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L'ingresso dell'aldilà:
le necropoli di Cerveteri e Tarquinia.
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Dall'VIII al V secolo a.C.
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prima dell'ascesa dell'impero romano
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gli Etruschi prosperarono
nella penisola italiana.
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Cerveteri e Tarquinia conservano
i resti delle loro necropoli
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La caratteristica fondamentale
di queste tombe
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sono i meravigliosi affreschi
alle pareti.
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Questi affreschi rappresentano
un rituale funebre di circa 2500 anni fa.
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Sono rappresentati degli uomini nudi
che sembrano lottare
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secondo un rituale sacro
dedicato al defunto.
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Qui un prigioniero viene morso
da un animale selvatico.
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Grazie al sacrificio cruento
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l'anima del defunto può incamminarsi
verso l'aldilà
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attraverso la porta rossa
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dipinta sul fondo della tomba.
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L'economia etrusca era forte
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e si basava sull'esportazione
di minerali preziosi
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come il ferro, commerciato
con la Grecia e col nord Africa.
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Molte delle tombe di Cerveteri
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contengono mobili
usati nella vita quotidiana.
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Gli Etruschi credevano che la vita
nell'aldilà
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fosse molto simile alla vita
in questo mondo.
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Tutti i membri della famiglia
prendevano parte ai banchetti,
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che sono spesso rappresentati
dagli affreschi funerari.
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Sia gli uomini che le donne partecipavano
ai banchetti
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mostrando come gli Etruschi
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avessero una migliore considerazione
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della parità fra uomini e donne.
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Tuttavia la loro prosperità
richiamò delle attenzioni indesiderate.
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I popoli limitrofi si opposero
agli Etruschi con la guerra.
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La vicina Roma
aprì le ostilità.
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I timori degli Etruschi sono raffigurati
sulle pareti delle loro tombe.
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Demoni spaventosi si affacciano
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dalle pareti delle tombe;
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figure raccapriccianti
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sono rappresentate con la pelle nera,
occhi e bocca rosso-sangue.
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Col passare del tempo
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questi demoni sono rappresentati
in un numero crescente di tombe.
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I demoni sono sempre raffigurati
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ai lati della porta
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che conduce all'aldilà.
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A partire dal I secolo a.C.
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l'Etruria venne completamente sottomessa
dai Romani.
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Queste necropoli sono tutto ciò
che ancora può raccontarci
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la storia degli Etruschi,
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ancora in buona parte sconosciuta.
