Leonardo da Vinci - Robotica, meraviglia e meccanica dell'Universo. | Sara Taglialagamba | TEDxBergamo
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0:18 - 0:25Quanti di voi si ricordano
un episodio dove hanno provato stupore? -
0:26 - 0:31Sì, è vero, richiede qualche minuto
per andarlo a pescare nella memoria. -
0:32 - 0:37Nella mia mente, se ci penso,
scorgo un ricordo nitido. -
0:38 - 0:42Avevo circa cinque anni
e mi trovavo con mio nonno -
0:42 - 0:47che lavorava in un piccolo sgabuzzino,
in giardino, in una giornata di sole. -
0:48 - 0:54Mio nonno era sempre là,
falegname, ormai in pensione, -
0:54 - 0:56schizzava disegni su fogli
-
0:56 - 0:59e "Sara, questo va lì, Sara questo va là",
-
0:59 - 1:06sapeva creare modellini
di macchine, congegni, orologi, velieri -
1:07 - 1:11e altre cose che accendevano
la mia fantasia! -
1:13 - 1:16Sapete che effetto fa far vedere,
a una bambina come ero io, -
1:16 - 1:18creare uno di questi congegni?
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1:18 - 1:22Ve lo dico io: ha un effetto dirompente!
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1:24 - 1:28Un mese fa ho festeggiato i nove anni
dall'uscita del mio libro -
1:28 - 1:33"Automation and Robotics - Automazioni
e Robotica di Leonardo da Vinci". -
1:33 - 1:37Questo mi ha portato lontano,
in terre, luoghi e sensazioni, -
1:38 - 1:44e dato più di quanto una ipoteca
sulla felicità possa mai fruttare. -
1:45 - 1:47Chi di voi ha letto Asimov?
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1:48 - 1:51Io, durante la mia adolescenza,
ne ero innamorata -
1:52 - 1:54e sognavo un mondo pieno di robot.
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1:54 - 1:57Avevo ancora negli occhi mio nonno
-
1:57 - 2:01che, ancora troppo piccola,
vedevo creare, ideare, modificare -
2:01 - 2:04e infine realizzare dei pezzi unici.
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2:05 - 2:07Il legno, l'odore del Vinavil,
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2:07 - 2:11il suo sguardo attento
e operoso dietro gli occhiali, -
2:11 - 2:13e poi tutta una serie di fogli,
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2:13 - 2:18su cui ruotismi, ingranaggi,
leve, molle e balestre -
2:18 - 2:22avevano la meglio sugli scarabocchi
e sui suoi tentativi -
2:22 - 2:26e al contempo scrivevano la mia storia.
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2:26 - 2:29Sì, perché ancora non sapevo
-
2:29 - 2:32che quella sarebbe diventata
la mia vocazione, -
2:32 - 2:36grazie a saper sviluppare
questa capacità straordinaria -
2:36 - 2:39di sapere che cosa
c'è schizzato sopra un foglio, -
2:39 - 2:45sia esso stesso realizzato 30 anni fa
oppure 500 anni fa. -
2:46 - 2:50Poi io ho incontrato lui,
il professor Carlo Pedretti, -
2:50 - 2:54che era, è, e sarà per me per sempre
-
2:54 - 2:57il più famoso studioso
di Leonardo da Vinci. -
2:58 - 3:02Partito da Bologna,
con una passione irrefrenabile, -
3:02 - 3:06con una precisione chirurgica
per il metodo e il rigore del lavoro, -
3:06 - 3:10e una capacità straordinaria
e indiscutibile -
3:11 - 3:14di ricomporre e studiare
le carte di Leonardo, -
3:14 - 3:17arrivò da giovane a Los Angeles e da lì,
-
3:17 - 3:21in tutti i testi a cui
uno studioso si deve avvicinare -
3:21 - 3:24se vuol conoscere,
e poi successivamente approfondire, -
3:24 - 3:26lo studio di Leonardo.
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3:26 - 3:33Adesso sono specializzata
nella automazione e nella robotica, -
3:33 - 3:38nei congegni idraulici e pneumatici,
nell'orologeria, nei teatri, -
3:38 - 3:41nella meccanica statica
e dinamica di Leonardo. -
3:42 - 3:44Fu proprio sua l'idea,
del professor Pedretti: -
3:44 - 3:47"Dai Sara scrivilo,
questo libro sulla robotica! -
3:47 - 3:50Scrivi quello che ti sembra di vedere!
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3:50 - 3:52Fammi vedere!"
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3:52 - 3:53Vi faccio vedere.
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3:54 - 3:56Da un punto di vista tecnologico,
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3:57 - 3:59gli "automata",
dalla parola greca automàtos, -
3:59 - 4:02che si muove di propria volontà,
-
4:02 - 4:03possono essere definiti
-
4:03 - 4:08come l'esito più alto raggiunto dall'uomo
nella gara di mimesi con la natura. -
4:09 - 4:13Essi sono dei veri e propri miracoli
di ingegneria meccanica -
4:13 - 4:17che erano stati proprio creati
per destare meraviglia e stupore -
4:17 - 4:21per le corti dei signori
più potenti del tempo. -
4:21 - 4:24In questa definizione, "automata",
-
4:24 - 4:26o se vogliamo,
secondo l'antichità classica, -
4:26 - 4:29"simulacra autocinetici",
-
4:29 - 4:33rientrano dei robot, degli automi,
-
4:33 - 4:36che quindi riproducevano
le fattezze umane e animali, -
4:36 - 4:38ma anche tutti i congegni più complessi,
-
4:38 - 4:40come per esempio fontane,
congegni idraulici, -
4:40 - 4:43pneumatici, orologi e teatri.
-
4:45 - 4:47Una delle prime menzioni
del termine "automata" -
4:48 - 4:51addirittura la ritroviamo
nell'Iliade di Omero; -
4:52 - 4:57nel testo, infatti, si racconta
di operai specializzati e robot -
4:57 - 4:59che si muovevano liberamente,
quindi da soli, -
4:59 - 5:02nella magica fucina di Efesto,
-
5:02 - 5:05non a caso dio del fuoco,
dei metalli e della tecnologia. -
5:06 - 5:08E sapete che l'esito più alto
-
5:08 - 5:10fu raggiunto
dalla scuola alessandrina, -
5:10 - 5:14in particolar modo con la figura
di Erone di Alessandria, -
5:14 - 5:16che accanto a congegni
molto più complessi, -
5:16 - 5:18come, per esempio,
-
5:18 - 5:21quello di poter spalancare da sole
le porte di un tempio, -
5:21 - 5:23andava a ricreare dei robot
-
5:23 - 5:27che si muovevano sfruttando
la pressione dell'aria sull'acqua. -
5:29 - 5:33Sappiamo poi che la conoscenza
dell'antichità classica, -
5:33 - 5:34nel campo della robotica,
-
5:34 - 5:36passò poi al mondo arabo.
-
5:36 - 5:40In particolar modo, la summa
della conoscenza della meccanica araba -
5:40 - 5:44ci viene tramandata dalla figura
di un inventore, astronomo e artista, -
5:44 - 5:45Al-Jazari,
-
5:45 - 5:49di cui si hanno notizie
tra il 1136 e il 1206. -
5:49 - 5:54Ora, proprio nel 1206
abbiamo il suo libro sui dispositivi, -
5:54 - 5:57sui fantasiosi, meravigliosi,
dispositivi meccanici, -
5:57 - 6:02nel quale sappiamo dell'esistenza
di una cosiddetta "fontana del pavone", -
6:02 - 6:05una sorta di dispenser di acqua e sapone.
-
6:05 - 6:08Oppure della favolosa "nave dei musici"
-
6:08 - 6:12che, capace di librarsi e muoversi
su uno specchio d'acqua, -
6:12 - 6:15poteva ricreare una sorta
di vera e propria melodia, -
6:15 - 6:18grazie a questi robot musici
muniti di strumento -
6:18 - 6:21per allietare magari
i sontuosi banchetti del tempo. -
6:22 - 6:25Bene, facciamo un salto nel tempo
e arriviamo a Milano. -
6:25 - 6:291482, Leonardo arriva
alla corte di Ludovico il Moro. -
6:30 - 6:33Anche l'ambiente milanese era un ambiente
-
6:33 - 6:35ricco di stimoli
e di eccellenza tecnologica. -
6:35 - 6:42Giovanni Fontana, una sorta di inventore,
fantasioso, una figura poliedrica, -
6:42 - 6:45fu il padre di questa,
della cosiddetta "strega infuriata", -
6:45 - 6:49una sorta di creatura ibrida
meccanica, semimovente, -
6:49 - 6:52dotata di coda di serpente
e ali di pipistrello -
6:52 - 6:56che sbucando fuori all'improvviso,
perché mossa su alcune rotaie, -
6:56 - 6:59poteva destare sicuramente paura,
ma anche meraviglia. -
7:00 - 7:04E poi era anche il padre
del "diavolo meccanico" -
7:04 - 7:05una sorta di antecedente
-
7:05 - 7:09di questo bellissimo e meraviglioso
"diavolo ligneo", capace di muoversi, -
7:09 - 7:12che è conservato alla collezione Settala
-
7:12 - 7:15del Museo del Castello
Sforzesco di Milano. -
7:16 - 7:21Anche Leonardo, nel 1492,
si misura con questo compito, -
7:21 - 7:23cioè quello di disegnare
-
7:23 - 7:28quello che dagli studiosi
era stato definito un "automa cavaliere". -
7:30 - 7:33Questo progetto viene ad essere schizzato
su vari fogli del Codice Atlantico, -
7:33 - 7:35che voi sapete conservato
-
7:35 - 7:37nella Veneranda Biblioteca
Ambrosiana di Milano. -
7:37 - 7:39E in particolar modo,
-
7:39 - 7:42il foglio più importante
è questo, il 579 recto, -
7:42 - 7:44nella quale appunto Leonardo studia
-
7:44 - 7:47questo complesso sistema
di carrucole e di ingranaggi. -
7:47 - 7:51In particolar modo,
grazie a questi quattro dispositivi, -
7:51 - 7:54proprio nel 2010, nel mio libro,
avanzavo l'ipotesi -
7:54 - 7:59di poter leggere questo
cavaliere automatico come un tamburino, -
7:59 - 8:02quindi vale a dire un musico,
dotato di un tamburo melodico, -
8:02 - 8:07che potesse in qualche modo scandire
il ritmo delle feste e dei balli, -
8:07 - 8:10ma anche le entrate ufficiali
alla corte degli Sforza. -
8:10 - 8:14Questa mia intuizione
ha ricevuto una menzione speciale, -
8:14 - 8:18in un articolo, su Scientific American,
intitolato "I, robot", -
8:18 - 8:20fatto da un ingegnere della NASA,
-
8:21 - 8:22che si è complimentato
-
8:22 - 8:26e che ha decretato
questo successo della mia intuizione. -
8:27 - 8:30Da un punto di vista tecnico,
-
8:31 - 8:34questi studi di Leonardo
sulla meccanica e sugli automatismi, -
8:34 - 8:35sui robot,
-
8:35 - 8:38determinavano l'incontro,
e forse anche lo scontro, -
8:38 - 8:42tra gli studi del campo
dell'anatomia e della cinetica. -
8:42 - 8:47Egli veniva pertanto a tracciare
una sorta di "anathomia artificialis" -
8:47 - 8:51in cui il corpo umano
era paragonato a una macchina. -
8:51 - 8:54Egli stesso, a un certo punto,
va a definire il corpo umano -
8:54 - 8:58come una macchina meravigliosa,
perfettamente congegnata. -
8:58 - 9:02E quindi, pertanto, si assiste
a una sorta di vero e proprio parallelismo -
9:02 - 9:06tra gli organi come ingranaggi
e il corpo come macchina. -
9:08 - 9:12Lo stupefacente "leone meccanico", invece,
fu un'allegoria politica, -
9:12 - 9:16fatta sfilare davanti
al nuovo re di Francia Francesco I -
9:16 - 9:18a Lione nel 1515.
-
9:18 - 9:21Sappiamo che fu commissionato a Leonardo
-
9:21 - 9:25dai facoltosissimi banchieri fiorentini
di stanza a Lione, -
9:25 - 9:26e doveva rappresentare
-
9:26 - 9:28una sorta di vero e proprio
grazioso dono diplomatico, -
9:28 - 9:31fortemente politicizzato a questo punto,
-
9:31 - 9:32e che andava a sancire
-
9:32 - 9:35una sorta di strettissima alleanza
tra Firenze e la Francia. -
9:37 - 9:42Questo leone viene a essere studiato
soltanto in questo foglio, -
9:42 - 9:45appartenente al Codice di Madrid,
-
9:45 - 9:47ma abbiamo delle testimonianze:
-
9:47 - 9:51infatti, Giovanni Paolo Lomazzo,
nel 1584, ci dice: -
9:51 - 9:54"Una volta dinanzi a Francesco,
primo re di Francia, -
9:54 - 10:00fece camminare da sua posta, in una sala,
un leone fatto con mirabile artificio, -
10:00 - 10:06e poi fermato, aprendosi il petto,
tutto pieno di gigli e diversi fiori". -
10:06 - 10:10L'unica testimonianza diretta, invece,
è una testimonianza posteriore, -
10:10 - 10:13scritta da Michelangelo
Buonarroti il giovane, -
10:13 - 10:15nipote del ben più famoso Michelangelo,
-
10:15 - 10:17contemporaneo di Leonardo,
-
10:17 - 10:19che ci descrive le nozze
-
10:19 - 10:25tra Maria de Medici, di Firenze,
e Enrico IV, allora re di Francia. -
10:25 - 10:26E dice:
-
10:27 - 10:31"Nella testula della tavola di mezzo
di quelle gentil donne, -
10:31 - 10:34per colmare la meraviglia,
in aspetto fiero un Leone ebbe, -
10:34 - 10:36che posando su quattro piedi,
-
10:36 - 10:41allora che a tavola elle si misero,
prendendo moto, e sollevandosi in due, -
10:41 - 10:44aprirsi il seno si vide,
e pieno di gigli mostrorlo. -
10:44 - 10:47Concetto simile a quello,
il quale Leonardo da Vinci, -
10:47 - 10:50nella città di Lione,
nella venuta del Re Francesco I, -
10:50 - 10:52mise in opera per la nazion fiorentina".
-
10:53 - 10:58Questo giovane osservatore
ci va a sottolineare -
10:58 - 10:59che già nel 1600,
-
10:59 - 11:03quindi molto dopo rispetto
al primo congegno di Leonardo, -
11:03 - 11:07si perpetuava in Francia ancora
il ricordo della tecnologia vinciana -
11:07 - 11:09attraverso un leone
di più piccole dimensioni, -
11:09 - 11:12che però si muoveva
sopra questo banchetto nuziale -
11:12 - 11:15e andava incontro agli sposi.
-
11:17 - 11:19Rispetto a tutti gli automi
dell'antichità, -
11:19 - 11:22questo di Leonardo è il primo automa
-
11:22 - 11:25che non sfrutta soltanto
una fase meccanica, -
11:25 - 11:27ma addirittura ha un programma interno,
-
11:27 - 11:32che sfrutta fasi meccaniche
in diverse fasi di tempo. -
11:32 - 11:34E ne ho individuate cinque.
-
11:34 - 11:38Dunque, il Leone meccanico
era capace di muoversi -
11:38 - 11:40da un punto di vista tecnico,
-
11:40 - 11:43attraverso lo sgancio delle balestre
e lo svolgimento delle molle. -
11:43 - 11:47Poteva colmare una distanza molto ridotta,
dai 3 ai 5 metri massimo. -
11:47 - 11:51Poi un meccanismo interno
determinava, quindi, -
11:51 - 11:55che il leone si alzasse a sedere
sulle zampe posteriori, -
11:55 - 11:58e si riattivava un meccanismo
simile alla prima fase, -
11:58 - 12:02in cui si apriva una sorta
di vero e proprio sportellino, dal petto, -
12:02 - 12:07ed erano capaci di ricadere, al suolo,
in omaggio al re, dei gigli. -
12:07 - 12:08Il giglio, naturalmente,
-
12:08 - 12:11aveva un grandissimo valore
politico e simbolico, -
12:11 - 12:14era un'allusione alla città gigliata
per eccellenza, cioè Firenze -
12:14 - 12:18e pertanto anche al fleur-de-lys francese.
-
12:18 - 12:22In questi studi Leonardo
va quindi a riflettere -
12:22 - 12:23come potete immaginare,
-
12:23 - 12:29sul tema del movimento,
della trasformazione del mondo naturale, -
12:29 - 12:33e va a tracciare quello che,
secondo una straordinaria definizione, -
12:33 - 12:37si può descrivere come una sorta
di "meccanica dell'universo". -
12:38 - 12:41E quindi, accanto al volo degli uccelli,
-
12:41 - 12:44che lui studia nel Codice del Volo,
conservato alla Biblioteca Reale a Torino, -
12:44 - 12:48non potevano mancare
gli uccelli meccanici, volanti, -
12:48 - 12:50che potevano librarsi in aria
-
12:50 - 12:52come un giocattolo
nelle mani di un bambino. -
12:55 - 12:58Io so che ognuno di voi, ora,
mi vuol fare la domanda della serata: -
12:58 - 13:00ma Leonardo è stato a Bergamo?
-
13:01 - 13:02Sì!
-
13:02 - 13:06Sappiamo che Leonardo
conosceva benissimo le valli lombarde, -
13:06 - 13:10in particolar modo,
le studiava per la loro idrografia -
13:10 - 13:12e per ragioni strategico-militari,
-
13:12 - 13:13ma tutte le volte
-
13:13 - 13:18che l'occhio del cartografo
incontra l'occhio del naturalismo, -
13:18 - 13:20si hanno questi disegni meravigliosi,
-
13:20 - 13:23che non sono soltanto
una restituzione del territorio -
13:23 - 13:26ma descrivono letteralmente il territorio.
-
13:26 - 13:28Ogni cartografia,
ogni schizzo cartografico, -
13:28 - 13:31è in Leonardo un'opera d'arte.
-
13:31 - 13:34E quindi vediamo
come in questo primo disegno, -
13:34 - 13:36anch'esso conservato,
come gli altri due che vedremo -
13:36 - 13:40alla Biblioteca Reale a Windsor,
quindi nelle collezioni della Regina, -
13:40 - 13:43vediamo la Val Brembana
-
13:43 - 13:49e poi, oltre la linea obliqua,
la Val Trompia e la Val Sabbia. -
13:51 - 13:55Vediamo che Bergamo è identificata
con questi due piccoli cerchi, -
13:55 - 13:58che corrisponderebbero
quindi, come mi insegnate, -
13:58 - 14:02ai due luoghi insediativi,
della città bassa e della città alta. -
14:03 - 14:07Poi abbiamo uno studio
del bacino dell'Oglio, -
14:08 - 14:10e in questa carta la cosa curiosa
-
14:10 - 14:13è che tutti i paesi
che si ergono sulle sponde del fiume -
14:13 - 14:15sono scritti in dialetto bergamasco,
-
14:15 - 14:20e questa è una prova
che lui stesso era in questi luoghi. -
14:20 - 14:23Molto spesso - voi non lo vedete,
ma sono molto piccoli - -
14:23 - 14:26ci sono le distanze che intercorrono
tra villaggio e villaggio -
14:26 - 14:31e quindi hanno una prova
di presenza sul territorio. -
14:32 - 14:36Poi abbiamo anche la valle del Serio,
-
14:37 - 14:39dove ritroviamo la città di Bergamo,
-
14:39 - 14:43invece qui identificata
soltanto con un cerchio, -
14:43 - 14:46appunto per andare
a identificare la città, -
14:46 - 14:49che quindi si ergeva alla fine
-
14:49 - 14:52di questo tragitto d'osservazione
molto importante. -
14:54 - 14:57Quello che io ho appreso
durante tutti questi anni, -
14:57 - 15:00e di cui vi ho dato
un velocissimo scorcio, -
15:00 - 15:02una piccola parte,
-
15:02 - 15:04è stato proprio quel sentimento
-
15:04 - 15:07di non perdere mai
questo sentire straordinario, -
15:07 - 15:10che sono riuscita a imparare
-
15:10 - 15:13accanto alla migliore persona
-
15:13 - 15:17che potevo mai avere
da 500 anni a questa parte, -
15:17 - 15:19il professor Pedretti;
-
15:19 - 15:24e anche dalla possibilità
di non perdere mai la curiosità -
15:24 - 15:26che mi ha sempre caratterizzato
fin da bambina. -
15:27 - 15:28La scoperta:
-
15:29 - 15:31è questo che ancora mi emoziona.
-
15:32 - 15:38E il desiderio di farla,
di mettermi sulla sua scia, di acciuffarla -
15:38 - 15:42è proprio la molla
che muove gli ingranaggi del mio cuore. -
15:42 - 15:43Grazie.
-
15:43 - 15:46(Applausi)
- Title:
- Leonardo da Vinci - Robotica, meraviglia e meccanica dell'Universo. | Sara Taglialagamba | TEDxBergamo
- Description:
-
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Storica dell'Arte, PhD e Post PhD (Ecole Pratique des Hautes Etudes, Sorbonne, Paris), Sara Taglialagamba è stata collaboratrice storica del Prof. Carlo Pedretti, il maggior studioso al mondo di Leonardo da Vinci. Ha insegnato presso prestigiosi istituti in Italia e all'estero, ha pubblicando monografie e articoli, ricevendo riconoscimenti di altissimo livello.
A Sara si deve, tra l'altro, l'individuazione della reale funzionalità del primo prototipo di robot progettato da Leonardo nel 1494.Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
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