< Return to Video

Tre capi non bastano | Matteo Miceli | TEDxTrento

  • 0:07 - 0:12
    Claudio Ruatti: Ragazzi, siamo qua
    insieme a presentare quest'uomo che,
  • 0:12 - 0:16
    come dire, è diventato subito amico,
    perché abbiamo già qualcosa in comune.
  • 0:16 - 0:21
    Ci piace l'acqua, ci piace il vento,
    l’aria, il buon vino, le montagne… basta!
  • 0:22 - 0:24
    Matteo Miceli.
    Un semplice marinaio,
  • 0:24 - 0:28
    che non può essere più forte del mare
    ma lo può solo assecondare.
  • 0:28 - 0:29
    Vediamo il video.
  • 0:32 - 0:35
    (Video) Giornalista: Nuova avventura
    per il velista Matteo Miceli.
  • 0:35 - 0:39
    Il navigatore romano farà
    il giro del mondo con la sua Eco 40.
  • 0:39 - 0:41
    Narratore: Il campione del mondo
    di traversata atlantica,
  • 0:41 - 0:43
    nato ad Ostia ma cittadino del mare,
  • 0:43 - 0:47
    Matteo Miceli, è pronto ad una nuova
    avventura con la sua Eco 40,
  • 0:47 - 0:49
    un'imbarcazione capace di andare a 28 nodi
  • 0:49 - 0:52
    e da lui costruita in sei anni,
    nel massimo rispetto per l'ambiente.
  • 0:53 - 0:57
    Miceli: “Questa avventura mi porterà
    a fare un giro del mondo da Roma a Roma,
  • 0:57 - 1:00
    senza scalo e senza assistenza,
    in solitaria.
  • 1:00 - 1:02
    Ci metterò circa 5-6 mesi.
  • 1:02 - 1:06
    Partirò da Roma, per uscire da Gibilterra
    e andare verso il Polo Sud.
  • 1:06 - 1:11
    Lo circumnavigherò, nei cinquanta urlanti,
    nei quaranta ruggenti,
  • 1:11 - 1:14
    e tornerò verso Roma,
    passando per l’Atlantico.
  • 1:45 - 1:48
    Capo Horn dietro
    alle mie spalle, passato.
  • 1:52 - 1:53
    Incredibile la forza del mare.
  • 1:55 - 1:59
    La particolarità di questo passaggio
    è che metto l’orologio 24 ore indietro,
  • 1:59 - 2:01
    quindi rivivo questa giornata.
  • 2:02 - 2:05
    Mi riconoscete?
    Non sto più a testa in giù,
  • 2:05 - 2:08
    sono passato dall’isola che non c’è
    e sto tornando verso casa.
  • 2:36 - 2:38
    (Applausi)
  • 2:42 - 2:44
    Matteo Miceli: Bellissimo video,
    complimenti.
  • 2:44 - 2:48
    CR: Grazie ai volontari e ai ragazzi,
    tanto merito a loro.
  • 2:49 - 2:51
    Allora caro Matteo,
    sono un po’ emozionato,
  • 2:51 - 2:55
    perché tu sei una persona,
    che qui direbbero:
  • 2:55 - 2:58
    “Un cuore con le gambe”,
    perché sei molto spontaneo.
  • 2:59 - 3:01
    Partiamo dalla storia di Shackleton.
  • 3:01 - 3:05
    È un must, come metafora,
    per il business, per fare squadra,
  • 3:05 - 3:09
    per fare team building,
    per non mollare mai,
  • 3:09 - 3:10
    per risolvere i problemi, eccetera.
  • 3:10 - 3:14
    Tu però potresti essere un nuovo esempio,
  • 3:14 - 3:18
    perché il tuo progetto,
    una barca di 12 metri, Eco 40,
  • 3:18 - 3:23
    sei anni di preparazione tecnica
    e un'idea abbastanza folle:
  • 3:23 - 3:27
    far circumnavigare il globo in solitaria
  • 3:27 - 3:30
    a te e alla tua barca
    in maniera eco sostenibile.
  • 3:30 - 3:35
    MM: Ho fatto una vera avventura,
    durata tanto, proprio dall'inizio,
  • 3:35 - 3:38
    proprio senza una risorsa.
  • 3:38 - 3:40
    Ma la risorsa era solo
    quella della squadra,
  • 3:40 - 3:43
    delle persone che avevano intuito
  • 3:43 - 3:47
    questo progetto e veramente ha funzionato.
  • 3:47 - 3:49
    Ha funzionato con tanta fatica,
  • 3:49 - 3:54
    ecco, un giro del mondo senza scalo
    e in completa autosufficienza;
  • 3:54 - 3:59
    cioè né acqua, né cibo, né energia,
    ma solo quella prodotta dalla barca.
  • 3:59 - 4:01
    E quindi è stata veramente
  • 4:01 - 4:04
    una bellissima avventura,
    un'avventura speciale.
  • 4:05 - 4:08
    CR: Dove è nata questa idea?
    Qualcuno ti ha ispirato?
  • 4:08 - 4:09
    Hai visto un film?
    Letto un libro?
  • 4:10 - 4:14
    MM: Be’, Shackleton è stato uno dei primi,
    sicuramente: la resilienza, la volontà,
  • 4:14 - 4:20
    la forza di affrontare il mare, ecco,
    il mare con tanto rispetto,
  • 4:20 - 4:25
    è sicuramente un mio mito,
    un mio riferimento, in quegli anni.
  • 4:25 - 4:29
    Ma, soprattutto, ecco,
    la volontà cresce passo dopo passo.
  • 4:29 - 4:31
    Ho fatto tante altre avventure.
  • 4:31 - 4:34
    Abbiamo fatto tante altre esperienze,
  • 4:34 - 4:39
    tanti naufragi e quello, ecco,
    ti porta poi ad osare.
  • 4:39 - 4:43
    CR: Spesso il mare è
    una stupenda metafora della vita, no?
  • 4:43 - 4:47
    Si va su, si va giù, si naufraga
    e poi si trova una spiaggia.
  • 4:47 - 4:48
    MM: È certo. È certo.
  • 4:48 - 4:52
    CR: Tu però hai deciso di diventare
    a tutti gli effetti un lupo solitario,
  • 4:52 - 4:55
    di partire da solo,
    che esigenza avevi di questo?
  • 4:55 - 4:59
    MM: Non c'è una una vera
    e propria esigenza: è una crescita.
  • 4:59 - 5:03
    Quindi, dopo aver provato
    tante navigazioni,
  • 5:03 - 5:06
    in equipaggio, fare team,
    fare regate, fare competizione,
  • 5:06 - 5:13
    è mettersi veramente a tu per tu
    con l’energia, con la natura,
  • 5:13 - 5:17
    quindi è mettersi un po’
    alla prova con se stessi.
  • 5:17 - 5:21
    E quindi, ecco, sicuramente
    un’esperienza grande,
  • 5:21 - 5:25
    che poi mi ha portato veramente a capire
    che, se dietro non c'è un vero team,
  • 5:25 - 5:28
    una vera squadra,
    non si va da nessuna parte.
  • 5:28 - 5:31
    CR: Quindi hai avuto dei veri supporter,
  • 5:31 - 5:33
    immagino, non solo tecnici,
    ma anche psicologici e morali.
  • 5:34 - 5:37
    Immagino tua mamma che ti dice:
    “Ahò, ma ‘ndo vai?”
  • 5:38 - 5:43
    MM: Mio padre, sembra un giorno
    che faceva… stavamo in una presentazione,
  • 5:43 - 5:46
    ha alzato la mano,
    come per fare una domanda,
  • 5:46 - 5:48
    e invece ha detto:
    “No, no, quattro bypass.”
  • 5:50 - 5:53
    Come per dire, che non era
    per niente preoccupato….
  • 5:53 - 5:58
    CR: Poi, ad un certo punto si concretizza
    il momento di grande lavoro;
  • 5:58 - 6:00
    anni di sforzo e si parte.
  • 6:00 - 6:01
    Cosa si prova in quel momento?
  • 6:01 - 6:06
    MM: Allora, si prova tanta tanta tanta…
    si prova di tutto, veramente!
  • 6:06 - 6:10
    Perché si sta… il giorno
    della partenza sei a mille,
  • 6:10 - 6:14
    ma con mille preoccupazioni,
    però, c’è anche tanta gente.
  • 6:14 - 6:16
    Tanta gente che fa il tifo per te.
  • 6:16 - 6:20
    Noi eravamo 200 barche,
    più di 3.000 persone,
  • 6:20 - 6:25
    che veramente erano arrivate
    in quel momento, senza grossa pubblicità,
  • 6:25 - 6:27
    solo con il passaparola.
  • 6:27 - 6:30
    Ecco, quindi, un’emozione grande
    mollare gli ormeggi…
  • 6:30 - 6:34
    Ecco, è sempre un’altra metafora questa,
    di mollare gli ormeggi.
  • 6:34 - 6:36
    CR: E a proposito di mollare,
    nel tuo viaggio,
  • 6:36 - 6:39
    hai mai avuto il pensiero,
  • 6:39 - 6:42
    è mai venuta, come dire, a solleticarti
  • 6:42 - 6:45
    l’idea di mollare la tua impresa?
  • 6:46 - 6:49
    MM: Be’, ci sono stati
    veramente tanti problemi
  • 6:49 - 6:54
    e il team a terra era
    molto più premuroso di me.
  • 6:54 - 6:56
    Cioè, il team a terra diceva:
  • 6:56 - 7:01
    “Adesso il pilota automatico non funziona.
    Fermati! Bloccati!”.
  • 7:01 - 7:03
    Poi ci sono stati problemi al bompresso,
  • 7:03 - 7:07
    che è un palo che tiene
    una vela portante a prua,
  • 7:07 - 7:09
    mentre scendevo nell’Atlantico.
  • 7:09 - 7:14
    Poi, i timoni, e quindi, ecco,
    la morte di una gallina…
  • 7:14 - 7:15
    CR: E infatti,
  • 7:15 - 7:17
    MM: …della bionda…
    ecco fa sorridere, ma…
  • 7:17 - 7:21
    CR: Ecco, forse voi non lo sapete,
    ma questo signore si è portato due galline
  • 7:21 - 7:25
    e ha provato a mantenere
    un orto durante i 156?
  • 7:25 - 7:29
    MM: 146…
    CR: Ecco, 146 giorni di spedizione.
  • 7:29 - 7:31
    MM: Una vera avventura
    sull’auto-sufficienza,
  • 7:31 - 7:35
    cioè, l’energia data solo
    dai pannelli solari,
  • 7:35 - 7:39
    dagli eolici e idro-turbine,
    quindi veramente a impatto zero.
  • 7:39 - 7:44
    E, l’energia serviva anche a un freezer,
    per i pesci che pescavo,
  • 7:44 - 7:49
    serviva a produrre acqua nel dissalatore,
  • 7:49 - 7:53
    e le galline e l’orto compensavano
    un po’ il mio cibo.
  • 7:53 - 7:56
    CR: Compensavano, immagino
    che ci parlavi pure,
  • 7:56 - 7:59
    come faceva in Cast-away con il pallone:
  • 7:59 - 8:02
    “Stasera invito le galline,
    ci faccio una cena”.
  • 8:02 - 8:05
    MM: No, è veramente un animale
    che diventa un animale domestico,
  • 8:05 - 8:10
    ecco, penso, la maggior parte di voi
    ha avuto cani e gatti.
  • 8:10 - 8:12
    Ecco, le galline sono eccezionali.
  • 8:12 - 8:17
    Poi fanno un uovo ogni giorno…
    che non è da tutti gli animali.
  • 8:19 - 8:22
    Fa tanto sorridere questa cosa, ecco,
    ma gli antichi navigatori
  • 8:22 - 8:24
    naviganvano con il giardinetto
  • 8:24 - 8:27
    - ancora la parte di poppa
    si chiama giardinetto -
  • 8:27 - 8:31
    e con gli animali a bordo,
    perché non c’erano liofilizzati,
  • 8:31 - 8:32
    non c’erano materiali
  • 8:32 - 8:36
    o veramente non c’erano possibilità
  • 8:36 - 8:39
    di preservare tanto cibo, quindi…
  • 8:39 - 8:41
    CR: A proposito del cibo,
    che dispensa avevi?
  • 8:41 - 8:43
    Una cambusa incredibile?
  • 8:43 - 8:46
    MM: Ma, ho portato solo, veramente questo,
  • 8:46 - 8:51
    cioè: cibo, acqua fatta in navigazione,
  • 8:51 - 8:56
    e purtroppo, ecco, proprio perché non ho
    fatto grossa riserva su, nell'Atlantico,
  • 8:56 - 8:59
    e quindi non ho pescato tanto,
  • 8:59 - 9:04
    e ogni volta che prendevo un pesce,
    lo mettevo nel freezer durava 10 giorni.
  • 9:04 - 9:08
    Durante il Sud
    - e il Sud è passato in due mesi -
  • 9:08 - 9:11
    dal Capo di Buona Speranza a Capo Horn,
  • 9:11 - 9:16
    c'ho messo due mesi e lì, ecco, veramente,
    ci stanno tanti venti, tanta onda.
  • 9:16 - 9:19
    15 metri di onda e, penso, più alta
  • 9:19 - 9:24
    del teatro e lì è difficile pescare,
  • 9:24 - 9:25
    e quindi l’emergenza...
  • 9:25 - 9:27
    CR: Lì penso sia difficile
    anche galleggiare!
  • 9:27 - 9:31
    MM: Sì, ma non perché non riuscivo
    a tenere la canna, ma ecco,
  • 9:31 - 9:33
    perché il mare è a tre gradi;
  • 9:33 - 9:37
    iceberg, o comunque tanti pericoli
    e non è facile per niente,
  • 9:37 - 9:42
    e quindi ho optato per anche del cibo
    liofilizzato, che adesso, ecco,
  • 9:42 - 9:46
    tra gli alpini, tra tante imprese,
    si utilizza anche facilmente.
  • 9:46 - 9:48
    Quindi, in quella emergenza…
  • 9:48 - 9:49
    CR: Tipo delle “razioni K”?
  • 9:49 - 9:50
    MM: Esatto, delle razioni K.
  • 9:50 - 9:54
    CR: Per chi ancora si ricorda
    l’esperienza militare.
  • 9:54 - 10:00
    E in tutto questo, però, io immagino
    che la paura, magari di non farcela…
  • 10:00 - 10:01
    MM: Di non farcela?
  • 10:01 - 10:05
    CR: Sì, ma di non farcela veramente
    e magari dire: “Qui, ahi, mi sa che…”
  • 10:05 - 10:11
    MM: Be’, c’è stata, ecco, poi alla fine,
    avete visto il filmato: ho naufragato,
  • 10:11 - 10:15
    quindi alla fine, la barca non ha retto,
  • 10:15 - 10:18
    ho preso a sud, ho preso un cavo,
  • 10:18 - 10:24
    ha preso in questo mare un cavo grosso,
    lasciato da qualche nave,
  • 10:24 - 10:28
    e la chiglia ha cominciato a muoversi,
    a lavorare a fatica e alla fine
  • 10:28 - 10:33
    questa chiglia si è persa e subito
    c’è stato un capovolgimento improvviso.
  • 10:33 - 10:38
    E quindi lì, partono delle procedure,
  • 10:38 - 10:40
    tante procedure studiate
    a tavolino con il team
  • 10:40 - 10:43
    proprio per non improvvisare un naufragio.
  • 10:43 - 10:46
    Anche su quello ci si prepara tanto.
  • 10:46 - 10:49
    E ha funzionato bene tutto, perché,
  • 10:49 - 10:53
    ecco, anche nell’era di oggi,
  • 10:53 - 10:57
    la comunicazione in un naufragio
    è estremamente importante.
  • 10:58 - 11:00
    E quindi, qua ha funzionato bene tutto.
  • 11:00 - 11:03
    CR: Quindi, diciamo
    che sei stato un po’ vittima
  • 11:03 - 11:07
    anche di una sorta di rifiuto
    in mare aperto?
  • 11:07 - 11:10
    Come hai trovato i mari?
    Sono inquinati?
  • 11:10 - 11:13
    A proposito di clima, visto
    che stiamo affrontando questo tema.
  • 11:13 - 11:17
    MM: Devo dire che, all'inizio sono partito
    veramente con il piacere
  • 11:17 - 11:21
    di vedere questo mare,
    questo piacere di pulizia.
  • 11:21 - 11:25
    Poi ecco mi è capitato in Atlantico
    di dover salire in testa d’albero,
  • 11:25 - 11:29
    già da lì, ho visto
    tanta spazzatura che gallegiava,
  • 11:29 - 11:32
    che a livello del mare non vedi
    se non ti passa proprio vicino.
  • 11:32 - 11:34
    E addirittura un giorno,
    in mezzo all’Oceano Indiano
  • 11:34 - 11:36
    - stiamo parlando proprio del Sud -
  • 11:36 - 11:40
    dove passano gli iceberg,
    non ci passa nessuna nave,
  • 11:41 - 11:46
    una mattina, all’alba, ho trovato tutta
    la barca completamente sporca di catrame.
  • 11:46 - 11:50
    Quindi questo vuol dire che,
    anche i nostri mari,
  • 11:50 - 11:54
    che è la maggior parte del nostro pianeta,
    purtroppo ce li stiamo mangiando.
  • 11:54 - 11:58
    CR: Quindi tu sei stato testimone
    anche di questo aspetto.
  • 11:58 - 12:01
    Se non sbaglio, eri una boa mobile,
    mi hai raccontato.
  • 12:01 - 12:04
    MM: Sì, l’Università ha fatto
    un gran lavoro,
  • 12:04 - 12:06
    l’Agenzia Spaziale,
    che ringrazio ancora oggi,
  • 12:06 - 12:11
    io sono stato il suo riferimento
    per ogni foto.
  • 12:11 - 12:15
    Loro visualizzavano gli iceberg
    o i piccoli glover,
  • 12:15 - 12:18
    diciamo nel mio passaggio,
  • 12:18 - 12:22
    ma io ero anche un loro riferimento
    per le foto satellitari,
  • 12:22 - 12:25
    che non sono le foto
    che vedete su Google Earth,
  • 12:25 - 12:30
    sono foto radiografiche,
    ecco, foto “radar” diciamo.
  • 12:30 - 12:33
    E quindi sono stato per loro
    un riferimento ma, soprattutto,
  • 12:33 - 12:36
    ecco, è stato un bel lavoro
  • 12:36 - 12:41
    perché, dati degli strumenti particolari,
    io sono stato una boa oceanografica
  • 12:41 - 12:43
    durante tutto il mio giro,
  • 12:43 - 12:48
    quindi questi dati raccolti
    sono veramente preziosi per la ricerca.
  • 12:48 - 12:53
    CR: In sostanza, hai fatto una sorta
    di georeferenziazione del mare…
  • 12:53 - 12:57
    MM: Esatto, come fanno sporadicamente
    con diverse boe lasciate.
  • 13:01 - 13:04
    CR: Cosa dire, nel video
    c'è una parte molto ironica di te,
  • 13:04 - 13:06
    che ha fatto sorridere tutti qua, no?
  • 13:06 - 13:11
    Ti abbiamo visto in una duplice veste:
    quella di orco e quella di pacioso Matteo.
  • 13:12 - 13:17
    Dovete sapere che lui è molto attivo,
    anche dal punto di vista sociale, no?
  • 13:17 - 13:23
    MM: Mi piace fare attività
    e la vela è veramente un mezzo ottimo,
  • 13:23 - 13:26
    ottimo per tutti ragazzi meno fortunati,
  • 13:26 - 13:29
    ottimo per tanta gente
    che non è fortunata.
  • 13:29 - 13:34
    E quindi è veramente uno strumento
    che usiamo solo per l’esclusivo piacere.
  • 13:34 - 13:40
    Quindi non c'è nessuna velleità
    di insegnamento, nessuna velleità di dire:
  • 13:40 - 13:43
    “Si regola così, cazza la randa…”,
    come si dice.
  • 13:43 - 13:49
    Ma c'è solo veramente la volontà
    di trasferire questo enorme piacere
  • 13:49 - 13:52
    che dà la natura,
    che dà il mezzo della barca.
  • 13:53 - 13:57
    CR: Nella connessione del video
    eri in diretta con un ospedale
  • 13:57 - 13:59
    o ho capito male?
  • 13:59 - 14:03
    MM: Sì, all’Ospedale del Bambin Gesù
    fanno clownterapia,
  • 14:03 - 14:06
    però ultimamente, per esempio,
  • 14:06 - 14:08
    li portiamo in barca,
    portiamo in barca tutta la famiglia,
  • 14:08 - 14:12
    quando ha finito di fare
  • 14:12 - 14:15
    un ciclo di chemio molto pesante.
  • 14:15 - 14:18
    E quindi questa cosa ti soddisfa tanto.
  • 14:18 - 14:19
    CR: Stare all’aria aperta.
  • 14:19 - 14:21
    MM: Perché ridà il piacere ad una famiglia
  • 14:21 - 14:26
    che purtroppo è inquadrata
    con i problemi reali del bambino.
  • 14:26 - 14:29
    CR: Quindi portate tutta la famiglia
  • 14:29 - 14:32
    per passare assieme qualche giorno
    e stare insieme?
  • 14:32 - 14:35
    Direi che solo questo merita
    un applauso, no?
  • 14:35 - 14:37
    (Applausi)
  • 14:46 - 14:48
    CR: Torniamo un secondo
    allora sul naufragio,
  • 14:48 - 14:50
    perché questa cosa non è facile
  • 14:50 - 14:53
    neanche dal punto di vista tecnico,
  • 14:53 - 14:56
    del recupero, perché tu hai avuto
  • 14:56 - 15:00
    la fortuna di essere sulla tratta
    di una nave o qualcosa del genere.
  • 15:00 - 15:05
    MM: Sì, devo dire che nel naufragio
    sono rimasto veramente fortunato
  • 15:05 - 15:10
    perché, se mi giravo giù,
    nel sud del Polo,
  • 15:10 - 15:14
    quindi in mezzo al freddo,
    al gelo era tutto diverso.
  • 15:14 - 15:17
    Lì non c'è passaggio commerciale di navi.
  • 15:17 - 15:19
    È successo poco sopra l'Equatore
  • 15:19 - 15:23
    e quindi molto vicino al passaggio di navi
  • 15:23 - 15:26
    e quindi è scattato subito un sistema
  • 15:26 - 15:30
    automatico di ricezione satellitare.
  • 15:30 - 15:32
    È partita la centrale operativa di Roma,
  • 15:32 - 15:35
    poi la comunicazione con un satellitare
  • 15:35 - 15:38
    e poi la radio, il VHF,
  • 15:38 - 15:42
    per parlare con la nave che passava di lì
  • 15:42 - 15:45
    e che mi è venuta a recuperare.
  • 15:45 - 15:48
    CR: E quando hai capito che era finita,
    cosa hai pensato?
  • 15:48 - 15:50
    MM: Povera gallina!
  • 15:51 - 15:52
    CR: Che galleggia…
  • 15:52 - 15:54
    MM: C’è poco da ridere, eh, perché c’è…
  • 15:54 - 15:56
    CR: C’è un legame affettivo…
  • 15:56 - 15:57
    MM: E certo, sì!
  • 15:57 - 16:00
    Peccato perchè è stata
    la mia prima preoccupazione.
  • 16:00 - 16:03
    Poi ecco, logicamente, la barca
    si rigira ed è tutto buio,
  • 16:03 - 16:06
    quindi la metti subito
    in salvo all’asciutto,
  • 16:06 - 16:09
    vai a cercare un contenitore per lei,
  • 16:09 - 16:12
    torni e non la trovi
    e quindi alla fine è brutto…
  • 16:13 - 16:15
    CR: Però non hai abbandonato
    solo la gallina?
  • 16:15 - 16:18
    Hai abbandonato anche tutta
    la tua attrezzatura o quasi…
  • 16:18 - 16:20
    MM: No, ecco, infatti,
  • 16:20 - 16:22
    tutto il lavoro fatto dall’Università,
  • 16:22 - 16:25
    tutte queste schede,
    siamo riusciti a recuperarle,
  • 16:25 - 16:28
    buona parte degli indumenti
    che mi avevano prestato,
  • 16:28 - 16:32
    perché la maggior parte
    dell’abbigliamento tecnico non era mio,
  • 16:32 - 16:33
    quindi ho detto:
  • 16:33 - 16:35
    ”Oh Dio, almeno questo
    riportiamolo a casa”.
  • 16:35 - 16:37
    CR: Pensavo ai costumi,
    creme solari e invece no…
  • 16:38 - 16:42
    MM: Quando ti recuperano, è sicuro
    che il mezzo lo devi abbandonare;
  • 16:42 - 16:44
    anzi ti ci devi allontanare
  • 16:44 - 16:48
    perché una nave fà tanto risucchio,
    se si può chiamare così,
  • 16:48 - 16:51
    e quindi devi allontanarti dal mezzo,
  • 16:51 - 16:55
    stai su un autogonfiabile
    e da quello vieni recuperato.
  • 16:55 - 16:58
    E quindi era sicuro
    che dovevo abbandonare la barca,
  • 16:58 - 17:02
    però ho avuto il tempo per
    metterci un tracking;
  • 17:02 - 17:04
    quindi un localizzatore.
  • 17:04 - 17:07
    E lì siamo riusciti anche
    ad andarla a recuperare.
  • 17:07 - 17:08
    Quindi è tornata a casa.
  • 17:08 - 17:14
    E finalmente, dopo tanta fatica,
    siamo arrivati sul punto,
  • 17:14 - 17:15
    dopo sei giorni di navigazione
  • 17:15 - 17:18
    - un peschereccio di legno del 1970 -
  • 17:18 - 17:23
    quindi è stata più quella un’avventura
    che il mio giro del mondo.
  • 17:23 - 17:27
    CR: A spiegargli come si faceva:
    ”No guarda, faccio io, mettiti comodo”.
  • 17:27 - 17:31
    Quindi questo ha ricomposto un po’
    il mosaico della tua avventura;
  • 17:31 - 17:34
    ritrovare Eco 40,
    riportarlo a casa, c’è ancora?
  • 17:34 - 17:38
    MM: Sì, c'è ancora
    e speriamo di rimetterlo in piedi,
  • 17:38 - 17:42
    perché proprio il progetto è quello
    dell’energia pulita, dell’autosufficienza,
  • 17:42 - 17:46
    del coinvolgimento
    dei ragazzi, dei giovani,
  • 17:46 - 17:48
    è quello che mi entusiasma di più
  • 17:48 - 17:50
    in questi ultimi mesi
    qui sulla terra ferma.
  • 17:50 - 17:52
    CR: E il tuo entusiasmo
    non è ancora finito,
  • 17:52 - 17:56
    perché so che il 2016 è pronto
    per dare altre belle novità…
  • 17:56 - 18:01
    MM: Sì, abbiamo un sacco di idee,
    di novità, ma già me le immaginavo
  • 18:01 - 18:03
    quando navigavo, ecco.
  • 18:03 - 18:06
    Ho tanta volontà di fare tant’altro,
    non solo sulla vela.
  • 18:06 - 18:10
    Ecco c’è un passaggio a Nord-Ovest,
    in mezzo ai ghiacci.
  • 18:10 - 18:15
    C’è una realtà che, ecco,
    proprio per lo scioglimento dei ghiacciai,
  • 18:15 - 18:17
    si forma un passaggio.
  • 18:17 - 18:20
    Quindi dall’Alaska al Canada,
    c’è un passaggio ad agosto
  • 18:20 - 18:22
    che vogliamo fare in barca.
  • 18:22 - 18:24
    Ecco una cosa non semplice,
  • 18:24 - 18:27
    però anche allo stesso tempo
    entusiasmante, divertente.
  • 18:28 - 18:30
    CR: Cosa dire, Matteo…?
  • 18:30 - 18:32
    Se questo non è il coraggio di osare,
  • 18:32 - 18:36
    non so come altro descrivere
    l'impresa di Matteo Miceli.
  • 18:39 - 18:43
    MM: Grazie, veramente un piacere!
  • 18:43 - 18:45
    (Applausi)
Title:
Tre capi non bastano | Matteo Miceli | TEDxTrento
Description:

13 marzo 2015 - Dopo aver doppiato i tre capi, dopo 146 giorni di navigazione tra i 40 ruggenti e i 50 urlanti, con la sua barca a vela, due galline ed un orticello, Matteo Miceli naufraga a 600 miglia dalle coste del Brasile ed è costretto ad abbandonare il suo dodici metri Eco 40 in mezzo all’Atlantico.

Un semplice marinaio che non può essere più forte del mare ma lo può solo assecondare

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

more » « less
Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
18:52

Italian subtitles

Revisions