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Julie Mehretu: Politicized Landscapes | Art21 "Extended Play"

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    [Julie Mehretu: Paesaggi Politicizzati]
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    Al mondo non c'è niente come il paesaggio
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    Il paesaggio reale è reso politico
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    dagli eventi che vi hanno luogo.
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    E non credo che per me sia possibile
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    arrivare a pensare al paesaggio americano
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    senza pensare alla storia coloniale,
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    e quindi alla violenza coloniale di quell'America.
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    Il movimento abolizionista,
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    la Guerra Civile,
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    i passi verso l'emancipazione,
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    sono tutte dinamiche sociali della storia,
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    di cui non parliamo,
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    quando guardiamo i dipinti paesaggistici americani.
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    Cosa significa dipingere un paesaggio
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    e provare ad essere un artista
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    in questo momento politico?
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    I colori di questi dipinti arrivano da
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    opache fotografie sotto i dipinti.
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    Le sirene e le fiamme delle rivolte raziali
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    erano un modo per unire i dipinti al DNA,
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    così da rispondere profondamente
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    Salgo a dare un'occhiata
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    Sì, sono emozionata!
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    [risate]
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    Mi ha contattata Marian Goodman
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    per dirmi che SFMOMA voleva parlare di una commissione
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    prima che venisse aperto il museo.
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    Sono andata molte volte a San Francisco
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    a visitare il Museo.
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    Osservavo questo spazio cavernoso, ed aperto
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    questi due muri.
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    E ho pensato ai parchi naturali
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    e a come viene rappresentato
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    il paesaggio americano.
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    E soprattutto quando sono tornata
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    ho continuato a pensare ai pittori della
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    Hudson River Valley School
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    come Edwin Church
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    Thomas Cole,
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    Bierstadt.
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    perchè riescono a racchiudere
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    l'idea di andare verso ovest.
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    Ho cominciato inserire di immagini dai colori
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    offuscati dentro questi dipinti di paesaggi storici.
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    Appena precedenti all'emancipazione,
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    I Nativi Americani delle Sierras
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    e le frontiere occidentali.
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    erano completamente annichilite
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    da questo progetto espansionista.
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    La cosa interessante era questo aspetto
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    di annichilimento e subito dopo preservazione
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    che coesistono in uno stesso paesaggio.
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    San Francisco, come luogo,
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    è diventato importante per questo destino
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    di andare verso ovest.
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    [Jason Moran, compositore e pianista]
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    -- [MEHRETU] Come stai?
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    Jason Moran mi ha scritto
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    dopo aver visto alcuni dipinti,
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    e ne ha parlato come un traguardo.
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    Ed io ne ero molto interessata.
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    Così abbiamo cominciato a collaborare
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    in totale scioltezza e apertura.
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    è qualcosa di molto bello da dipingere in una chiesa.
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    è come se tutto avesse un riverbero qui,
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    una saggia energia e una saggia consapevolezza
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    e tutto ciò che è successo quest'anno
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    nella mia vita privata,
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    con mio figlio, con la politica.
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    Tutto questo è immerso nei dipinti.
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    [Piano elettrico]
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    Gli omicidi brutali di persone di colore,
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    e il Corpo nero.
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    La dimanica Trump-Hillary,
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    è stato orribile assistere.
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    C'era qualcosa di viscerale in quel linguaggio
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    Quando una persona parla così male
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    è davvero da disgraziati.
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    Lo sconforto di vivere e lavorare negli USA
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    dal luogo che ha creato questi dipinti.
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    [Piano elettrico]
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    [JASON MORAN] Ogni stanza definisce un tono
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    e rimane il tono della stanza.
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    E' il tono che la fa risuonare.
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    Ho iniziato a trovarne nella nota A-flat.
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    Ho iniziato a costruirci intorno,
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    e poi, solo ogni tanto,
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    guardavo in alto, a che punto era Julia
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    con il suo lavoro.
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    Poi ho iniziato
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    a guardare i miei fogli
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    non come qualcosa che avesse
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    un inizio e una fine,
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    ma composto da momenti diversi.
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    Ho creato una parte dove ognuno
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    può portarsi via qualcosa.
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    [RISATE]
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    Così vi ho resi partecipi,
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    del tipo "me lo porto via"
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    [MEHRETU RIDE]
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    [MORAN] L'America è un paese anncora adolescente.
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    Non sa come gestire le sue emozioni.
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    [RISATE]
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    Non sa come gestire la sua storia.
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    Non vuole scavare e scoprire
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    che reperti ci sono sottoterra.
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    Il Jazz, dico sempre che è la musica
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    che fa sapere alla gente cosa succede.
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    E' sempre stato così.
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    [Suona un piano elettrico]
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    Abbiamo registrato la musica perchè
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    dobbiamo documentare quel momento
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    e condividere il momento.
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    [MEHRETU] Provo a pensare ai dipinti come
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    la costruzione o la creazione di un'immagine.
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    Gestire situazioni per cui non abbiamo
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    un linguaggio propio.
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    Ho iniziato a pensarli come
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    dei neologismo visuali.
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    Neologismo indica che il linguaggio
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    non è sufficiente.
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    Attraverso la ripetizione
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    c'è il desiderio di inventare qualcosa.
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    A un certo punto, ho voluto portare in superficie
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    elementi che stavano sotto la pittura,
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    E' ancora più complicato, a livello di spazio,
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    come li vedi.
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    Quando guardi questi dipinti
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    non li puoi comprendere.
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    A volte si rifanno all'Ascensione
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    della pittura rinascimentale,
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    e quei momenti sembrano poi digitalizzati.
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    Almeno io, non li sento come qualcosa
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    che posso articolare rispetto a ciò che succede.
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    [Musica Jazz]
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    Amo la California.
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    Lo splendore della costa
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    e come accoglie l'oceano.
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    Guidare nella Bay Area è maestoso.
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    [Museo di Arte Moderna di San Francisco]
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    Sento di voler dipingere ancora tanto,
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    perchè ho imparato tanto dipingendo questi.
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    Non voglio pause o smettere di lavorare.
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    Finire questi da molto slancio creativo.
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    [Applausi]
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    Ho molte idee che voglio approfondire,
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    sono molto emozionata.
Title:
Julie Mehretu: Politicized Landscapes | Art21 "Extended Play"
Description:

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"Extended Play" series
Duration:
09:55

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