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La forza per crederci, sempre | Roberto Andreoli | TEDxVarese

  • 0:11 - 0:15
    La storia di cui oggi vi voglio parlare
    è una storia di sport.
  • 0:16 - 0:20
    Ma non dello sport fatto di vittorie,
  • 0:20 - 0:24
    non dello sport fatto
    da chi è arrivato prima in classifica,
  • 0:24 - 0:29
    ma lo sport fatto e che genera positività
    e cose positive per gli altri.
  • 0:29 - 0:34
    Uno sport che probabilmente,
    poi giudicherete voi,
  • 0:34 - 0:38
    ci dà la forza per andare avanti,
    la forza per credere.
  • 0:40 - 0:47
    Io sono qua in questa foto e sto correndo,
    sì, perché mi piace correre.
  • 0:47 - 0:49
    Qua mi trovavo in Namibia
  • 0:49 - 0:51
    durante la prima tappa
    di un viaggio lunghissimo,
  • 0:52 - 0:57
    un viaggio fatto di 104 Km
    che poi sono diventati 106,
  • 0:57 - 1:00
    ne ho aggiunti due
    perché 104 erano troppo pochi.
  • 1:00 - 1:03
    No, ne aggiunti due
    perché il 6 è un numero importante
  • 1:03 - 1:05
    e il 6 è un numero
  • 1:05 - 1:10
    che ritornerà in più momenti
    lungo questa storia.
  • 1:10 - 1:14
    E qua sono io, sono io,
    alla fine di questi 106 chilometri
  • 1:14 - 1:18
    con tutti i concorrenti
  • 1:18 - 1:20
    che invece di correre,
  • 1:20 - 1:25
    e invece che essere preoccupati
    nell'arrivare primi o arrivare ultimi,
  • 1:25 - 1:30
    arrivavamo tutti insieme
    dopo questi 106 agognati chilometri.
  • 1:31 - 1:37
    Il viaggio e la difficoltà è iniziata
    già subito dai primi giorni.
  • 1:37 - 1:41
    Siamo atterrati a Windhoek,
    che è lì in alto, all'interno della mappa,
  • 1:41 - 1:46
    e dopo sei, sette ore di viaggio
    abbastanza difficoltose
  • 1:46 - 1:49
    siamo arrivati nel deserto del Namib,
    il deserto più vecchio del mondo.
  • 1:50 - 1:51
    Un deserto bellissimo,
  • 1:51 - 1:54
    un deserto con delle
    caratteristiche particolari,
  • 1:54 - 1:57
    per cui l'ho scelto
    per questo tipo di gara.
  • 1:58 - 2:01
    E qua un'altra casualità: il pettorale.
  • 2:01 - 2:03
    Il pettorale che mi è
    stato assegnato è il numero 6;
  • 2:03 - 2:06
    ancora, questo 6 che torna
    è un numero importante,
  • 2:06 - 2:08
    è un numero importante per me.
  • 2:10 - 2:16
    Questa è la prima tappa della gara:
    la prima tappa è una tappa notturna,
  • 2:16 - 2:19
    una tappa di 15 km, quindi molto semplice:
  • 2:19 - 2:24
    si fanno 15 chilometri, tutti noi
    li facciamo durante i nostri allenamenti,
  • 2:24 - 2:28
    però il deserto e in generale la corsa,
  • 2:28 - 2:30
    [è] un po' una metafora della vita:
  • 2:30 - 2:31
    voi iniziate a fare delle cose,
  • 2:32 - 2:35
    poi durante la vita
    succedono gli imprevisti.
  • 2:35 - 2:37
    E anche nella corsa
    succedono gli imprevisti:
  • 2:37 - 2:40
    però se vuoi portare a termine
    una sfida, una gara,
  • 2:40 - 2:44
    sia che sia col tempo,
    o sia che sia per fare qualcosa di bello,
  • 2:44 - 2:46
    devi comunque andare avanti
    e sapere reagire.
  • 2:46 - 2:49
    C'è sempre, la possibilità di reagire.
  • 2:49 - 2:53
    E io la prima difficoltà
    l'ho avuta dopo tre chilometri.
  • 2:55 - 2:57
    Ho freddo...
  • 2:58 - 3:01
    sta calando il sole...
  • 3:01 - 3:03
    guardate che bello...
  • 3:08 - 3:11
    Sono un po' emozionato...
  • 3:12 - 3:15
    non pensavo che fosse così bello...
  • 3:22 - 3:23
    grazie a tutti...
  • 3:24 - 3:26
    mi avete supportato...
  • 3:27 - 3:28
    ce la farò...
  • 3:28 - 3:30
    è faticosissima ma ce la faccio,
  • 3:31 - 3:32
    ok?
  • 3:37 - 3:38
    Io non mollo mai.
  • 3:40 - 3:44
    Esatto, non potevo mollare,
  • 3:44 - 3:47
    perché questa gara era associata
  • 3:47 - 3:50
    a un'iniziativa importante di fundraising,
  • 3:50 - 3:53
    un'iniziativa importante
    per aiutare dei bambini,
  • 3:53 - 3:54
    un'iniziativa importante
  • 3:54 - 3:59
    per raccogliere fondi
    per la lotta contro il neuroblastoma.
  • 3:59 - 4:03
    Il neuroblastoma è un tumore infantile,
  • 4:03 - 4:05
    che purtroppo affligge tantissimi bambini.
  • 4:05 - 4:07
    Io prima di questa esperienza
  • 4:07 - 4:10
    non ne conoscevo,
    fortunatamente, l'esistenza,
  • 4:10 - 4:14
    però purtroppo ce ne sono tanti, tanti,
    che anche in questo momento stanno male,
  • 4:14 - 4:17
    e quindi il mio obiettivo
    era fare questi 106 km
  • 4:17 - 4:21
    raccogliendo fondi per dare
    una speranza a questi bambini.
  • 4:21 - 4:24
    E quando si corre nel deserto
    - è complesso, correre nel deserto,
  • 4:24 - 4:28
    perché c'è la sabbia,
    fa caldo, molto caldo.
  • 4:28 - 4:35
    Nel deserto del Namib, a dicembre,
    alta stagione, si corre con 61 gradi!
  • 4:35 - 4:36
    È vero che correre a 61 gradi
  • 4:36 - 4:38
    non è come correre a 61 gradi
  • 4:38 - 4:40
    con quel certo livello
    di umidità che abbiamo noi,
  • 4:40 - 4:42
    però sono sempre 61 gradi, no?
  • 4:42 - 4:45
    Durante la tappa maratona di 42 km
  • 4:45 - 4:48
    che è durata, per quanto
    mi riguarda, 7 ore di corsa,
  • 4:48 - 4:52
    ho avuto diversi problemi alle braccia,
    di bruciature, escoriazioni.
  • 4:52 - 4:53
    Ma andava bene così.
  • 4:53 - 4:57
    Perché? Perché dovevamo
    portare avanti la nostra gara.
  • 4:57 - 5:00
    Quando si corre si è soli, o quasi.
  • 5:00 - 5:04
    Questo era all'inizio della seconda tappa,
    quella un po' più lunga, di 21 Km,
  • 5:04 - 5:06
    quindi nulla di drammatico
  • 5:06 - 5:12
    però era una tappa bella, una tappa
    che ha cominciato a farmi pensare,
  • 5:12 - 5:16
    una tappa che ha cominciato a svelare
    anche la secchezza del terreno
  • 5:16 - 5:19
    e il calore che c'è in un deserto.
  • 5:20 - 5:23
    Il deserto comincia,
    e mi ha insegnato tantissimo.
  • 5:23 - 5:27
    Mi ha insegnato che noi,
    molto spesso, per essere...
  • 5:29 - 5:32
    ci sentiamo anche,
    durante tutte le nostre giornate,
  • 5:32 - 5:36
    durante tutte le nostre
    attività lavorative, degli invincibili.
  • 5:36 - 5:38
    Ci sentiamo invincibili,
    ci sentiamo potentissimi,
  • 5:38 - 5:40
    [il deserto merita rispetto
    e insegna molte cose]
  • 5:40 - 5:44
    Però, purtroppo, nel deserto
    ci si accorge che sei un puntino
  • 5:44 - 5:46
    e un puntino, magari, dove attorno a te -
  • 5:46 - 5:49
    io ho corso con 15-20 km
    dove non c'era nulla,
  • 5:49 - 5:53
    e quando corri a 15-20 km
    dove attorno a te non c'è nulla,
  • 5:53 - 5:54
    ti rendi conto quanto siamo piccoli.
  • 5:54 - 5:57
    E ti insegna anche
    che le cose belle della vita
  • 5:57 - 6:01
    non sono solo il cellulare, o il vestito
    all'ultima moda, assolutamente.
  • 6:01 - 6:05
    Molti ragazzi, per essere contenti
    devono avere il cellulare all'ultima moda.
  • 6:05 - 6:10
    E lì ho imparato tante cose da un ragazzo
    che guidava un autobus, un pulmino,
  • 6:10 - 6:14
    e a un certo punto, in mezzo al deserto,
    una sera che andavamo a mangiare,
  • 6:14 - 6:18
    si è fermato, scende dal pulmino,
    ci lascia in mezzo a questo deserto,
  • 6:18 - 6:21
    scende e va a prendere
    una foglia da un cespuglio.
  • 6:21 - 6:25
    Ce la porta, questa foglia, e ci dice:
    'annusate, annusate questa foglia'
  • 6:25 - 6:27
    E questa foglia era una foglia di salvia.
  • 6:27 - 6:31
    Lui era contento perché 'con la salvia,
    non so se lo sapete, profuma,
  • 6:31 - 6:34
    e non so se lo sapete che con la salvia
    io posso fare da mangiare.
  • 6:34 - 6:38
    E non so se lo sapete, ma con la salvia
    io faccio anche le medicine.'
  • 6:38 - 6:39
    Lui era contento per la salvia.
  • 6:39 - 6:43
    Ora, non dobbiamo essere contenti
    probabilmente solo per la salvia,
  • 6:43 - 6:46
    è giusto essere contenti
    di tante altre cose,
  • 6:46 - 6:50
    ma è importante anche a volte
    valutare bene quanto siamo fortunati noi.
  • 6:50 - 6:54
    Il deserto della Namibia
    è il deserto che io ho scelto, perchè?
  • 6:54 - 6:56
    Perché all'interno
    del deserto della Namibia
  • 6:56 - 6:58
    esiste la duna più alta
    del mondo, più di 300 metri.
  • 6:58 - 6:59
    E quando sei là,
  • 6:59 - 7:02
    noi l'abbiamo fatta di corsa,
    o quasi di corsa,
  • 7:02 - 7:04
    lo vedete lì sulla punta,
  • 7:04 - 7:06
    la bandierina, che poi
    si scendeva dall'altra parte:
  • 7:06 - 7:08
    è come se toccasse il cielo, perché?
  • 7:08 - 7:11
    Perché nel deserto non esistono nuvole,
  • 7:11 - 7:14
    e quindi quando sei là in alto
    è una cosa incredibile.
  • 7:14 - 7:18
    Salire sulla duna non è semplice:
    io correvo poco, anzi camminavo molto.
  • 7:18 - 7:24
    E quando sono arrivato
    sulla punta della duna
  • 7:24 - 7:27
    ero ormai al chilometro 100,
    mancavano solo sei chilometri.
  • 7:28 - 7:30
    Siamo ormai al chilometro 100,
  • 7:30 - 7:35
    che corrisponde anche alla duna
    più alta del mondo, qua in Namibia,
  • 7:35 - 7:36
    e ce l'ho fatta.
  • 7:37 - 7:38
    Adesso....
  • 7:43 - 7:44
    Scusate.
  • 7:44 - 7:49
    Mancano... gli ultimi 4 Km,
    ma ne faccio altri 2.
  • 7:51 - 7:55
    Il progetto sta andando bene,
    e sono contento.
  • 7:56 - 7:59
    E niente, grazie a tutti
    che mi state dando forza.
  • 7:59 - 8:03
    E via, adesso mi butto e ciao.
  • 8:05 - 8:06
    - Vado?
    - Vai!
  • 8:06 - 8:08
    - Vediamo di non cadere!
  • 8:12 - 8:16
    [Ciò che rende bello il deserto
    è che da qualche parte nasconde un pozzo.
  • 8:16 - 8:17
    cit. Il piccolo Principe]
  • 8:17 - 8:21
    E io nel deserto ho trovato,
    anche qua una citazione,
  • 8:21 - 8:24
    anche stamattina si parlava
    de 'Il piccolo principe' e del mio pozzo
  • 8:24 - 8:27
    e ho trovato tante persone
    che con me hanno condiviso,
  • 8:27 - 8:28
    se non altro le 26 persone,
  • 8:28 - 8:31
    perché è una gara molto...
    con tanti contendenti, no?
  • 8:31 - 8:35
    26, erano 26... le 26 persone
    che hanno corso con me,
  • 8:35 - 8:38
    alla fine gli ultimi due chilometri
    potevano anche non farli,
  • 8:38 - 8:40
    perché la sfida era di 104,
  • 8:40 - 8:43
    [ma] hanno corso, e all'arrivo
    si è realizzata una magia incredibile.
  • 8:49 - 8:52
    Come vedete erano tutti molto agili,
    durante la partenza,
  • 8:52 - 8:55
    perché le gambe erano un po' rigide.
  • 8:58 - 8:59
    E quindi questi siamo noi,
  • 8:59 - 9:01
    perché l'organizzazione
    che cosa aveva fatto?
  • 9:01 - 9:04
    A un chilometro di distanza dalla riva
    aveva messo quella bandierina
  • 9:04 - 9:08
    per darmi la possibilità di arrivare,
    finire la gara ufficiale,
  • 9:08 - 9:10
    poi tornare indietro,
    fare l'altro chilometro,
  • 9:10 - 9:12
    poi ritornare indietro per arrivare a 106.
  • 9:13 - 9:16
    Perché? Perché il progetto
    aveva l'obiettivo, appunto,
  • 9:16 - 9:19
    di arrivare a questi n chilometri
  • 9:19 - 9:26
    ed avere all'interno il numero 6,
    un numero sempre importante e ricorrente.
  • 9:26 - 9:29
    La cosa interessante
    è che noi siamo arrivati alla fine
  • 9:29 - 9:33
    e la raccolta fondi è terminata
  • 9:33 - 9:38
    e ha raggiunto il suo obiettivo
    il 20 dicembre del 2016,
  • 9:38 - 9:43
    che se voi prendete le cifre
    sono esattamente le cifre che fanno 106 km
  • 9:43 - 9:46
    oppure 106 x 2 = 212,
  • 9:49 - 9:51
    Ma io non ero così,
  • 9:51 - 9:54
    quindi non è che - c'è speranza
    per tutti eh, non vi preoccupate:
  • 9:54 - 9:55
    potete correre anche voi.
  • 9:55 - 9:58
    Io ero così, forse anche
    un po di più, avevo 40 chili in più,
  • 10:00 - 10:02
    non ero molto sportivo,
  • 10:03 - 10:06
    fumavo - a volte capita,
    alla gente, di fumare,
  • 10:07 - 10:12
    e sicuramente facevo 100 metri
    e facevo già fatica.
  • 10:14 - 10:16
    Non ero solo.
  • 10:18 - 10:20
    Scusate.
  • 10:20 - 10:24
    (Applausi)
  • 10:36 - 10:38
    Oltre ad avere una moglie,
    che basta e avanza,
  • 10:38 - 10:40
    avevo due figli:
  • 10:40 - 10:43
    uno un po più grande, Riccardo,
    che ormai ha 17 anni;
  • 10:43 - 10:45
    e l'altro, Pietro, che aveva 6 anni.
  • 10:45 - 10:47
    E Pietro e Riccardo,
  • 10:47 - 10:50
    qua durante il giorno di scuola,
    quindi tre anni di differenza,
  • 10:50 - 10:52
    questo è il primo giorno di scuola.
  • 10:54 - 10:58
    Riccardo doveva andare in quarta
    e Pietro in prima elementare,
  • 10:58 - 10:59
    quindi grandi.
  • 10:59 - 11:02
    Non so perché Riccardo
    facesse pollice in su
  • 11:02 - 11:03
    e Pietro pollice giù;
  • 11:03 - 11:05
    evidentemente aveva già capito,
    la situazione...
  • 11:05 - 11:08
    [Ma ... la vita ... a volte ...
    ci riserva delle prove insaspettate]
  • 11:08 - 11:11
    Però purtroppo la vita a volte
    ci riserva le cose le dure, della vita -
  • 11:12 - 11:17
    cioè è un po' come la corsa,
    quello che vi dicevo prima:
  • 11:17 - 11:21
    alla fine, la fatica -
    a volte devi sapere reagire.
  • 11:21 - 11:23
    E questo è quello che è successo.
  • 11:23 - 11:25
    Questa è un emorragia cerebrale.
  • 11:28 - 11:31
    Questa è la fotografia
    di un'emorragia cerebrale.
  • 11:31 - 11:34
    Purtroppo, Pietro ha avuto
    un'emorragia cerebrale
  • 11:34 - 11:36
    durante - a novembre,
    durante i primi giorni di scuola,
  • 11:36 - 11:39
    e questa emorragia cerebrale
    è stata causata
  • 11:39 - 11:42
    da una malformazione artero-venosa
    che non conoscevamo,
  • 11:42 - 11:44
    durante la nascita.
  • 11:44 - 11:47
    E ha lottato, ha lottato duramente.
  • 11:47 - 11:50
    Questa è l'ultima volta
    che lo vedo sorridere.
  • 11:57 - 12:02
    Quando sembrava che tutto andasse bene,
  • 12:02 - 12:08
    il 18 febbraio del 2010
    purtroppo ci hanno chiamato
  • 12:08 - 12:11
    e ha avuto un infarto,
    perché era troppo stanco.
  • 12:13 - 12:18
    E quindi la gara si chiama Taran 106.
  • 12:18 - 12:20
    Pietro - avete capito, il numero sei.
  • 12:24 - 12:25
    Chiaramente,
  • 12:28 - 12:33
    non voglio dare un'impressione brutta,
    ma in questi momenti...
  • 12:33 - 12:37
    [il sole risorge sulle nostre vite,
    anche quando non riusciamo a vederlo]
  • 12:37 - 12:40
    non bisogna abbattersi, ma bisogna -
  • 12:40 - 12:47
    (Applausi)
  • 12:47 - 12:51
    Ma bisogna continuare,
  • 12:51 - 12:54
    per dare comunque
    la forza a chi è rimasto,
  • 12:54 - 12:57
    perché ricordatevi che i problemi
    sono sempre di chi rimangono...
  • 12:58 - 13:00
    e a Riccardo continuare
    ad andare avanti nella vita
  • 13:01 - 13:03
    e dare la possibilità
    agli altri due che sono arrivati:
  • 13:03 - 13:04
    è arrivata Emma,
  • 13:04 - 13:07
    Emma è arrivata il 29 giugno, San Pietro,
  • 13:08 - 13:12
    e successivamente è arrivato Michele,
    18 mesi dopo, quindi ci sono loro.
  • 13:12 - 13:16
    Bisogna assolutamente essere positivi
    e anch'io non potevo abbattermi.
  • 13:16 - 13:19
    E quindi, assolutamente,
    ho dovuto fare che cosa?
  • 13:19 - 13:23
    Riuscire a crearmi,
    o migliorare, la mia vita,
  • 13:23 - 13:24
    a migliorare la mia forma
  • 13:24 - 13:27
    non solo dal punto di vista,
    diciamo così, visivo,
  • 13:27 - 13:29
    ma soprattutto dal punto di vista fisico
  • 13:29 - 13:31
    per poter dare la forza alle persone.
  • 13:32 - 13:34
    E per essere io, più forte.
  • 13:34 - 13:36
    E quindi ho cominciato a correre:
  • 13:36 - 13:39
    la prima immagine che vedete a sinistra
  • 13:39 - 13:43
    è la mia prima mezza maratona
    all'interno dell'arena di Milano,
  • 13:43 - 13:45
    e poi un'altra arena, un anno dopo,
  • 13:45 - 13:47
    la prima maratona
    all'arena di Verona, bellissima.
  • 13:47 - 13:51
    E fino ad arrivare a questa gara.
  • 13:51 - 13:54
    Fino ad arrivare, appunto,
    al deserto della Namibia,
  • 13:54 - 13:56
    dove, appunto, questi 106 chilometri
  • 13:56 - 13:59
    mi hanno portato a vincere questa medaglia
  • 13:59 - 14:02
    ma ad aiutare tantissimi bambini
    che avevano bisogno.
  • 14:02 - 14:04
    E vedete lì la maglietta,
  • 14:04 - 14:06
    quello è il simbolo,
    io ce l'ho tatuato addosso,
  • 14:06 - 14:07
    Ed è...
  • 14:07 - 14:08
    sono io e sono Pietro:
  • 14:08 - 14:13
    è per quello che volevo raccogliere
    21.200 euro, che è 212x2,
  • 14:13 - 14:16
    perché io non ho corso da solo
    all'interno del deserto
  • 14:16 - 14:19
    e continuerò a non correre da solo.
  • 14:19 - 14:20
    Quest'anno a novembre
  • 14:20 - 14:25
    andrò nel deserto dell'Oman,
    e i chilometri saranno 165,
  • 14:25 - 14:28
    quindi anche qua ci sono
    delle combinazioni di tanti 6.
  • 14:28 - 14:32
    165 chilometri
    totalmente in autosufficienza,
  • 14:32 - 14:34
    quindi mi daranno solo l'acqua,
  • 14:34 - 14:37
    vediamo e speriamo
    di arrivare fino alla fine.
  • 14:37 - 14:40
    Il deserto è diverso,
    ma l'obiettivo è sempre il medesimo,
  • 14:40 - 14:43
    cioè riuscire a raccogliere i soldi
  • 14:43 - 14:46
    per aiutare dei bambini,
    e aiutarli a farli stare meglio.
  • 14:46 - 14:49
    Il messaggio quindi che vi dò oggi
    è un messaggio importante:
  • 14:50 - 14:54
    qualsiasi siano le difficoltà
    che noi possiamo avere,
  • 14:54 - 14:56
    grandi o piccole che siano,
  • 14:56 - 14:57
    c'è sempre una speranza per tutti
  • 14:57 - 15:00
    per fare grandissime cose
    e per andare avanti,
  • 15:01 - 15:03
    Perché la vita è un po'
    come una rotella, no?
  • 15:04 - 15:07
    (Applausi)
  • 15:09 - 15:12
    [Ognuno di noi
  • 15:12 - 15:15
    può indossare un paio di scarpe
    e cominciare a correre.
  • 15:15 - 15:18
    Ognuno di noi può porsi
    i propri obiettivi,
  • 15:18 - 15:20
    piccoli o grandi che siano,
  • 15:20 - 15:22
    e tentare di raggiungerli.
  • 15:22 - 15:25
    Io ci ho provato, ed è così
    che sono arrivato al deserto.]
  • 15:26 - 15:28
    (Applausi)
  • 15:32 - 15:33
    [Grazie.]
  • 15:33 - 15:34
    Io, oggi noi siamo qua,
  • 15:34 - 15:39
    ed oggi è il 17/6 del 2017.
  • 15:39 - 15:43
    3 volte 6, vedete voi
    come volete interpretarlo.
  • 15:43 - 15:45
    Grazie a tutti.
  • 15:45 - 15:50
    (Applausi)
Title:
La forza per crederci, sempre | Roberto Andreoli | TEDxVarese
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

La storia di Roberto Andreoli parla di sport e di vita. Roberto non è solamente un manager di esperienza, ma soprattutto un padre con la grande passione per la corsa. Ed è con la corsa che ha deciso di aiutare tanti bambini che stanno soffrendo. Nel 2016 ha corso 106 km nel deserto della Namibia per un’iniziativa chiamata #Run106Pietro, mentre nel 2017 ha deciso di intraprendere una gara durissima in Oman di 165 km in autosufficienza. Il suo nuovo progetto si chiama #desert4KIDS.

Il 6 è un numero particolare, per lui.

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
15:57

Italian subtitles

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