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(6) The Little Plant of Corn and the "Eyes of Signlessness" | Thich Nhat Hanh, 2014 06 03

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    Più di dieci anni fa
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    durante un ritiro
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    a Roma
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    Thay ha dato qualcosa a dei bambini,
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    ogni bambino e ogni bambina ha ricevuto un chicco di mais.
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    Il luogo in cui stavamo praticando
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    si chiama Castel
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    Fusano
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    un luogo molto vicino a Roma.
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    C'erano
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    più di 70 bambini a quel ritiro.
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    Sono andato al supermercato
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    e ho comprato
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    un sacchetto
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    di chicchi di mais
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    Quelli che si usano per fare il popcorn.
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    Thay ha comprato un sacchetto e lo ho distribuito
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    a ogni bambino
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    con la raccomandazione che quando fossero tornati a casa
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    avrebbero dovuto piantare il chicco di mais in un vasetto
    e avrebbero dovuto innaffiarlo
  • 1:18 - 1:20
    ogni giorno.
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    Questi erano i compiti per casa.
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    Quando il chicco di mais fosse diventato
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    una pianta come questa,
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    dovrete andare dalla pianta e parlarle.
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    E dovrete dirle qualcosa di questo genere:
  • 1:41 - 1:46
    "o mia cara pianta di mais,
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    ti ricordi di quando
  • 1:50 - 1:53
    eri un piccolo
  • 1:53 - 1:55
    piccolo semino?"
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    Provate a fare questa domanda.
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    E a quel punto la pianta di mais
    sarà molto sorpresa
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    e ti potrebbe rispondere
    qualcosa del genere:
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    "Io? Un piccolo seme?
    Non ci posso credere!"
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    E così dovrete fare del tuo meglio
    per convincere
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    la pianta di mais
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    che una volta era un seme di mais.
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    Potreste dire qualcosa del genere:
    "Ascoltami mia cara piantina di mais.
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    Due settimane fa
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    ti ho piantato in un vaso come questo
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    e eri piccolo così.
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    E ti ho innaffiato quotidianamente
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    e un giorno sei germogliata
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    e è spuntata la tua prima foglia". E così via.
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    E se siete sufficientemente eloquenti
  • 3:00 - 3:04
    sarete in grado di convincere
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    la pianta di mais
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    che un tempo era un seme,
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    un piccolo seme.
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    Se
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    guardate con attenzione
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    potete ancora vedere
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    il chicco di mais nella pianta di mais.
  • 3:35 - 3:39
    Pensi che il chicco di mais sia morto?
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    Se il chicco di mais fosse morto
    non potrebbe essere oggi una pianta di mais.
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    Quindi la domanda è:
    pensate che il chicco di mais sia morto?
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    E se non è morto,
    perché non lo vedete?
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    Perché non lo vedete?
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    E se è morto
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    come è possibile
    che ci sia una pianta di mais?
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    Quindi la domanda è:
    il seme è ancora vivo
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    o è morto?
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    E questa è una domanda piuttosto profonda
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    per un bambino o per una bambina
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    da eseguire come compito a casa.
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    E' possibile insegnare ai bambini
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    la non-nascita e la non-morte
  • 4:33 - 4:36
    essere e non-essere
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    se tu sei sufficientemente abili.
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    Nel buddhismo noi parliamo
    della "assenza di segno",
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    segno significa la forma, l'aspetto.
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    Il chicco di grano non mostra più il suo segno,
  • 4:55 - 4:57
    il suo aspetto
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    ma ciò non significa che non sia lì.
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    È come
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    questa quantità di tè
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    nel mio bicchiere
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    ieri era una nuvola che svolazzava nel cielo.
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    Ma ora quando guardate in su, nel cielo,
    non la vedete più,
  • 5:29 - 5:30
    e pensate
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    che non vedete più la nuvola
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    e pensate che la vostra nuvola sia morta
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    e soffrite.
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    "Oh mia cara piccola nuvola,
    dove sei adesso?
  • 5:42 - 5:46
    Io soffro così tanto!"
  • 5:47 - 5:54
    Ma quando guardate nella tazza di tè,
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    riconoscete la vostra nuvola.
  • 5:57 - 6:00
    Riconoscete la vostra amata nuvola.
  • 6:02 - 6:08
    Infatti la vostra amata nuvola
    non è morta
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    ma poiché la vostra nuvola
  • 6:12 - 6:18
    non conserva più la forma, l'aspetto,
  • 6:18 - 6:24
    pensate
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    che sia morta.
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    Pensate che sia passata dal reame dell'esistenza
    al reame della non esistenza
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    e così piangete.
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    Ma in realtà la vostra nuvola non è morta.
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    Se guardate con attenzione
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    potete vedere la vostra nuvola
    ancora qui con voi
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    e potete bere la vostra nuvola.
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    Sì, potete davvero bere la vostra nuvola.
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    Questa realizzazione è un dono della meditazione,
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    vi permette di vedere cose che le persone
  • 6:59 - 7:02
    non riescono a vedere.
  • 7:02 - 7:06
    Vi aiuta a eliminare
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    nozioni come nascita e morte,
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    essere e non-essere.
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    Dovete conservare questa pianta di mais
  • 7:19 - 7:23
    per ventuno giorni,
    e ogni giorno dovrete venire qui
  • 7:23 - 7:26
    a osservarla
  • 7:26 - 7:30
    e questo è l'oggetto della nostra meditazione.
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    Il giorno in cui nostra madre ci ha concepito
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    anche noi eravamo dei piccoli semi,
  • 7:39 - 7:44
    molto più piccoli del chicco di mais
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    ma lo abbiamo dimenticato,
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    e dovrebbe esserci uno scienziato o qualcun altro
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    che ce lo faccia rammentare così che potremmo ricordarci
  • 7:52 - 7:56
    di quel tempo in cui eravamo solo un piccolo seme.
  • 7:57 - 8:03
    Metà di noi è la continuazione
  • 8:03 - 8:05
    di nostro padre
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    e metà di noi è la continuazione di nostra madre,
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    e quel piccolo seme
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    è diventato un bambino o una bambina,
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    ma dove è adesso quel bambino?
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    E' morto o non è morto?
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    Dove è adesso quella bambina?
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    È ancora viva?
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    o è morta?
  • 8:39 - 8:42
    Quando guardate l'album delle fotografie
  • 8:42 - 8:44
    potete vedere
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    le immagini di quando avevate cinque anni.
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    Guardate quel bambino,
    quella bambina e chiedete:
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    "Sei ancora vivo? Sei ancora viva?
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    Dove sei adesso?
    Io non ti vedo!"
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    Quelli tra di noi che praticano la meditazione,
  • 9:01 - 9:05
    quando guardiamo alla pianta di mais possono
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    ancora vedere il seme di chicco di mais.
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    Il chicco di mais è lì,
  • 9:12 - 9:16
    anche se non appare nella forma
  • 9:16 - 9:19
    in cui siamo abituati a vederlo,
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    Il bambino, la bambina dentro di voi,
  • 9:22 - 9:26
    pensate che siano morti
    o che non siano morti?
  • 9:26 - 9:28
    O che continuino sempre.
  • 9:28 - 9:31
    Gli parlate?
  • 9:32 - 9:35
    O siete troppo impegnati?
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    Nei Vangeli è scritto che
    se il chicco di grano non muore
  • 9:39 - 9:47
    allora la nascita della pianta non è possibile.
  • 9:47 - 9:55
    Ma è vero che qualcosa deve morire
    affinché qualcos'altro nasca?
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    Osserviamo una nuvola
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    quando una nuvola diviene pioggia
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    qualcosa muore o no?
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    Qualcosa nasce o no?
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    La morte di una nuvola
    significa la nascita della pioggia,
  • 10:17 - 10:24
    e non ci fosse la nascita della pioggia,
    non potrebbe esserci la morte della nuvola.
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    Nascita e morte sono il
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    dritto e il rovescio di una moneta.
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    Non li si può dividere.
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    La meditazione sulla morte,
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    secondo quanto dice il Buddha, è davvero
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    meravigliosa, perché vi può offrire molte intuizioni.
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    Meditando sulla morte imparate a vivere e a essere vivi.
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    Secondo l'insegnamento delle Tre porte della liberazione,
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    e la prima porta della liberazione è
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    la vacuità
  • 11:12 - 11:15
    la vacuità
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    la seconda porta della liberazione è
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    l'assenza di segno.
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    E la terza porta
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    della liberazione è l'assenza di scopo.
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    Vacuità,
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    assenza di segno,
  • 12:05 - 12:10
    assenza di scopo.
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    Queste sono le tre porte della liberazione,
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    tre tipi di concentrazione,
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    tre pratiche di meditazione.
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    Questo insegnamento si trova
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    in tutte le scuole buddhiste:
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    theravada, mahayana
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    zen eccetera.
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    È un insegnamento molto profondo
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    e oggi parliamo solo della seconda porta
    che è l'assenza di segno.
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    Segno in questo caso significa
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    l'aspetto.
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    Questa è
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    è la forma nove che noi percepiamo
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    che noi percepiamo
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    che è l’oggetto della nostra percezione.
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    Una nuvola ha la sua
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    forma specifica, un suo aspetto
  • 13:20 - 13:27
    è grazie a quell'aspetto, a quella forma,
    che noi riconosciamo che si tratta di una nuvola.
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    E la pioggia, il segno
    e l'aspetto della pioggia, è differente.
  • 13:35 - 13:38
    Questo segno
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    significa oggetto della cognizione,
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    oggetto della percezione.
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    E se aggiungiamo
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    la parola mente, diventa
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    percezione.
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    Questa è una "thong"
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    in vietnamita
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    "throng" è il segno
  • 14:12 - 14:15
    e "throng" significa percezione,
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    cognizione.
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    È la mente che percepisce
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    la forma, il segno.
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    Nel sutra del diamante noi impariamo che
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    dove c'è una percezione, per sua natura,
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    là dove c'è percezione c'è
  • 14:42 - 14:45
    inganno.
  • 14:45 - 14:48
    Dove c'è percezione c'è inganno.
  • 14:50 - 14:59
    [lo dice in vietnamita]
  • 15:01 - 15:08
    Là dove c'è percezione,
    c'è una percezione errata,
  • 15:08 - 15:10
    una illusione.
  • 15:10 - 15:13
    Perché noi
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    siamo interamente presi
  • 15:18 - 15:21
    dall'aspetto, dal segno.
  • 15:21 - 15:24
    Noi siamo intrappolati nel segno,
  • 15:25 - 15:29
    e quando siamo interamente presi
    non possiamo vedere la verità.
  • 15:31 - 15:34
    Quando vedete la pioggia
  • 15:34 - 15:38
    non vedete la nuvola
    e pensate che nuvola sia morta
  • 15:39 - 15:41
    perché siete intrappolati nel segno
  • 15:41 - 15:44
    della nuvola,
  • 15:44 - 15:47
    e siete imprigionati anche dal segno della pioggia.
  • 15:48 - 15:52
    Al fine di percepire propriamente
  • 15:53 - 15:58
    la nuvola, dovete essere liberi
  • 15:58 - 16:02
    dalla forma, dal segno
  • 16:02 - 16:06
    ed ecco perché l'assenza di segno è la via.
  • 16:06 - 16:09
    Se siete imprigionati nel segno, non potete
  • 16:09 - 16:14
    avere una corretta percezione della realtà.
  • 16:14 - 16:17
    Finché siete imprigionati
  • 16:17 - 16:23
    dalle apparenze non potete vedere la realtà.
  • 16:23 - 16:27
    Ecco perché quando il bambino guarda
  • 16:27 - 16:29
    alla pianta di mais
  • 16:29 - 16:32
    non vede il chicco di mais
  • 16:32 - 16:37
    e crede che il chicco di mais non sia lì,
  • 16:38 - 16:41
    Che il chicco di mais sia morto.
  • 16:42 - 16:46
    Ma se possiede la visione dell'assenza di segno
  • 16:46 - 16:49
    può ancora vedere il chicco di mais
  • 16:49 - 16:51
    in una spiga di mais
  • 16:51 - 16:55
    e infatti noi possiamo vederlo,
  • 16:55 - 17:00
    possiamo vedere il chicco di mais
    perché abbiamo gli occhi dell'assenza di segno.
  • 17:00 - 17:05
    La chiave quindi è di possedere
    questo tipo di visione.
  • 17:05 - 17:09
    Questo tipo di occhi.
  • 17:09 - 17:12
    Assenza di segno.
  • 17:12 - 17:16
    Se la meditazione sulla vita e sulla morte
    sarà per noi un successo,
  • 17:16 - 17:20
    dipenderà dalla nostra capacità
  • 17:20 - 17:25
    di vedere la realtà con gli occhi dell'assenza di segno.
  • 17:25 - 17:31
    Se abbiamo questa capacità
  • 17:31 - 17:33
    questa abilità,
  • 17:33 - 17:35
    allora non piangeremo più.
Title:
(6) The Little Plant of Corn and the "Eyes of Signlessness" | Thich Nhat Hanh, 2014 06 03
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