-
[El Anatsui: il lavoro d'atelier]
-
L'atelier si trova a Nsukka,
città universitaria
-
nel sud-est della Nigeria.
-
È a 10-20 minuti a piedi
a nord del campus universitario.
-
A volte arrivo senza preavviso,
-
parcheggio l'auto altrove
-
ed entrando sento molti..
-
Molti... come si dice, chiacchericci.
[RIDE]
-
Chiacchere molto rumorose.
-
Quando entro, si ammutoliscono tutti.
-
[RIDE]
-
Chiedo sempre che ci sia assoluto silenzio
-
o quanto più silenzio sia possibile.
-
Cerco di inculcare in loro l'idea
che un atelier è un posto sacro,
-
dove si viene per riflettere e pensare.
-
Per ogni motivo o trama che introduco,
-
devo mostrare loro come si fa,
-
perché credo, in qualità di artista,
-
che se non mantieni un contatto fisico
con i materiali, manegiandoli per esempio,
-
il lavoro finale potrebbe
risultare senz'anima.
-
Prima di tutto, devono preparare le unità,
-
anche dette "blocchi".
-
Un blocco può includere anche
200 o più tappi di bottiglia.
-
Poi prendi queste unità
e inizi a giocarci.
-
A questo punto le devi sistemare tutte,
-
sparpagliarle nell'atelier,
-
e poi selezioni ciò che ti serve
per le diverse parti del progetto.
-
Loro le dispongono tutte a grappolo
-
e tu cerchi un'ispirazione fra di esse.
-
Se emerge qualcosa di interessante,
-
o di efficace,
-
allora hai dato vita a una nuova idea.
-
Ci giochi,
-
sposti, fai cambiamenti,
-
e a volte vai avanti per giorni
a spostare le parti.
-
Fai foto,
-
le trasferisci sul computer e...
-
Infatti ho moltissime foto sul pc.
-
Alla fine, posso tornare indietro
e riguardarle.
-
Ho bisogno di un grande archivio di foto,
-
diversi effetti, trame,
-
a cui poter sempre fare riferimento
-
e che potrebbero scatenare nuove idee.
-
Perché le idee arrivano
nei momenti più inaspettati.