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-Verso i 22/23 anni ho iniziato
a studiare teatro
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e circa 2-3 anni dopo, in un
esercizio di improvvisazione,
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sono salito sul palco
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ho improvvisato l'ultimo giorno
della mia vita.
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Quando sono arrivato alla fine
di questo esercizio
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capendo che sopraggiungeva "la mia fine"
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la fine della mia vita
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mi è venuto un dubbio, e ho pensato
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"Sto morendo, ma non so ancora
davvero chi sono"
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E questo, ovviamente, è avvenuto
sul palco
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E quando sono sceso dal palco
una mia compagna di teatro mi ha detto:
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"Perché hai detto quelle cose?"
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Le ho detto: "perché è quello che
sento davvero...
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io ho dei dubbi sulla mia identità"
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Mi ha detto: "è stato bellissimo"
e "devi andare a cercare"
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-Nel 2007, quando capitai su un
episodio di 'Televisión por la Identidad"
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era l'episodio di Juan
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mi ha colpito, è stato come un
pugno in faccia quell'episodio
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Ero con la mia ragazza del tempo,
ed è stato duro
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Allora è stata lei a convincermi
ad andare da 'Abuelas'
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Magari si pensa "sì, ci andrò un giorno"
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ma è qualcosa che devi fare ora.
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-Il dolore non si può evitare nella vità
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Ci sono sempre cose dolorose
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ma...
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il processo di riconoscimento di sé stessi
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è...
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è un po' come trovare sé stessi.
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Il fatto di passare da essere ricercata
a cercare
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un po' è vero che...
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le cose non succedono a caso.
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Quando mia nonna è morta
l'anno scorso
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è come una staffetta
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Pensi "bene, ora lei non c'è più
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ora devo essere io a farlo"
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E quindi è anche giusto che chi è
in questa situazione e non lo sa
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non è obbligatorio stare
da una parte o dall'altra
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ma è giusto sapere
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è importante per i tuoi figli,
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è importante per te.
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Vuol dire avere la sicurezza di
sapere chi sei.