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I vantaggi di una bella dormita - Shai Marcu

  • 0:07 - 0:13
    Sono le 4 del mattino,
    e tra otto ore c'è il test,
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    e poi un saggio al piano.
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    Avete studiato e suonato per giorni,
    ma ancora non vi sentite pronti.
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    Cosa si può fare?
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    Potreste bere un'altra tazza di caffè,
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    e passare le prossime ore
    a sgobbare e a esercitarvi,
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    ma che ci crediate o no,
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    fareste meglio a chiudere i libri,
    mettere via gli spartiti,
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    e andare a dormire.
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    Passiamo quasi un terzo della vita
    a dormire,
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    ma, incredibilmente, molti di noi
    prestano poca attenzione al sonno.
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    Questa noncuranza è il risultato
    di un grandissimo equivoco.
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    Dormire non è una perdita di tempo,
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    o un modo per riposare
    dopo aver svolto le attività importanti.
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    Al contrario, è un'attività fondamentale,
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    durante la quale il nostro corpo
    riequilibra e regola il suo sistema vitale,
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    che influisce sulla respirazione
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    e regola tutto, dalla circolazione
    alla crescita alle difese immunitarie.
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    Fantastico, ma possiamo
    occuparcene dopo il test, no?
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    Be', no.
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    Pare che il sonno sia anche
    fondamentale per il cervello,
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    dato che un quinto del sangue che
    ci circola in corpo
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    viene diretto verso il cervello quando
    ci appisoliamo.
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    E ciò che succede nel cervello
    mentre dormiamo
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    è un'attivissima fase
    di ristrutturazione
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    fondamentale per la nostra memoria.
  • 1:29 - 1:30
    A prima vista,
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    la nostra capacità di ricordare
    non sembra molto notevole.
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    Lo psicologo del XIX secolo
    Herman Ebbinghaus
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    dimostrò che di norma dimentichiamo
    il 40% delle informazioni nuove
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    nell'arco di venti minuti,
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    un fenomeno noto come
    curva dell'oblio.
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    Ma la perdita si può prevenire
    tramite il consolidamento mnemonico,
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    il processo con cui le informazioni
    vengono trasferite
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    dalla volatile memoria a breve termine
    a quella più duratura a lungo termine.
  • 1:59 - 2:03
    Tale consolidamento avviene grazie
    ad un'importante parte del cervello,
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    nota come ippocampo.
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    Il suo ruolo nella formazione della
    memoria a lungo termine
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    fu dimostrato negli anni '50
    da Brenda Milner
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    durante le sue ricerche
    con il paziente H.M.
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    Dopo avergli asportato l'ippocampo
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    la capacità di H.M. di creare nuovi ricordi
    a breve termine rimase danneggiata
  • 2:21 - 2:26
    ma era capace di apprendere
    compiti fisici attraverso la ripetizione.
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    A causa della rimozione dell'ippocampo,
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    fu danneggiata anche la capacità di H.M.
    di formare ricordi a lungo termine.
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    Il suo caso dimostrò,
    tra l'altro,
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    che l'ippocampo
    è specificamente coinvolto
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    nel consolidamento della memoria
    dichiarativa a lungo termine,
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    cioè le idee e i concetti
    che dovete ricordare per il test,
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    piuttosto che nelle memoria procedurale,
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    cioè i movimenti delle dita che dovete
    padroneggiare per il concerto.
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    Le scoperte della Milner, con il lavoro
    di Eric Kandel negli anni '90,
  • 2:55 - 3:01
    hanno fornito il modello vigente di come
    funziona il processo di consolidamento.
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    I dati sensoriali all'inizio
    vengono trascritti
  • 3:03 - 3:07
    e temporaneamente registrati come
    memoria a breve termine dai neuroni.
  • 3:07 - 3:10
    Poi viaggiano fino all'ippocampo,
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    che rinforza e potenzia i neuroni
    di quell'area corticale.
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    Grazie al fenomeno della
    neuroplasticità,
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    si formano nuovi collegamenti sinattici,
    che creano nuovi legami tra i neuroni,
  • 3:20 - 3:22
    e rinforzano la rete neuronale
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    dove le informazioni torneranno
    sotto forma di memoria a lungo termine.
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    Allora perché ricordiamo alcune cose
    e altre no?
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    Be', ci sono vari modi per influenzare
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    l'estensione e l'efficacia
    della memoria.
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    Ad esempio, i ricordi formati nei momenti
    in cui i sentimenti sono amplificati,
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    o di stress,
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    saranno registrati meglio grazie
    al legame tra ippocampo ed emozioni.
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    Uno dei fattori che contribuiscono di più
    al consolidamento dei ricordi è:
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    avete indovinato,
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    un bel sonnellino.
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    Il sonno si divide in quattro fasi,
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    le più profonde sono note
    come terzo stadio
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    e REM.
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    Elettroencefalogrammi condotti
    durante queste fasi
  • 4:02 - 4:04
    mostrano impulsi elettrici
  • 4:04 - 4:10
    verificarsi tra il tronco cerebrale,
    l'ippocampo, il talamo e la corteccia,
  • 4:10 - 4:14
    che funziona da stazione di ricambio
    nella formazione dei ricordi.
  • 4:14 - 4:17
    Si è dimostrato che le diverse fasi
    del sonno servono a consolidare
  • 4:17 - 4:19
    diversi tipi di ricordi.
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    Durante le fasi non-REM,
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    la memoria dichiarativa viene codificata
    in un magazzino temporaneo
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    nella parte anteriore dell'ippocampo.
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    Attraverso un dialogo continuo
    tra la corteccia e l'ippocampo,
  • 4:33 - 4:35
    viene riattivata ripetutamente,
  • 4:35 - 4:41
    con una graduale redistribuzione
    nel magazzino a lungo termine
    della corteccia.
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    La fase REM, d'altro canto, più simile
    all'attività del cervello da sveglio,
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    è associata al consolidamento
    della memoria procedurale.
  • 4:48 - 4:50
    Perciò stando agli studi,
  • 4:50 - 4:54
    andare a dormire tre ore dopo aver
    memorizzato le formule
  • 4:54 - 4:59
    e un'ora dopo esservi esercitati
    con le scale, sarebbe l'ideale.
  • 4:59 - 5:01
    Perciò speriamo che possiate capire
    che lesinare sul sonno
  • 5:01 - 5:03
    non solo vi danneggia la salute
    a lungo andare,
  • 5:03 - 5:05
    ma rende davvero meno probabile
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    che conserviate tutta la conoscenza e
    la pratica della notte precedente,
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    il tutto a confermare il detto
    "Dormici su."
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    Quando pensiamo a tutte
    le ristrutturazioni interne
  • 5:16 - 5:19
    e alla formazione di nuove connessioni
    che accadono mentre sonnecchiamo,
  • 5:19 - 5:21
    potremmo perfino dire
    che una bella dormita
  • 5:21 - 5:25
    ci farà svegliare ogni mattina
    con un cervello nuovo e migliore,
  • 5:25 - 5:28
    pronto ad affrontare tutte le sfide.
Title:
I vantaggi di una bella dormita - Shai Marcu
Speaker:
Shai Marcu
Description:

Lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/the-benefits-of-a-good-night-s-sleep-shai-marcu

Sono le quattro del mattino, e tra otto ore c'è il test. Avete studiato per giorni, ma non vi sentite pronti. Bevete un'altra tazza di caffè e passate le prossime ore a sgobbare, o andate a dormire? Shai Marcu è della seconda opinione, e ci mostra come il sonno ristrutturi il cervello in modo fondamentale per il funzionamento della memoria.

Lezione di Shai Marcu, animazione di Javier Saldeña.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:45

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