La via del taccuino | Stefano Faravelli | TEDxLakeComo
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0:05 - 0:07Eccomi sulla via del taccuino.
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0:07 - 0:09E via è da intendersi
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0:09 - 0:11nel senso cinese e giapponese,
di Tao e di Do. -
0:12 - 0:14E il taccuino è proprio questo:
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0:14 - 0:18questo piccolo quadernetto
che io porto sempre con me in tasca, -
0:18 - 0:21in formato un po' più grande
nella sacca da viaggio. -
0:23 - 0:25Il taccuino essenzialmente, per me,
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0:25 - 0:29è l'espressione del desiderio
di un rapporto attivo, -
0:29 - 0:31e manualmente vivido,
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0:31 - 0:34con le cose che vedo
e con le cose che conosco. -
0:34 - 0:36"Manualmente vivido" cosa vuol dire?
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0:37 - 0:40Vuol dire che non è mediato da diaframmi,
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0:40 - 0:43e non ci sono macchine
tra me e la cosa che mi sta davanti. -
0:47 - 0:49È vero, è diventato un lavoro.
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0:51 - 0:53I miei taccuini di viaggio
raccontano di viaggi: -
0:54 - 0:56asiatici soprattutto, africani;
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0:56 - 1:00in luoghi poco accessibili,
come la foresta pluviale; -
1:00 - 1:04o molto lontani come i mari
australi, antartici; -
1:05 - 1:10ma sulla via del taccuino si può partire
anche tra le pareti domestiche. -
1:10 - 1:15Si può partire dal tavolo della cucina,
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1:15 - 1:16e da un limone.
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1:18 - 1:22Ecco: il limone che vedete sulla destra
è stato dipinto a tempera, -
1:22 - 1:25e la tempera è una tecnica
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1:25 - 1:30per cui si devono sovrapporre strati
di pigmento piuttosto denso. -
1:31 - 1:36La luce su quell'oggetto
è data dalla tempera bianca, -
1:36 - 1:37cioè da un pigmento bianco
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1:37 - 1:39normalmente ricavato
dallo zinco o dal piombo, -
1:39 - 1:41che viene mescolato al colore
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1:41 - 1:46oppure messo puro sullo strato
di giallo sottostante. -
1:47 - 1:51Quando ho dipinto il limone
io avevo questo piccolo sole -
1:51 - 1:54che irraggiava un giallo
intensissimo sul tavolo, -
1:54 - 1:56e il risultato era così deludente
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1:56 - 2:00che ho dovuto mascherarlo
con queste pennellate di seppia -
2:00 - 2:02perché venisse fuori un po'
della luce del limone. -
2:02 - 2:04Del resto, il limone è un piccolo sole:
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2:04 - 2:05se voi lo tagliate a metà,
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2:05 - 2:10vedete nella disposizione radiale
degli spicchi l'immagine del sole. -
2:11 - 2:13Allora l'ho ridipinto ad acquerello.
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2:13 - 2:16E ad acquerello si lavora
in un modo esattamente opposto: -
2:16 - 2:19è un lavoro per sottrazione,
come si dice "a risparmio", -
2:19 - 2:22cioè è il bianco della carta
che deve emergere. -
2:22 - 2:24E si lavora sopra questo bianco
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2:24 - 2:27con velature leggerissime
di pigmento molto diluito. -
2:28 - 2:31E così, quando ho finito questa pagina
l'ho guardata e ho detto: -
2:33 - 2:37"Sono partito da una
natura morta, per così dire, -
2:37 - 2:39e sono arrivato a meditare
-
2:39 - 2:42sulle categorie aristoteliche
di qualità e [quantità]". -
2:42 - 2:46Perché [dove ho]
molto pigmento, ho poca luce; -
2:46 - 2:48[dove ho] poco pigmento, [ho] molta luce.
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2:48 - 2:51E la luce è la qualità del limone.
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2:51 - 2:53Così ho dipinto questo.
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2:56 - 2:59A un massimo di quantità,
corrisponde un minimo di qualità. -
3:01 - 3:04A un minimo di quantità,
un massimo di qualità. -
3:04 - 3:07È un'esperienza che avete fatto
[anche] voi, certamente: -
3:07 - 3:11se avete mangiato soltanto
il fragolone pompato di ormoni -
3:11 - 3:13che comprate nei supermercati,
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3:13 - 3:16non sapete mai che cos'è
l'essenza di una fragola, -
3:16 - 3:19perché l'essenza, la qualità
di una fragola è il sapore. -
3:22 - 3:25Certo, quando io ho dipinto
questa immagine, di nuovo ho detto: -
3:25 - 3:29bene, ho - anche qui sono partito
da degli ortaggi sul tavolo, -
3:29 - 3:32ma questa è una figura del pensiero.
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3:33 - 3:34Non è altro.
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3:34 - 3:36È difficile - sulla via del taccuino,
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3:37 - 3:41pratico da anni la caccia alla qualità,
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3:41 - 3:44cioè all'inafferrabile,
all'essenza delle cose. -
3:45 - 3:48È difficilissimo
intrappolarla in una figura, -
3:48 - 3:53perché è appunto qualcosa che non rientra
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3:53 - 3:57nell'ambito del computo, della misura:
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3:58 - 3:59come fai a misurarla?
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4:01 - 4:04Due accorgimenti: uno può essere questo,
una figura di pensiero - -
4:04 - 4:06ma io vi devo raccontare
che cosa ho dipinto, -
4:06 - 4:08sennò non lo capite;
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4:09 - 4:11L'altra è la sinestesia.
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4:11 - 4:12Che cos'è la sinestesia?
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4:12 - 4:16È quella cosa per cui noi parliamo
di una "nota di base" del profumo. -
4:17 - 4:19Noi usiamo un'espressione
tecnica, in realtà, -
4:19 - 4:22che ci viene da un testo
di fine Ottocento: -
4:22 - 4:25l'"Arte della profumeria",
di un certo Septimus Piesse, -
4:25 - 4:29il quale stabiliva una corrispondenza,
che secondo lui era oggettiva, -
4:30 - 4:32tra i profumi e le note musicali.
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4:33 - 4:37È quello che fa il topino Ratatouille,
quando mette in bocca qualcosa, -
4:37 - 4:38nel film della Disney, no?
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4:38 - 4:40Che partono questi zampilli colorati.
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4:40 - 4:42Eccoli.
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4:42 - 4:43Ecco il taccuino:
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4:43 - 4:46in alto c'è la parola taccuino,
l'etimologia araba della parola; -
4:46 - 4:48e poi c'è un taccuino aperto,
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4:48 - 4:51con le mie mani che disegnano
su un taccuino aperto, -
4:51 - 4:54che disegnano su un taccuino aperto,
che disegnano su un taccuino aperto; -
4:54 - 4:55e così, ad infinitum.
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4:56 - 4:57Perché questo?
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4:57 - 5:00Questa caduta, "en abyme",
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5:01 - 5:06è esattamente l'inseguimento
dell'inafferrabile essenza delle cose; -
5:06 - 5:11ed è un modo, quello che ho voluto
rappresentare così sul taccuino, -
5:11 - 5:16di, come dire, rappresentare
l'infinito nel finito. -
5:16 - 5:21Ma da questo taccuino aperto
si dipartono dei filamenti colorati, -
5:21 - 5:22e questi filamenti colorati
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5:22 - 5:28sono precisamente profumi,
sapori, ricordi, emozioni. -
5:28 - 5:31Cioè sono sintesi cromatiche
di esperienze essenziali. -
5:32 - 5:33Praticamente la mia vita.
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5:36 - 5:39Cromatiche: il colore ha molto
a che fare, con la via del taccuino. -
5:40 - 5:41In tasca ho il taccuino;
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5:41 - 5:44nella borsa da viaggio,
ho sempre una scatola di colori. -
5:45 - 5:48"Dipanare l'arcobaleno",
è un verso di Keats. -
5:50 - 5:55Dipanare l'arcobaleno
vuol dire partire da questa quantità, -
5:55 - 5:59cioè da questa polvere
deposta nelle vaschette, -
5:59 - 6:05e ricavare da questi pochi colori,
in realtà tre colori bastano, -
6:05 - 6:08dai tre colori fondamentali,
io riesco a tirare fuori -
6:08 - 6:10tutte le infinite variazioni
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6:10 - 6:14delle sfumature dei cieli, della terra
dei tramonti e delle albe di questo mondo. -
6:17 - 6:21Poi, naturalmente, il versante
quantitativo risalta sempre fuori, -
6:21 - 6:24per esempio, nel codice numerico
di un colorificio: -
6:25 - 6:27però il colore è qualità.
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6:27 - 6:30Se voi andate in un colorificio,
comprate la vostra latta di colore -
6:30 - 6:32perché la scegliete sulla cartella colori,
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6:32 - 6:35e poi date sul muro
il colore che avete scelto, -
6:35 - 6:38dite : "Ma questo non è il colore
che io ho comprato!" -
6:38 - 6:39Quasi sempre funziona così.
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6:41 - 6:45Il colore è anche, come dire,
la trasposizione in quantità del colore - -
6:45 - 6:47sulle pagine degli atlanti, vedete,
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6:47 - 6:53razze e popoli corrispondono
a delle cartouche colorate: -
6:53 - 6:56come dire, convenzioni
cromatiche per descrivere. -
6:56 - 6:58Anche la spettrografia
è così, per esempio. -
6:58 - 7:01No, il colore è davvero qualità pura.
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7:01 - 7:05Voi non potete dividere il colore:
dividete sempre una materia colorata. -
7:05 - 7:07Il colore è questa luce bianca
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7:07 - 7:10che si rifrange nel prisma
della molteplicità. -
7:11 - 7:12Il colore è inafferrabile.
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7:13 - 7:16Mi piace che questa pagina
sia intitolata così, però, -
7:16 - 7:18"Dipanare l'arcobaleno",
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7:18 - 7:22perché l'arcobaleno evoca
il mio grande amico qua, Platone, -
7:22 - 7:27il quale diceva che i filosofi
sono figli di Taumante. -
7:28 - 7:31Taumante è lo stupore:
la filosofia ha origine dallo stupore. -
7:31 - 7:34I figli di Taumante come Iride -
Iride è l'arcobaleno. -
7:35 - 7:38E Platone non ci dice il perché
di questa strana genealogia, -
7:38 - 7:40ma è facile da capire:
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7:40 - 7:46i filosofi sono coloro che si interrogano
sulla stupefacente varietà dell'essere, -
7:46 - 7:47si pongono domande.
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7:47 - 7:49Perché l'essere, e non il nulla?
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7:49 - 7:53Perché nell'essere così tante cose,
così tanto diverse le une dalle altre? -
7:53 - 7:57E perché noi, sempre diversi
quando le guardiamo? -
7:59 - 8:02Il tempo: noi sempre diversi.
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8:03 - 8:05Il tempo noi lo misuriamo, continuamente.
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8:05 - 8:09Eccolo lì: i cristalli liquidi,
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8:09 - 8:12che mi dicono fai in fretta,
fai in fretta; -
8:12 - 8:14le lancette che girano
nel quadrante dell'orologio, -
8:14 - 8:17e i granelli di sabbia
che cadono nella clessidra. -
8:18 - 8:20È il tempo, questo?
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8:20 - 8:25Ma no, il tempo è personale,
il tempo è individuale: -
8:25 - 8:26ciascuno di voi ha il suo tempo.
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8:26 - 8:28In momenti diversi della vostra vita,
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8:28 - 8:33vivete soggettivamente,
in modo diverso, il vostro tempo. -
8:33 - 8:34Così mi sono chiesto:
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8:34 - 8:37come faccio a rappresentare
la qualità del tempo? -
8:38 - 8:42Anzitutto, un ciclo: da uovo a farfalla.
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8:42 - 8:45Quando ho dipinto questa immagine,
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8:45 - 8:49io ho seguito lo sviluppo
di questo animale, -
8:49 - 8:51dall'uovo alla ninfosi,
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8:52 - 8:54e l'ho dipinto passo passo.
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8:56 - 8:58E poi, soprattutto, è una metamorfosi.
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8:59 - 9:04E la metamorfosi è questa creazione
che nasce dalla distruzione. -
9:04 - 9:09E secondo me non c'è un'immagine
più plastica e più potente -
9:09 - 9:11del tempo e della sua azione.
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9:13 - 9:16Adesso voi mettete insieme
il colore e il tempo: -
9:17 - 9:19la rivelazione della luce.
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9:19 - 9:21Questo è il campanile
della chiesa di Modica, -
9:21 - 9:22in tre momenti:
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9:22 - 9:24di notte è illuminato
dalla luce elettrica; -
9:24 - 9:25alle cinque del mattino;
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9:25 - 9:30e poi quando il primo raggio di sole
va a toccare la cuspide del campanile. -
9:31 - 9:35Questa è la bellissima caccia
sulla via del taccuino, -
9:35 - 9:39quella che ha fatto impazzire
il pittore Claude Monet -
9:39 - 9:43quando inseguiva la luce.
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9:43 - 9:47Un grande scrittore francese,
ora non ricordo chi fosse, -
9:47 - 9:48che lo seguiva a Giverny,
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9:48 - 9:51diceva: "Questo non è un pittore.
Questo è un cacciatore." -
9:52 - 9:53La caccia della luce.
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9:55 - 9:58E se parliamo di luce,
dobbiamo parlare anche di ombra. -
9:58 - 10:01Questo limite incorporeo dei nostri corpi
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10:02 - 10:06che ha stranamente,
misteriosamente ha a che fare -
10:06 - 10:09con la nostra personalità.
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10:13 - 10:17Pare che tra gli otto mesi e i 14 mesi
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10:17 - 10:20l'uomo riconosca sé stesso
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10:20 - 10:22nella propria ombra
e nel proprio riflesso. -
10:23 - 10:29Quindi l'ombra è, con il riflesso,
l'unica situazione naturale di autoscopia, -
10:29 - 10:31cioè in realtà non possiamo -
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10:31 - 10:34prima dell'invenzione
di strumenti riflettenti, -
10:34 - 10:36lo specchio, il metallo pulito eccetera,
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10:36 - 10:38solo l'ombra e il riflesso
dicono qualcosa di noi; -
10:39 - 10:44e questo rapporto strettissimo
con l'incorporeo che abita in noi -
10:44 - 10:47è davvero importante.
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10:47 - 10:49Ecco un'altra pagina sull'ombra.
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10:49 - 10:51Io qua non voglio parlarvi
di questa gabbia, -
10:51 - 10:53da cui è appena scappato un uccello:
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10:53 - 10:56la sua ombra è proiettata sul muro,
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10:57 - 11:01vorrei che ciascuno di voi
desse la sua personale interpretazione. -
11:01 - 11:07Invece voglio farvi notare
le scritte: ombra, shadow. -
11:08 - 11:09E qui, il corpo non esiste.
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11:12 - 11:17È come l'arto fantasma dell'amputato:
lui lo sente, ma non c'è. -
11:19 - 11:22Il positivo, se riuscite a leggere
quello che è scritto lì, -
11:22 - 11:23è nella vostra mente.
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11:24 - 11:27Le neuroscienze ci dicono
che solo il dieci percento -
11:27 - 11:31delle informazioni che il cervello
utilizza per vedere -
11:31 - 11:32vengono dagli occhi.
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11:33 - 11:35Solo il dieci percento.
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11:37 - 11:38E tutto questo regno,
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11:39 - 11:45che sta intorno al pochissimo
che l'occhio ci dice, è mente. -
11:45 - 11:47È inafferrabile della qualità.
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11:48 - 11:49E parliamo di occhi:
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11:49 - 11:53l'occhio finestra dell'anima,
l'occhio finestra dell'autocoscienza. -
11:53 - 11:57Quella cosa lì, che vedete a destra,
è il grado zero della visione; -
11:57 - 12:00ma è anche il grado zero della coscienza.
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12:00 - 12:03Noi sappiamo che ci affacciamo
da questa finestra, -
12:03 - 12:06e vediamo pochissimo di noi stessi:
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12:08 - 12:11anche prima, il relatore precedente,
io lo guardavo, lo vedevo -
12:11 - 12:15meglio di quanto lui, certamente,
si sia mai conosciuto nella vita. -
12:15 - 12:18Perché io di me stesso
vedo un pezzettino di naso sfocato, -
12:18 - 12:21un po' di rima palpebrale,
qualche pelo di sopracciglia, -
12:21 - 12:25e la parte frontale
del mio corpo, mento escluso. -
12:25 - 12:26Dietro, che cosa c'è?
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12:27 - 12:28Lo ignoro.
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12:29 - 12:31Se non ci fossero gli specchi,
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12:31 - 12:33e adesso tutte quelle immagini
che ci circondano, -
12:33 - 12:34io non lo saprei.
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12:35 - 12:38È paradossale, questo.
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12:40 - 12:43So una cosa, però:
che davanti a me ci sono gli altri. -
12:43 - 12:46E io sospetto in voi
un certo grado di autocoscienza, -
12:47 - 12:48però non ne sono sicuro.
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12:50 - 12:55Sono sicuro solo della mia autocoscienza,
perché questa è reale, e la percepisco. -
12:57 - 13:00Quindi, per me soggetto,
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13:01 - 13:06gli altri, ancorché siano lì a dire
"io, Ich bin, أنا " eccetera, -
13:06 - 13:09ciascuno ad affermare la propria egoità,
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13:09 - 13:13sono sempre oggetti per me soggetto.
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13:15 - 13:19E questo è il modo in cui, in Occidente,
-
13:19 - 13:24è andata, come dire, ossificandosi
il rapporto della conoscenza, -
13:24 - 13:27almeno a partire da Cartesio in poi:
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13:28 - 13:29soggetto, oggetto.
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13:30 - 13:35Con queste conseguenze: l'ego ipertrofico,
prigioniero della sua bolla narcisistica, -
13:35 - 13:37assediato dall'altro.
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13:38 - 13:42L'altro può essere un animale,
come abbiamo visto prima. -
13:46 - 13:49Non c'è relazione: quella bolla
dovrebbe proprio esplodere, -
13:49 - 13:51ma questa è la nostra attualità.
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13:51 - 13:54Noi usciamo di qui, e ci ritroviamo
più o meno in questo mondo. -
13:54 - 13:57In realtà, se viaggiamo un po'
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13:57 - 14:03scopriamo che l'Occidente
è un po' rappresentato in quell'immagine. -
14:06 - 14:08Adesso, però, siamo partiti da un limone
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14:08 - 14:11e siamo arrivata a parlare
dell'affrontamento soggetto-oggetto, -
14:17 - 14:20del le condizioni del rapporto
con l'altro, nella nostra cultura. -
14:20 - 14:25E io vorrei cambiare unità di misura,
e tuffarmi nell'entomologia. -
14:26 - 14:31Questa pagina l'ho dipinta in Giappone,
in una bella mattina autunnale. -
14:31 - 14:35La mantide religiosa
mi è apparsa sui rami del Momigi -
14:35 - 14:40ed è stata la rivelazione
di una meraviglia biologica, -
14:40 - 14:42perché questo insetto è straordinario,
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14:42 - 14:44ma anche del genio di una lingua.
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14:44 - 14:46In giapponese, "mushi" significa insetto,
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14:46 - 14:48e viene da un'antica parola, musu,
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14:48 - 14:52che implica l'idea
di un apparire naturalmente, -
14:52 - 14:54cioè è l'idea di un'epifania.
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14:56 - 15:01Intanto c'è un contesto:
i grilli appaiono nell'umida notte, -
15:01 - 15:04le cicale nella calura estiva,
le farfalle a primavera. -
15:04 - 15:09E noi osservatori siamo dentro il contesto
in cui avviene l'apparizione. -
15:09 - 15:13Siamo "com-presi" in relazione
con quello che vediamo. -
15:14 - 15:17Noi diciamo invece "in-setto"
che viene dal latino sectare. -
15:17 - 15:19E questo sectare,
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15:19 - 15:24che è proprio la manifestazione plastica
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15:26 - 15:29della struttura di un animale,
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15:29 - 15:32Di una morfologia, ecco:
è l'oggettivazione di una morfologia. -
15:32 - 15:36Voi vi rendete conto della differenza
tra questi due atteggiamenti. -
15:38 - 15:42Questa è l'ultima immagine
con cui voglio concludere. -
15:42 - 15:43È un autoritratto:
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15:43 - 15:46mi sono rappresentato come Shi Tao,
il grande pittore cinese, -
15:47 - 15:53il quale contemplava il paesaggio
in cerca della sua intima natura. -
15:53 - 15:55Contemplava il paesaggio
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15:55 - 15:57prima di contemplare
dipingendo il paesaggio. -
15:58 - 16:00La pittura come via di contemplazione.
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16:00 - 16:03Lo racconta nel suo
"Trattato della pittura": -
16:03 - 16:04a un certo punto della sua vita,
-
16:04 - 16:07il paesaggio, che era una cosa
che stava davanti a lui, -
16:07 - 16:10nasce in lui, e lui nasce nel paesaggio.
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16:11 - 16:13E il paesaggio gli chiede
di essere la sua voce. -
16:14 - 16:19E allora, ecco: io mi sono rappresentato
davanti a queste sacre montagne, -
16:19 - 16:21in ascolto della voce del paesaggio.
-
16:21 - 16:25E quella linea bianca
che sta tra i due picchi -
16:26 - 16:27la lascio a voi interpretare:
-
16:27 - 16:31potreste sentire lo scrosciare
di una cascata, se la guardate a lungo; -
16:31 - 16:34o forse la nebbia che lentamente
si alza verso il cielo. -
16:34 - 16:37Per me, è la porta spalancata
-
16:37 - 16:40davanti a questo incontro
con la bellezza del creato, -
16:40 - 16:41con la bellezza del paesaggio,
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16:42 - 16:44sulla via del taccuino.
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16:44 - 16:46(Applausi)
- Title:
- La via del taccuino | Stefano Faravelli | TEDxLakeComo
- Description:
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Stefano Faravelli è artista, filosofo, orientalista, viaggiatore e autore di diverse pubblicazioni che hanno aperto la via in Italia al genere del "Carnet de Voyage". Dai suoi meravigliosi viaggi riporta infatti affascinanti "taccuini" esposti a Londra, New York, Parigi, Istanbul e Gerusalemme. Sul palco di TEDxLakeComo, ci invita a prenderci il tempo per “Dipanare l'Arcobaleno”, lasciarci interrogare sulla stupenda varietà dell'Essere e raccogliere le tracce di quel disegno meraviglioso che è la Vita.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 16:57
Michele Gianella approved Italian subtitles for La via del taccuino | Stefano Faravelli | TEDxLakeComo | ||
Michele Gianella edited Italian subtitles for La via del taccuino | Stefano Faravelli | TEDxLakeComo | ||
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SILVIA ALLONE accepted Italian subtitles for La via del taccuino | Stefano Faravelli | TEDxLakeComo |