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I segreti che ho trovato sul misterioso fondale dell'oceano

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    Sono una chimica marina.
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    Studio la chimica dell'oceano di oggi.
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    Studio la chimica dell'oceano
    del passato.
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    Guardo indietro nel tempo
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    attraverso i resti fossilizzati
    delle scogliere coralline.
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    Potete vedere un'immagine
    di questi coralli qui dietro.
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    È stato raccolto vicino all'Antartide,
    a centinaia di metri di profondità,
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    quindi è molto diverso
    dai tipi di corallo
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    che forse avete avuto la fortuna di vedere
    se siete stati in vacanza ai Tropici.
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    Per questo mi auguro che questo discorso
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    vi darà una visione
    a quattro dimensioni dell'oceano.
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    O due, come questa bellissima immagine
    a due dimensioni
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    della temperatura superficiale dei mari.
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    Siccome è stata fatta usando il satellite,
    ha una risoluzione spaziale pazzesca.
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    Le caratteristiche principali sono
    estremamente facili da capire.
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    Le regioni equatoriali sono calde
    perché c'è più luce solare.
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    Le regioni polari sono fredde
    perché c'è meno luce solare.
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    E questo fa sì che si creino
    grandi calotte polari in Antartide
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    e nell'emisfero del Nord.
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    Se ci si immerge in profondità nel mare
    o solo con le dita dei piedi,
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    si sa che è sempre più freddo
    man mano si scende
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    e questo accade perché le acque profonde
    che riempiono gli abissi dell'oceano
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    arrivano dalle fredde regioni polari
    dove le acque sono dense.
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    Se viaggiamo nel tempo,
    fino a 20 mila anni fa,
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    la Terra aveva un aspetto molto diverso.
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    Vi do solo una versione cartone animato
    di una delle maggiori differenze
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    che avreste visto
    andando così indietro nel tempo.
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    Le calotte polari
    erano molto più estese.
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    Ricoprivano gran parte del continente
    e si estendevano lungo l'oceano.
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    Il livello del mare
    era più basso di 120 m.
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    I livelli di diossido di carbonio
    erano molto più bassi di oggi.
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    Quindi la Terra era
    verosimilmente più fredda di 3 o 5 gradi
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    e molto, molto più fredda
    nelle regioni polari.
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    Ciò che sto cercando di capire
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    insieme ad altri miei colleghi,
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    è come siamo passati
    da quel clima freddo
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    al clima caldo in cui viviamo oggi.
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    Sappiamo dalla ricerca
    sulle carote di ghiaccio
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    che la transizione da quel clima freddo
    a questo clima caldo non è stata graduale
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    come si potrebbe intuire dal lento
    incremento della radiazione solare.
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    Lo sappiamo grazie alle carote,
    perché se si perfora il ghiaccio
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    si trovano bande annuali di ghiaccio,
    come potete vedere negli iceberg.
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    Si vedono quegli strati blu-bianchi.
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    Anche i gas sono intrappolati nei ghiacci,
    ecco perché possiamo misurare la CO2,
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    ecco come sappiamo
    che c'era meno CO2 in passato,
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    e la chimica del ghiaccio ci parla
    anche della temperatura
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    nelle regioni polari.
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    E se ci spostiamo nel tempo
    da 20 mila anni fa a oggi,
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    si può vedere che la temperatura
    si è alzata.
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    Non è aumentata gradualmente.
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    A volte è aumentata rapidamente,
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    poi si è stabilita per un po',
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    poi è aumentata rapidamente.
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    È andata diversamente
    nelle due regioni polari
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    e anche la CO2 è aumentata a sbalzi.
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    Siamo piuttosto certi che l'oceano
    abbia a che vedere con tutto questo.
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    L'oceano immagazzina
    grandi quantità di carbonio,
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    quasi 60 volte più di quello
    che si trova nell'atmosfera.
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    Trasporta inoltre il calore
    attraverso l'Equatore
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    e l'oceano è pieno di nutrienti
    e controlla la produttività primaria.
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    Quindi, se vogliamo scoprire
    cosa succede nella profondità dell'oceano
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    non ci resta che immergerci,
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    vedere cosa c'è
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    e cominciare a esplorare.
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    Questi sono alcuni scatti
    presi da una montagna sottomarina
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    circa un chilometro sotto la superficie
    di acque internazionali
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    nell'Atlantico equatoriale,
    lontano dalla terra.
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    Siete tra i primi a vedere
    un po' del fondo del mare,
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    insieme al mio team di ricerca.
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    Probabilmente state vedendo
    delle nuove specie.
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    Non lo sappiamo.
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    Dovreste raccogliere dei campioni
    e fare un bel po' di tassonomia.
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    Vedete dei fantastici coralli
    rosa gomma da masticare.
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    Ci sono fragili stelle
    che crescono su questi coralli.
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    Quelle cose che sembrano piccoli
    tentacoli che escono dai coralli.
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    Ci sono coralli di diverse forme
    di carbonato di calcio
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    che crescono dal basalto di queste
    enormi montagne sommerse
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    e quelle cose scure, quelli sono
    coralli fossilizzati
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    e tra poco parleremo
    proprio di essi
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    mentre andiamo indietro nel tempo.
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    Per farlo, dobbiamo prendere in prestito
    una barca di ricerca.
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    Questa è la James Cook,
    vascello di ricerca per l'oceano
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    ormeggiata a Tenerife.
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    Bellissima, eh?
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    Grande, se non siete dei grandi marinai.
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    A volte la situazione era più così.
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    Questi siamo noi, che cerchiamo
    di non perdere campioni preziosi.
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    Tutti si muovono freneticamente
    e a me viene un mal di mare tremendo
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    quindi non è sempre bello ecco,
    ma di solito lo è.
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    Ci è toccato diventare abili mappatori
    per il nostro scopo.
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    Quella spettacolare abbondanza di coralli
    non si trova dovunque.
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    È globale ed è in profondità
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    ma bisogna trovare i posti giusti.
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    Potete vedere una mappa globale
    con evidenziata la nostra navigazione
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    dell'anno scorso.
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    È stata una crociera di sette settimane
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    e questi siamo noi,
    dopo aver mappato personalmente
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    75 mila metri quadrati di mare
    in sette settimane,
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    ma è solo una piccola frazione
    della pavimentazione marina.
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    Abbiamo viaggiato da ovest a est
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    su una parte di oceano che potrebbe
    sembrare tutta uguale su grande scala,
  • 4:33 - 4:37
    ma dove in realtà ci sono montagne
    grandi come l'Everest.
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    Così, con le mappe elaborate a bordo,
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    siamo arrivati a una risoluzione di 100 m,
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    abbastanza per scegliere le aree
    in cui impiegare la nostra attrezzatura
  • 4:44 - 4:46
    ma non abbastanza
    per vedere qualcosa.
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    Per fare ciò, dovevamo lanciare veicoli
    controllati a distanza
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    a circa 5 metri dal fondo del mare.
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    Così facendo, ottenemmo mappe
    con circa un metro di risoluzione
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    migliaia di metri più in giù.
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    Questo è uno dei veicoli
    controllabili a distanza,
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    un veicolo per uso di ricerca.
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    Vedete una serie di grandi fari
    sulla cima.
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    Ci sono videocamere ad alta definizione,
    bracci manipolatori
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    e piccoli contenitori e cose
    in cui mettere i campioni.
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    Eccoci qui per la prima immersione
    di questa particolare crociera,
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    pronti a immergerci nell'oceano.
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    Lo si fa piuttosto velocemente
    così che i veicoli a distanza
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    non siano influenzati
    da altre imbarcazioni.
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    Andiamo giù,
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    ed ecco cosa vediamo.
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    Ci sono spugne delle profondità,
    in una scala di metri.
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    Queste è una oloturia,
    una piccola lumaca di mare.
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    Questo è al rallentatore.
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    La maggior parte di ciò che vedete
    è velocizzato
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    perché ci vuole molto tempo.
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    Questa è un'altra bellissima oloturia.
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    E questo animale che state per vedere
    è stato una grandissima sorpresa.
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    Non avevo mai visto niente di simile
    e siamo rimasti tutti un po' sorpresi.
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    Qui era dopo 15 ore di lavoro
    ed eravamo tutti un po' nervosetti
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    quando improvvisamente questo gigante
    mostro di mare ci si è affiancato.
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    Si chiama Pyrosomida, o tunicate
    se preferite.
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    Non era ciò che stavamo cercando.
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    Cercavamo coralli,
    coralli delle profondità.
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    Ne vedrete un'immagine tra poco.
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    È piccolo, alto circa 5 cm.
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    È fatto di carbonato di calcio,
    vedete qui i suoi tentacoli
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    che si muovono nelle correnti oceaniche.
  • 6:13 - 6:16
    Un organismo come questo probabilmente
    vive per circa cento anni.
  • 6:16 - 6:20
    E mentre cresce, trattiene
    elementi chimici dall'oceano.
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    E gli elementi, o meglio
    l'ammontare degli elementi
  • 6:22 - 6:25
    dipende dalla temperatura;
    dipende dal pH,
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    dipende dai nutrienti.
  • 6:26 - 6:30
    E se riusciamo a capire come
    questi elementi entrano nello scheletro,
  • 6:30 - 6:32
    possiamo tornare indietro,
    raccogliere campioni fossili
  • 6:32 - 6:35
    e ricostruire l'aspetto che aveva
    l'oceano in passato.
  • 6:35 - 6:39
    E qui vedete come raccogliamo il corallo
    con un sistema di sottovuoto
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    e lo inseriamo
    nel contenitore per campioni.
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    Riusciamo a farlo con molta cura,
    devo dire.
  • 6:43 - 6:46
    Alcuni di questi organismi vivono
    ancora più a lungo.
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    Questo corallo nero è chiamato Leiopathes,
    una foto scattata dal mio collega
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    Brendan Roark, circa 500 m
    sotto le Hawaii.
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    Quattromila anni è un bel po'.
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    Se si prende un ramo di questi coralli
    e lo si ripulisce,
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    questo è ciò che si vede
    a 100 micron circa.
  • 7:01 - 7:03
    Brendan ha svolto qualche analisi
    sul corallo,
  • 7:03 - 7:05
    potete vederne i segni,
  • 7:05 - 7:08
    ed è riuscito a mostrare che queste
    sono effettivamente bande annuali
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    perciò anche a 500 metri
    giù nell'oceano
  • 7:10 - 7:13
    i coralli registrano
    i cambiamenti stagionali,
  • 7:13 - 7:15
    il che è abbastanza spettacolare.
  • 7:15 - 7:18
    Ma 4000 anni non è abbastanza
    per riportarci all'ultima glaciazione.
  • 7:18 - 7:20
    Quindi, cosa si fa?
  • 7:20 - 7:22
    Si cercano questi campioni fossili.
  • 7:22 - 7:25
    Questo è ciò che mi rende
    così impopolare nel mio team di ricerca.
  • 7:25 - 7:26
    Quindi, andando avanti,
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    ci sono squali giganti ovunque,
  • 7:28 - 7:30
    ci sono Pyrosomidi,
    oloturie che nuotano,
  • 7:30 - 7:31
    spugne giganti,
  • 7:31 - 7:34
    ma io faccio scendere tutti giù
    alla ricerca di aree di coralli fossili
  • 7:34 - 7:38
    e passo una vita in pratica
    a spalare in giro per i fondali.
  • 7:38 - 7:41
    Raccogliamo tutti questi coralli,
    li portiamo su, li cataloghiamo.
  • 7:41 - 7:43
    Ma ognuno di questi
    è di un periodo diverso
  • 7:43 - 7:46
    e se riusciamo a scoprire
    a quando risalgono
  • 7:46 - 7:48
    e a misurare quei segnali chimici
  • 7:48 - 7:50
    questo ci aiuta a scoprire
  • 7:50 - 7:52
    cos'è successo in passato nell'oceano.
  • 7:53 - 7:54
    Qui a sinistra
  • 7:54 - 7:57
    ho preso una fetta di corallo,
    l'ho ripulita con attenzione
  • 7:57 - 7:59
    e ne ho preso un'immagine ottica.
  • 7:59 - 8:00
    A destra,
  • 8:00 - 8:03
    lo stesso pezzo di corallo,
    è stato messo in un reattore nucleare,
  • 8:03 - 8:05
    abbiamo indotto la fissione
  • 8:05 - 8:06
    e a ogni decadimento,
  • 8:06 - 8:08
    potete vederne i segni sul corallo,
  • 8:08 - 8:10
    che ci mostrano la distribuzione
    dell'uranio.
  • 8:10 - 8:11
    Perché lo facciamo?
  • 8:11 - 8:14
    L'uranio è un elemento
    di cui si parla sempre male
  • 8:14 - 8:15
    ma io lo amo.
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    Il decadimento ci aiuta a scoprire
    tassi e date
  • 8:18 - 8:20
    di ciò che succede nell'oceano.
  • 8:20 - 8:22
    E se vi ricordate dall'inizio,
  • 8:22 - 8:24
    questo era ciò a cui volevamo arrivare
    parlando di clima.
  • 8:24 - 8:27
    Quindi abbiamo usato un laser
    per analizzare l'uranio
  • 8:27 - 8:30
    e uno dei suoi prodotti figli,
    il torio, in questi coralli
  • 8:30 - 8:32
    e questo ci dice esattamente
    l'età del fossile.
  • 8:32 - 8:35
    Questa bellissima animazione
    dell'Oceano Antartico
  • 8:35 - 8:38
    che sto per usare illustra
    come stiamo usando questi coralli
  • 8:38 - 8:42
    per leggere gli antichi feedback
    dell'oceano.
  • 8:42 - 8:45
    Potete vedere la densità
    della superficie dell'acqua
  • 8:45 - 8:47
    in quest'animazione
    di Ryan Abernathey.
  • 8:47 - 8:50
    È solo un anno di dati
  • 8:50 - 8:52
    ma vedete quanto è dinamico
    l'Oceano Antartico.
  • 8:52 - 8:56
    L'intenso rimescolamento,
    in particolare nello Stretto di Drake,
  • 8:56 - 8:58
    che è mostrato nel riquadro,
  • 8:58 - 9:01
    è una delle correnti più forti del mondo
  • 9:01 - 9:03
    che attraversa questo punto
    da ovest a est.
  • 9:03 - 9:05
    È un rimescolamento molto turbolento,
  • 9:05 - 9:08
    perché muovendosi
    sopra quei grandi monti sottomarini
  • 9:08 - 9:12
    CO2 e calore si scambiano
    con l'atmosfera, fuori e dentro.
  • 9:12 - 9:16
    In pratica, gli oceani respirano
    attraverso l'Oceano Antartico.
  • 9:17 - 9:22
    Abbiamo raccolto coralli avanti e indietro
    lungo questo passaggio antartico
  • 9:22 - 9:25
    e tra i dati dell'uranio abbiamo trovato
    qualcosa di piuttosto sorprendente:
  • 9:25 - 9:28
    i coralli sono migrati da sud a nord
  • 9:28 - 9:31
    durante la transizione dal glaciale
    all'interglaciale.
  • 9:31 - 9:32
    Non sappiamo perché
  • 9:32 - 9:35
    ma pensiamo che abbia a che fare
    con le fonti di nutrimento
  • 9:35 - 9:37
    o forse con l'ossigeno nell'acqua.
  • 9:38 - 9:39
    Quindi, eccoci qui.
  • 9:39 - 9:41
    Vi mostrerò cosa penso
    di aver trovato riguardo al clima
  • 9:41 - 9:43
    a partire da questi coralli
    dell'Oceano Antartico.
  • 9:43 - 9:46
    Su e giù per le montagne,
    abbiamo raccolto piccoli coralli fossili.
  • 9:46 - 9:48
    Questa è una mia illustrazione.
  • 9:48 - 9:50
    Pensiamo che,
    nell'era glaciale,
  • 9:50 - 9:51
    dall'analisi dei coralli,
  • 9:51 - 9:55
    le profondità dell'Oceano Antartico
    fossero molto ricche di carbonio
  • 9:55 - 9:58
    e che ci fosse in cima
    uno strato a bassa densità.
  • 9:58 - 10:01
    Questo impediva al diossido di carbonio
    di uscire nell'oceano.
  • 10:01 - 10:04
    Poi abbiamo trovato questi coralli
    di età intermedia
  • 10:04 - 10:07
    e ci hanno mostrato che l'oceano
    si è in parte rimescolato
  • 10:07 - 10:09
    durante quel cambio di clima.
  • 10:09 - 10:12
    Questo ha permesso al carbonio
    di emergere dalle profondità.
  • 10:12 - 10:15
    E se analizziamo i coralli
    più vicini ai giorni nostri,
  • 10:15 - 10:18
    o se ci immergiamo oggi,
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    e misuriamo la chimica dei coralli,
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    vediamo che il carbonio
    può uscire e rientrare.
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    Quindi, questo è il modo in cui
    possiamo usare i coralli fossili
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    per capire il nostro ambiente.
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    Voglio lasciarvi con quest'ultima slide.
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    È solo un fermo immagine
    della prima ripresa che vi ho mostrato.
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    Questo è uno spettacolare
    giardino corallino.
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    Non ci immaginavamo
    di trovare qualcosa di così bello.
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    È a migliaia di metri di profondità.
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    Queste sono nuove specie.
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    È semplicemente
    un posto meraviglioso.
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    Tra di loro ci sono dei fossili
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    e ora vi ho allenato ad apprezzare
    i coralli fossili
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    che stanno laggiù.
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    Quindi la prossima volta che avrete
    la fortuna di volare sopra l'oceano
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    o di navigare sopra l'oceano,
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    pensate che ci sono enormi
    montagne sottomarine là sotto
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    che nessuno ha mai visto prima
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    e ci sono questi coralli magnifici.
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    Grazie.
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    (Applausi)
Title:
I segreti che ho trovato sul misterioso fondale dell'oceano
Speaker:
Laura Robinson
Description:

Centinaia di metri sotto la superficie dell'oceano, Laura Robinson sonda le vette acute delle gigantesche montagne sottomarine. È alla ricerca di coralli vecchi migliaia di anni da analizzare in un reattore nucleare per scoprire il modo in cui l'oceano cambia durante gli anni. Studiando la storia della Terra, Laura Robinson spera di trovare un indizio di ciò che potrebbe accadere in futuro.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
11:21

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