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Internet su cellulare a Cuba:
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doccia fredda sulla manipolazione
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Ogni miglioramento dell'accesso Internet a Cuba
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è una nuova doccia fredda per coloro
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che continuano a sostenere che, lì,
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il governo impedisce il suo sviluppo.
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La notizia, in questi giorni, non è stata
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che un paese, bloccato nel finanziamento
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e nell'accesso alla tecnologia ed ai servizi
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delle principali aziende del settore -tutte USA-,
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inauguri Internet nella telefonia cellulare:
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la notizia è stata che lo fa con anni di ritardo.
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"L'internet mobile arriva a Cuba
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con un decennio di ritardo ed a prezzo dell'oro"
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era uno dei tantissimi titoli quasi identici,
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tra cui si notava -per il suo veleno concentrato-
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quello del quotidiano spagnolo ABC:
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"Un Internet censurato, carente e
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con prezzi proibitivi giunge ai cellulari di Cuba".
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Era un testo scritto -curiosamente-
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prima del lancio del citato servizio,
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in cui si anticipava quanto questo
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avrebbe funzionato male nei giorni successivi:
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"I cittadini ordinari temono che, in pratica,
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il nuovo servizio sia un fiasco", ci diceva.
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Leggiamo da altre fonti
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-una nota dell'agenzia AFP, per esempio-
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che, dopo l'inaugurazione del servizio,
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"la connessione è stata 'molto veloce'".
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Ma ABC preferiva parlarci degli errori tecnici
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che si sono verificati durante i giorni di prova:
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"gli esperimenti realizzati durante agosto
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e settembre sono stati classificati
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dalla popolazione cubana come
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un 'vero fallimento'".
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Gli "abitanti dell'Avana intervistati hanno sfiducia
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che il servizio possa funzionare", leggiamo.
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Ma riguardo al normale funzionamento
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dopo l'avvio, non una parola.
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In quasi tutti i media, la notizia non è stato
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il passo compiuto da Cuba,
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ma quello che non è ancora riuscito a dare.
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Ad esempio, stabilire un prezzo accessibile.
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Ciò che, per ABC, è parte delle machiavelliche
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intenzioni dell'Avana: il "regime" -leggiamo-
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"non solo restringe con la censura,
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ma anche con i prezzi".
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È vero che le tariffe Internet nei cellulari
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sono ancora molto care in relazione
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al potere d'acquisto medio dell'isola.
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Ma -come sta succedendo nel caso delle tariffe
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della connessione convenzionale- si prevede
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la loro diminuzione a misura che migliorino
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le capacità tecniche del paese.
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La connettività, a Cuba, è ancora bassa
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ed i prezzi cari, ma passi come questo dimostrano
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che la causa non è la presunta
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"mancanza di volontà" del governo.
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Per informare bene su questo tema,
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i media dovrebbero segnalare quali sono
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gli impatti del blocco USA nel settore
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delle telecomunicazioni, a malapena attenuato
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da alcune limitate licenze approvate dalla
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precedente amministrazione di Barack Obama.
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Queste licenze -ad aziende come Google-
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hanno chiaramente inciso sulla recente
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espansione di Internet sull'isola,
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ciò che mostra l'impatto del blocco.
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Ma tra le decine di notizie quasi ricalcate,
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c'è chi riusciva ad aggiungere il suo tocco
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di inventiva.
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Nel portale "Alnavío" leggiamo che,
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per il "castrismo", Internet è stata
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"la grande malattia del XXI secolo".
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Curioso, perché il governo di Cuba concede
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borse di studio a quasi 5000 studenti, ogni anno,
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dell'Università di Scienze Informatiche;
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ha installato quasi 1800 punti pubblici
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di navigazione;
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ed ha iniziato a portare Internet nelle abitazioni.
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Se per Cuba Internet è una "malattia",
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non sembra che stia applicando
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i suoi tanto sviluppati e prestigiosi
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"protocolli sanitari".