La felicità è dentro di te | Gen Kelsang Nyema | TEDxGreenville

Gen Kelsang Nyema, sacerdotessa buddista, dice che il dono della felicità risiede nei nostri cuori e nelle nostre menti. Non possiamo mettere la nostra felicità alla mercé di altre persone e delle circostanze. Se vogliamo essere felici dobbiamo "smettere di esternalizzare la nostra felicità ad altre persone" e coltivare la fonte della pace interiore.

Bene, amici. Salve.

(Pubblico) Buongiorno.

Voglio iniziare con qualche domanda.

So che molti altri presentatori

vi hanno già fatto domande,

e che erano domande piuttosto difficili.

Ma quelle che vi farò io

sono molto, molto semplici.

Prometto che sarete
in grado di rispondere.

Bene, siete pronti?
Per la prima?

OK.

La prima domanda è --

non dovete rispondere ad alta voce:

State avendo una buona giornata?

Ok, avete la vostra risposta?

Bene.

La seconda domanda per voi è:

perché?

Se state avendo una buona giornata,

perché state avendo una buona giornata?

O se state avendo una cattiva giornata,

perché state avendo una cattiva giornata?

Ho un'altra domanda per voi.

Questa dovrebbe essere
la più facile di tutte.

L'ultima domanda è:

domani

preferireste avere una buona giornata

o preferireste avere una cattiva giornata?

Avete la vostra risposta?

E dopodomani?

E domenica?

Vediamo. Sì, è giusto.

Domani è sabato. Domenica.

E lunedì?

Preferireste avere una giornata buona
o una cattiva

lunedì?

Martedì?

Mercoledì? Giovedì? Venerdì?

A quest'ora settimana prossima?

Una giornata buona o una cattiva?

Quest'ultima domanda,

come dicevo, è probabilmente
la più facile

a cui rispondere,

perché sappiamo
qual è la risposta, giusto?

Vogliamo una buona giornata,

tutti i giorni.

Qualcuno in sala ha risposto:

"Sì, lunedì voglio avere
una cattiva giornata"?

Certo che no.

Tutti vogliamo avere una buona giornata
tutti i giorni.

Questo è parlare proprio
del tipo di felicità

che tutti desideriamo

nel profondo dei nostri cuori.

Abbiamo una buona giornata
quando siamo felici,

e vogliamo essere felici tutti i giorni.

Non c'è mai giorno

in cui non vogliamo essere felici.

Ma che abbiamo o mdeno giornate buone
o giornate cattive

dipende da come abbiamo risposto

alla seconda domanda.

Ricordate la seconda domanda?

Qual era la seconda domanda?

"Perché?"

Perché sto avendo una buona giornata?

Perché sto avendo una cattiva giornata?

Il mio maestro dice una cosa

-- il suo nome è Geshe Kelsang Gyatso --

dice:

"La maggior parte del tempo

la nostra mente è come

un palloncino nel vento,

trascinato di qua e di là

da circostanze esterne."

Avete presente la sensazione?

Dice che quando le cose vanno bene,

quando vanno a nostro favore,

siamo felici.

Ma se qualcosa va male,

ad esempio, dice:

"Se siamo costretti a lavorare
con un collega che non ci piace",

ma sono certa che nessuno di voi ha
un collega che non gli piace, vero?

(Risate)

Dice: se siamo costretti a lavorare
con qualcuno che non ci piace,

o se qualcosa non va nel verso giusto,

la nostra felicità svanisce.

Finché la risposta alla domanda

"Perché è una buona giornata?",
o "Perché è una brutta giornata?"

perché è una domanda
che la gente ci fa,

magari quando tornerete a casa oggi

qualcuno chiederà:
"Allora com'era 'sta TED Conference?

Hai avuto una buona giornata?"

e noi diremo: "Sì,

c'era questa signora che ha parlato

di come dobbiamo essere compassionevoli
nei confronti degli ex-detenuti,

e questo artista che si è esibito in un
beat-box strepitoso solo con la bocca,

e questo, e quest'altro".

Finché la ragione

per cui abbiamo una giornata buona o
cattiva è una lista di condizioni esterne,

non avremo mai

quella felicità stabile
che tutti desideriamo.

Questo lo capite?

Perché se la nostra felicità dipende da --

perché non possiamo controllare

le persone e le circostanze

tutti i giorni --

allora la nostra felicità sarà in mano
agli altri, no?

Starà ai capricci delle circostanze.

Se davvero volete

avere una buona giornata tutti i giorni,

ci sono due cose che dobbiamo fare.

La prima cosa che dobbiamo fare

è smettere

di esternalizzare la nostra felicità

e di esternalizzare la nostra infelicità

sulle persone e le circostanze.

In altre parole,

dobbiamo smettere di attribuire
la nostra felicità

a quello che succede esternamente,

e dobbiamo smettere di incolpare gli altri

-- soprattutto di incolpare gli altri --

per la nostra infelicità.

Finché continuiamo a farlo,

finché riteniamo stia

alle persone e alle circostanze

renderci felici,

o finché riteniamo sia colpa loro
se siamo infelici,

la nostra felicità sarà molto instabile

e illusoria.

La seconda cosa

è coltivare attivamente

una fonte di pace e una fonte di felicità

all'interno della nostra mente.

Ecco una cosa che voglio impariate
a memoria.

Siete pronti?

È un'altra citazione

da uno dei libri del mio maestro,

in cui dice:

"La felicità e l'infelicità

sono stati d'animo;

di conseguenza le loro vere cause

non possono trovarsi
al di fuori della mente".

Se il nostro stato d'animo è sereno,

saremo felici

a prescindere dalle persone
e dalle circostanze.

Se la nostra mente è tribolata o agitata,

allora troveremo impossibile
essere felici,

anche nelle circostanze migliori.

In altre parole,

non è quello che accade

a renderci felici o infelici;

è come rispondiamo a quelle cose

che determina se siamo felici o infelici.

È il nostro stato d'animo

a determinare la nostra felicità
o la nostra infelicità.

Cosa possiamo fare?

Intellettualmente riusciamo
tutti a capirlo,

non è complicato, no?

Non è difficile da capire.

E forse, in certa misura,

mentre vi dico queste cose

pensate: "Ma sì, lo sapevo già.

Lo sapevo già".

Ma come lo mettiamo in pratica?

Come coltiviamo in pratica

questo stato d'animo sereno

su cui poter contare,

a prescindere dalle circostanze esterne?

A questo punto entra in gioco
la meditazione.

Direi che mi ci vorrebbe tutto
un altro intervento TED

-- occhiolino occhiolino -- (Risate)

per rendere davvero giustizia
a questo argomento.

Ma per i nostri obiettivi di oggi

possiamo dire che la meditazione

è un'azione mentale.

È l'azione mentale di concentrarsi

su uno stato d'animo positivo e sereno.

Se lo facciamo, se ci concentriamo

su uno stato d'animo positivo e sereno,

allora possiamo dire di stare meditando,

che sia così, giusto?

Vedete, non sapete dire
se io stia meditando o no,

perché potrei anche stare pensando
alla mia lista della spesa.

(Risate)

È meditazione soltanto

se mi concentro su uno stato d'animo
positivo e sereno.

Il trucco è che si può fare così.

Questa si chiama meditazione formale.

Ma possiamo anche imparare
a farlo in qualunque momento

della nostra vita quotidiana.

Qui abbiamo un'opportunità perfetta.

(Risate)

Ci concentriamo sulla mente paziente.

Non siamo infelici, né disturbati.

Perché non proviamo subito?

Ci state? Solo una meditazione breve.

Stando all'orologio ho ancora tre minuti,

sarà davvero brevissima.

Ma proviamo, proviamo

ad attingere al nostro potenziale

per uno stato d'animo positivo e sereno.

Ora vi chiederò di sedervi comodamente

e di poggiare bene
i piedi sul pavimento, piatti

e le mani in grembo.

Poi potete chiudere leggermente gli occhi

e fare attenzione alle sensazioni
del vostro respiro,

alla punta del naso.

E mentre espirate

potete immaginare

di espirare tutta l'agitazione,

ogni frenesia mentale,

tutta la frustrazione

e l'infelicità della vostra vita.

Espirandola

come fumo nero.

E mentre inspirate

potete immaginare e credere

di inspirare una luce chiara e brillante,

la natura stessa della pace interiore.

E potete immaginare
che questa luce chiara e brillante

riempia il vostro corpo e la vostra mente.

Per qualche secondo

godetevi semplicemente

questa pace interiore
venuta da voi stessi.

Ora, mentre finiamo,

siate determinati a portare con voi
questa pace interiore

per il resto della giornata,

a beneficio vostro

e degli altri.

Ora usciamo dalla meditazione.

Grazie mille.

(Applausi)