L'invisibile minaccia delle onde sonore nei nostri oceani | Kristin Westdal | TEDxVancouver

Questo discorso si è tenuto ad un evento TEDx locale, prodotto indipendentemente rispetto alle Conferenze TED.

Kristin Westdal, una biologa marina specializzanda nei mammiferi marini dell'Artico, nutre da quasi tutta una vita una passione per gli animali e per l'ambiente naturale. In questo discorso, essa rivela come la minaccia, precedentemente inosservata, dei rumori che pervadono nei nostri oceani possa causare nuovi e sostanziali problemi per beluga, narvali e orche.

Grazie.

Amo il mio lavoro.

Sono una biologa marina
e lavoro nell'Artico

insieme a cacciatori Inuit
e a biologi del governo.

Studio beluga, narvali, orche
e altri mammiferi marini.

Ma ciò di cui voglio parlarvi oggi
è il suono,

e di come stia influenzando
i mammiferi marini del Nord.

Una delle meraviglie
del mio lavoro

è che ciò che indosso
durante i venerdì informali

è probabilmente molto diverso
da ciò che indossate voi al lavoro.

Un giorno tipico sul campo
per me è tutto fuorché tipico.

La mia muta stagna
è troppo grande.

Chiunque lavori nell'Artico,
in acqua,

potrà dirvi che avere
una muta stagna che non calza

è davvero una brutta, brutta cosa.

Ogni volta che mi muovo,
l'acqua mi scivola lungo il braccio,

scivola lungo le gambe
e si accumula ai miei piedi.

Inoltre sono immersa fino alla vita
nell'acqua gelata.

Mi appoggio
a uno dei miei colleghi,

ho delle pinze in una mano,
ho un guanto in bocca

- perché se lo metto giù,
andrà alla deriva -

e l'altra mano la tengo
sul dorso di un beluga.

Gli sto mettendo i cavi
di un trasmettitore satellitare,

come potete vedere
nella foto alle mie spalle.

Stiamo cercando di capire
dove migrino questi animali,

e quali parti del loro habitat
siano importanti per loro

così da proteggere il loro habitat
per il futuro.

Il lavoro, dalla cattura
al rilascio dell'animale,

dura circa 20 minuti,

ma di certo non potrei mai dirvi

che non ho idea
di cosa avvenga intorno a me,

di cosa dicano le altre persone,
di cosa facciano,

a parte ciò che è davanti a me,

ovvero questo bellissimo animale,
lucido, gommoso,

che ogni tanto mi fa sapere
che è tutto ok,

perché sento questo corpo
addosso al mio,

e sento su un lato della faccia
un alito bagnato che sa di pesce.

Ma posso dirvi una cosa del lavoro
con i mammiferi marini:

l'università non ti prepara
a catturare e a maneggiare cetacei.

Queste sono immagini di beluga.

Avrete già visto delle foto prima,
sono animali magnifici.

Ma voglio condividere con voi
i loro suoni,

i loro suoni sott'acqua,

perché capiate quanto essenziale
sia il rumore per questi animali.

(Vocalizzazioni di beluga)

È straordinario
se non l'avete mai sentito prima.

Mi avvicino molto a questi animali
nel loro ambiente naturale,

ma ciò che mi incuriosisce
è il suono,

e come il suono li influenzi
nel loro comportamento naturale.

Questo è il problema:

se vi dicessi che quest'estate

hanno registrato la più bassa
estensione di ghiaccio marino

non ne sarete sorpresi,
questa notizia si sente ovunque.

Ciò che potrebbe sorprendervi
è come ciò stia colpendo

questi animali e il loro habitat prima
ancora che il ghiaccio scompaia,

il che è già di per sé un problema.

Se cambia il ghiaccio marino,
cambia lo sviluppo.

C'è l'industrializzazione nell'Artico,
ci sono molti soldi in ballo.

Abbiamo spedizioni commerciali,
le esplorazioni di petrolio e gas.

Possiamo vedere tutti cosa
ciò provochi all'ambiente marino,

ma penso sia ciò che non vediamo

quello di cui preoccuparsi
proprio ora.

Il rumore che tutto ciò
sta causando nell'ambiente

potrebbe causare più danni
ai mammiferi marini

di quanto possiamo immaginare.

(Rumore di rompighiaccio)

Avete appena sentito
il rumore di una rompighiaccio:

Spezza il ghiaccio sulla superficie
dell'acqua; è molto rumoroso.

Pensate di aggiungervi il rumore
creato dai sondaggi sismici,

il rumore creato dalle trivelle
nell'Oceano Artico.

Otterrete più rumore
in un ambiente sottomarino,

l'Artico, di quanto l'uomo
ne abbiamo mai provocato prima.

Stiamo inquinando l'ambiente
non solo con la spazzatura.

Stiamo inquinando l'ambiente
con il rumore.

Fatemi fare un esempio di suono
per mettere tutto ciò in prospettiva.

Le persone in fondo all'auditorio
sicuramente mi sentiranno parlare,

anche se non avranno idea
di cosa sto dicendo.

Ci saranno anche persone
fuori dalle porte

che mi sentiranno parlare
se hanno un buon udito.

Ma quasi sicuramente nessuno
in strada, a 100 o 200 metri,

con o senza porte,
potrà sentirmi parlare.

Sì, il suono viaggia nell'aria
diversamente che nell'acqua,

ma il nostro udito umano,
sottosviluppato,

non è nulla paragonato a quello
di un beluga o di un narvalo.

Questi animali hanno l'abilità
di comunicare

a più di dieci chilometri sott'acqua.

Inoltre il suono è essenziale
per la loro sopravvivenza.

Usano il suono
per comunicare tra loro,

usano il suono per localizzare
il cibo in profondità,

e usano il suono per localizzare
i fori attraverso cui respirare.

Il loro comportamento di recente
ha cominciato a cambiare.

Abbiamo visto che questi animali

evitano a grandi distanze
le rompighiaccio commerciali

I beluga, ad esempio,
sono stati visti evitare navi

a distanza di più di 50 chilometri.

Quindi sappiamo
che ciò li sta influenzando,

vogliono mantenere molta distanza
da queste navi.

Ma ciò che non sappiamo è che
li stiamo influenzando gravemente.

Ciò che sappiamo,

ciò che le nostre ricerche suggeriscono,

è che tutto questo rumore
sta di mascherando la loro abilità

di comunicare
naturalmente tra di loro.

Questa è la foto
di una trappola di ghiaccio.

È una foto piuttosto cruenta,

ma volevo mostrarvi
un esempio di cosa sia.

A sinistra c'é un foro per respirare
rimasto nel ghiaccio,

e a destra

c'è un gruppo di beluga che lotta
per lo spazio per respirare

Le trappole di ghiaccio nell'Artico
sono un fenomeno naturale.

Si verificano quando i venti
soffiano forti e l'acqua si ghiaccia,

e questi animali non hanno tempo
per fuggire in mare aperto.

Ma di recente, abbiamo visto
che ciò accade in posti

dove non era mai accaduto prima,

in posti che prevedibilmente
ghiacciano ogni anno.

Nel 2008 il comportamento
di questi animali è cambiato:

abbiamo visto più di 1.000 cetacei
morire in una trappola di ghiaccio.

Più di 1.000 esemplari,
soprattutto madri e cuccioli.

Provate a immaginarlo.

1.000 animali

- lunghi dai 3 ai 5 metri,
forse un po' meno per i cuccioli,

e pesanti quanto una monovolume -

tutti che cercavano
di respirare da un solo buco.

È molto scioccante se ci pensate.

Madri e cuccioli.

È ovvio che i cuccioli
non avevano la capacità polmonare

per arrivare al mare aperto,

che in questo caso era lontano
40 - 50 chilometri,

e che le madri non volevano
abbandonare i loro piccoli.

Nel 2009, sono morti 100 animali
nella Groenlandia occidentale,

e nel 2010, dai 50 ai 100 cetacei.

Non ha molto senso.

Abbiamo animali che dovrebbero
abbandonare i loro campi estivi

- ogni anno, a fine settembre,
inizio ottobre -

e decidono di non lasciare un'area
che ghiaccia completamente.

Immaginate il panico,
immaginate il caos,

che fa sì che un animale
ritorni in una zona

che non gli permette di respirare.

Che tipo di rumore
sentivano questi animali?

Quanto rumoroso doveva essere?

Cosa era diverso da prima?
Qualcosa doveva essere cambiato.

Nello stesso periodo in cui
cominciavano a migrare

- di nuovo, fine settembre,
inizio ottobre -

l'attività sismica era in corso
nella Baia di Baffin.

Non vi era mai stata attività sismica
nella Baia di Baffin in questi mesi,

proprio nel periodo delle migrazioni.

Gli scienziati che studiano
il problema suggeriscono

che questa attività sismica
abbia provocato un'interruzione

del percorso tradizionale
di migrazione di questi animali

e li abbia portati a ritornare
ai loro campi estivi;

di nuovo, in un'area che si ricopre
completamente di ghiaccio.

I rumori forti confondono tutti noi,
questo è certo.

Provate a immaginare di andare
a lavoro in bici o in macchina.

E proprio mentre sentite
la sirena di un'ambulanza,

tutte le macchine intorno a voi
si attaccano al clacson.

Ora, provate a localizzare
il rumore dell'ambulanza

tra tutti gli altri rumori.

Provate a identificare
quel rumore essenziale tra gli altri

e a capire dove dovreste andare.

Un altro esempio.

Diciamo che siete seduti
alla scrivania del vostro ufficio,

e che c'è un battipalo in funzione
fuori da una finestra,

e un camion si muove avanti
e indietro fuori da un'altra finestra,

e un vostro collega chiacchiera
ad altissima voce al telefono.

Immaginate di portare avanti
una conversazione importante.

O di provare a scrivere un'e-mail
molto importante.

Difficile concentrarsi, vero?

Ora, immaginate
che i suoni vi servano

per localizzare il cibo
e per orientarvi.

Un eminente ricercatore danese,
Mads Peter Heide-Jørgensen,

altri colleghi ed io crediamo

che i suoni stiano creando
nuovi problemi considerevoli.

Pensiamo che i suoni
siano la causa

di queste trappole di ghiaccio
dei narvali in nuove zone.

Il suono viaggia
a lunghissime distanze sott'acqua.

Se avete mai fatto sub,
vi sarà capitato

di sentire il rumore di un'elica.

Guardate in alto pensando che sia
sopra di voi, perché sembra vicino,

e invece è molto, molto lontano.

I sondaggi sismici su nave,
che servono per trovare

depositi di petrolio e gas
sotto il fondale marino,

creano una quantità incredibile
di rumori.

I rumori creati dalle esplosioni
che generano onde sonore

sono stati rilevati

a più di 3.000 chilometri
dalla fonte navale.

Provate a immaginarlo -
3.000 chilometri!

Più della distanza da Vancouver
alla mia città natale, Winnipeg.

Immaginate di poter sentire
un rumore a quella distanza.

E, cosa più importante,
i rumori creati da questi sondaggi

operano ad una frequenza

che si sovrappone a quella
delle comunicazioni dei narvali.

Immaginate la confusione
che devono provare questi animali

quando è in corso un sondaggio.

Cosa credete faremmo noi umani
in questa situazione?

E se i sondaggi sismici fossero
la causa di queste trappole?

Se le rompighiaccio e le spedizioni
che durano tutto l'anno nell'Artico

avessero lo stesso effetto?

E se i rumori di questa magnitudine
riuscissero

a mascherare le comunicazioni
tra madre e cucciolo,

e l'abilità di questi animali
di trovare cibo in fondo all'oceano,

o di trovare buchi per respirare

che sono fondamentali
alla loro sopravvivenza?

E se i campi invernali

dove questi animali si nutrono
la maggior parte dell'anno

fossero a loro inaccessibili
per il dislocamento dei rumori?

E se il loro cibo si spostasse?
Questo è ancora un altro problema.

Mentre i biologi cercano di risolvere
questo mistero
e studiare il problema,

posso dirvi che questi animali,
beluga e narvali,

mi hanno già insegnato moltissimo.

So che dobbiamo esaminare
da vicino tutti questi rumori,

tutti questi rumori
che stiamo creando nell'ambiente,

e tutte le questioni
che comportano.

Ma non c'è bisogno di dare risposta
per attirare l'attenzione.

Io, Mads Peter e altri colleghi
abbiamo scritto un articolo

su questo argomento,
che uscirà il mese prossimo.

Siamo piuttosto emozionati,
perché è ancora una domanda,

"E se? E se?".

Ma è una domanda che speriamo
attirerà più attenzione.

Biologi e cacciatori Inuit concordano

che l'inquinamento acustico
nell'Artico sia un problema.

I suoni sismici sono un problema.

I cacciatori Inuit hanno ottenuto
un'ingiunzione sull'Isola di Baffin

contro i test sismici
nello Stretto di Lancaster nel 2010,

un'area che cercano
di far riconoscere
come area marina protetta.

Questi animali,

parte di un importante
raccolto di sussistenza,

erano troppo importanti per loro,

e non avevano bisogno di prove
di effetti negativi per fermare i test.

È così facile per noi

concentrarci su questi evidenti
e grossi problemi ambientali.

Siamo bombardati ogni giorno
da immagini.

Ma penso che
non sia mai stato così chiaro

che non tutti i danni che causiamo
si possono vedere.

E penso che per risolvere il problema,

dovremo chiudere gli occhi
e aprire le orecchie.

Grazie.

(Applausi)