Il mito di Loki e del vischio mortale - Iseult Gillespie

Lezione intera consultabile su : https://ed.ted.com/lessons/the-myth-of-loki-and-the-deadly-mistletoe-iseult-gillespie

Baldur era l'essere più amichevole e amato di tutta Asgard. Ma in seguito, venne funestato da visioni spaventose sulla sua imminente morte. Per proteggere suo figlio da queste cupe profezie, la Regina Frigg viaggiò per i nove regni, pregando tutti gli esseri viventi di non far del male a Baldur. Tutti tranne uno. Iseult Gillespie racconta il mito della morte di Baldur.

Lezione di Iseult Gillespie, diretta da WOW-HOW Studio.

Baldur, figlio di Odino, Padre
del Tutto, e della Regina Frigg,

marito di Nanna la Pacifica,
dio della verità e della luce,

era l'essere più amichevole
e amato di tutta Asgard.

Nella sua grande sala di Breidablik,

la presenza rassicurante di Baldur
alleviava le sofferenze dei suoi sudditi.

Ma, in seguito, fu tormentato
dai suoi di problemi.

Ogni notte, Baldur
aveva visioni spaventose

sulla sua imminente morte.

Per proteggere suo figlio
da queste cupe profezie,

la Regina Frigg viaggiò per i nove regni,

pregando tutti gli esseri viventi
di non far del male a Baldur.

Con la sua grazia, riuscì a convincere
ogni creatura che incontrava.

Ogni animale, agente atmosferico, malattia
o pianta, filo d'erba o insetto,

diede volentieri la sua parola.

Frigg tornò a Breidablik, e organizzò
un grande banchetto per festeggiare.

C'era vino a volontà, e presto gli dei
fecero a turno per mettere alla prova

l'invulnerabilità di Baldur.

Nascosto nell'ombra, Loki storse il naso.

Al dio imbroglione non era mai importato

di Baldur lo Splendido,

e trovò il suo nuovo omaggio
profondamente irritante.

C'era sicuramente un punto debole

nel piano di Frigg.

Prese le sembianze di una vecchia donna,

Loki si avvicinò a Frigg
e finse di essere confuso.

Perché gli dei attaccavano
il dolce Baldur, che amavano così tanto?

Frigg le disse dei giuramenti,
ma la vecchia insistette.

"Di certo non tutti
hanno giurato", chiese.

Frigg alzò le spalle.

L'unica creatura che non aveva incontrato

era il vischio.

Alla fine, quale dio poteva
temere un'erbaccia insignificante?

Loki corse subito fuori
a cercare un rametto di vischio.

Quando tornò, la festa
era ancora più rumorosa.

Ma non tutti gli dei
si stavano divertendo.

Hodur, fratello di Baldur,
cieco e disarmato, sedeva rattristato.

Fiutando l'occasione,

l'imbroglione offrì a Hodur,
di nascosto, l'opportunità di partecipare.

Loki diede a Hodur il vischio,
gli guidò la mira verso il fratello,

e gli disse di tirare
con tutta la forza che aveva.

Il vischio perforò il petto
di Baldur con una forza mortale.

La luce del dio svanì rapidamente,
e la disperazione si diffuse tra la folla.

In poco tempo, l'impatto
della morte di Baldur si poté sentire

nei nove regni.

Ma, tra la popolazione in lacrime,
si fece avanti Hermod il Coraggioso.

Il dio guerriero credeva che, con l'aiuto
del possente destriero di Odino,

sarebbe potuto andare dovunque.

Avrebbe raggiunto la dimora
di Hel, e portato a casa Baldur.

Il dio cavalcò

per nove giorni e nove notti,

attraverso stanze di cadaveri
e sentieri lastricati di ossa.

Quando, finalmente,
raggiunse la Regina degli Inferi,

Hermod la pregò di riportare
Baldur alla sua famiglia.

Hel ci pensò su, ma voleva sapere
esattamente quanto soffrivano gli dei.

Accettò di cedere l'anima di Baldur

se Hermod le avesse provato
che ogni creatura vivente

aveva pianto alla morte di Baldur.

Hermod ritornò nel regno dei viventi.

Fece visita a tutte le creature
che prima era andata a trovare Frigg,

che avevano tutte pianto per Baldur,
e che pregavano che ritornasse.

Nel frattempo, Loki osservava
con disprezzo ciò che faceva Hermod.

Non gli avrebbe permesso
di rovinare ciò che aveva fatto,

ma doveva nascondere la sua contrarietà,

per non rivelare la sua parte

nella morte di Baldur.

Trasformatosi in un gigante feroce,
si nascose all'ultima tappa di Hermod.

Quando il guerriero arrivò,

il vento ululante e le rocce scoscese
dichiararono il loro amore per Baldur.

Ma il gigante all'interno
vomitava solo disprezzo per il morto.

Per quanto Hermod la pregasse,
non avrebbe versato una sola lacrima.

Persa l'ultima speranza, il dio cominciò
a piangere per Baldur, una seconda volta.

Ma il suo pianto fu coperto
da un eco proveniente dalla caverna.

Ogni abitante di Asgard
conosceva la risata sinistra di Loki,

e Hermod capì di essere stato ingannato.

Appena saltò addosso all'imbroglione,

Loki si trasformò in un salmone
e si gettò nella cascata.

Era sicuro di poter fuggire,
fin quando arrivò Thor.

Mentre trascinavano Loki
alla caverna, i due dei lo legarono

con un serpente velenoso.

Qui, Loki sarebbe rimasto legato
fino alla fine dei tempi,

con il serpente a fargli gocciolare
veleno sulla fronte, come punizione

per aver spento

la luce più brillante di Asgard.