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Thomas Insel: Verso una nuova comprensione delle malattie mentali

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    Iniziamo con una buona notizia,
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    la quale ha a che fare con ciò che sappiamo per certo,
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    basandoci sulla ricerca biomedica,
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    che ha effettivamente influito sugli esiti
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    di molte malattie gravi.
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    In primis la leucemia,
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    leucemia linfoblastica acuta, LLA,
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    il tipo di cancro più comune tra i bambini.
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    Quando ero uno studente,
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    il tasso di mortalità si aggirava attorno al 95 percento.
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    Oggi, circa 25-30 anni dopo, si parla
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    di un tasso di mortalità ridotto dell'85 percento.
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    Ogni anno seimila bambini
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    che prima sarebbero morti a causa
    di questa malattia vengono curati.
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    Se volete vedere cifre incredibili,
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    guardate quelle relative alle malattie cardiovascolari.
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    Le malattie cardiovascolari erano le più letali,
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    specialmente per gli uomini sulla quarantina.
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    Oggi si assiste a una riduzione
    del 63 percento nella mortalità
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    per malattie cardiovascolari...
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    si parla di 1,1 milioni di vite salvate ogni anno.
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    L'AIDS, incredibilmente, è stata definita,
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    il mese scorso, una malattia cronica,
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    il che significa che se un ventenne contrae l'HIV
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    vivrà presumibilmente non settimane,
    mesi o un paio d'anni,
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    come si diceva solo dieci anni fa,
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    ma ci si aspetta che viva decenni,
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    e morirà probabilmente a 60-70 anni
    per altre cause concomitanti.
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    Sono cambiamenti davvero straordinari
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    legati alle previsioni per le malattie più letali.
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    E una in particolare
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    della quale probabilmente non siete a conoscenza, l'ictus,
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    è stato, assieme alla cardiopatia,
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    una delle malattie più letali in questo paese,
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    ma ora sappiamo che
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    se si riesce ad arrivare al pronto soccorso
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    entro tre ore dall'inizio dell'attacco,
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    circa il 30 percento delle persone riuscirà a tornare a casa
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    senza alcuna disabilità.
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    Storie incredibili,
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    storie dall'esito positivo,
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    che ci portano a capire
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    qualcosa riguardo le malattie che ci ha permesso
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    di scoprirle e intervenire prima.
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    Individuazione anticipata, intervento anticipato,
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    questo è il motivo di questi successi.
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    Sfortunatamente non ci sono solamente buone notizie.
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    Parliamo ora di un'altra storia
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    che ha a che vedere col suicidio.
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    Il quale, non è, di per sé, una malattia.
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    È uno stato, o una situazione
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    che porta alla morte.
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    Quello che forse non sapete è quanto sia diffuso.
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    Ci sono 38 000 suicidi ogni anno negli Stati Uniti.
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    Ossia uno ogni 15 minuti.
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    È la causa di morte più comune tra persone
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    tra i 15 e i 25 anni.
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    È qualcosa di incredibile se si pensa
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    che è due volte più comune dell'omicidio
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    e in quanto causa di morte, più comune
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    degli incidenti stradali mortali in questo paese.
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    Quando si parla di suicidio,
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    bisogna considerare il contributo medico,
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    poiché il 90 percento dei suicidi
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    è collegato a malattie mentali:
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    depressione, disturbo bipolare, schizofrenia,
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    anoressia, disturbo borderline di personalità.
    C'è una lunga lista
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    di disturbi che concorrono,
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    e come ho detto prima, spesso in giovane età.
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    Ma non si tratta solo della mortalità data da questo disturbo.
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    Si tratta anche della morbilità.
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    Se osserviamo la disabilità,
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    misurata dall'Organizzazione mondiale della sanità,
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    con uno strumento chiamato Disability Adjusted Life Year,
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    una sorta di indicatore che solamente
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    un economista potrebbe inventarsi,
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    ed è un modo per capire cosa viene perso
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    in termini di disabilità causate da problemi medici,
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    e come potete vedere, praticamente il 30 percento
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    di tutte le disabilità causate da problemi medici
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    possono essere attribuite a disturbi mentali,
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    sindromi neuropsichiatriche.
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    Penserete che questo non abbia senso forse.
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    In effetti, il cancro sembra decisamente più serio.
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    Le cardiopatie sembrano decisamente più serie.
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    Ma come potete notare si trovano in fondo a questa lista,
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    perché stiamo parlando di disabilità.
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    Cosa causa la disabilità in questi disturbi
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    come la schizofrenia, il bipolarismo e la depressione?
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    Perché si trovano ai primi posti?
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    Ci sono tre ragioni possibili.
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    La prima è che sono altamente diffusi.
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    Circa una persona su cinque soffre di uno di questi disturbi
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    nel corso della vita.
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    La seconda ragione, ovviamente, è che per alcuni
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    questi disturbi diventano altamente disabilitanti,
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    parliamo di circa il 4-5 percento, forse uno su venti.
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    Ma ciò che fa aumentare queste cifre,
    questa alta morbilità,
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    e in un certo qual modo l'alta mortalità,
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    è il fatto che si palesino in giovane età.
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    Il 50 percento a 14 anni,
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    il 75 percento a 24 anni,
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    una situazione molto diversa da quella riscontrabile
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    per il cancro o le cardiopatie,
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    il diabete, l'ipertensione -- la maggior parte delle malattie
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    che crediamo siano causa di morbilità e mortalità.
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    Questi sono i veri disturbi cronici dei giovani.
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    Ho iniziato col dirvi che ci sono delle buone notizie.
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    Questa non era una di quelle.
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    Questa è forse la parte più difficile,
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    e in un certo senso è una mia personale confessione.
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    Il mio lavoro è assicurarmi che vengano fatti progressi
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    nel trattamento di questi disturbi.
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    Lavoro per il governo federale.
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    In effetti, lavoro per voi. Voi pagate il mio stipendio.
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    E forse a questo punto, ora che sapete cosa faccio,
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    o meglio cosa non sono riuscito a fare,
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    penserete che dovrei essere licenziato,
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    e io lo capirei.
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    Quello che voglio farvi capire,
    la ragione per cui sono qui
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    è dirvi che credo che le cose stiano
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    per cambiare notevolmente
    per quanto riguarda questi disturbi.
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    Finora vi ho parlato di disturbi mentali,
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    malattie della mente.
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    Questo è diventato un termine
    decisamente impopolare ultimamente,
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    e la gente crede che, quale che sia il motivo,
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    è politicamente corretto usare il termine
    "disturbi comportamentali",
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    e parlare quindi di disturbi del comportamento.
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    Mi sembra giusto.
    Si tratta di disturbi del comportamento,
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    e si tratta di disturbi della mente.
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    Ma ciò che vorrei farvi capire
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    è che entrambi i termini,
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    che sono stati utilizzati per un secolo o più,
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    sono ora un ostacolo per il progresso,
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    che ciò di cui abbiamo concettualmente bisogno
    per progredire
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    è considerare questi disturbi come disturbi del cervello.
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    Ora, alcuni di voi penseranno,
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    "Oh mio dio, ci risiamo.
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    Adesso ci parlerà di squilibri biochimici
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    o di medicinali
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    oppure di qualche concetto semplicistico
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    che trasformerà la nostra esperienza soggettiva
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    in molecole, o magari in una sorta di
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    conoscenza piatta e unidimensionale
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    di ciò che significa soffrire di depressione o schizofrenia".
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    Il cervello è tutto fuorché
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    unidimensionale, semplicistico o riduzionista.
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    Dipende, chiaramente, in quale scala
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    o a quale portata si voglia pensare,
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    ma si tratta di un organo dalla surreale complessità,
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    e stiamo solo iniziando a capire
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    come studiarlo, che si pensi
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    ai 100 miliardi di neuroni presenti nella corteccia
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    o ai 100 trilioni di sinapsi
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    che formano i collegamenti.
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    Abbiamo appena iniziato a capire
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    come prendere questa macchina estremamente complessa
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    che compie un lavoro straordinario
    di elaborazione delle informazioni
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    e come usare le nostre menti per comprendere
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    questo cervello così complesso
    che sostiene le nostre menti.
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    In effetti è un crudele trabocchetto dell'evoluzione
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    il fatto di non avere un cervello
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    che sia programmato così bene da comprendere sé stesso.
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    In un certo senso, ci si sente più sicuri
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    quando si studiano comportamento o cognizione,
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    ovvero qualcosa che si può osservare,
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    che in effetti sembra più semplicistico e riduzionista
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    rispetto a questo organo complesso e misterioso
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    che stiamo iniziando a cercare di comprendere.
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    Già nel caso delle malattie del cervello
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    di cui vi ho parlato,
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    come depressione, disturbo ossessivo compulsivo,
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    disturbo post traumatico da stress,
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    sebbene non si sia compreso a fondo
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    come queste si sviluppino
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    o in che modo si comporti il cervello con queste malattie,
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    siamo stati in grado di identificare
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    alcune differenze relative ai collegamenti,
    o in quali modi
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    si differenzia il circuito cerebrale
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    nelle persone che soffrono di questi disturbi.
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    Lo chiamiamo il connettoma umano,
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    e si può pensarlo
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    come allo schema elettrico del cervello.
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    Approfondiremo il concetto tra pochi minuti.
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    Ciò che è importante è che si inizia a osservare
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    le persone con questi disturbi, uno su cinque tra di noi
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    che lottano in qualche modo,
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    si può notare che c'è una grande varietà
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    di modi in cui il cervello è programmato,
  • 8:54 - 8:57
    ma ci sono alcuni schemi prevedibili, e quegli schemi
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    rappresentano fattori di rischio
    per sviluppare uno di questi disturbi.
  • 9:01 - 9:04
    È un po' diverso rispetto al modo
    in cui vediamo i disturbi del cervello
  • 9:04 - 9:06
    come la malattia di Huntington,
    il morbo di Parkinson o l'Alzheimer
  • 9:06 - 9:09
    in cui una parte della corteccia viene distrutta.
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    Qui si parla più di ingorghi, o alcune volte di deviazioni,
  • 9:12 - 9:15
    o altre volte di problemi tra le connessioni delle cose
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    e il modo in cui il cervello funziona.
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    Si può paragonare, se volete,
  • 9:19 - 9:22
    da un lato, a un infarto miocardico, un attacco di cuore,
  • 9:22 - 9:24
    in cui c'è la necrosi del tessuto miocardico,
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    e dall'altro una aritmia, in cui l'organo
    semplicemente non funziona
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    a causa dei problemi di comunicazioni in esso.
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    Entrambi possono uccidere; solamente in uno di questi
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    si troverà una lesione grave.
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    Mentre riflettiamo su questo, è meglio parlare
  • 9:37 - 9:40
    più approfonditamente di un disturbo in particolare,
    ovvero la schizofrenia,
  • 9:40 - 9:43
    perché ritengo sia un buon esempio
  • 9:43 - 9:46
    per aiutare a comprendere perché vederla come
    una malattia del cervello sia importante.
  • 9:46 - 9:50
    Queste sono TAC fatte da Judy Rapoport e i suoi colleghi
  • 9:50 - 9:52
    al National Institute of Mental Health
  • 9:52 - 9:56
    dove sono stati studiati bambini che hanno sviluppato
    la schizofrenia molto presto,
  • 9:56 - 9:57
    e potete vedere in alto
  • 9:57 - 10:00
    che ci sono aree in rosso o arancione, giallo,
  • 10:00 - 10:02
    in cui c'è meno materia grigia,
  • 10:02 - 10:04
    e avendo seguito questi bambini per oltre cinque anni,
  • 10:04 - 10:06
    confrontandoli con altri della stessa età
    del gruppo di controllo,
  • 10:06 - 10:08
    potete notare che, in particolare in aree quali
  • 10:08 - 10:10
    la corteccia prefrontale dorsolaterale
  • 10:10 - 10:14
    o il giro temporale superiore,
    c'è una perdita ingente di materia grigia.
  • 10:14 - 10:16
    Questo è importante, se si prova a fare uno schema,
  • 10:16 - 10:18
    si può pensare al normale sviluppo
  • 10:18 - 10:21
    come a una perdita di massa corticale,
    perdita di materia grigia corticale,
  • 10:21 - 10:25
    e ciò che accade con la schizofrenia
    è che si manca quel segno,
  • 10:25 - 10:26
    e a un certo punto, dopo averlo mancato,
  • 10:26 - 10:29
    si oltrepassa la soglia, ed è quella la soglia
  • 10:29 - 10:33
    che ci fa dire, "questa persona soffre di questo disturbo,
  • 10:33 - 10:35
    perché ha dei sintomi comportamentali
  • 10:35 - 10:37
    con allucinazioni e manie".
  • 10:37 - 10:39
    È qualcosa che possiamo osservare.
  • 10:39 - 10:44
    Ma se guardate attentamente vedrete
    che è stata tracciata un'altra soglia.
  • 10:44 - 10:47
    Una soglia relativa al cervello è stata tracciata prima,
  • 10:47 - 10:50
    forse non tra i 20 e i 22 anni,
  • 10:50 - 10:53
    ma addirittura verso i 15-16 anni si può iniziare a vedere
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    che la traiettoria dello sviluppo è piuttosto diversa
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    a livello del cervello, non a livello del comportamento.
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    Perché questo è importante? Prima di tutto perché
  • 11:01 - 11:04
    quando si tratta di malattie del cervello,
    il comportamento è l'ultima cosa da cambiare.
  • 11:04 - 11:07
    Lo sappiamo perché per l'Alzheimer,
    il Parkinson e l'Huntington è così.
  • 11:07 - 11:10
    Nel cervello avvengono cambiamenti un decennio o più
  • 11:10 - 11:15
    prima che siano evidenti i primi segni
    del cambiamento comportamentale.
  • 11:15 - 11:18
    Gli strumenti di cui siamo ora in possesso
    ci permettono di identificare
  • 11:18 - 11:22
    questi cambiamenti nel cervello
    molto prima che i sintomi emergano.
  • 11:22 - 11:25
    Torniamo dove avevamo cominciato.
  • 11:25 - 11:29
    Le novità positive in medicina
  • 11:29 - 11:32
    sono l'individuazione anticipata, l'intervento anticipato.
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    Se aspettassimo che arrivi l'attacco di cuore,
  • 11:35 - 11:39
    sacrificheremmo 1,1 milioni di vite
  • 11:39 - 11:42
    ogni anno in questo paese per le malattie cardiache.
  • 11:42 - 11:44
    È esattamente ciò che facciamo oggi
  • 11:44 - 11:49
    quando decidiamo che chiunque abbia
    una di queste malattie del cervello,
  • 11:49 - 11:52
    disturbi dei circuiti cerebrali,
    soffra di un disturbo del comportamento.
  • 11:52 - 11:55
    Aspettiamo finché il comportamento non diventa evidente.
  • 11:55 - 12:00
    Questa non è individuazione anticipata.
    Non è intervento anticipato.
  • 12:00 - 12:01
    Per essere chiari, non siamo ancora pronti per tutto questo.
  • 12:01 - 12:04
    Non possediamo tutti i dati. Non sappiamo nemmeno
  • 12:04 - 12:07
    quali strumenti avremo,
  • 12:07 - 12:11
    e neppure cosa cercare precisamente
    in ogni caso per essere in grado
  • 12:11 - 12:15
    di intervenire prima che il comportamento diverso
    si manifesti.
  • 12:15 - 12:18
    Ma questo ci mostra in che modo dobbiamo pensare,
  • 12:18 - 12:20
    e dove dobbiamo dirigerci.
  • 12:20 - 12:21
    Ci arriveremo presto?
  • 12:21 - 12:24
    Io credo sia qualcosa che succederà
  • 12:24 - 12:27
    nel corso dei prossimi anni, ma vorrei terminare
  • 12:27 - 12:29
    con una citazione riguardo a come prevedere
    come questo accadrà,
  • 12:29 - 12:32
    di una persona che ha pensato molto ai cambiamenti
  • 12:32 - 12:34
    nelle idee e cambiamenti nella tecnologia.
  • 12:34 - 12:36
    "Sopravvalutiamo sempre i cambiamenti
    che si verificheranno
  • 12:36 - 12:38
    nei due anni successivi, ma sottovalutiamo
  • 12:38 - 12:42
    quelli che accadranno nei prossimi 10". -- Bill Gates.
  • 12:42 - 12:44
    Grazie mille.
  • 12:44 - 12:46
    (Applausi)
Title:
Thomas Insel: Verso una nuova comprensione delle malattie mentali
Speaker:
Thomas Insel
Description:

Oggi, grazie a un migliore intervento anticipato, le morti da malattie cardiache sono diminuite del 63% rispetto a un decennio fa. Thomas Insel, direttore del National Institute of Mental Health, si chiede: potremmo fare lo stesso per la depressione e la schizofrenia? Il primo passo nel viale della ricerca, afferma, è una rielaborazione determinante: per aiutarci a smettere di pensare ai "disturbi mentali" e iniziare a considerarli "disturbi del cervello" (Registrato a TEDxCaltech).

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:03

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