DParsons Annexation

LA QUESTIONE DELL'ANNESSIONE - DAVID PARSONS

Benvenuti alla Festa dei Tabernacoli 2020 e

grazie di esservi uniti alla nostra festa globale online.

Sono David Parsons, VP e senior spokesman di ICEJ.

Siamo felici che siate qui per seguire questo seminario e per tutto quello che

vi offriremo attraverso il nostro pacchetto online per la festa.

Questa sessione è dedicata alla questione dell'annessione,

questo grosso tema che gli israeliani stanno affrontando. Il presidente Trump (USA) ha

offerto un piano di pace che consentirà ad Israele di chiedere

o estendere la sovranità su larghe porzioni di Giudea, Samaria, la West bank,

e la valle del Giordano. Dovrebbe farlo? Cercheremo di capirlo oggi,

attraverso una prospettiva biblica ben fondata sulla fede.

Voglio iniziare con un passaggio dalla Parola di Dio,

Ebrei , capitolo 11 nel NT.

E' come una "Hall of Fame", al verso 22:

"Per fede Giuseppe, quando stava per morire,

fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele

e diede ordini riguardo alle sue ossa".

Grazie Signore, amiamo la tua Parola nelle nostre vite,

ti chiediamo di stare con noi, ora, mentre ci occupiamo

del tema dell'annessione. Amen. Ok, Guardiamo subito una mappa,

in realtà, un paio di mappe per mettere a confronto dove siamo e

dove il Piano Trump ci condurrebbe.

Dove siamo' Questa è chiamata la mappa di Oslo.

Il nostro caro amico di Al Jazeera ce l'ha procurata, e dobbiamo ringraziarlo.

Fanno un buon lavoro nel dirci esattamente dove sono le cose.

Sotto gli accordi di Oslo sanciti fra Israele

e i palestinesi (anni '90). E' una situazione temporanea

ma siamo ancora qui circa 20 anni dopo.

Le parti in giallo chiaro...vedete, Tulkarm, Qalquylia, Salfie, Nabulus,

Betlemme, Ebron, Gerico.

Questi sono i centri più popolati

e queste parti in giallo chiaro sono le aree in cui Oslo ha diviso la Giudea,

la Samaria, la Valle del Giordano, in 3 aree diverse.

Le aree A e B sono quelle in cui i palestinesi

hanno il pieno controllo dei civili e della

sicurezza (A), e solo dei civili nell'area B.

Israele ha il pieno controllo sia dei civili che

della sicurezza nell'area C, ma hanno il controllo sicurezza nell'area B.

Nell'area B il controllo si sovrappone. Nella cartina sono evidenziate

solo le aree A e B, altrimenti la mappa sarebbe molto più "a macchie",

ma penso che sia importante per ciò che stiamo dicendo.

Queste aree gialle sono i principali centri palestinesi (A e B) ed

è dove hanno molto controllo, ma Israele può ancora

entrare in alcune di queste aree (l'IDF per garantire la sicurezza).

Le aree + scure (brune) ci mostrano l'area C, dove grazie agli accordi di Oslo

Israele ha preso il pieno controllo in termini di sicurezza

e dei civili. In molte di queste aree sono presenti insediamenti ebraici

e potete vedere che alcune di queste aree si sfiorano

perché le comunità ebraiche vi sono state insediate. E questa è

la Valle del Giordano. Qui c’è un'enclave di Gerico. Questo è lo status quo.

E questa è la mappa concettuale rilasciata dal presidente Trump

con il suo piano di pace. A gennaio 2020,

gennaio di quest'anno, dopo diversi anni, l'ha finalmente presentato.

con il piano di pace. Aveva promesso che ce l'avrebbe fatto "sudare",

ma alla fine il suo team lo ha elaborato. Il piano è lungo

ma lo hanno rilasciato assieme ad una mappa concettuale.

Non è definitiva, ma riflette diversi anni di dialogo ufficiale Israele-USA.

Secondo questo piano Israele è autorizzato ad "annettere",

così come viene detto, ma non è la parola giusta.

La parola "annettere" ha una connotazione ostile.

Una città va in un territorio, lo fa suo,

i contadini e la gente del luogo

non vogliono essere di quella città. Perché?

Ora devono pagare due tasse, anche quella alla città.

Quindi, l'annessione dà questa idea, di presa con la forza di un'area,

ma Israele ha uno diritto storico, biblico,

legittimo e riconosciuto da più di 100 anni

dalla comunità internazionale in tutta quest'area.

E' quindi, per dirla più correttamente,

ciò che il piano Trump prevede è l'estensione della sovranità

e delle leggi di Israele ad alcune delle aree in cui s trovano gli insediamenti.

Potete vedere ora che l'area su cui il piano Trump autorizza a muoversi

è questa intera area marrone, che corrisponde

a circa il 50% della West Bank, il 60% circa di Giudea e Samaria.

Israele avrebbe il permesso di

annettere la metà di questo territorio, 50% dell'area C, o il 30% di Giudea,

Samaria e Valle del Giordano. Questa mappa concettuale mostra

i confini, se andate a sud verso Ein Ghedi,

lungo le rive del Mar Morto, attraversate

un checkpoint, ecco, lì è dove la linea verde termina,

e dove cominciano i "territori contesi", e poi risalite,

passando Gerico, fino alla Valle del Giordano

fino a Beit She'an. Questa mappa concettuale

mostra Israele che si annetterebbe quest'area per ragioni di sicurezza.

Questo è qualcosa che il PM Benjamin Netanyahu sostiene

da molti anni, considerando la Valle del Giordano

come una barriera di sicurezza contro ogni sorta di minaccia

proveniente verso l'est. E qui, quest'area attorno a Gerusalemme

sarebbe aggiunta propriamente ad Israele, dove ci sono

diversi insediamenti, come Giv'at Ze'ev, il blocco di Gush Etzion e Ma'ale Adumim,

e alcuni degli insediamenti Binyamin. Potete vedere che

alcune di queste aree si trovano a ridosso di alcune tra le più

grosse comunità ebraiche, che ora apparterrebbero totalmente ad Israele.

Ci sono alcune cose da capire, però. Il piano Trump,

possiamo dirlo onestamente, è il migliore piano di pace messo sul tavolo

dagli USA o da chiunque altro della comunità internazionale

da quando Israele è entrato in possesso di questi territori nel 1967,

ma ci sono ancora alcune cose da sistemare. Ad esempio, la statale 60 è

la principale arteria stradale che collega il nord al sud,

e attraversa la cresta montuosa, i monti di Giudea e Samaria.

E' come se tagliasse e dividesse l'area in due sponde ai lati delle montagne.

Se piove da questo lato, l'acqua scende verso la Valle del Giordano,

se piove da questo lato della strada, scende verso il Mediterraneo.

E questa è la strada principale che da Hebron e forse anche Be'er Sheva,

passa attraverso Gerusalemme, e salendo, oltrepassa Ramallah,

salendo verso Nablus e prosegue (verso il nord).

Ora, con lo status quo, Israele ha il controllo della sicurezza

su tutta questa strada e queste altre strade.

Non è così male. Gli israeliani e i palestinesi sono lì insieme.

Negli ultimi anni, la situazione è stata piuttosto tranquilla

hanno condiviso le strade per lungo tempo. Molti israeliani che vivono

in quest'area posso andare a lavorare a Gerusalemme, ecc.

In questa mappa concettuale, invece, l'accesso alla strada statale 60

sarebbe tagliato a quest'altezza, vicino ad Ofra.

Non si potrebbe proseguire verso il nord. Vedete questi numeri

1,2,3,4,5.. ci sono 15 insediamenti importanti, almeno 2/3.000 persone,

qualche volta, 4.000 persone in ciascuna di queste comunità

e se le contiamo tutte, saranno 50/60.000 persone

che vivono in questi insediamenti, che sarebbero molto isolati.

Ci sarebbe un apiccola enclave con una strada nuova

che le collegherebbe ad altre parti del territorio israeliano.

E se vivete qui, ad Elon Moreh (n. 3), e dovete andare

nella comunità di Har Brakha, oggi ci vogliono circa 7 minuti in auto

attraverso la Statale 60. Con il nuovo piano,

se considerate questa mappa dovete scendere verso la Valle del Giordano

risalire per quest'area, girare attorno qui, qui e lì.

E probabilmente ci vorrebbe 1 ora e mezza, 2 ore.

In molti modi, lascerebbe davvero queste 15 comunità

in una situazione molto difficile, sarebbero

completamente circondati dallo stato palestinese.

Se c'è un qualche incidente terroristico, sapete,

o l'esercito ha il permesso di inseguire il terrorista oppure

invadi un altro paese. Molte di queste comunità hanno l'idea che

il piano voglia in realtà spingerli a trasferirsi altrove.

Anche se il piano Trump permetterebbe ad Israele

di avere un pieno controllo della sicurezza, dal fiume Giordano

al Mediterraneo, ed è una buona cosa perché manterrebbe

in un certo senso, lo status quo, il piano offrirebbe una via

per la creazione di uno stato palestinese.

E questa è una preoccupazione reale, perché credo che sia

un modello storico tipico dei tempi moderni, che si ripropone,

Da quando Israele è entrato in possesso della West Bank, ogni volta

gli è stato chiesto di cedere la sua sovranità, continuamente,

rinunciando a parti di terra per uno stato palestinese.

Israele ci è andato vicino con gli accordi di Oslo;

a Camp David; nel 2008 sotto il PM Olmert; e ogni volta sono stati disposti a farlo.

Non c'è garanzia che un'altra nazione

lo riconosca o che lo faccia il prossimo

presidente USA. Più esamino questo piano e

più riserve ho. Ciò che mi preoccupa di +

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