Joseph Nye: i cambiamenti di potere a livello globale
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0:00 - 0:02Oggi vi parlo
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0:02 - 0:04del potere nel ventunesimo secolo.
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0:04 - 0:07In poche parole, quello che voglio dirvi
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0:07 - 0:10è che il potere sta cambiando.
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0:10 - 0:12Ci sono due tipi di cambiamento
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0:12 - 0:14di cui voglio parlare.
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0:14 - 0:17Uno è la transizione di potere,
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0:17 - 0:20cioè il passaggio di potere tra stati.
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0:20 - 0:23Questo è un altro modo per dire
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0:23 - 0:26che si sta spostando dall'occidente all'oriente.
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0:26 - 0:29L'altro è la diffusione del potere,
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0:29 - 0:31cioè il modo in cui il potere si sta spostando
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0:31 - 0:33da tutti gli stati, sia in occidente che in oriente,
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0:33 - 0:36verso soggetti non statali.
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0:36 - 0:38Questi due
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0:38 - 0:40sono i più grandi cambiamenti di potere
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0:40 - 0:42nel nostro secolo.
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0:42 - 0:45Io ve ne voglio parlare separatamente
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0:45 - 0:47e poi spiegare come interagiscono
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0:47 - 0:50e dire perché, alla fine, ci sono anche delle buone notizie.
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0:51 - 0:54Quando si parla di transizione di potere,
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0:54 - 0:57si parla spesso dell'ascesa dell'Asia.
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0:58 - 1:00In realtà si dovrebbe parlare di
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1:00 - 1:02ripresa, o ritorno, dell'Asia.
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1:02 - 1:04Se guardassimo al mondo
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1:04 - 1:06nel 1800
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1:06 - 1:09vedremmo che più della metà della popolazione mondiale
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1:09 - 1:11viveva in Asia
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1:11 - 1:14e fabbricava più della metà della produzione mondiale.
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1:14 - 1:17Tornando al 1900,
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1:17 - 1:20vediamo che più della metà della popolazione mondiale vive ancora in Asia
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1:20 - 1:22ma fabbrica
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1:22 - 1:24soltanto un quinto della produzione mondiale.
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1:24 - 1:27Questo perché con la rivoluzione industriale,
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1:27 - 1:29improvvisamente,
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1:29 - 1:31Europa e America
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1:31 - 1:34diventarono il centro dominante del mondo.
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1:34 - 1:37Nel ventunesimo secolo vedremo
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1:37 - 1:40che l'Asia tornerà gradualmente
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1:40 - 1:43a rappresentare più della metà della popolazione
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1:43 - 1:46e più della metà della produzione.
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1:47 - 1:50Questo è un cambiamento importante.
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1:50 - 1:52Ora vi voglio parlare
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1:52 - 1:54dell'altro cambiamento,
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1:54 - 1:56cioè la diffusione del potere.
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1:56 - 1:59Per capire questo fenomeno
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1:59 - 2:01pensate alla cosa seguente:
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2:01 - 2:04i costi dell'informatica e della comunicazione
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2:04 - 2:07si sono ridotti mille volte
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2:07 - 2:09tra il 1970
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2:09 - 2:11e l'inizio di questo secolo.
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2:11 - 2:13Lo so, è un numero astratto,
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2:13 - 2:15ma per capire meglio,
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2:15 - 2:17se il prezzo di un'automobile
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2:17 - 2:19fosse diminuito allo stesso modo
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2:19 - 2:21dei prezzi del settore computer,
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2:21 - 2:23oggi potreste comprare un'auto
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2:23 - 2:25per cinque dollari.
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2:25 - 2:27E quando il prezzo della tecnologia
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2:27 - 2:30scende così tanto,
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2:30 - 2:33le barriere d'ingresso si disintegrano:
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2:33 - 2:35tutti possono partecipare.
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2:35 - 2:37Certo, nel 1970,
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2:37 - 2:39se si voleva comunicare
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2:39 - 2:41da Oxford a Johannesburg
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2:41 - 2:43a Nuova Delhi
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2:43 - 2:45a Brasilia
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2:45 - 2:48simultaneamente,
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2:48 - 2:50si poteva fare,
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2:50 - 2:52la tecnologia c'era.
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2:52 - 2:54Però, per farlo
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2:54 - 2:56dovevi essere molto ricco --
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2:56 - 2:59un governo, una multinazionale,
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2:59 - 3:02forse la chiesa cattolica --
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3:02 - 3:04ma dovevi essere parecchio facoltoso.
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3:04 - 3:07Adesso, tutti hanno questa possibilità,
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3:07 - 3:10che prima era ristretta per via del prezzo
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3:10 - 3:13a pochi soggetti.
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3:13 - 3:16Se possono pagare l'ingresso per un internet cafè --
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3:16 - 3:19penso che sia circa una sterlina all'ora --
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3:19 - 3:22e con Skype, è gratis.
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3:22 - 3:24Dunque, possibilità
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3:24 - 3:26che prima erano soltanto per pochi
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3:26 - 3:28adesso sono aperte a tutti.
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3:28 - 3:30Questo non vuol dire
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3:30 - 3:34che l'epoca degli stati è finita.
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3:34 - 3:36Lo stato è ancora importante.
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3:36 - 3:38Ma ci sono altri attori sul palco.
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3:38 - 3:41Lo Stato non è più il solo attore.
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3:41 - 3:43In alcuni casi questo è positivo.
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3:43 - 3:45Si guardi per esempio Oxfam,
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3:45 - 3:47un importante attore non governativo.
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3:47 - 3:49In altri casi è negativo.
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3:49 - 3:52Al Qaeda, un altro attore non governativo.
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3:52 - 3:54Ma pensate alle ripercussioni
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3:54 - 3:57sul nostro modo di pensare tradizionale.
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3:57 - 3:59Pensiamo in termini di guerra
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3:59 - 4:01e di guerra tra stati.
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4:01 - 4:04Pensate al 1941,
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4:04 - 4:06quando il governo giapponese
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4:06 - 4:09attaccò gli Stati Uniti a Pearl Harbor.
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4:09 - 4:11Notate bene
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4:11 - 4:13che un attore non statale,
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4:13 - 4:16attaccando gli Stati Uniti nel 2001
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4:16 - 4:18ha ucciso più americani
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4:18 - 4:21che il governo giapponese nel 1941.
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4:21 - 4:23In un certo senso
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4:23 - 4:25è come una privatizzazione della guerra.
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4:25 - 4:28Ci sono quindi grandi cambiamenti in atto
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4:28 - 4:31in termini di diffusione del potere.
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4:31 - 4:34Il problema è che non concepiamo queste cose
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4:34 - 4:37in modo innovativo.
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4:37 - 4:39Facciamo un passo indietro e chiediamoci,
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4:39 - 4:41cos'è il potere?
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4:41 - 4:43Il potere non è altro che l'abilità
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4:43 - 4:45di influenzare gli altri
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4:45 - 4:47per ottenere i risultati desiderati,
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4:47 - 4:49e questo può essere fatto in tre modi.
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4:49 - 4:51Si più fare con minacce,
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4:51 - 4:53forzando le persone, col bastone.
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4:53 - 4:55Si può fare pagando --
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4:55 - 4:57con la carota.
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4:57 - 4:59O si può fare portando gli altri
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4:59 - 5:01a volere quello che vuoi tu.
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5:01 - 5:04Ed è questa abilità di portare gli altri a volere quello che tu vuoi,
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5:04 - 5:06a ottenere i risultati che tu vuoi,
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5:06 - 5:08senza coercizione o pagamento,
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5:08 - 5:11che io chiamo "soft power".
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5:11 - 5:14Questo tipo di potere è stato molto trascurato
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5:14 - 5:16e frainteso,
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5:16 - 5:19eppure è importantissimo.
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5:19 - 5:22Imparando
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5:22 - 5:24a usare questo potere persuasivo più spesso
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5:24 - 5:26si può risparmiare
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5:26 - 5:28sulle carote e i bastoni.
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5:28 - 5:31Tradizionalmente, si pensava al potere
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5:31 - 5:34in termini di potenza militare.
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5:35 - 5:37Ad esempio, il grande storico A.J.P. Tayor,
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5:37 - 5:40che ha insegnato qui ad Oxford, a questa università,
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5:40 - 5:43definiva una grande potenza
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5:43 - 5:46come un paese capace di vincere le guerre.
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5:47 - 5:49Ma ci vogliono altri concetti
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5:49 - 5:51se vogliamo capire il potere nel ventunesimo secolo.
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5:51 - 5:53Non si tratta solo di vincere le guerre,
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5:53 - 5:56anche se le guerre ancora ci sono.
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5:56 - 5:58Non si tratta di quale esercito vince,
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5:58 - 6:01ma di quale storia vince.
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6:01 - 6:04Dobbiamo pensare di più in termini di narrazioni del potere
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6:04 - 6:07e di quali saranno più efficaci.
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6:08 - 6:10Ora torniamo
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6:10 - 6:12alla questione
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6:12 - 6:14della transizione di potere
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6:14 - 6:16tra stati
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6:16 - 6:18e cosa comporta.
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6:18 - 6:20Tendiamo a descrivere questi fenomeni
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6:20 - 6:22in termini di ascesa e declino
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6:22 - 6:24delle grandi potenze.
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6:24 - 6:26E al momento la narrazione si incentra
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6:26 - 6:28sull'ascesa della Cina
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6:28 - 6:31e il declino degli Stati Uniti.
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6:31 - 6:33Al momento della crisi finanziaria del 2008
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6:33 - 6:35molti dissero che quella era
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6:35 - 6:37l'inizio della fine del potere americano.
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6:37 - 6:39Le placche tettoniche
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6:39 - 6:42della politica mondiale si stavano spostando.
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6:42 - 6:44E il presidente russo Medvedev, per esempio,
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6:44 - 6:46proclamò nel 2008
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6:46 - 6:48che sarebbe stata l'inizio della fine
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6:48 - 6:50del potere degli Stati Uniti.
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6:50 - 6:52Ma in realtà
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6:52 - 6:54questa metafora del declino
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6:54 - 6:56è spesso fuorviante.
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6:56 - 6:59Se si guarda alla storia recente,
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6:59 - 7:01si può vedere che simili credenze
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7:01 - 7:03riguardo al declino americano
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7:03 - 7:06si ripetono ogni 10 o 15 anni.
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7:07 - 7:09Nel 1958,
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7:09 - 7:11dopo che i sovietici lanciarono lo Sputnik,
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7:11 - 7:13si disse "Questa è la fine dell'America."
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7:13 - 7:15Nel 1973, con l'embargo petrolifero
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7:15 - 7:18e la chiusura della "gold window" --
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7:18 - 7:20ecco la fine dell'America.
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7:20 - 7:22Negli anni '80,
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7:22 - 7:24durante il periodo di transizione sotto Reagan,
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7:24 - 7:27dall'economia della 'rust belt' del midwest
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7:27 - 7:30alla Silicon Valley californiana,
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7:30 - 7:33si parlò della fine dell'America.
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7:33 - 7:35Ma in realtà abbiamo visto
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7:35 - 7:38che non era vero in nessuno dei casi.
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7:38 - 7:41In realtà, ci fu un'ondata di entusiasmo
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7:41 - 7:43nei primi anni 2000
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7:43 - 7:45e la gente pensava che l'America potesse fare di tutto,
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7:45 - 7:47il che ha portato ad alcune avventure
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7:47 - 7:49disastrose in politica estera,
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7:49 - 7:51e ora siamo tornati al declino.
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7:51 - 7:53La morale di questa storia
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7:53 - 7:56è che tutta questa narrativa dell'ascesa e del declino
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7:56 - 7:59ci fa capire più la psicologia
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7:59 - 8:01che la realtà.
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8:01 - 8:04Se vogliamo capire la realtà
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8:04 - 8:06dobbiamo concentrarci
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8:06 - 8:08su cosa succede veramente
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8:08 - 8:11tra Cina e Stati Uniti.
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8:12 - 8:14Secondo Goldman Sachs,
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8:14 - 8:17l'economia cinese
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8:17 - 8:20sorpasserà quella degli USA
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8:20 - 8:22entro il 2027.
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8:22 - 8:24Quindi abbiamo
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8:24 - 8:26circa diciassette anni
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8:26 - 8:28prima che la Cina sorpassi gli USA.
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8:28 - 8:30Un giorno,
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8:30 - 8:32con 1.3 miliardi di persone più ricche,
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8:32 - 8:35saranno più grandi degli Stati Uniti.
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8:35 - 8:37Ma state attenti: queste proiezioni
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8:37 - 8:39come quelle di Goldman Sachs
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8:39 - 8:42non danno un quadro accurato
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8:42 - 8:45delle transizioni di potere in questo secolo.
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8:45 - 8:48Ci sono tre ragioni per cui questo quadro è semplicistico.
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8:48 - 8:51Primo: è una proiezione lineare.
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8:51 - 8:53Da tutte le parti si dice,
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8:53 - 8:55questo è il tasso di crescita della Cina, questo è quello degli USA.
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8:55 - 8:57Ecco: una linea dritta.
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8:57 - 8:59Ma la storia non è lineare:
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8:59 - 9:02ci sono spesso scossoni, incidenti lungo la via.
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9:02 - 9:04Secondo:
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9:04 - 9:06il fatto che l'economia cinese
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9:06 - 9:09sorpassi l'economia statunitense nel, per esempio, 2030,
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9:09 - 9:11e può darsi,
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9:11 - 9:14-- questa è una misura della dimensione economica totale
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9:14 - 9:16ma non del reddito pro capite.
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9:16 - 9:19Non dice niente della composizione dell'economia.
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9:19 - 9:21La Cina ha ancora grandi aree
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9:21 - 9:23di sottosviluppo.
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9:23 - 9:25E il reddito pro capite è una misura migliore
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9:25 - 9:27di quanto realmente evoluta sia un'economia.
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9:27 - 9:30E ci suggerisce che i cinesi sorpasseranno gli Americani
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9:30 - 9:32ben più tardi,
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9:32 - 9:35dopo il 2050.
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9:35 - 9:38Un altro punto
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9:38 - 9:40è quanto questa proiezione
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9:40 - 9:42sia unidimensionale.
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9:42 - 9:44Descrive la potenza economica
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9:44 - 9:46in termini di PIL.
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9:46 - 9:49Non parla del potere militare
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9:49 - 9:51o del soft power.
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9:51 - 9:53È prettamente unidimensionale.
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9:53 - 9:56E poi, quando si pensa all'ascesa dell'Asia,
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9:56 - 9:58o il ritorno dell'Asia,
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9:58 - 10:00come ho suggerito poco fa,
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10:00 - 10:03bisogna ricordarsi che l'Asia non è una cosa sola.
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10:03 - 10:06Se ti trovi in Giappone,
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10:06 - 10:08o a Nuova Delhi,
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10:08 - 10:10o a Hanoi,
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10:10 - 10:13il modo in cui vedi l'ascesa della Cina
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10:13 - 10:16sarà diverso rispetto a come la vedresti se ti trovassi a Pechino.
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10:16 - 10:18Notate che uno dei vantaggi
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10:18 - 10:20che l'America avrà
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10:20 - 10:22in questo contesto
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10:22 - 10:24è che tutti questi paesi
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10:24 - 10:26vogliono essere assicurati dagli Americani
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10:26 - 10:28contro l'ascesa della Cina.
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10:28 - 10:31È come se Messico e Canada
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10:31 - 10:33fossero vicini ostili agli Stati Uniti,
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10:33 - 10:35ma non lo sono.
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10:35 - 10:37Quindi, queste semplici proiezioni
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10:37 - 10:39tipo quella di Goldman Sachs
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10:39 - 10:41non ci dicono quello che abbiamo bisogno di sapere
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10:41 - 10:42riguardo alla transizione di potere.
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10:42 - 10:45Ora voi potete dire, sì, ma allora?
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10:45 - 10:47Qual è il punto? Chi se ne importa?
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10:47 - 10:49Non è solo un gioco
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10:49 - 10:51a cui giocano diplomatici e accademici?
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10:51 - 10:54La risposta è che invece è molto importante.
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10:54 - 10:56Perché se si crede che ci sia un declino
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10:56 - 10:59e si raccolgono dati errati,
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10:59 - 11:01i fatti, non le leggende,
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11:01 - 11:04si può incorrere in politiche molto pericolose.
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11:04 - 11:07Vi dò un esempio dalla storia.
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11:07 - 11:09La guerra del Peloponneso
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11:09 - 11:11fu il grande conflitto
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11:11 - 11:13con cui il sistema greco delle città-stato
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11:13 - 11:16andò in rovina,
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11:16 - 11:19due millenni e mezzo fa.
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11:19 - 11:21Quale fu la causa?
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11:21 - 11:24Tucidide, il grande storico della guerra del Peloponneso,
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11:24 - 11:27disse che fu l'ascesa di Atene al potere
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11:27 - 11:30e la paura che provocò tra gli spartani.
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11:30 - 11:33Guardate bene entrambe le metà di questa spiegazione.
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11:33 - 11:35Molti dicono
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11:35 - 11:37che il ventunesimo secolo
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11:37 - 11:39sarà una ripetizione del ventesimo,
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11:39 - 11:42con la prima guerra mondiale,
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11:42 - 11:44la grande conflagrazione
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11:44 - 11:46con cui il sistema europeo di stati
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11:46 - 11:48si disgregò
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11:48 - 11:50e cessò di essere il centro del mondo.
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11:50 - 11:52Si dice che questa guerra fu causata
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11:52 - 11:54dall'ascesa al potere della Germania
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11:54 - 11:57e dalla paura che provocò in Gran Bretagna.
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11:57 - 11:59Dunque, c'è gente che ci dice
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11:59 - 12:01che questo verrà riprodotto oggi,
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12:01 - 12:03che vedremo la stessa cosa
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12:03 - 12:06adesso in questo secolo.
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12:06 - 12:08No. Penso che questo sia sbagliato.
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12:08 - 12:10È storia fatta male.
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12:10 - 12:12Per prima cosa, la Germania aveva sorpassato la Gran Bretagna
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12:12 - 12:14già prima del 1900, in termini di forza economica.
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12:14 - 12:16E come ho detto prima,
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12:16 - 12:19la Cina non ha sorpassato gli Stati Uniti.
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12:19 - 12:21Ma notate che se crediamo a questo
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12:21 - 12:24e prendiamo paura,
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12:24 - 12:26corriamo il rischio di arrivare a reazioni eccessive.
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12:26 - 12:28E il più grande pericolo
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12:28 - 12:31che corriamo mentre gestiamo questa transizione di potere
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12:31 - 12:34verso oriente è incorrere nella paura.
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12:34 - 12:36Per parafrasare Franklin Roosevelt
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12:36 - 12:38da un altro contesto,
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12:38 - 12:41la cosa che dobbiamo temere di più è la paura stessa.
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12:41 - 12:44Non dobbiamo temere l'ascesa della Cina
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12:44 - 12:46o il ritorno dell'Asia.
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12:46 - 12:48E se adotteremo politiche
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12:48 - 12:50che ci permettono di collocare queste cose
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12:50 - 12:52in una prospettiva storica più ampia,
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12:52 - 12:54saremo in grado
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12:54 - 12:56di gestire questo processo.
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12:56 - 12:58Adesso vorrei parlare
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12:58 - 13:00della distribuzione di potere
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13:00 - 13:03e di come è collegata alla diffusione di potere
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13:03 - 13:05e poi unire questi due tipi.
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13:05 - 13:08Oggi nel mondo, il potere
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13:08 - 13:11è distribuito
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13:11 - 13:14come in una partita a scacchi tridimensionale.
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13:14 - 13:16Lo scacchiere più in alto
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13:16 - 13:18sono i poteri militari degli stati.
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13:18 - 13:21Gli USA sono il solo superpotere,
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13:21 - 13:23e probabilmente resteranno tali
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13:23 - 13:25per due o tre decadi ancora.
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13:25 - 13:28La Cina non sostituirà gli USA su questo scacchiere militare.
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13:28 - 13:31Lo scacchiere di mezzo
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13:31 - 13:33è il potere economico tra gli stati.
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13:33 - 13:36Questo potere è multipolare.
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13:36 - 13:38Ci sono elementi che portano equilibrio.
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13:38 - 13:40Gli USA, l'Europa,
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13:40 - 13:42la Cina, il Giappone
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13:42 - 13:44possono equilibrarsi l'un l'altro.
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13:44 - 13:47Lo scacchiere in basso
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13:47 - 13:49in questo gioco di relazioni transnazionali
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13:49 - 13:52rappresenta cose che vanno oltre i confini e il controllo dei governi,
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13:53 - 13:56cose come il cambiamento climatico, il traffico di droga,
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13:56 - 13:58i flussi finanziari,
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13:58 - 14:00le pandemie,
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14:00 - 14:02tutto quello che va oltre i confini
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14:02 - 14:04e fuori dal controllo dei singoli governi
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14:04 - 14:06e che non è gestito da nessuno.
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14:06 - 14:08Non ha senso qui parlare di dinamiche unipolari
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14:08 - 14:10o multipolari.
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14:10 - 14:12Il potere qui è distribuito in modo caotico.
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14:12 - 14:14E l'unico modo di risolvere questi problemi --
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14:14 - 14:16e qui stanno tante delle grandi sfide
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14:16 - 14:18di questo secolo --
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14:18 - 14:20è con la cooperazione,
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14:20 - 14:22collaborando,
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14:22 - 14:25e questo vuol dire che il soft power acquisisce grande importanza:
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14:25 - 14:27è l'abilità di organizzare sistemi
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14:27 - 14:29per gestire questi problemi
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14:29 - 14:32e di essere in grado di cercare cooperazioni.
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14:32 - 14:34In altre parole,
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14:34 - 14:37quando si parla di potere nel ventunesimo secolo,
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14:37 - 14:39dobbiamo abbandonare l'idea
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14:39 - 14:41che il potere è sempre a somma zero --
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14:41 - 14:44se vinco, tu perdi, e viceversa.
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14:44 - 14:47Il potere può anche voler dire
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14:47 - 14:50che se tu vinci, vinco anch'io.
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14:50 - 14:53Se la Cina sviluppa una maggiore sicurezza energetica
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14:53 - 14:55e una maggiore capacità
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14:55 - 14:57di gestire i suoi problemi di emissioni di carbonio,
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14:57 - 14:59è di vantaggio per noi,
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14:59 - 15:01per la Cina
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15:01 - 15:03e per tutti gli altri.
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15:03 - 15:05Dunque, autorizzare la Cina
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15:05 - 15:08a risolvere i propri problemi di emissioni
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15:08 - 15:11è positivo per tutti
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15:11 - 15:14e non è a somma zero -- io vinco, tu perdi.
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15:14 - 15:16Ci possiamo guadagnare tutti.
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15:16 - 15:18Quindi, quando pensiamo al potere
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15:18 - 15:20in questo secolo,
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15:20 - 15:22dobbiamo lasciar perdere questa idea
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15:22 - 15:25per cui se uno vince, l'altro perde per forza.
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15:25 - 15:28Ora, non è che voglio fare la Pollyanna.
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15:28 - 15:30Le guerre ci sono ancora. Il potere anche.
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15:30 - 15:32Il potere militare è importante.
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15:32 - 15:34Mantenere gli equilibri è importante.
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15:34 - 15:36Tutto questo ancora c'è.
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15:36 - 15:38L' "hard power" esiste
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15:38 - 15:40e continuerà ad esistere.
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15:40 - 15:42Ma a meno che non impariamo a usare
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15:42 - 15:44hard power e soft power insieme
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15:44 - 15:47per adottare così strategie che io chiamo "smart power"
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15:47 - 15:49non riusciremo ad affrontare i nuovi problemi
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15:49 - 15:52che ci stanno davanti.
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15:52 - 15:55Dunque, dobbiamo chiederci:
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15:55 - 15:57come possiamo collaborare
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15:57 - 16:00per produrre beni pubblici globali,
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16:00 - 16:03cose da cui tutti possano trarre beneficio?
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16:03 - 16:05Come possiamo definire i nostri interessi nazionali
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16:05 - 16:07cosicché non ci siano solo dinamiche a somma zero
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16:07 - 16:09ma anche a somma positiva?
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16:09 - 16:11In questo senso, se noi definiamo i nostri interessi,
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16:11 - 16:13per gli Stati Uniti, per esempio,
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16:13 - 16:16come fece la Gran Bretagna nel diciannovesimo secolo --
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16:16 - 16:19mantenendo aperto il proprio sistema commerciale,
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16:19 - 16:22conservando la stabilità monetaria, mantenendo la libertà dei mari --
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16:22 - 16:24queste cose erano buone per la Gran Bretagna,
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16:24 - 16:26ma anche per gli altri.
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16:26 - 16:29E nel ventunesimo secolo, dobbiamo fare una cosa analoga.
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16:29 - 16:32Come produrre beni pubblici globali
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16:32 - 16:34buoni per noi
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16:34 - 16:36ma allo stesso tempo per tutti?
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16:36 - 16:38E in questo senso ci sono buone notizie
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16:38 - 16:40che hanno a che fare col modo in cui
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16:40 - 16:43pensiamo al potere nel secolo corrente.
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16:43 - 16:46Possiamo ridefinire i nostri interessi
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16:46 - 16:49proteggendoci con l'hard power,
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16:49 - 16:52ma allo stesso tempo organizzandoci in reti
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16:52 - 16:55per produrre non solo beni pubblici
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16:55 - 16:58ma modi per usare sempre di più il nostro soft power.
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16:58 - 17:01Guardando alle dichiarazioni
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17:01 - 17:03su questo argomento,
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17:03 - 17:05sono rimasto colpito da cosa ha detto Hillary Clinton
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17:05 - 17:07sulla politica estera
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17:07 - 17:09dell'amministrazione Obama:
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17:09 - 17:12ha detto che la politica estera del governo di Obama
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17:12 - 17:15sarebbe stata caratterizzata dallo smart power:
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17:15 - 17:17ha detto, "usando tutti gli strumenti
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17:17 - 17:20che abbiamo a disposizione nella nostra politica estera."
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17:21 - 17:23E se vogliamo gestire
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17:23 - 17:26i due cambiamenti di potere di cui ho parlato,
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17:26 - 17:29cioè quello di transizione tra stati
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17:29 - 17:31e quello riguardante
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17:31 - 17:34la diffusione di potere,
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17:34 - 17:37dobbiamo sviluppare una nuova narrativa di potere
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17:37 - 17:40e combinare hard power e soft power
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17:40 - 17:43per poi ottenere strategie di smart power.
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17:43 - 17:46È questa la buona notizia. Possiamo farcela.
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17:46 - 17:48Grazie mille.
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17:48 - 17:54(Applausi)
- Title:
- Joseph Nye: i cambiamenti di potere a livello globale
- Speaker:
- Joseph Nye
- Description:
-
Joseph Nye, storico e diplomatico, ci offre una panoramica sul passaggio di potere tra Cina e Stati Uniti e sulle implicazioni a livello globale dei cambiamenti a livello di "soft power", potere economico e politico.
- Video Language:
- English
- Team:
closed TED
- Project:
- TEDTalks
- Duration:
- 17:55