Per combattere lo status quo, trovate un "co-cospiratore"

In un mondo complesso e in cambiamento, come possiamo assicurarci che le persone non convenzionali fioriscano insieme alle loro idee? La dirigente d'azienda Ipsita Dasgupta introduce il concetto di "co-cospiratori" - persone disposte a piegare o infrangere le regole per mettere in discussione lo status quo - e dimostra come questi possano aiutarci a creare nuovi modi di pensare, agire ed essere.

Penso da un po' a come spiegarvi
questo concetto,

e ho deciso di partire da qualcosa
che tutti noi comprendiamo.

Per raggiungere grandi obiettivi
o cambiare il mondo,

non importa quanto siamo intelligenti,
abbiamo tutti bisogno di persone.

E per le persone convenzionali,

l'universo sembra cospirare
per portarle al successo.

Per le non convenzionali,

penso che abbiamo bisogno di ciò
che io chiamo i "co-cospiratori".

I co-cospiratori sono diversi
non in quanto diversi in sé,

ma per le persone
che hanno bisogno di loro.

Tendono a essere persone che vogliono
piegare le regole,

a volte in realtà infrangerle,

e che mettono in discussione lo status quo

stando al fianco di chi va
contro le norme della società.

Vi voglio parlare di un episodio
che mi è accaduto

e che ha fatto cristallizzare
per la prima volta nella mia mente

l'idea dei co-cospiratori.

Nel 2014,

ero dirigente d'azienda
per una multinazionale americana in India,

e ci si parò davanti
un problema interessante:

non avevamo abbastanza donne
nell'organico.

E giusto per farvi capire il contesto,

il 27% delle donne in India lavora.

Se si guarda alla maggior parte dell'Asia,

la percentuale si aggira attorno al 48%.

Sapevamo quindi che quei numeri
erano deplorevoli,

e ciò si stava manifestando
nella nostra organizzazione.

Quindi decidemmo --
anzi, voglio farvi un breve esempio

di una giovane ingegnera di 25 anni

che ci raccontò l'incredibile storia
della sua vita quotidiana,

per esemplificarcelo.

Disse: "Quando esco di casa la mattina,

corro di qua e di là facendo
un mucchio di faccende,

e mia suocera, io vivo con i miei suoceri,

inizia a irritarsi un po',

perché le toccherà dedicarsi
ai lavori casalinghi.

E quindi, quando torno a casa
la sera,

sono rincasata con almeno
un paio di ore di ritardo,

e a quell'ora, due dei miei più grandi
campioni,

mio suocero e mio marito,

iniziano anche loro a irritarsi un po'.

E mia suocera è furibonda,
perché si è occupata di tutto

quello che bisogna fare.

E nel mezzo della giornata,

sono circondata da uomini della mia età,

e la società da loro si aspetta
una sola cosa.

Ed è riuscire nella loro carriera

e mantenere finanziariamente
la propria famiglia.

Come pensate che io possa portare
questo stesso livello di entusiasmo,

eccitazione e passione al lavoro?"

E aveva ragione.

E penso che la rete di volontarie

ebbe una grande idea.

Hanno creato il giorno
del "porta tua suocera al lavoro".

Abbiamo così annunciato un gruppo
di suocere

e alcune mamme in ufficio,

e le abbiamo portate nei nostri
laboratori di ricerca

Le abbiamo portate a vedere
la strumentazione medica

che le loro nuore stavano ideando
e costruendo.

E fatto ciò, abbiamo descritto loro quello
che le loro nuore facevano davvero:

abbassavano i tassi di mortalità
materna e infantile.

Li abbassavano.

Identificavano malattie complesse

abbastanza presto
da poterle prevenire e curare.

E le abbiamo portate a pranzo.

Abbiamo servito un pranzo sontuoso
e le abbiamo ringraziate

per il loro ruolo cardine

nel liberare una giovane donna
in modo che potesse lavorare con noi

per cambiare letteralmente il mondo.

Erano tutti commossi in quella stanza.

Ognuna di quelle donne
era grata e orgogliosa.

Erano orgogliose di chi fossero
le loro nuore,

ma erano grate di essere incluse
quali parte della conversazione.

E mi chiesi in quel momento

se ciò che avevamo fatto fosse
solo un bel momento sdolcinato

ed è stato carino,

ma non avrebbe avuto un impatto
a lungo termine.

E un paio di anni più tardi,
una delle mie tirocinanti

passa dal mio ufficio,
ed era super eccitata.

Dice: " Ieri sono tornata
a casa dal lavoro,

e mi stavo preparando,
perché avevo fatto davvero tardi,

e mi stavo preparando per una ramanzina,

e mia suocera si rivolge
a mio marito dicendo:

'Per favore puoi alzarti e farle
una tazza di tè?

È esausta.

Salva vite. Tu lavori in banca.'"

(Risate)

Ecco qui.

C'era il perfetto co-cospiratore,

qualcuno che non sempre riconosciamo
o a cui diamo valore,

ma che stava cambiando
il modo in cui qualcun altro

poteva sfidare lo status quo,
ponendosi al suo fianco

e mettendo in discussione le norme
della società

e facendo la differenza.

Il prossimo esempio che farò
sarà familiare

per quasi tutti in questa sala.

Quando mi laureai in economia
e iniziai a lavorare in un'azienda,

un gruppo di noi, io e i miei colleghi,
dovemmo lavorare su una strategia

per un'azienda che non se la passava
bene negli ultimi dieci anni

ed era trascurata.

Ci mettemmo il cuore e l'anima,

e facemmo un sacco di analisi
di notte e nei weekend

ed elaborammo quella che pensavamo
fosse una buona strategia.

E dopo averla presentata
a un gruppo di persone

con cui stavamo chiudendo un accordo,

ci venne chiesto di presentare
all'amministratore delegato globale

alla sua riunione annuale strategica,
la settimana dopo.

Eravamo entrambe emozionate e in ansia
mentre giravamo i quartier generali.

Eravamo emozionate perché questa
era un'opportunità

per mostrare ciò che avevamo appreso.

Ma eravamo anche nervose perché,
sebbene lui fosse brillante e dinamico,

aveva un caratteraccio e non era proprio
la persona più accomodante

a cui fare una presentazione.

Cinque o sei ore prima
della nostra presentazione,

un collega più anziano ci prese da parte,

ci fece sedere e ci fece vedere da vicino
cosa era accaduto nella settimana.

Sapevamo di persone che avevano
fatto fiasco alle presentazioni.

Sapevamo di persone che erano state
praticamente promosse all'istante.

Sapevamo ciò che teneva sveglio
l'amministratore di notte

e ciò che pensava fossero dei venti
a favore per l'azienda.

E quando arrivammo alla presentazione
quel giorno, più tardi,

chiudemmo un accordo
sia con l'amministratore

che con il suo personale dirigente.

E non fu solo per la nostra analisi
o la nostra strategia.

Fu perché eravamo preparati

a essere in grado di comunicare in un modo
che il team potesse assorbire.

Questo nostro collega anziano
non ci prese da parte,

perché voleva fare pettegolezzi.

Ci prese da parte perché credeva
che fossimo non convenzionali

nella sala riunioni.

Questa non convenzionalità
era esattamente il motivo

per il quale lui voleva che pensassimo
a questa nuova e stimolante prospettiva

e dessimo una visione della direzione
di quest'azienda.

Ma sapeva anche che era un grande
svantaggio per noi,

perché non sapevamo come presentare
in quella stanza,

e non lo avevamo fatto prima,

e loro non erano abituati a riceverci.

E questo è un altro esempio,
nella mia mente,

di qualcuno che piega le regole.

Per il fatto di co-cospirare con noi,

non solo cambiò le traiettorie
delle carriere

di sei giovani nell'azienda
che improvvisamente

ebbero tutta questa visibilità,

ma cambiò davvero la traiettoria
di un'azienda

che le persone stavano trascurando
e per cui non avevano idee funzionanti.

L'ultimo esempio
che voglio condividere con voi

è in realtà molto distante
dal mondo delle aziende

e in qualche modo personale.

È la storia di mia madre.

Quando aveva 20 anni, perse suo padre.

Morì che aveva passato i 40 anni,

lasciando sei figli,

quattro fratelli più piccoli
e un fratello più grande di lei,

e una madre vedova
che non aveva mai lavorato.

Mia madre e sua sorella più grande
capirono

che a loro serviva iniziare
guadagnare --

erano entrambe alle superiori --

per far sì che gli altri fratelli
potessero completare gli studi

e iniziare a lavorare.

Quindi iniziò a spostare le sue lezioni
di diritto alla sera,

e iniziò a lavorare di giorno come maestra

per portare a casa uno stipendio.

Ogni giorno, scendeva da un bus

al termine delle lezioni serali di diritto

per le strade di Calcutta.

Ora, pensate,

era una donna per niente abituata
a prendere i mezzi pubblici,

tantomeno di sera.

E lei scendeva dal bus,

camminava per sette, otto minuti
fino a casa

dalla fermata del bus

su una strada deserta,

perché residenziale

con alcuni negozi che chiudevano
alle 20 o un po' prima.

Un giorno, il proprietario di un negozio

stava chiudendo un po' più tardi
del solito,

perché un cliente era uscito
un po' più tardi.

E vide mia madre scendere dal bus.

La aspettò.

Conosceva la famiglia.

Il negozio era nel quartiere
da più di 30 anni,

perciò la conosceva sin da piccola.

La guardò mentre camminava
per la strada di casa,

spense le luci, chiuse il negozio
e andò a casa.

Dal giorno seguente, lui la aspettò
ogni singolo giorno

per il tragitto fino a casa di lei.

Altri negozianti su quella stessa strada
notarono improvvisamente che quel negozio

rimaneva aperto più a lungo,

e iniziarono a vedere un mucchio
di clienti dell'ultimo minuto entrare

per comprare cianfrusaglie

che dopo un lungo giorno di lavoro
e di viaggio verso casa,

avevano dimenticato di comprare
per la mattina dopo.

Alcuni che entravano la mattina
iniziarono a entrare anche la sera prima.

Qualche negoziante decise che ciò
che realmente stava succedendo

era che lui monopolizzava
un gruppo di clienti,

e iniziarono a tenere le luci
dei loro negozi accese

e i negozi aperti fino alle 21.

Da quel momento in poi,
mia madre ebbe una strada illuminata

con tante attività aperte.

Credo che quel negoziante fu
il co-cospiratore di mia madre.

A causa sua,

un piccolo cambiamento a ciò che era
convenzionale su quella strada a quell'ora

permise a lei e alla sua famiglia

di fare qualcosa che era
completamente non convenzionale.

Una donna della sua età proveniente
da una famiglia di classe medio-alta

a quell'età si sposava

o studiava all'università
con la protezione della famiglia.

Grazie a quel negoziante,

tutti i fratelli di mia madre
diventarono ingegneri,

avvocati, contabili e insegnanti,

e mia madre proseguì gli studi
e diventò avvocata.

Il mondo ha bisogno di co-cospiratori.

Addentrandoci in un ambiente complesso
dove esistono problemi

ancora più complessi
e dovendo trovare ancora più soluzioni,

serve gente non convenzionale
nelle nostre sale riunioni e al tavolo.

Perché ciò accada,

ci servono co-cospiratori.

Nella mia vita,

che sia a causa del mio genere,

della mia etnia o a volte,

vivendo io in questa parte del mondo
da più di dieci anni, per il mio accento,

sono spesso percepita
come non convenzionale.

Sono stati i miei co-cospiratori
ad avermi mostrato la strada,

e in realtà, sono i miei co-cospiratori
che continuano a farmi cercare

le strade non convenzionali da percorrere.

Ciò che quindi vorrei chiedervi oggi

è di guardarvi intorno
e trovare le persone

che vi ispirano a essere co-cospiratori.

Vi garantisco che la vostra empatia

e il vostro coraggio

cambieranno la vita di qualcuno

e potrebbero anche cambiare il mondo.

Grazie.

(Applausi)