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Come costruire l'autostima -- e trasmetterla agli altri

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    Quando ero piccola,
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    c'era un libro
    sul tavolino del nostro salotto,
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    a pochi passi dalla porta d'ingresso.
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    Il salotto è la prima cosa che si vede.
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    Il nostro aveva un tappeto bianco
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    e un pezzo da collezione di mia madre.
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    Quella stanza rappresentava
    i sacrifici di generazioni,
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    di chi, per motivi di povertà
    o di politica,
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    non poteva permettersi
    pezzi da collezione
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    tanto meno una casa
    da famiglia di ceto medio.
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    Quella stanza doveva restare perfetta.
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    Ma avrei rischiato di incasinare
    quella stanza perfetta ogni giorno
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    pur di vedere quel libro.
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    Sulla copertina c'era una donna,
    Septima Clark.
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    Aveva un profilo perfetto
    e la faccia rivolta verso il cielo.
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    Aveva delle perfette treccine
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    che le scendevano ai lati della testa,
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    e orgoglio e saggezza
    si sprigionavano dalla sua pelle nera.
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    Septima Clark era
    un'attivista ed un'educatrice,
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    una donna da cui ho preso
    ispirazione per la mia carriera.
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    Ma più di tutte le parole che aveva detto,
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    quel singolo ritratto
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    era per me l'espressione
    della fiducia in sé stessi,
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    addirittura ancor prima
    di conoscere quella parola.
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    Potrebbe sembrare semplice,
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    ma l'importanza dell'autostima
    è qualcosa che si sottovaluta.
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    La trattiamo come qualcosa di piacevole
    invece di qualcosa di necessario.
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    Diamo valore al sapere e alle risorse
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    a prescindere da cosa riteniamo sia
    la capacità di avere autostima.
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    Ma ora abbiamo più conoscenza
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    e più risorse rispetto a tutti
    gli altri momenti della storia,
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    ma c'è ancora ingiustizia
    e le sfide continuano.
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    Se il sapere e le risorse fossero
    tutto ciò di cui abbiamo bisogno
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    non saremmo ancora qui.
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    L'autostima è una delle cose principali
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    che manca nell'equazione.
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    Sono ossessionata dall'autostima.
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    È stato il viaggio più
    importante della mia vita.
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    Un viaggio che, onestamente,
    sto ancora percorrendo.
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    L'autostima è la scintilla
    che serve per tutto ciò che segue.
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    È la differenza tra essere ispirati
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    e iniziare sul serio,
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    tra provare e fare finché non sarà finita.
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    L'autostima ci aiuta ad
    andare avanti anche quando falliamo.
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    Il nome del libro sul tavolino
    era "I dream a world"
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    e oggi sogno un mondo dove
    l'autostima rivoluzionaria
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    aiuti a rendere i sogni
    più ambiziosi realtà.
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    È esattamente il tipo di mondo
    che volevo creare nella mia classe
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    quando ero un'insegnante,
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    come il mondo di Willy Wonka,
    un mondo di pura immaginazione,
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    ma più erudito.
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    Tutti i miei studenti erano di colore.
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    Tutti erano cresciuti
    in situazioni a basso reddito.
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    Alcuni erano immigrati, altri disabili.
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    Ma tutti erano le ultime persone
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    ad essere invitate dal mondo
    ad avere autostima.
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    Ecco perché era importante
    che le mie lezioni si tenessero
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    dove i miei studenti potessero
    rafforzare i muscoli dell'autostima,
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    dove potessero imparare
    ad approcciarsi con la stima necessaria,
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    a riprogettare il mondo
    ad immagine dei propri sogni.
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    Dopo tutto, cosa sono le competenze
    accademiche senza la fiducia in sé stessi
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    per usarle e cambiare il mondo?!
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    Ora vi parlerò di due
    miei studenti, Jamal e Regina.
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    Ho cambiato i loro nomi,
    ma le storie sono le loro.
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    Jamal era brillante, ma distratto.
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    Si contorceva nella sua sedia
    quando lavorava da solo
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    e non stava fermo per più
    di tre o quattro minuti.
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    Gli studenti come Jamal
    possono sconcertare i nuovi insegnanti
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    perché non sono sicuri di come
    aiutare le persone giovani come lui.
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    Ho seguito un approccio diretto.
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    Ho negoziato con Jamal.
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    Se si fosse concentrato,
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    avrebbe potuto lavorare
    da ogni punto della classe,
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    da terra, dalla mia cattedra,
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    dall'interno del suo armadietto,
    che divenne poi il suo posto preferito.
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    A Jamal non piaceva scrivere,
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    non ha mai voluto leggere ad alta voce
    ciò che aveva scritto in classe.
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    Ma stavamo già facendo progressi.
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    Un giorno ho deciso di organizzare
    una finta elezione presidenziale del 2008
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    nella mia classe.
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    I ragazzi della terza dovevano
    informarsi e scrivere un comizio
  • 4:28 - 4:29
    per il candidato scelto:
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    Barack Obama,
    Hillary Clinton o John McCain.
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    I favoriti erano ovvi,
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    ma uno studente ha scelto John McCain.
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    Era Jamal.
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    Aveva finalmente deciso di leggere
    qualcosa ad alta voce in classe,
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    e come previsto, ci stupì
    con la sua intelligenza.
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    Proprio come il padre di Jamal,
    John McCain era un veterano,
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    e proprio come il padre lo aveva protetto,
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    Jamal pensava che John McCain
    avrebbe protetto l'intera nazione.
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    Io non lo avevo scelto come candidato,
    ma non importava,
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    perché l'intera classe
    era scoppiata in un applauso,
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    una standing ovation
    per il loro amico coraggioso
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    che aveva finalmente
    dimostrato la sua autostima
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    per la prima volta in quell'anno.
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    E poi c'è Regina.
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    Anche Regina era brillante, ma attiva.
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    Lei finiva inevitabilmente
    i suoi compiti in anticipo,
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    e poi si metteva
    a distrarre gli altri studenti.
  • 5:28 - 5:29
    (Risate)
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    Camminava, parlava,
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    passava i bigliettini che noi
    odiamo ma che loro amano.
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    Quanti ne avete passati anche voi.
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    (Risate)
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    Nonostante i miei ideali,
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    mi sono lasciata prendere dall'istinto,
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    preferendo la disciplina all'autostima.
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    Regina era un guasto nel mio sistema.
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    Una brava insegnante
    può correggere una mala condotta
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    rimanendo sempre un modello.
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    Ma un giorno in particolare
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    ho perso il controllo.
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    L'ho aggredita verbalmente,
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    e il mio approccio non comunicava a Regina
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    che ciò che faceva era una distrazione.
  • 6:08 - 6:13
    Il mio approccio comunicava a Regina
    che lei stessa era la distrazione.
  • 6:14 - 6:16
    Ho visto la luce spegnersi nei suoi occhi,
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    e quella luce emanava
    gioia nella nostra classe.
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    L'avevo spenta.
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    L'intera classe era diventata irritabile
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    e non ci siamo ripresi
    per il resto della giornata.
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    Penso spesso a quel giorno,
  • 6:31 - 6:35
    e ho letteralmente pregato
    di non aver provocato danni irreparabili,
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    perché da giovane ero come Regina,
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    e so che avrei potuto iniziare il processo
    di demolizione della sua autostima
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    per sempre.
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    La mancanza di autostima ci abbatte
  • 6:50 - 6:52
    e ci appesantisce,
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    portandoci in una raffica di "non posso"
    "non voglio" e cose impossibili.
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    Senza la fiducia in noi stessi,
    restiamo bloccati
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    e quando siamo bloccati,
    non possiamo nemmeno iniziare.
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    Invece di impantanarci
    in ciò che può ostacolarci
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    l'autostima ci invita
    a procedere con sicurezza.
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    Agiamo diversamente
    quando siamo sicuri di poter vincere
  • 7:14 - 7:17
    rispetto a quando speriamo di riuscirci.
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    Questo può essere un buon punto.
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    Se non si ha abbastanza autostima
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    potrebbe essere perché occorre
    ridefinire gli obiettivi.
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    Se si ha troppa autostima
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    potrebbe essere perché
    non si hanno i piedi per terra.
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    Non a tutti manca l'autostima.
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    È più semplice in questa società
    per alcune persone guadagnare autostima
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    perché si modellano
    al nostro archetipo di leadership.
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    Premiamo l'autostima di alcune persone
  • 7:43 - 7:46
    e la puniamo in altre,
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    e nel frattempo troppe persone
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    ogni singolo giorno vivono senza di essa.
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    Per alcuni di noi,
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    l'autostima è una scelta rivoluzionaria,
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    e potrebbe essere
    la nostra più grande vergogna
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    vedere le nostre migliori idee
    non realizzarsi
  • 8:03 - 8:06
    e i nostri più brillanti
    sogni non avverarsi,
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    tutto questo perché ci manca l'autostima.
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    Non è un rischio che voglio prendere.
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    Quindi, come decifriamo
    il codice dell'autostima?
  • 8:15 - 8:18
    Secondo me, servono almeno tre cose:
  • 8:18 - 8:22
    permesso, comunità e curiosità.
  • 8:23 - 8:25
    Il permesso fa nascere l'autostima.
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    La comunità la nutre.
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    La curiosità l'afferma.
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    Nell'istruzione, siamo soliti dire
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    che non si può essere
    ciò che non si può vedere.
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    Quando ero piccola,
    non riuscivo a mostrare autostima
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    finché qualcuno non me l'avesse mostrata.
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    La mia famiglia faceva tutto insieme,
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    anche le cose banali,
    come comprare una macchina.
  • 8:44 - 8:45
    Ed ogni volta che succedeva
  • 8:45 - 8:50
    guardavo i miei genitori
    mettere su la stessa esatta performance.
  • 8:50 - 8:51
    Entravamo nel concessionario
  • 8:51 - 8:54
    e mio padre si sedeva
  • 8:54 - 8:56
    mentre mia madre si guardava in giro.
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    Quando mia madre trovava
    la macchina che le piaceva,
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    andavano a parlare con il concessionario.
  • 9:01 - 9:05
    Inevitabilmente, ogni volta
    il venditore spostava la sua attenzione
  • 9:05 - 9:08
    e il suo corpo verso mio padre,
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    pensando che fosse lui
    ad avere in mano le redini
  • 9:10 - 9:12
    e dunque la trattativa.
  • 9:12 - 9:17
    "Reverendo Packnett" dicevano, "come
    possiamo venderle quest'automobile oggi?"
  • 9:18 - 9:22
    E mio padre rispondeva
    sempre allo stesso modo.
  • 9:22 - 9:27
    Indicava lentamente mia madre
  • 9:27 - 9:29
    e poi si rimetteva le mani sulle gambe.
  • 9:29 - 9:31
    Potrebbe essere stato uno shock
  • 9:31 - 9:34
    negoziare con una donna
    di colore negli anni '80,
  • 9:34 - 9:35
    ma qualunque cosa fosse
  • 9:35 - 9:38
    guardavo mia mamma
    lavorarsi quei rivenditori
  • 9:38 - 9:41
    fino a che sostanzialmente
    non le regalavano l'auto.
  • 9:41 - 9:42
    (Risate)
  • 9:42 - 9:44
    Non abbozzava mai un sorriso.
  • 9:45 - 9:47
    Non aveva mai paura di rinunciare.
  • 9:48 - 9:52
    So che mia mamma pensava
    solamente di trattare per un minivan,
  • 9:52 - 9:54
    ma quello che in realtà faceva
  • 9:54 - 9:59
    era darmi il permesso
    di abbattere le aspettative
  • 9:59 - 10:03
    e credere nelle mie capacità,
    non importa chi dubitasse di me.
  • 10:04 - 10:07
    L'autostima ha bisogno del permesso
  • 10:07 - 10:12
    e la comunità è il luogo più sicuro
    dove poter provare l'autostima.
  • 10:12 - 10:13
    Sono andata in Kenya quest'anno
  • 10:13 - 10:16
    per approfondire l'emancipazione femminile
    tra le donne Masai.
  • 10:16 - 10:18
    Ho incontrato un gruppo di giovani donne
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    chiamate "Squadra delle Leonesse".
  • 10:20 - 10:25
    Il primo gruppo di sole donne
    nella comunità ranger del Kenya.
  • 10:25 - 10:28
    Quelle otto coraggiose donne
    stavano facendo la storia
  • 10:28 - 10:29
    ed erano semplici adolescenti.
  • 10:29 - 10:34
    Ho chiesto a Purity,
    la ragazza più prolissa tra loro,
  • 10:34 - 10:36
    "Hai mai avuto paura?"
  • 10:36 - 10:40
    Vi giuro, voglio tatuarmi
    la sua risposta su tutto il corpo.
  • 10:40 - 10:43
    Lei ha detto: "Certo che ne ho,
  • 10:43 - 10:45
    ma ci sono le mie sorelle,
  • 10:45 - 10:48
    che mi ricordano che
    siamo meglio degli uomini
  • 10:48 - 10:50
    e che non falliremo."
  • 10:51 - 10:55
    L'autostima di Purity
    nel cacciare leoni e furfanti
  • 10:55 - 10:59
    non deriva dalla sua capacità fisica
    e nemmeno dalla sua fede.
  • 10:59 - 11:03
    La sua autostima deriva dalle sue sorelle,
  • 11:03 - 11:05
    dalla comunità.
  • 11:05 - 11:09
    Quello che lei ci insegna è
    che se io dovessi mai essere insicura,
  • 11:09 - 11:11
    ho bisogno che voi ci siate
  • 11:11 - 11:13
    per ridarmi speranza
  • 11:13 - 11:16
    e per ricostruire la mia sicurezza.
  • 11:16 - 11:20
    Nella comunità, si può trovare l'autostima
  • 11:20 - 11:24
    e la curiosità può affermarla.
  • 11:24 - 11:26
    Agli inizi della mia carriera,
    ho organizzato un evento
  • 11:26 - 11:28
    che non è andato come previsto.
  • 11:28 - 11:31
    Non è vero. Era terribile.
  • 11:31 - 11:34
    E quando ne abbiamo
    parlato con la mia manager,
  • 11:34 - 11:36
    sapevo che lei avrebbe fatto una lista
  • 11:36 - 11:39
    di tutti gli errori che avevo commesso
  • 11:39 - 11:40
    da quando ero nata.
  • 11:40 - 11:44
    Invece, mi ha fatto una domanda:
  • 11:44 - 11:46
    Qual era la tua intenzione?
  • 11:48 - 11:50
    Ero sorpresa ma sollevata.
  • 11:50 - 11:53
    Sapeva che mi stavo già dando la colpa
  • 11:53 - 11:58
    e quella domanda mi ha insegnato
    ad imparare dai miei stessi errori
  • 11:58 - 12:02
    invece di danneggiare
    la mia già fragile autostima.
  • 12:02 - 12:07
    La curiosità spinge le persone
    ad occuparsi della propria conoscenza.
  • 12:07 - 12:11
    Quel confronto mi ha aiutato
    ad affrontare il progetto successivo
  • 12:11 - 12:13
    con un'aspettativa di successo.
  • 12:15 - 12:18
    Permesso, comunità e curiosità:
  • 12:19 - 12:24
    queste sono le cose che servono
    per costruire l'autostima
  • 12:24 - 12:28
    di cui abbiamo estremamente bisogno
    per risolvere le nostre più grandi sfide
  • 12:28 - 12:30
    e per costruire il mondo che sogniamo.
  • 12:30 - 12:35
    Un mondo dove non ci sia disuguaglianza
    e dove la giustizia sia reale.
  • 12:35 - 12:39
    Un mondo dove si possa
    essere liberi dentro e fuori,
  • 12:39 - 12:43
    perché sappiamo che nessuno
    è libero finché non lo sono tutti.
  • 12:43 - 12:46
    Un mondo che non sia minacciato
    dall'autostima
  • 12:46 - 12:48
    quando si presenta come una donna
  • 12:48 - 12:49
    o con la pelle scura
  • 12:49 - 12:54
    o con qualsiasi altra cosa diversa
    dal nostro modello di leadership.
  • 12:54 - 12:56
    Un mondo che sa che quel tipo di autostima
  • 12:56 - 13:01
    è esattamente la chiave che serve
    per sbloccare il futuro che vogliamo.
  • 13:02 - 13:05
    Ho abbastanza fiducia
    nel credere che quel mondo
  • 13:05 - 13:07
    potrà davvero esistere,
  • 13:07 - 13:11
    e che siamo gli unici
    a poter fare in modo che accada.
  • 13:11 - 13:12
    Molte grazie.
  • 13:12 - 13:15
    (Applausi)
Title:
Come costruire l'autostima -- e trasmetterla agli altri
Speaker:
Brittany Packnett
Description:

"L'autostima è la scintilla necessaria per tutto ciò che segue" ha affermato l'attivista ed educatrice Brittany Packnett. Nel suo stimolante discorso, condivide tre modi per decifrare il codice dell'autostima -- e i suoi sogni per un mondo dove l'autostima rivoluzionaria può trasformare i nostri sogni più ambiziosi in realtà.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:30

Italian subtitles

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