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Storie che devono essere raccontate | Leslie Iwerks | TEDxTorinoSalon

  • 0:09 - 0:13
    Quando muore un uomo anziano,
    una biblioteca va in fiamme.
  • 0:13 - 0:16
    Questo è un proverbio africano
    imparato da un amico
  • 0:16 - 0:20
    che ha detto che durante la mia carriera
    sono stata come un pompiere,
  • 0:20 - 0:23
    che spegneva il fuoco delle storie
    che dovevano essere raccontate.
  • 0:24 - 0:25
    Avete mai desiderato
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    di intervistare qualcuno
    prima che morisse
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    come un nonno o un genitore?
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    O pensare di intervistare qualcuno ora
  • 0:31 - 0:33
    ma non siete del tutto convinti?
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    Tutti abbiamo una storia
  • 0:35 - 0:37
    e, volenti o nolenti,
  • 0:37 - 0:40
    siamo definiti dalle storie
    che ci circondano.
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    Negli ultimi 15 anni,
  • 0:41 - 0:44
    ho avuto l’enorme opportunità
    di raccontare storie.
  • 0:44 - 0:47
    Ho visitato tutti e sette i continenti,
  • 0:47 - 0:50
    mi è stato dato accesso a mondi
    che non mi sarei mai immaginata
  • 0:50 - 0:53
    e ho intervistato persone
    che non avrei mai creduto possibile.
  • 0:53 - 0:57
    I miei film sono ritratti di visionari
    e di eroi quotidiani,
  • 0:57 - 1:01
    sono storie di creatività e di tecnologia,
  • 1:01 - 1:06
    sono ricerche
    su temi umanitari e ambientali.
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    Ma quando guardo indietro
    alla mia carriera cinematografica,
  • 1:12 - 1:16
    mi rendo conto che questa è stata
    fortemente influenzata dalla mia infanzia.
  • 1:16 - 1:19
    Mio padre e mio nonno,
    entrambi vincitori di Academy Award,
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    lavoravano agli Studios della Walt Disney
  • 1:21 - 1:24
    progettando e sviluppando
    videocamere e sistemi di proiezione
  • 1:24 - 1:27
    per film e parchi tematici della Disney.
  • 1:27 - 1:29
    Di tanto in tanto,
  • 1:29 - 1:31
    mio padre doveva andare
    a Disneyland per lavoro
  • 1:31 - 1:34
    e, se ero abbastanza fortunata,
    mi portava con lui.
  • 1:34 - 1:37
    Non entravamo
    dall'ingresso principale come tutti,
  • 1:37 - 1:39
    ma dal retro.
  • 1:39 - 1:40
    E vi posso assicurare
  • 1:40 - 1:43
    che era come entrare
    nel paese delle meraviglie.
  • 1:43 - 1:47
    Per me, tirare quella tenda
    e vedere quel magico backstage
  • 1:47 - 1:50
    era più entusiasmante
    di quello che c'era sul palco.
  • 1:50 - 1:54
    Le persone che progettavano il parco
    erano chiamate Immagigneri
  • 1:54 - 1:56
    e sono cresciuta imparando
    i loro racconti leggendari
  • 1:56 - 1:58
    su come Disneyland fosse stata costruita.
  • 1:58 - 2:02
    Ad esempio, come fare cantare e ballare
    i fantasmi nella Casa Infestata
  • 2:02 - 2:07
    o come far brillare le lucciole
    nella giostra dei Pirati dei Caraibi
  • 2:07 - 2:11
    o come far muovere
    il corpo e le mani di Abraham Lincoln
  • 2:11 - 2:14
    nell'attrazione dei Grandi Momenti
    con Mr Lincoln.
  • 2:14 - 2:18
    Infatti, questa è la mano di Lincoln
  • 2:18 - 2:21
    e sono cresciuta con questa mano
    sempre in giro per casa
  • 2:21 - 2:25
    perché per modellarla,
    avevano usato le mani di mio padre.
  • 2:25 - 2:27
    Mia mamma, d'altro canto,
  • 2:27 - 2:30
    non era contenta
    di trovarsela nel freezer,
  • 2:30 - 2:31
    (Risate)
  • 2:31 - 2:33
    e ancora oggi incolpo mia sorella.
  • 2:34 - 2:38
    Inutile dire che è stato bellissimo
    crescere dietro le quinte.
  • 2:38 - 2:41
    Quando mi sono laureata
    alla USC Film School,
  • 2:41 - 2:43
    ho trovato lavoro come assistente regista
  • 2:43 - 2:46
    in una casa cinematografica di Hollywood
    per grosse produzioni.
  • 2:46 - 2:47
    Era emozionante,
  • 2:47 - 2:51
    perché potevo vedere i dietro le quinte
    della creazione di un film.
  • 2:51 - 2:54
    Ma quando il film fu completo
    e le riprese finirono,
  • 2:54 - 2:57
    ricordo che il mio lavoro
    iniziò a sembrarmi noioso.
  • 2:57 - 3:03
    E ricordo che guidavo ogni mattina
    nel traffico di Los Angeles
  • 3:03 - 3:06
    solo per svolgere una lunga lista
    di lavoretti per il regista,
  • 3:06 - 3:10
    come portare a spasso il cane,
    odio ammetterlo,
  • 3:10 - 3:14
    incontrare la badante
    e prendergli il caffè.
  • 3:14 - 3:15
    Ricordo di aver pensato:
  • 3:15 - 3:18
    "È davvero così che dovrei sfruttare
    la mia laurea in cinema?"
  • 3:19 - 3:23
    Un giorno, durante un lungo spostamento,
    mi è venuta in mente un'immagine,
  • 3:23 - 3:25
    una foto fatta da mio nonno
  • 3:25 - 3:27
    nel 1924,
  • 3:27 - 3:30
    mentre attraversava in macchina il Paese
    per andare a Hollywood.
  • 3:30 - 3:32
    Questa foto è sempre stata
    nella casa dei miei nonni,
  • 3:32 - 3:34
    quando ero piccola.
  • 3:34 - 3:36
    Mio nonno aveva incontrato Walt Disney
  • 3:36 - 3:39
    quattro anni prima
    a Kansas City, nel Missouri.
  • 3:39 - 3:43
    Erano giovani artisti
    e lavoravano in un'agenzia pubblicitaria.
  • 3:43 - 3:46
    Entrambi erano appassionati di animazione.
  • 3:46 - 3:49
    Così decisero di fondare una loro azienda
    chiamandola Iwerks-Disney,
  • 3:49 - 3:51
    ma durò soltanto un mese.
  • 3:52 - 3:54
    Allora, Walt decise di mettersi in proprio
  • 3:54 - 3:56
    e fondare una sua azienda
    dal nome Laugh-O-Grams,
  • 3:56 - 3:59
    in cui creava qualche cartone
    per i cinema locali.
  • 3:59 - 4:01
    Ben presto, mio nonno si unì
  • 4:01 - 4:02
    così iniziarono a innovare cartoni
  • 4:02 - 4:04
    utilizzando videocamere improvvisate
  • 4:04 - 4:07
    e producendo alcuni grandi
    cartoni animati innovativi
  • 4:07 - 4:09
    tra cui uno che aveva come protagonista
    una bambina vera
  • 4:09 - 4:11
    su uno sfondo animato,
  • 4:11 - 4:13
    cosa che non era mai stata fatta prima.
  • 4:13 - 4:16
    Presto però, i soldi di Walt finirono
    e dovette dichiarare bancarotta,
  • 4:16 - 4:19
    allora se ne andò a Hollywood
    a cercare lavoro
  • 4:20 - 4:22
    e mio nonno tornò all'agenzia publicitaria
  • 4:22 - 4:24
    per un impiego stabile.
  • 4:24 - 4:26
    Due anni dopo,
  • 4:26 - 4:28
    mio nonno ricevette una lettera da Walt
  • 4:28 - 4:30
    in cui gli chiedeva di andare a Hollywood
  • 4:30 - 4:34
    e diventare capo animatore
    di una nuova serie di cartoni.
  • 4:34 - 4:37
    A quel punto, mio nonno poteva scegliere:
  • 4:37 - 4:39
    mettere quella lettera in un cassetto
  • 4:39 - 4:40
    e andare sul sicuro
  • 4:40 - 4:44
    oppure stravolgere tutta la sua vita,
  • 4:44 - 4:45
    trasferirsi altrove
  • 4:45 - 4:49
    per lavorare a un misterioso cartone,
    rischiando di nuovo di fallire.
  • 4:49 - 4:51
    Dunque, cosa fa?
  • 4:51 - 4:55
    Si fida del suo sesto senso,
    ascolta il suo istinto
  • 4:55 - 4:57
    e si trasferisce dall’altro capo del Paese
  • 4:57 - 5:00
    per affrontare una lunga strada
    verso un futuro sconosciuto.
  • 5:01 - 5:04
    Questo, in termini di narrazione,
    si chiama causa scatenante
  • 5:04 - 5:05
    o chiamata all'azione.
  • 5:06 - 5:08
    Tutto quel che viene prima
    di questo momento, è lo sfondo.
  • 5:09 - 5:11
    Tutto quello che succede dopo,
  • 5:11 - 5:12
    è la storia.
  • 5:13 - 5:16
    È il momento che spinge
    il protagonista ad agire.
  • 5:16 - 5:18
    E secondo questa storia,
  • 5:18 - 5:21
    due anni dopo che mio nonno
    arrivò ad Hollywood,
  • 5:21 - 5:24
    Walt Disney andò di nuovo a gambe all'aria
  • 5:24 - 5:27
    con una nuova serie animata chiamata
    "Oswald il coniglio fortunato".
  • 5:27 - 5:30
    Quando i suoi animatori lo abbandonarono,
  • 5:30 - 5:33
    l'unica persona, l'unico animatore
    che stette al suo fianco,
  • 5:33 - 5:34
    fu Ub Iwerks.
  • 5:35 - 5:38
    Lui continuò a lavorare
    sulla progettazione e l'animazione
  • 5:38 - 5:41
    di un nuovo personaggio animato
    che avrebbe cambiato il mondo:
  • 5:41 - 5:42
    Mickey Mouse
  • 5:42 - 5:44
    o Topolino, come viene chiamato
    qui in Italia.
  • 5:45 - 5:47
    Mio nonno morì
    quando avevo un anno
  • 5:47 - 5:48
    e, inutile dirlo,
  • 5:48 - 5:51
    ero molto dispiaciuta
    per non averlo conosciuto.
  • 5:51 - 5:53
    Quando ero alle scuole medie,
  • 5:53 - 5:55
    mi venne chiesto di fare un tema
    su qualcuno di famoso
  • 5:55 - 5:58
    e io decisi di farlo su Ub.
  • 5:58 - 6:00
    Così iniziai a cercare nei libri
  • 6:00 - 6:03
    di storia dell'animazione
    e sulle biografie di Walt Disney.
  • 6:03 - 6:06
    Scoprii che le storie che stavo leggendo
  • 6:06 - 6:09
    erano diverse da quelle
    che mi venivano raccontate in famiglia,
  • 6:09 - 6:12
    sul contributo che Ub ha dato
    all’animazione, agli effetti visivi
  • 6:12 - 6:16
    e alla realizzazione di Minni e Topolino.
  • 6:16 - 6:19
    Mi resi conto che mancava
    una storia di collaborazione
  • 6:20 - 6:23
    e, di conseguenza, mancava
    un pezzo di storia dell'animazione.
  • 6:23 - 6:25
    Ebbene, questa mancanza
    mi ha sempre dato fastidio.
  • 6:26 - 6:27
    Ed eccomi là,
  • 6:27 - 6:31
    a guidare nel traffico mattutino
    per portare a spasso il cane del regista.
  • 6:32 - 6:34
    Ed è lì che ho avuto un'illuminazione:
  • 6:34 - 6:36
    io posso salvare questa biblioteca.
  • 6:36 - 6:37
    E se andassi a intervistare
  • 6:37 - 6:40
    le persone che conoscevano mio nonno
    prima che morissero?
  • 6:40 - 6:44
    Forse potrei scrivere un libro,
    un film o un documentario
  • 6:44 - 6:46
    e condividere la sua storia
    con il mondo intero.
  • 6:46 - 6:49
    Allora non lo sapevo,
    ma questa era la mia chiamata all'azione.
  • 6:50 - 6:52
    Quindi, poco dopo,
  • 6:52 - 6:55
    incontrai Roy E. Disney,
    il nipote di Walt,
  • 6:55 - 6:57
    e gli esposi la mia idea
    per un documentario.
  • 6:57 - 7:00
    Mi disse che aveva grande rispetto per Ub
  • 7:00 - 7:04
    e pensava che la sua storia
    non solo doveva essere raccontata
  • 7:04 - 7:06
    ma era necessario che fosse raccontata.
  • 7:06 - 7:09
    Così convinse lo studio
    a finanziare il documentario
  • 7:09 - 7:12
    e, in men che non si dica, mi ritrovai
    a raccontare la storia di mio nonno.
  • 7:12 - 7:15
    Passai gli otto mesi successivi
    a ripercorrere i loro passi
  • 7:15 - 7:17
    sia a Kansas City che a Hollywood.
  • 7:17 - 7:19
    Visitai le loro sedi
  • 7:19 - 7:21
    come il palazzo di Laugh-O-Gram,
    da dove avevano iniziato.
  • 7:21 - 7:24
    E, intervistando le persone
    che lo conoscevano,
  • 7:24 - 7:27
    scoprii che Ub e Walt
    erano come lo yin e lo yang
  • 7:27 - 7:29
    della creatività e della tecnologia.
  • 7:29 - 7:31
    Quando Walt, nella foto qui a sinistra,
  • 7:31 - 7:34
    aveva un'idea
    per una storia da raccontare,
  • 7:34 - 7:37
    Ub trovava una soluzione tecnica
    o artistica.
  • 7:37 - 7:40
    Quando Ub saltava fuori
    con nuove invenzioni tecniche,
  • 7:40 - 7:43
    Walt trovava il modo
    di metterle in pratica.
  • 7:43 - 7:45
    Si spingevano sempre oltre.
  • 7:45 - 7:49
    Questo era il mio primo documentario
    e mi stavo divertendo molto,
  • 7:49 - 7:51
    ma sapevo di dover dimostrare
    quanto valevo.
  • 7:52 - 7:56
    Quindi, quando dovetti mostrare
    i primi filmati ai dirigenti dello studio,
  • 7:56 - 7:59
    ricordo che provai un senso di ansia.
  • 7:59 - 8:01
    Stavo per mostrargli
  • 8:01 - 8:06
    una rivisitazione potenzialmente
    controversa delle origini di Topolino.
  • 8:06 - 8:08
    Questo era dal punto di vista di Ub.
  • 8:08 - 8:12
    E se non fossero stati d'accordo?
    E se avessero voluto che lo cambiassi?
  • 8:12 - 8:14
    Come avrei potuto negoziarlo?
  • 8:14 - 8:18
    Dopotutto, forse la citazione
    più famosa di Walt era:
  • 8:18 - 8:20
    "Tutto è iniziato con un topo".
  • 8:20 - 8:21
    Fortunatamente,
  • 8:21 - 8:25
    visto che era una rivisitazione
    bilanciata, giusta e onesta,
  • 8:25 - 8:27
    lo studio non solo la accettò,
  • 8:27 - 8:30
    ma lo proiettò a Hollywood
    e lo distribuì in tutto il mondo.
  • 8:30 - 8:33
    La gente di tutto il mondo
    poteva ora assaporare la stessa magia
  • 8:33 - 8:35
    che ispirò la sua vita e la mia.
  • 8:35 - 8:38
    E io riuscii a conoscere il nonno
    che non avevo mai incontrato.
  • 8:38 - 8:40
    Non molto tempo dopo,
  • 8:40 - 8:43
    incontrai per caso John Lasseter,
    il co-fondatore della Pixar.
  • 8:44 - 8:48
    Mi invitò ad andare agli studio
    per mostrare il film ai dipendenti.
  • 8:49 - 8:53
    Ricordo che, in un'intervista
    dopo il film, qualcuno mi chiese
  • 8:53 - 8:57
    se avessi potuto fare qualcosa di diverso
    nel girare il mio documentario,
  • 8:57 - 8:59
    cosa sarebbe stato?
  • 8:59 - 9:01
    E ricordo di aver pensato:
  • 9:01 - 9:03
    "Se avessi potuto
    tornare indietro nel tempo
  • 9:03 - 9:06
    e poter essere una mosca sul muro,
    durante la creazione di Topolino,
  • 9:06 - 9:10
    per registrare le prime riprese
    e i dietro le quinte,
  • 9:11 - 9:13
    sarebbe stata una grande occasione”.
  • 9:13 - 9:17
    Questa risposta credo che scatenò qualcosa
    nella mente di John
  • 9:17 - 9:20
    perché in seguito condivisero con me
    il loro lungo e rischioso progetto
  • 9:20 - 9:22
    per la creazione dell'animazione digitale.
  • 9:23 - 9:28
    E mi hanno chiesto di essere davvero
    quella mosca sul muro
  • 9:28 - 9:32
    e andare dietro le quinte
    per catturare tutti i momenti
  • 9:32 - 9:34
    del processo creativo
    della Pixar Animation Studios.
  • 9:34 - 9:36
    È stato molto emozionante.
  • 9:36 - 9:39
    Ricordo la mia intervista a Steve Jobs.
  • 9:39 - 9:45
    Mi disse che la Pixar aveva unito
    la cultura creativa di Hollywood
  • 9:45 - 9:48
    alla cultura tecnologica
    di Silicone Valley.
  • 9:48 - 9:51
    Due culture che prima non si capivano.
  • 9:51 - 9:54
    Un posto dove, come dice John Lasseter:
  • 9:54 - 9:58
    "L'arte sfida la tecnologia
    e la tecnologia ispira l’arte".
  • 9:59 - 10:01
    Ma con tutti i progressi
    dell'animazione digitale,
  • 10:01 - 10:05
    quello che non era cambiato
    era il bisogno di creare mondi tangibili,
  • 10:05 - 10:07
    con personaggi in carne e ossa.
  • 10:07 - 10:11
    Come ci insegnano gli animatori classici,
    i personaggi devono emozionare.
  • 10:11 - 10:12
    Così pensai:
  • 10:12 - 10:16
    "Se fossi stata una mosca sul muro
    durante la creazione di Topolino,
  • 10:16 - 10:19
    sarebbe stato simile a questo?"
  • 10:19 - 10:23
    Questa è una scena che ho ripeso durante
    la creazione di "Alla ricerca di Nemo”,
  • 10:23 - 10:27
    un confronto tra il regista Andrew Stanton
    e l'animatore Doug Sweetland.
  • 10:30 - 10:32
    [Ultimo giorno di riprese]
  • 10:32 - 10:33
    (Video) Donna: Tocca a Doug.
  • 10:33 - 10:35
    Padre: Ehi, indovina un po'.
  • 10:35 - 10:36
    Nemo: Che cosa?
  • 10:36 - 10:37
    Padre: Tartarughe marine?
  • 10:37 - 10:39
    Ne ho incontrata una!
  • 10:39 - 10:43
    E aveva 150 anni.
  • 10:43 - 10:47
    AS: Nemo dovrebbe guardare suo padre
    all'inizio dell'inquadratura.
  • 10:47 - 10:49
    DS: Tutto il tempo?
    AS: Si, sembra morto.
  • 10:49 - 10:51
    Sembra che si sia arreso.
  • 10:51 - 10:52
    (Risate)
  • 10:52 - 10:54
    Guarda suo padre e poi la sua pinna
  • 10:54 - 10:57
    mentre dovrebbe fissarlo tutto il tempo
    in segno di riconoscimento.
  • 10:57 - 11:00
    Possono toccare la pinna
    e continuare a fissarsi.
  • 11:00 - 11:02
    (Risate)
  • 11:05 - 11:07
    (Musica)
  • 11:11 - 11:12
    [Doug Sweetland, animatore]
  • 11:12 - 11:17
    DS: Mi ero concentrato principalmente
    sul padre e non molto su Nemo.
  • 11:17 - 11:21
    Così ho lasciato che Nemo assumesse
    questa posa con lo sguardo fisso in avanti
  • 11:21 - 11:24
    senza neanche pensare
    che potesse essere notata,
  • 11:24 - 11:27
    perché si presume
    che uno stia guardando il padre.
  • 11:27 - 11:29
    Ma Andrew ci ha fatto caso
  • 11:29 - 11:32
    e aveva completamente ragione
    sul fatto che sembra indifferente.
  • 11:32 - 11:34
    (Risate)
  • 11:34 - 11:38
    Quindi, devo dare a Nemo
    lo stesso trattamento dato al padre,
  • 11:39 - 11:42
    che non vuol dire ricominciare daccapo,
  • 11:42 - 11:45
    ma abbellire il personaggio con qualcosa.
  • 11:45 - 11:48
    Quello che ora posso fare
    è di rivedere gli schizzi
  • 11:48 - 11:52
    usando questi stessi disegni.
  • 11:55 - 11:57
    Sarà bello. La scena sarà
    decisamente migliore.
  • 11:57 - 12:04
    Ho fatto anche tutti questi disegni
    in cui la pinna è il simbolo del film.
  • 12:04 - 12:05
    L'accettare suo figlio
  • 12:05 - 12:08
    implica il superamento del passato,
    della perdita, del trauma
  • 12:08 - 12:11
    e di cosa significa
    prendere la mano di qualcuno.
  • 12:11 - 12:12
    Non è solo visto come un'opportunità
  • 12:12 - 12:16
    per toccare fisicamente
    e connettersi col figlio,
  • 12:16 - 12:19
    ma segna anche il nuovo legame.
  • 12:19 - 12:21
    (Musica)
  • 12:22 - 12:24
    Padre: Mi spiace tanto, Nemo.
  • 12:32 - 12:34
    (Fine musica)
  • 12:36 - 12:38
    (Palco) LI: Questo dietro le quinte
  • 12:38 - 12:40
    mi ha dato maggiore comprensione
  • 12:40 - 12:43
    del viaggio umano nel processo creativo
  • 12:43 - 12:45
    o quel coraggio nel creare.
  • 12:45 - 12:46
    Tramite la mia produzione ho imparato
  • 12:46 - 12:49
    che rischiare significa
    fidarsi del proprio istinto
  • 12:49 - 12:53
    e avere la sicurezza di affrontare
    una strada sconosciuta.
  • 12:53 - 12:57
    Proprio come fece mio nonno
    e come fecero i fondatori della Pixar.
  • 12:58 - 13:01
    Quindi, quando ho iniziato
    a ricevere lettere da studenti,
  • 13:01 - 13:04
    che mi dicevano che il mio film,
    la storia della Pixar,
  • 13:04 - 13:07
    li aveva inspirati a seguire
    una carriera nell'animazione,
  • 13:07 - 13:10
    questo mi ha spinta ancora di più
    a cercare nuove storie
  • 13:10 - 13:12
    che dovevano essere raccontate,
  • 13:12 - 13:15
    più storie di rischio e sopravvivenza,
    di rischio e avversità.
  • 13:15 - 13:18
    Ma come si trovano queste storie?
  • 13:19 - 13:20
    Vi posso assicurare
  • 13:20 - 13:22
    che si trovano spesso
  • 13:22 - 13:25
    dove meno ci si aspetta.
  • 13:25 - 13:27
    Non avrei mai immaginato
  • 13:27 - 13:30
    che il mio prossimo film
    mi avrebbe portata nella spazzatura,
  • 13:30 - 13:31
    letteralmente.
  • 13:31 - 13:36
    La discarica di Guatemala City,
    la più grande dell'America centrale,
  • 13:37 - 13:41
    dove migliaia di famiglie scappate
    da 36 anni di guerra civile nel Guatemala,
  • 13:41 - 13:44
    avevano trovato rifugio
    riciclando la spazzatura della città.
  • 13:45 - 13:47
    Gli sconosciuti consideravano
    pazze queste persone
  • 13:47 - 13:51
    mentre io le vedevo
    come sopravvissute laboriose.
  • 13:51 - 13:55
    Avvoltoi, cani randagi e persone lottavano
  • 13:55 - 13:59
    per la stessa banana mezza mangiata
    appena gettata dal camion dell'immondizia.
  • 13:59 - 14:01
    Però, qui i bambini erano felici.
  • 14:01 - 14:05
    Giocavano con giochi rotti, hula-hoop
  • 14:05 - 14:07
    e anche con pupazzi di Topolino.
  • 14:07 - 14:09
    Abbiamo chiesto a una donna:
  • 14:09 - 14:12
    "Qual è la cosa migliore
    che hai trovato nella discarica?"
  • 14:12 - 14:15
    "Mio marito" ha risposto.
  • 14:16 - 14:22
    Questa era una storia di rischio,
    coraggio, sopravvivenza e dignità.
  • 14:22 - 14:26
    Io ero cresciuta nel mondo di Disneyland
    e questo era il loro parco giochi.
  • 14:27 - 14:32
    Perciò trovavo similitudini in un posto
    lontano da casa e dalla mia infanzia.
  • 14:32 - 14:35
    Quando si è scoperto
    che stavo girando un documentario
  • 14:35 - 14:37
    su persone che vivevano in una discarica,
  • 14:37 - 14:39
    tutti pensavano che fossi pazza.
  • 14:40 - 14:44
    Ma quando è stato nominato
    per un Academy Award
  • 14:44 - 14:48
    e le proiezioni di beneficienza
    hanno raccolto tre milioni di dollari
  • 14:48 - 14:51
    per aiutare a costruire delle scuole
    nei dintorni della discarica,
  • 14:51 - 14:53
    il film "Recycled Life" è stato la prova
  • 14:53 - 14:57
    che le storie che devono essere raccontare
    possono fare la differenza.
  • 14:57 - 15:02
    Mi sembra che invecchiando, iniziamo
    a guardare alle storie della nostra vita.
  • 15:02 - 15:04
    Iniziamo a voler riempire tutti quei vuoti
  • 15:04 - 15:07
    e a rispondere alle domande
    che non ci siamo mai posti
  • 15:07 - 15:10
    perché eravamo troppo impegnati
    a vivere e a fare.
  • 15:10 - 15:14
    Ma quando iniziamo a essere,
    la nostra storia assume più importanza.
  • 15:15 - 15:18
    Se potessimo avere un giorno in più
    con un nostro caro
  • 15:18 - 15:23
    o se potessimo essere quella mosca
    sul muro e imparare i loro processi,
  • 15:24 - 15:27
    le loro prospettive
    e le loro lezioni sulla vita.
  • 15:27 - 15:29
    Le storie sono tutte attorno a noi.
  • 15:29 - 15:33
    E abbiamo gli strumenti e la tecnologia,
    oggi più che mai
  • 15:33 - 15:36
    per cercarle, catturarle
    e condividerle con gli altri.
  • 15:36 - 15:39
    Vi metto alla prova, vi sfido: uscite.
  • 15:39 - 15:43
    Trovate quelle storie magiche negli altri
    e troverete voi stessi.
  • 15:43 - 15:46
    Perché quando ascoltiamo
    il nostro istinto,
  • 15:46 - 15:48
    e rispondiamo alle nostre stesse
    chiamate all'azione,
  • 15:49 - 15:51
    le nostre storie diventano
    un dono per tutti.
  • 15:52 - 15:55
    Diventano la conoscenza tribale
    da tramandare.
  • 15:55 - 15:57
    Ricordate quel vecchio
    proverbio africano:
  • 15:57 - 16:02
    quando muore un uomo o una donna anziani,
    una biblioteca va in fiamme.
  • 16:02 - 16:05
    Andate a salvare
    delle biblioteche che bruciano, vi sfido.
  • 16:05 - 16:06
    Grazie.
  • 16:06 - 16:09
    (Applausi)
Title:
Storie che devono essere raccontate | Leslie Iwerks | TEDxTorinoSalon
Description:

Se potessi essere una mosca sul muro, dove l'arte incontra la tecnologia, dove i creativi danno vita a incredibili personaggi, cosa vedresti e cosa sentiresti? Impareresti cosa c'è dietro le quinte di quei grandi creatori. E se usassi questo nuovo modo di vedere, per trovare la stessa grazia e creatività anche nelle situazioni più difficili, negli ambienti più insoliti? Scopriresti che siamo circondati da storie incredibili, storie essenziali per la nostra vita di domani.

Leslie Iwerks è una regista di successo, interessata a problemi globali e umanitari. Il suo primo documentario "La mano dietro il Topo: la storia di Ub Iwerks" (1999) è dedicato a suo nonno, Ub Iwerks, co-creatore di Topolino. Nel 2006 dirige "Recycled Life", nominato per un Academy Award, nel 2007 "La storia della Pixar", nominato agli Emmy, e nel 2010 "Magic: Creating the Impossible".

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
16:19

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