WAGON STATION ENCAMPMENT by Andrea Zittel | ART21 "Exclusive"

Episodio #214: Questo episodio presenta l'opera "Wagon Station Encampment" (2004-in corso) di Andrea Zittel, che consiste in una serie di capsule abitative disposte su tutta la sua proprietà a Joshua Tree, in California. Due volte l'anno, quando il clima del deserto si fa mite, la Zittel permette ad artisti, escursionisti e ricercatori di risiedere nell'Encampment adiacente alla sua casa studio. Ideato per favorire sia il coinvolgimento sociale che l'introspezione, l'accampamento mescola spazi comuni a quelli privati. "Ognuno ha il proprio desert fantasy, e a quanto pare il mio consiste nell'abitare un paesaggio alieno", afferma la Zittel, che descrive l'Encampment come un riflesso dell'estetica fantascientifica.

Andrea Zittel
WAGON STATION ENCAMPMENT

[DONNA #1]:
Sono qui da circa una settimana,

ma vorrei farle diventare due.

Sarebbe davvero un bel periodo di tempo.

Molto del mio lavoro è legato ai paesaggi,

questa è una sorta
di attività di ricerca per me.

Ognuno si reca nel deserto
per ragioni diverse.

Storicamente è sempre stato così.

A volte tutti i membri del gruppo
vanno a fare escursioni,

o preparano insieme la cena.

Poi passano del tempo
nelle loro capsule,

è fantastico il modo in cui
le wagon station sono state progettate.

Puoi prenderti del tempo per te

senza sentirti un disertore del gruppo.

(Risate)

[DONNA #2]: Qualcuno se lo beva!

[DONNA #1]: Non vedo l'ora!

[DONNA #2]: Lo reclamavi?

[DONNA #1]: Si.

[DONNA #2]:
Ho anche delle mele e una cipolla.

[DONNA #3]: La invidio totalmente...
(Risate)

Ha avuto una brillante idea
su come usare lo spazio,

è un modello davvero interessante.

È una struttura privata,

non una residenza ufficiale di per se.

La tiene aperta due volte l'anno
perché possano venire le persone.

È un modo graduale

di far incontrare e lavorare insieme
artisti e gente creativa

in un ambiente che non mette ansia.

[DONNA #1]:
Ho fatto un sacco di escursioni,

alcuni filmati,

qualche lettura,

e poi lavorerò anche a una rivista.

Andrea è stata molto generosa
a parlarmi di tutto questo.

[DONNA #2]:
La generosità è rara di questi tempi

riguardo al prestare.

Penso sia un atto davvero radicale.

[ZITTEL]: Ora il problema

è che la carta resta attaccata
sotto le lettere.

Sono attirata dalla mentalità di frontiera

e dall'idea di dovermi
immaginare tutto dall'inizio.

Esistono 2 generazioni di wagon station.

La prima è stata concessa
essenzialmente ad amici e persone

con cui ho collaborato,

venuti per risiedere qui
un certo periodo di tempo.

L'ospite per ogni wagon station
era sempre la stessa persona,

le avevano personalizzate.

In questi casi tutte le capsule
erano autonome,

ognuna col fornello
da campeggio all'interno.

Ma a un certo punto le abbiamo tolte

perché le componenti
cominciavano a deteriorarsi.

Da allora sono state
destinate alle esposizioni,

mentre queste le abbiamo fatte tutte

in una specie di versione standard,

le ho progettate così.

[DONNA #3]: Ci sono chiusure
su entrambi i lati per aprire questo.

Qua sopra c'è una serie di fili
dove poter mettere i vestiti.

Cè anche una porta chiudibile sul retro,

è la soluzione più rapida
se hai bisogno d'aria,

puoi persino lasciarla aperta
durante la notte.

Solo che fa un po' freddo,
così in genere la tengo chiusa.

Ci sono anche mensole
per quello che ti necessita.

In pratica è questo!

[DONNA #2]: Ho ammirato la luna piena
tracciare un arco per tutto il cielo

nel corso della serata.

Dall'interno si può vedere
l'ambiente fuori

incorniciato dal design di Andrea,

consapevolmente e intenzionalmente.

[ZITTEL]: Ora abbiamo la cucina comune,

le docce all'aperto

e le toilet compostanti.

Questo modo di vivere in comunità

funziona solo perché è
per un certo periodo di tempo

e perché inviamo agli ospiti
fogli con la procedura prima dell'arrivo.

Se vuoi seguire Dean
e fare questo su ognuna...

il doppio strato.

Se vuoi puoi prendere anche questo,

e lasciare un piccolo margine
di 10 centimetri.

Il Wagon Station Encampment

ha lentamente portato a invitare
altre persone a stare qui.

Noi lo definiamo un incrocio
tra un rifugio, una residenza d'artista

e un normale campeggio.

Sarebbe stato ridondante

creare un'altra residenza d'artista
quando ne esistono già moltissime.

Ognuno ha il proprio desert fantasy,

e il mio a quanto pare consiste
nell'abitare un paesaggio alieno.

Per testare l'insediamento su Marte
la NASA ha una base

nel deserto del Mojave,

ed era interessante

come avessero scelto questo paesaggio

perché meglio rappresentava
quello di un altro pianeta.

Credo che queste capsule
siano riconducibili

a un'estetica fantascientifica.

Forse è un'estetica passeggera,

perché cambia continuamente.

I miei bisnonni sono stati
pionieri a sud di questo posto.

Si stabilirono nella Imperial Valley

dove le temperature sono 10 gradi
più alte rispetto a qui,

e già qui fa abbastanza caldo.

Quando mi sorprendo
a lamentarmi penso a loro.

Vivevano in una tenda,

e credo che versassero
dell'acqua sulla tenda

per stare più freschi.

È divertente qui, e mi dispiace
quando dicono che non ci sia niente.

[ZITTEL]: Ok!

[DONNA #2]: Grazie tante!

[ZITTEL]: Di niente.

[DONNA #2]: È stato davvero magico,
stimolante e fantastico.

[ZITTEL]: È stato bello conoscerti.

[DONNA#2]: Per me è stato un onore.

[ZITTEL]: Arrivederci!

[DONNA #3]: È stato bello conoscerti.

Grazie di tutto,

è stato magnifico.

[ZITTEL]: Fate buon viaggio! Ciao!

C'è qualcosa in questo spazio

che richiama le persone
portandole a progettare in proprio

le strutture in cui poter abitare.