito a casa.
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E' possibile insegnare ai bambini
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la non-nascita e la non-morte
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essere e non-essere
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se tu sei sufficientemente abili.
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Nel buddhismo noi parliamo
della "assenza di segno",
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segno significa la forma, l'aspetto.
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Il chicco di grano non mostra più il suo segno,
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il suo aspetto
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ma ciò non significa che non sia lì.
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È come
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questa quantità di tè
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nel mio bicchiere
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ieri era una nuvola che svolazzava nel cielo.
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Ma ora quando guardate in su, nel cielo,
non la vedete più,
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e pensate
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che non vedete più la nuvola
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e pensate che la vostra nuvola sia morta
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e soffrite.
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"Oh mia cara piccola nuvola,
dove sei adesso?
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Io soffro così tanto!"
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Ma quando guardate nella tazza di tè,
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riconoscete la vostra nuvola.
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Riconoscete la vostra amata nuvola.
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Infatti la vostra amata nuvola
non è morta
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ma poiché la vostra nuvola
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non conserva più la forma, l'aspetto,
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pensate
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che sia morta.
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Pensate che sia passata dal reame dell'esistenza
al reame della non esistenza
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e così piangete.
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Ma in realtà la vostra nuvola non è morta.
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Se guardate con attenzione
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potete vedere la vostra nuvola
ancora qui con voi
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e potete bere la vostra nuvola.
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Sì, potete davvero bere la vostra nuvola.
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Questa realizzazione è un dono della meditazione,
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vi permette di vedere cose che le persone
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non riescono a vedere.
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Vi aiuta a eliminare
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nozioni come nascita e morte,
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essere e non-essere.
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Dovete conservare questa pianta di mais
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per ventuno giorni,
e ogni giorno dovrete venire qui
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a osservarla
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e questo è l'oggetto della nostra meditazione.
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Il giorno in cui nostra madre ci ha concepito
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anche noi eravamo dei piccoli semi,
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molto più piccoli del chicco di mais
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ma lo abbiamo dimenticato,
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e dovrebbe esserci uno scienziato o qualcun altro
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che ce lo faccia rammentare così che potremmo ricordarci
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di quel tempo in cui eravamo solo un piccolo seme.
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Metà di noi è la continuazione
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di nostro padre
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e metà di noi è la continuazione di nostra madre,
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e quel piccolo seme
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è diventato un bambino o una bambina,
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ma dove è adesso quel bambino?
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E' morto o non è morto?
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Dove è adesso quella bambina?
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È ancora viva?
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o è morta?
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Quando guardate l'album delle fotografie
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potete vedere
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le immagini di quando avevate cinque anni.
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Guardate quel bambino,
quella bambina e chiedete:
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"Sei ancora vivo? Sei ancora viva?
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Dove sei adesso?
Io non ti vedo!"
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Quelli tra di noi che praticano la meditazione,
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quando guardiamo alla pianta di mais possono
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ancora vedere il seme di chicco di mais.
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Il chicco di mais è lì,
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anche se non appare nella forma
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in cui siamo abituati a vederlo,
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Il bambino, la bambina dentro di voi,
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pensate che siano morti
o che non siano morti?
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O che continuino sempre.
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Gli parlate?
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O siete troppo impegnati?
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Nei Vangeli è scritto che
se il chicco di grano non muore
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allora la nascita della pianta non è possibile.
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Ma è vero che qualcosa deve morire
affinché qualcos'altro nasca?
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Osserviamo una nuvola
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quando una nuvola diviene pioggia
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qualcosa muore o no?
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Qualcosa nasce o no?
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La morte di una nuvola
significa la nascita della pioggia,
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e non ci fosse la nascita della pioggia,
non potrebbe esserci la morte della nuvola.
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Nascita e morte sono il
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dritto e il rovescio di una moneta.
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Non li si può dividere.
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La meditazione sulla morte,
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secondo quanto dice il Buddha, è davvero
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meravigliosa, perché vi può offrire molte intuizioni.
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Meditando sulla morte imparate a vivere e a essere vivi.
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Secondo l'insegnamento delle Tre porte della liberazione,
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e la prima porta della liberazione è
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la vacuità
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la vacuità
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la seconda porta della liberazione è
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l'assenza di segno.
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E la terza porta
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della liberazione è l'assenza di scopo.
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Vacuità,
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assenza di segno,
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assenza di scopo.
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Queste sono le tre porte della liberazione,
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tre tipi di concentrazione,
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tre pratiche di meditazione.
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Questo insegnamento si trova
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in tutte le scuole buddhiste:
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theravada, mahayana
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zen eccetera.
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È un insegnamento molto profondo
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e oggi parliamo solo della seconda porta
che è l'assenza di segno.
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Segno in questo caso significa
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l'aspetto.
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Questa è
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è la forma nove che noi percepiamo
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che noi percepiamo
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che è l’oggetto della nostra percezione.
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Una nuvola ha la sua
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forma specifica, un suo aspetto
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è grazie a quell'aspetto, a quella forma,
che noi riconosciamo che si tratta di una nuvola.
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E la pioggia, il segno
e l'aspetto della pioggia, è differente.
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Questo segno
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significa oggetto della cognizione,
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oggetto della percezione.
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E se aggiungiamo
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la parola mente, diventa
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percezione.
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Questa è una "thong"
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in vietnamita
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"throng" è il segno
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e "throng" significa percezione,
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cognizione.
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È la mente che percepisce
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la forma, il segno.
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Nel sutra del diamante noi impariamo che
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dove c'è una percezione, per sua natura,
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là dove c'è percezione c'è
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inganno.
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Dove c'è percezione c'è inganno.
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[lo dice in vietnamita]
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Là dove c'è percezione,
c'è una percezione errata,
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una illusione.
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Perché noi
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siamo interamente presi
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dall'aspetto, dal segno.
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Noi siamo intrappolati nel segno,
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e quando siamo interamente presi
non possiamo vedere la verità.
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Quando vedete la pioggia
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non vedete la nuvola
e pensate che nuvola sia morta
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perché siete intrappolati nel segno
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della nuvola,
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e siete imprigionati anche dal segno della pioggia.
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Al fine di percepire propriamente
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la nuvola, dovete essere liberi
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dalla forma, dal segno
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ed ecco perché l'assenza di segno è la via.
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Se siete imprigionati nel segno, non potete
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avere una corretta percezione della realtà.
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Finché siete imprigionati
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dalle apparenze non potete vedere la realtà.
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Ecco perché quando il bambino guarda
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alla pianta di mais
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non vede il chicco di mais
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e crede che il chicco di mais non sia lì,
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Che il chicco di mais sia morto.
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Ma se possiede la visione dell'assenza di segno
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può ancora vedere il chicco di mais
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in una spiga di mais
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e infatti noi possiamo vederlo,
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possiamo vedere il chicco di mais
perché abbiamo gli occhi dell'assenza di segno.
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La chiave quindi è di possedere
questo tipo di visione.
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Questo tipo di occhi.
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Assenza di segno.
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Se la meditazione sulla vita e sulla morte
sarà per noi un successo,
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dipenderà dalla nostra capacità
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di vedere la realtà con gli occhi dell'assenza di segno.
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Se abbiamo questa capacità
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questa abilità,
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allora non piangeremo più.