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La Damigella in Pericolo: Parte 3 - Figure versus Donne nei videogiochi

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    Benvenuti nel terzo episodio della nostra serie in più parti
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    che esplora i ruoli e le rappresentazioni delle donne nei videogiochi.
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    Questo progetto esamina le figure, gli espedienti di trama e gli schemi
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    più comunemente associati alle donne nei giochi
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    da una prospettiva sistemica d'insieme.
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    Nel corso di questa serie offrirò un'analisi critica
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    di molti giochi e personaggi famosi,
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    ma vi prego di tenere a mente che è sia possibile
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    che necessario godersi un prodotto
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    ma anche essere critici nei confronti dei suoi aspetti più problematici.
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    Nei due episodi precedenti su questo argomento
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    abbiamo discusso su come la figura della Damigella in Pericolo sia stata,
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    e continui ad essere, una delle rappresentazioni delle donne più diffuse nei giochi;
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    compare in centinaia di titoli, dai classici vecchio stile, ai successi commerciali dei giorni nostri.
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    Ma l'inverso?
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    Ci sono dei giochi con protagoniste delle donne eroiche, il cui obiettivo finale è il salvataggio di un Tizio in Pericolo?
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    Beh, sì, esistono.
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    In ogni caso, dato che delle protagoniste femminili che detengono il ruolo principale nel gioco sono già molto poche,
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    le avventure in cui una donna si attiva per salvare un uomo in pericolo sono estremamente rare.
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    Nel primo episodio ho menzionato il fatto che la Principessa Peach è la protagonista di non più di un gioco di piattaforme.
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    Questo gioco si chiama "Super Princess Peach" ed è stato pubblicato nel 2006
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    per la console portatile Nintendo DS.
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    Tanto tempo fa, le principesse vennero convocate per salvare due idraulici che erano stati catturati.
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    Si allenarono intensamente per padroneggiare le abilità necessarie alla sopravvivenza.
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    Se puoi tenere testa a delle persone molto cattive, forse hai quel che ci vuole per essere
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    una principessa.
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    Il presupposto è una semplice inversione della formula standard del franchise
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    con Bowser che rapisce Mario e Luigi, mentre stavolta a Peach viene assegnato il compito di salvarli.
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    Così, alla fine, dopo essere stata rapita in 13 diversi giochi di Super Mario,
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    Peach riesce a essere l'eroina, per una volta,
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    Ma non emozionatevi troppo, perché tutto il resto, in questo gioco, non è che un ammasso
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    di stereotipi di genere.
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    La Nintendo ha introdotto una nuova meccanica di gioco per Peach, dove il giocatore può scegliere tra 4 poteri speciali
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    o "emozioni", come vengono chiamate.
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    E sapete cosa sono questi poteri?
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    I suoi sbalzi d'umore.
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    Proprio così: i poteri di Peach sono le sue incontrollate, deliranti emozioni femminili.
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    Può lanciare dei capricci e far arrabbiare a morte i suoi nemici
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    o piangere e strillare e lavare via il cattivo a forza di lacrime.
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    Essenzialmente, Nintendo ha trasformato una battuta sulla sindrome premestruale nella sua principale meccanica di gioco.
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    E come se non fosse già abbastanza brutto,
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    Piuttosto, si concentrano sulla storia del suo parasole,
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    che, salta fuori, in realtà è un ragazzo maledetto di nome Perry.
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    Quindi, benché sia sicuramente bello vedere Peach come protagonista della sua avventura,
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    il concetto dell'invertimento dei ruoli del Tizio in Pericolo in questo caso
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    sembra concepito come una battuta ironica o una novità da mercato di nicchia.
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    Negli anni sono stati usati simili espedienti di trama con inversione di genere in alcuni titoli,
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    tra i quali "Balloon Kid" per il Game Boy originale,
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    nel quale Alice deve cercare il suo fratellino perduto.
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    Una parte della storia di "Kya: Dark Lineage" è incentrata sulla ricerca di Frank, il fratellastro di Kya.
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    In "Primal", Jennifer Tate viaggia nei reami demoniaci nel tentativo di salvare Lewis, il suo ragazzo che è stato rapito.
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    In uno dei miei giochi preferiti di sempre, "Beyond Good and Evil", la spalla di Jade, lo Zio Pey'j,
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    viene catturato e tenuto prigioniero per parte dell'avventura.
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    Probabilmente non è una coincidenza, il fatto che la maggior parte di questi titoli
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    siano stati prodotti e pubblicati durante la messa in onda della famosa serie tv "Buffy the Vampire Slayer",
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    che era a capo della moda del "girl power" nell'intrattenimento di massa
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    che abbiamo avuto per un breve periodo alla fine degli anni '90 e nei primi 2000.
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    Forse ricordate, "Streghe", "Sabrina - Vita da Strega",
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    o il fenomeno pop britannnico Spice Girls, che, in vari modi, erano indicative del fenomeno.
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    Siamo le Spice Girl, sì, lo siamo
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    Il potere alle donne è ciò che vogliamo!
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    E noi siamo arrivate fin qua
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    con forza, coraggio e il nostro push-up!
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    Ad ogni modo, nell'ultimo decennio, i giochi con il ribaltamento di generi del Tizio in Pericolo
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    sono stati pochi e distanziati.
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    Un raro esempio è l'indie game "Aquaria" del 2007, nel quale Naija viaggia in un mondo subacqueo
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    preparando del sushi, conoscendo il suo passato
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    e alla fine salvando il ragazzo che le piace, Li.
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    Quindi, qual è la differenza tra le narrative tradizionali che privano di potere le donne
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    e le storie in cui un personaggio maschile deve essere salvato da una donna?
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    In superficie, il Tizio in Pericolo e la Damigella in Pericolo possono sembrare simili,
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    tuttavia non sono davvero equivalenti.
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    Per capire perché siano diversi, dobbiamo esaminare le vaste implicazioni
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    storiche e culturali dei due espedienti di trama.
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    Per prima cosa, nei videogiochi non c'è mai stata carenza di uomini in ruoli di comando o eroici,
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    e neanche in altri media creativi, se è per questo.
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    Infatti, uno studio recente ha scoperto che solo il 4% dei titoli attuali
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    sono stati progettati unicamente intorno a una donna in una posizione di comando.
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    Dato che gli uomini sono ancora molto spesso i protagonisti prefefiniti,
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    la rara trama del Tizio in Pericolo non si aggiunge a nessuna tradizione di genere di lunga durata della narrativa.
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    Secondo, e forse anche più importante,
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    i personaggi femminili Damigella tendono a reinforzare delle nozioni pre-esistenti e retrograde sulle donne in quanto gruppo
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    come deboli o bisognose di protezione a causa del loro genere,
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    mentre le storie con un occasionale personaggio maschile indifeso non perpetrano nulla di negativo sugli uomini come gruppo,
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    dato che non ci sono stereotipi di vecchia data sugli uomini deboli o incapaci
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    a causa del loro genere.
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    Per capire meglio questa teoria, diamo un'occhiata veloce al gioco indie "Spelunky".
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    Pubblicato per la prima volta nel 2009, il gioco presentava una meccanica di gioco che includeva una Damigella in Pericolo stereotipata,
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    e il suo salvataggio avrebbe guadagnato al giocatore della vita bonus.
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    Il remake del gioco in alta definizione del 2013 per l'Xbox Live presentava di nuovo il classico personaggio Damigella,
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    completo di un recente aggiornamento con lo sballonzolamento di tette.
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    Ad ogni modo, questa volta è stata aggiunta al menu un'opzione
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    che permette ai giocatori di selezionare un sostituto per la donna in pericolo predefinita
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    e di scegliere o un bel pezzo di manzo, oppure un cane.
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    Lasciando da parte il fatto che, se un personaggio femminile si può tranquillamente sostituire con un cane,
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    questo è probabilmente un indice abbastanza chiaro del fatto che qualcosa non va,
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    il solo fornire uno scambio di genere opzionale non basta per rimediare,
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    specialmente dove ci sono dei tipici modelli di personaggio come la Damigella.
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    Le due cose possono sembrare uguali, ma non hanno lo stesso significato nella nostra cultura.
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    Questo è ancora un problema
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    mentre questo non lo è.
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    Di nuovo, perché il primo rafforza degli stereotipi preesistenti sulle donne,
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    mentre il secondo non rafforza alcuno stereotipo preesistente sugli uomini.
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    Negli ultimi anni abbiamo anche visto una quantità di fan che si sono assunti l'incarico
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    di scambiare i ruoli di genere nei giochi dell'era classica manipolandone il codice.
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    C'è la modifica "Mika Mika's Donkey Kong", in cui Pauline si attiva per salvare Jumpman,
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    la versione a generi invertiti di "The Wind Waker" di Mike Hoye,
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    e la "Zelda" di Kenna Warsinske che ha come protagonista Zelda e trasforma la principessa nella protagonista.
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    La pratica ROMS della modifica di genere nei giochi esiste in effetti da decenni,
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    e offre ai giocatori più intraprendenti la possibilità di giocare come la versione femminile di Megaman
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    o come una Principessa Peach che salva Mario con i suoi poteri da sirena.
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    E, grazie a Internet, le modifiche dei giochi e gli emulatori ora sono molto più accessibili.
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    Le modifiche sul genere come queste mostrano come i personaggi femminili nel ruolo delle salvatrici eroiche
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    possano sfidare direttamente lo status quo, e rompere gli schemi consolidati della dominazione maschile nei giochi.
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    Detto questo, non penso che la parità dei sessi nelle Damigelle sia necessariamente la soluzione.
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    Limitarsi a invertire i ruoli di genere di una convenzione problematica, così che più uomini diventino Damigelle in più giochi,
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    non è la migliore soluzione a lungo termine,
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    anche se la pratica potrebbe essere sovversiva a breve termine, per riuscire a dimostrare una disparità di genere presente e reale nel media.
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    Fondamentalmente, dobbiamo superare del tutto questo cliché.
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    Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto un'esplosione di sviluppatori indipendenti,
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    e molti nuovi titoli che si ispirano a giochi dell'era classica.
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    Questa è una moda appassionante e attiva, con un enorme potenziale d'innovamento,
  • 8:21 - 8:25
    ma i giochi prodotti al di fuori del sistema delle case dominanti sono
  • 8:25 - 8:28
    riusciti a spezzare i modelli di genere e a evitare le Damigelle?
  • 8:28 - 8:35
    Beh, possiamo notare la figura riprodotta in giochi indie, mobile o ispirati al passato, come "Gish", "Castle Crashers",
  • 8:36 - 8:37
    "Eversion",
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    "Machinarium",
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    "Super Meat Boy",
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    "Frobot",
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    "I Must Run",
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    "Flying Hamster",
  • 8:53 - 8:54
    "Rochard",
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    "John!"
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    "Skylar! Stai bene?"
  • 8:57 - 8:59
    "Sideway: New York",
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    "Zack Zero",
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    "Bean's Quest",
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    "Hotline Miami",
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    "Labyringh Legends",
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    "Sangfroid: Tales of Werewolves",
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    "Josephine!"
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    "Gunman Clive",
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    "DLC Quest",
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    "The Other Brothers",
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    "Fist Puncher",
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    Devi dare la caccia ai rapitori, e salvare le donne scomparse.
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    "Fightback",
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    "Tiny Thief",
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    "Knightmare Tower",
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    e "Guacamelee".
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    Senza contare la miriade di altri giochi mobile per tablet e smartphone
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    i quali riciclano questa sottospecie di trama fino alla nausea.
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    Ben lontana dall'appartenere al passato,
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    la figura oggi appare più popolare che mai.
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    E dato che i giochi mobile, indie e ispirati al passato vengono creati basandosi su un retaggio di disparità nel media,
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    la nuova ondata di nostalgia degli '80 e dei '90 ha portato con sé
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    la resurrezione del peggio dello stereotipo della Damigella in Pericolo vecchio stile.
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    Infatti, molti di questi nuovi titoli non sono nient'altro che una dichiarazione d'amore alla figura
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    con lo scopo di rendere omaggio ai giochi classici degli anni andati.
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    Questo approccio è senz'altro una specie di superficiale commento metatestuale sulla vecchia, trita convenzione,
  • 10:29 - 10:34
    suggerendo che gli sviluppatori stiano usando la figura soltanto perché i giochi a cui si ispirano lo facevano.
  • 10:34 - 10:40
    Ma questo genere di ironica consapevolezza non mette in dubbio, né cambia ciò che ha da dire la figura della Damigella in Pericolo
  • 10:40 - 10:42
    sul ruolo delle donne in simili narrayive.
  • 10:42 - 10:46
    "Fat Princess", "Hoard", "Dokuro" e il sopraccitato "Spelunky"
  • 10:46 - 10:51
    includono tutti battute condiscendenti sulle Damigelle, all'interno delle meccaniche di gioco,
  • 10:51 - 10:57
    che trasformano letteralmente i personaggi Damigella in oggetti, anziché farlo soltanto a livello di narrativa.
  • 11:00 - 11:05
    In "Spelunky", la Damigella può venir messa K.O., tirata su, portata in giro e lanciata contro i nemici,
  • 11:05 - 11:10
    prima di premiare il giocatore con un cuore extra attraverso il bacio della vittoria,
  • 11:11 - 11:16
    in altre parole, se riesci a portare il suo corpo molle e inconscio vivo alla fine di ciascun livello.
  • 11:20 - 11:23
    "Fat Princess" è fondamentalmente un grande gioco di cattura la bandiera,
  • 11:23 - 11:26
    ma con delle principesse al posto delle bandiere.
  • 11:26 - 11:31
    Squadre di fino a 16 giocatori lavorano insieme per salvare la loro principessa, che è stata rapita, dal castello nemico,
  • 11:31 - 11:35
    prima che la squadra avversaria riesca a salvare la sua principessa dal loro castello.
  • 11:35 - 11:39
    Ancora peggiore è l'altra meccanica di gioco che permette ai giocatori di dar da mangiare alla loro principessa prigioniera
  • 11:39 - 11:41
    delle fette di torta.
  • 11:41 - 11:44
    Più mangia, più diventa pesante, e più è difficile per l'altra squadra
  • 11:44 - 11:47
    riportarla indietro alla base.
  • 11:47 - 11:50
    Inoltre, la sua voce si fa più profonda e suona meno tradizionalmente femminile
  • 11:50 - 11:51
    man mano che la fai crescere.
  • 11:52 - 11:54
    "Fame!"
  • 11:55 - 11:58
    I giocatori, ovviamente, dovrebbero trovare tutto ciò esilarante.
  • 11:58 - 12:03
    Dunque l'intero presupposto di questo gioco è sostanzialmente costruito attorno a un umorismo maschilista alle spese delle persone grasse.
  • 12:03 - 12:08
    A volte questo tipo di umorismo auto-referenziale viene chiamato "sessismo ironico".
  • 12:08 - 12:11
    E' il "So che tu sai che io so che è maschilista",
  • 12:11 - 12:15
    dove i creatori dei media sembrano implicare tra le righe
  • 12:15 - 12:19
    che finché il maschilismo è manifesto, ovvio o esagerato,
  • 12:19 - 12:23
    allora in qualche modo perde il suo potere culturale e improvvisamente smette di essere un problema.
  • 12:24 - 12:31
    Il maschilismo ironico si basa dalla falsa premessa che la gente non abbia più antiquate idee maschiliste
  • 12:31 - 12:36
    e che quindi la sola idea del maschilismo ora non sia altro che una battuta esilarante;
  • 12:36 - 12:39
    ma niente potrebbe essere più lontano dalla realtà.
  • 12:42 - 12:50
    Parole come "parodia" e "satira" vengono spesso buttate lì per descrivere o difendere questi ritratti umoristici di personaggi femminili, i quali sono comunque sempre più indifesi.
  • 12:50 - 12:54
    Ma fare semplicemente l'occhiolino al pubblico, ammettendo il maschilismo della figura,
  • 12:54 - 13:00
    mentre si sta attivamente riproducendo quella figura, non dà automaticamente il libero accesso all'uso reiterato della figura.
  • 13:00 - 13:02
    "E questo sarebbe un salvataggio?"
  • 13:02 - 13:04
    "E chi dice che sono venuto qui per te, Principessa?"
  • 13:04 - 13:07
    "Mmh, ogni singola fiaba medievale che sia mai stata scritta?"
  • 13:07 - 13:11
    Sempre più spesso, l'umorismo ironico è soltanto una scusa usata dagli sviluppatori
  • 13:11 - 13:15
    per avere la botte piena e la moglie ubriaca, per così dire.
  • 13:15 - 13:22
    Vogliono usare la figura, ma non prendersi la responsabilità delle implicazioni di genere negative che essa si porta appresso.
  • 13:22 - 13:26
    Tra l'altro, alcuni giochi possono anche avere l'opzione di giocare con un personaggio femminile in una formazione multi-personaggio,
  • 13:26 - 13:33
    ma solo perché puoi scegliere di giocare con lei, ciò non significa che questo diventa magicamente ok.
  • 13:35 - 13:39
    Una manciata di altri giochi tenta di farla franca nel riprodurre la Damigella in Pericolo
  • 13:39 - 13:43
    offrendo l'abilità di sbloccare il personaggio Damigella e di giocarci.
  • 13:48 - 13:51
    Ma, tipicamente, solo dopo che il gioco è stato completato con l'eroe maschile predefinito.
  • 13:52 - 13:55
    In ogni caso, queste inversioni di ruolo simboliche
  • 13:55 - 13:59
    non fanno assolutamente nulla per diminuire i problemi relativi all'uso stesso della figura.
  • 14:02 - 14:06
    Ora, naturalmente, alcuni dei giochi dei quali abbiamo discusso possono anche essere ben fatti o divertentissimi da giocare,
  • 14:06 - 14:09
    al di là delle loro rappresentazioni di genere retrograde,
  • 14:09 - 14:14
    ma la diffusione della risurrezione della Damigella in Pericolo vecchio stile è comunque una moda infelice,
  • 14:14 - 14:19
    perché è assolutamente possibile creare dei giochi indipendenti che richiamino i sentimenti retro
  • 14:19 - 14:24
    dell'era dell'8 o 16 bit senza rigurgitare la donna indifesa come espediente di trama.
  • 14:28 - 14:31
    Ci sono altri modi di omaggiare o ringraziare il passato
  • 14:31 - 14:35
    attraverso lo stile artistico, le meccaniche di gioco o la progettazione dei livelli.
  • 14:42 - 14:45
    Giochi come "Sword and Sorcery", "Where is my Heart?" e "Fez"
  • 14:45 - 14:50
    sono tutti giochi in stile retro bellissimi e creativi, che richiamano quel senso di nostalgia
  • 14:50 - 14:53
    senza replicare o ricadere nella Damigella in Pericolo.
  • 14:55 - 15:00
    Certo: i giochi che cercano di togliere importanza alla Damigella in Pericolo non sono limitati ai giochi indie recenti,
  • 15:00 - 15:03
    ma fanno parte di una lunga tradizione nel media che continua a tutt'oggi,
  • 15:03 - 15:12
    con titoli famosi e di successo come "Rayman Origins" e "Ghost Trick: Phantom Detective" per il Nintendo DS.
  • 15:16 - 15:22
    Dato che la comicità di per sé viene spesso confusa con la sovversione o la decostruzione nella nostra attuale cultura dei media,
  • 15:22 - 15:27
    prendiamoci un secondo per svelare i vari modi in cui è stato impiegato l'umorismo in relazione alla figura.
  • 15:28 - 15:33
    Nel gioco di piattaforme del 1994 "Earthworm Hime", il nome ufficiale della donna in pericolo che ti aspetta
  • 15:33 - 15:35
    alla fine del gioco è "Principessa Comesichiama".
  • 15:35 - 15:39
    Un rimando che dovrebbe prendere ironicamente coscienza del fatto che molti personaggi Damigella
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    dell'era classica erano così ininfluenti che o rimanevano senza nome,
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    o venivano resi in qualche altro modo dimenticabili.
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    Insomma: gli sviluppatori di "Earthworm Jim" si sono accorti di questa tendenza sessista, hanno pensato che fosse divertentissima
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    e si sono ingegnati a costruire l'ennesimo gioco in cui la donna è del tutto insignificante.
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    Oltre al danno la beffa: quando Jim alla fine raggiunge la Principessa Comesichiama,
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    e si prepara a ricevere una ricompensa, lei viene uccisa per caso da una mucca che cade.
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    La brutta fine del gioco indie "Eversion" presenta un umorismo simile:
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    quando l'eroe alla fine raggiunge la principessa, lei si trasforma in un mostro e mangia il giocatore.
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    Possiamo trovare una simile battuta da fine gioco in "Castle Crashers".
  • 16:22 - 16:27
    Dopo che hai salvato la quarta principessa, e poi combattuto e ucciso i tuoi amici per decidere chi può reclamarla per sé,
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    salta fuori che lei ha un'orribile faccia da pagliaccio.
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    In ciascun caso, l'umorismo deriva dal fatto che, dopo aver completato un lungo e pericoloso viaggio
  • 16:38 - 16:44
    per salvare questa donna, il nostro eroe viene imbrogliato, e non gli viene data la sua "meritata" ricompensa. Esilarante.
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    In altre parole, la risata va alle spese della Damigella.
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    Questi titoli possono star tentando di prendere in giro le convenzioni dei giochi, come il salvataggio eroico,
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    o il bacio della vittoria,
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    ma non cambiano, mettono in discussione, né sovvertono in modo sostanziale la figura della Damigella in sé.
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    La donna Damigella rimane impotente come lo è sempre stata.
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    "Ah! Aiuto!"
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    Ora, qualcuno potrà senz'altro asserire che una battuta non abbia un potere o un significato culturali,
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    e non dovrebbe essere presa sul serio.
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    Non c'è niente di innovativo nel gettare luce sui problemi di genere e liquidarli in quanto triste e veneranda tradizione.
  • 17:18 - 17:23
    Ma permettetemi di dire che questa reazione equivoca in modo sostanziale il modo in cui l'umorismo funziona,
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    cioè uno dei mezzi primari attraverso i quali la cultura del maschilismo viene conservata e perpetrata.
  • 17:28 - 17:31
    L'intrattenimento di massa non si limita a riflettere la nostra cultura,
  • 17:31 - 17:34
    ma serve anche a crearla.
  • 17:34 - 17:37
    Le battute maschiliste, in particolare, funzionano come una forma di permesso culturale
  • 17:37 - 17:41
    che supporta atteggiamenti e opinioni preesistenti che sono tossici.
  • 17:42 - 17:47
    Di certo, l'umorismo può anche essere un'arma potente con cui mettere in discussione o distruggere dei miti di genere dannosi,
  • 17:47 - 17:51
    ma questo è un lavoro molto più difficile, e dev'essere fatto con questa intenzione e attentamente.
  • 17:51 - 17:56
    C'è una chiara differenza tra una parodia maschilista, e una parodia del maschilismo.
  • 17:56 - 18:01
    La parodia maschilista incoraggia i giocatori a prendere in giro e a banalizzare le questioni di genere,
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    mentre la parodia del maschilismo fa traballare lo status quo e va a minare delle convenzioni di genere retrograde.
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    "Sono venuto a impedirti di sposare il governatore Marley!"
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    E così, ad esempio, quando l'aspirante piranta Guybrush Threepwood raggiunge Elaine Marley, che è stata rapita,
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    nel gioco di avventura del 1990 "The Secret of Monkey Island",
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    lei ha già un piano per scappare, e lui lo rovina con il suo tentativo di salvarla.
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    "Oh, Guybrush, stupido pazzo! Sono colpita dal fatto che tu sia venuto a salvarmi, ma, davvero, non era necessario.
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    Avevo tutto sotto controllo."
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    L'umorismo finisce col prendere di mira il protagonista, anziché prendersi gioco della donna Damigella.
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    Si è discusso parecchio sul reale significato di "Braid", successo indie del 2008,
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    ma è degno di nota in quanto esempio di un gioco più drammatico che gioca con la figura.
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    Benché la narrativa sia in qualche modo astratta,
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    alla fine diventa chiaro che la Damigella in realtà aveva cercato di scappare dal protagonista per tutto il tempo.
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Title:
La Damigella in Pericolo: Parte 3 - Figure versus Donne nei videogiochi
Description:

VIDEO DESCRIPTION:
This is the third installment in our three part mini-series exploring the Damsel in Distress trope in video games. In this episode we examine the rare Dude in Distress role reversal and then take a look at the use of "ironic sexism" in retro inspired indie and mobile games. We conclude with an investigation of some titles that attempt to subvert or deconstruct the traditional damsel narrative.

Watch The Damsel in Distress Part 1: http://www.youtube.com/watch?v=X6p5AZp7r_Q
Watch The Damsel in Distress Part 2: http://www.youtube.com/watch?v=toa_vH6xGqs

Links, resources and a full transcript is available at: http://www.feministfrequency.com/2013/08/damsel-in-distress-part-3-tropes-vs-women

You can also watch and share our stand alone "The Legend of the Last Princess" animation on YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=UZKtFfHIGrA

Captions and Subtitles coming soon!

48 TOTAL GAMES REFERENCED IN THIS EPISODE
Those with Spoilers are marked with an asterisk (*)

Super Princess Peach (2006)
Balloon Kid (1990)
Kya: Dark Lineage (2003)
Primal (2003)
* Beyond Good & Evil (2003)
Aquaria (2007)
Spelunky (2012)
Donkey King: Pauline Edition (2013)
Wind Waker: Gender Pronoun Mod (2012)
Zelda Starring Zelda (2013)
Gish (2004)
* Castle Crashers (2008)
* Eversion (2008)
Machinarium (2009)
Super Meat Boy (2010)
Frobot (2010)
I Must Run (2010)
Flying Hamster (2010)
Rochard (2011)
Sideway: New York (2011)
Zack Zero (2012)
Bean's Quest (2012)
Hotline Miami (2012)
Labyrinth Legends (2012)
Sang-Froid: Tales of Werewolves (2013)
Gunman Clive (2013)
DLC Quest (2013)
The Other Brothers (2013)
Fist Puncher (2013)
Fightback (2013)
Tiny Thief (2013)
Knightmare Tower (2013)
Guacamelee (2013)
Adventures of Lolo (1989)
Cloudberry Kingdom (2013)
Hoard (2010)
Dokuro (2012)
Fat Princess (2009)
Fez (2012)
Superbrothers: Sword & Sworcery EP (2011)
Where is my Heart? (2011)
Rayman Origins (2011)
Ghost Trick: Phantom Detective (2011)
* Earthworm Jim (1994)
* The Secret of Monkey Island (1990)
* Braid (2008)
Thomas Was Alone (2012)
Donkey Kong (1981)

Many more examples of the Damsel in Distress on our Tumblr: http://tropesversuswomen.tumblr.com

FAIR USE
The multimedia clips included in this video constitute a 'fair use' of any copyrighted material as provided for in Section 107 of U.S. Copyright law which allows for criticism, comment and scholarship.

ABOUT THE SERIES:
The Tropes vs Women in Video Games project aims to examine the plot devices and patterns most often associated with female characters in gaming from a systemic, big picture perspective. This series will include critical analysis of many beloved games and characters, but remember that it is both possible (and even necessary) to simultaneously enjoy media while also being critical of it's more problematic or pernicious aspects.

This video series is created by Anita Sarkeesian and the project was funded by 6968 awesome backers on Kickstarter.com

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Video Language:
English
Team:
Feminist Frequency
Duration:
23:27

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