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Come gli insegnanti possono aiutare gli studenti a superare i traumi

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    Ognuno ha una storia,
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    e quella storia è piena di capitoli
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    che hanno ci hanno reso
    le persone che siamo oggi.
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    I primi capitoli di quella storia
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    a volte sono quelli
    che ci definiscono maggiormente.
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    Il Centro per il Controllo delle Malattie
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    ha stimato che più di metà
    dei bambini della nostra nazione
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    ha sperimentato almeno uno o due traumi
    durante la propria infanzia.
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    Un'avversità che può avere
    effetti duraturi.
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    Quando ho iniziato ad avere
    l'opportunità di parlare in pubblico
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    a supporto sia di studenti
    che di insegnanti,
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    mi sono trovata
    nella posizione particolare
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    di poter parlare di traumi infantili.
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    Ma prima dovevo prendere una decisione.
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    Dovevo decidere
  • 0:52 - 0:55
    se volevo condividere solo le parti
    splendide e splendenti della mia vita,
  • 0:55 - 0:58
    tipo quelle che condividiamo sui social
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    in cui sembriamo tutti perfetti,
  • 1:01 - 1:06
    oppure volevo mostrarmi vulnerabile
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    ed essere un libro aperto.
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    La scelta si fece molto chiara.
  • 1:11 - 1:14
    Se volevo fare la differenza
    nella vita di un bambino,
  • 1:14 - 1:18
    dovevo essere trasparente.
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    Quindi decisi di raccontare
    la mia storia personale.
  • 1:23 - 1:27
    E questa storia è piena di persone
    che mi hanno amato
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    e si sono prese cura di me
    e mi hanno fatto crescere.
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    E mi hanno aiutato a farcela e a guarire.
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    E adesso è ora che io aiuti gli altri
    a fare la stessa cosa.
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    Quando ho iniziato la scuola,
    ero il ritratto della normalità.
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    Venivo da una buona famiglia.
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    Ero sempre vestita bene,
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    sempre sorridente.
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    Ero pronta per iniziare la scuola.
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    Ma la mia vita era tutt'altro che normale.
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    A quell'epoca ero già stata vittima
    di abusi sessuali.
  • 2:04 - 2:06
    Ed erano ancora in corso.
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    I miei genitori non lo sapevano,
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    e io non l'avevo detto a nessuno.
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    Quando iniziai la scuola sentivo
    che sarebbe stata il mio rifugio.
  • 2:20 - 2:22
    Quindi ero emozionata.
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    Immaginate il mio sgomento
    quando incontrai il mio insegnante,
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    il signor Randolph.
  • 2:31 - 2:35
    Il signor Randolph
    non era il mio aguzzino.
  • 2:35 - 2:38
    Ma il signor Randolph
    era la personificazione
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    di tutto ciò che mi spaventava di più.
  • 2:43 - 2:47
    Avevo già avviato tecniche
    di auto-conservazione
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    per cui mi defilavo
    se mi venivo a trovare da sola
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    in presenza di un uomo.
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    E ora, a scuola,
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    sarei stata ogni giorno
    nella stessa classe con un uomo,
  • 3:00 - 3:03
    per un anno scolastico.
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    Avevo paura, non mi fidavo di lui.
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    Vi dirò,
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    Il signor Randolph si rivelò essere
    il mio più grande difensore.
  • 3:13 - 3:15
    Ma all'inizio,
  • 3:15 - 3:19
    feci tutto il possibile perché
    sapesse che non mi piaceva.
  • 3:19 - 3:21
    Non ero collaborativa;
  • 3:21 - 3:25
    ero il tipo di bambina
    che non si impegnava.
  • 3:26 - 3:30
    E misi in difficoltà
    anche i miei genitori.
  • 3:30 - 3:32
    Non volevo andare a scuola,
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    quindi litigavamo ogni mattina
    andando alla fermata del bus.
  • 3:35 - 3:37
    Di notte non riuscivo a dormire,
  • 3:37 - 3:40
    perché ero troppo in ansia.
  • 3:40 - 3:44
    Quando arrivavo in classe ero distrutta.
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    I bambini stanchi sono intrattabili,
  • 3:48 - 3:50
    e non è facile tenerli in classe,
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    lo sapete bene.
  • 3:52 - 3:57
    Il sig. Randolph avrebbe potuto assumere
    un atteggiamento di frustrazione
  • 3:57 - 4:00
    come molti insegnanti fanno
    con i bambini come me.
  • 4:02 - 4:03
    Ma lui no.
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    Lui mi trattò con empatia
  • 4:07 - 4:09
    e flessibilità.
  • 4:10 - 4:13
    Gliene fui molto grata.
  • 4:13 - 4:18
    Vedeva questa bambinetta
    di sei anni stanca ed esausta.
  • 4:18 - 4:21
    E così all'intervallo
    invece di farmi uscire,
  • 4:21 - 4:23
    mi lasciava in classe a fare un riposino,
  • 4:23 - 4:26
    perché sapeva che avevo bisogno di riposo.
  • 4:27 - 4:31
    A pranzo, invece di stare seduto
    al tavolo degli insegnanti,
  • 4:31 - 4:34
    si sedeva con noi
    al tavolo degli studenti.
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    Coinvolgeva me e le mie compagne
    nelle conversazioni.
  • 4:40 - 4:42
    Ora ci ripenso e so
  • 4:42 - 4:44
    che aveva uno scopo,
  • 4:44 - 4:47
    ascoltava, faceva domande.
  • 4:47 - 4:50
    Voleva scoprire cosa succedeva.
  • 4:51 - 4:54
    Costruì un rapporto con me.
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    Si guadagnò la mia fiducia.
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    E in modo lento ma inesorabile
  • 4:58 - 5:00
    quei muri che mi ero costruita intorno,
  • 5:00 - 5:02
    lui iniziò a incrinarli,
  • 5:02 - 5:06
    e alla fine mi resi conto
    che lui era uno dei buoni.
  • 5:09 - 5:14
    So che a lui sembrava
    di non fare abbastanza.
  • 5:15 - 5:20
    Perché prese l'iniziativa
    di parlare con mia mamma.
  • 5:20 - 5:22
    E io ottenni da lei il permesso
  • 5:22 - 5:25
    per iniziare a vedere
    la psicologa della scuola,
  • 5:25 - 5:27
    la signorina McFadyen.
  • 5:28 - 5:31
    Iniziai ad andare da lei
    una o due volte alla settimana
  • 5:31 - 5:33
    per i due anni successivi.
  • 5:33 - 5:35
    Fu un processo lento.
  • 5:36 - 5:37
    In tutto quel periodo
  • 5:37 - 5:40
    non le parlai mai degli abusi
    che avevo subito,
  • 5:40 - 5:42
    perché era un segreto;
  • 5:42 - 5:44
    non lo dovevo dire a nessuno.
  • 5:44 - 5:47
    Ma lei mise insieme i pezzi, lo so,
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    perché tutto quello che faceva con me
  • 5:50 - 5:53
    era finalizzato
    a darmi la forza e aiutarmi
  • 5:53 - 5:55
    a trovare il coraggio di parlare.
  • 5:55 - 5:58
    Mi insegnò a usare immagini mentali
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    per superare le mie paure.
  • 6:01 - 6:03
    Mi insegnò tecniche di respirazione,
  • 6:03 - 6:05
    per aiutarmi a superare
    gli attacchi di ansia
  • 6:05 - 6:08
    che avevo molto spesso.
  • 6:08 - 6:10
    E faceva con me dei giochi di ruolo.
  • 6:11 - 6:12
    Sincerandosi
  • 6:12 - 6:16
    che io riuscissi a difendermi da sola
    nelle varie situazioni.
  • 6:17 - 6:19
    Arrivò il giorno
  • 6:19 - 6:21
    in cui mi trovai
    da sola con il mio aguzzino
  • 6:21 - 6:24
    e un altro adulto.
  • 6:24 - 6:26
    E lì raccontai la mia verità.
  • 6:27 - 6:30
    Parlai degli abusi.
  • 6:31 - 6:35
    Immediatamente il mio violentatore
    iniziò a negare,
  • 6:35 - 6:38
    e la persona a cui avevo fatto
    la rivelazione,
  • 6:38 - 6:41
    non era preparata a ricevere una bomba
  • 6:41 - 6:44
    come quella che avevo appena lanciato.
  • 6:44 - 6:47
    Era più facile credere al violentatore
  • 6:47 - 6:49
    che a una bambina.
  • 6:50 - 6:54
    Così mi dissero di non parlarne più.
  • 6:55 - 6:59
    Mi fecero sentire come se, di nuovo,
    avessi fatto io qualcosa di sbagliato.
  • 7:01 - 7:03
    Fu devastante.
  • 7:05 - 7:06
    Ma sapete una cosa?
  • 7:06 - 7:08
    Quel giorno portò qualcosa di buono.
  • 7:08 - 7:11
    Il mio violentatore sapeva
    che non sarei stata
  • 7:11 - 7:13
    per sempre in silenzio.
  • 7:13 - 7:15
    Ci fu un cambio di potere.
  • 7:15 - 7:19
    E gli abusi finirono.
  • 7:19 - 7:25
    (Applausi)
  • 7:26 - 7:28
    Ma la vergogna
  • 7:28 - 7:31
    e la paura che succedesse di nuovo
  • 7:31 - 7:33
    rimasero.
  • 7:33 - 7:35
    E sarebbero rimasti con me
  • 7:35 - 7:37
    ancora per molti, molti anni.
  • 7:40 - 7:43
    Il sig. Randolph e la sig.na McFadyen
  • 7:43 - 7:46
    mi aiutarono a trovare la mia voce.
  • 7:48 - 7:52
    Mi aiutarono a trovare la luce per uscire.
  • 7:54 - 7:55
    Ma sapete una cosa?
  • 7:55 - 7:58
    Ci sono un sacco di bambini
    che non sono fortunati come me.
  • 7:58 - 8:01
    E li avete nelle vostre classi.
  • 8:01 - 8:05
    Ecco perché per me è così importante
    parlarvi oggi,
  • 8:05 - 8:07
    perché possiate prendere coscienza
  • 8:07 - 8:11
    e possiate iniziare a fare domande
    a cui servono risposte
  • 8:11 - 8:14
    e a prestare attenzione a questi studenti,
  • 8:14 - 8:18
    in modo da aiutarli
    a trovare la loro strada.
  • 8:20 - 8:22
    Alla scuola materna dove insegno
  • 8:22 - 8:24
    inizio ogni anno scolastico
  • 8:24 - 8:28
    facendo con i miei bambini
    delle biografie in scatola.
  • 8:28 - 8:31
    Questi sono due dei miei studenti.
  • 8:31 - 8:33
    E li incoraggio
  • 8:33 - 8:36
    a riempire le scatole
    con oggetti che mi parlino di loro
  • 8:36 - 8:38
    e della loro vita,
  • 8:38 - 8:40
    di ciò che per loro è importante.
  • 8:40 - 8:42
    Loro le decorano,
  • 8:42 - 8:44
    ci dedicano del tempo,
  • 8:44 - 8:49
    le riempiono di disegni
    della loro famiglia e dei loro animali,
  • 8:49 - 8:52
    e poi chiedo loro di presentarle
    a me e alla classe.
  • 8:53 - 8:56
    In quell'occasione
    io sono una ascoltatrice attiva.
  • 8:57 - 9:00
    Perché le cose che dicono,
  • 9:00 - 9:03
    le loro espressioni,
  • 9:03 - 9:07
    le cose che non dicono
  • 9:07 - 9:09
    possono diventare per me dei segnali
  • 9:09 - 9:13
    e possono aiutarmi a capire
    quali sono i loro bisogni.
  • 9:13 - 9:16
    Che cosa, forse, li spinge
  • 9:16 - 9:19
    ad avere il comportamento
    che hanno in classe.
  • 9:20 - 9:23
    Come posso essere un'insegnante migliore
  • 9:23 - 9:25
    se ascolto le loro voci?
  • 9:26 - 9:29
    Mi prendo del tempo per sviluppare
    il mio rapporto con loro,
  • 9:29 - 9:32
    proprio come fece con me il sig. Randolph.
  • 9:32 - 9:33
    Mi siedo a mangiare con loro,
  • 9:33 - 9:36
    all'intervallo chiacchiero con loro,
  • 9:36 - 9:39
    il fine settimana vado alle loro partite,
  • 9:39 - 9:41
    vado ai saggi di danza,
  • 9:41 - 9:44
    divento parte della loro vita.
  • 9:44 - 9:47
    Perché per capire davvero uno studente,
  • 9:47 - 9:50
    è necessario immergersi nella sua vita.
  • 9:51 - 9:54
    So che alcuni di voi
    sono insegnanti di scuole medie
  • 9:54 - 9:56
    e di scuole superiori
  • 9:56 - 9:59
    e potreste pensare che quei bambini
  • 9:59 - 10:02
    siano già grandi
  • 10:02 - 10:05
    e a quel punto siano già
    in modalità pilota automatico.
  • 10:05 - 10:07
    Ma non lasciatevi ingannare.
  • 10:07 - 10:10
    Specialmente quei bambini
    che sembrano avere tutto sotto controllo,
  • 10:10 - 10:14
    perché sono quelli che potrebbero avere
    più bisogno di voi.
  • 10:14 - 10:16
    Se voi guardaste il mio annuario
  • 10:16 - 10:18
    mi vedreste quasi su ogni pagina,
  • 10:18 - 10:22
    perché ero coinvolta
    praticamente in tutto.
  • 10:22 - 10:24
    Ho perfino fatto l'autista del pulmino.
  • 10:24 - 10:26
    (Risate)
  • 10:26 - 10:27
    Quindi ero la bambina
  • 10:27 - 10:30
    che gli insegnanti vedono
    come la tipica bambina esagerata,
  • 10:30 - 10:32
    quella popolare,
  • 10:32 - 10:34
    quella che ha tutto sotto controllo.
  • 10:35 - 10:38
    Ma io, amici, ero persa.
  • 10:38 - 10:39
    Ero persa,
  • 10:39 - 10:42
    e volevo che qualcuno mi chiedesse:
  • 10:42 - 10:45
    "Lisa, perché sei sempre qui?
  • 10:45 - 10:48
    Perché ti butti in tutte queste cose?"
  • 10:48 - 10:51
    Si sono mai chiesti
  • 10:51 - 10:53
    se stavo scappando da qualcuno?
  • 10:53 - 10:56
    Se stavo scappando da qualcosa?
  • 10:56 - 11:00
    Perché non volevo stare nella mia comunità
  • 11:00 - 11:01
    o a casa mia?
  • 11:01 - 11:04
    Perché volevo stare sempre a scuola?
  • 11:05 - 11:07
    Nessuno me lo chiedeva mai.
  • 11:09 - 11:10
    Capitemi bene:
  • 11:10 - 11:13
    non tutti i bambini ambiziosi
    che avete a scuola
  • 11:13 - 11:16
    sono vittime di abusi o di traumi.
  • 11:16 - 11:21
    Ma voglio dirvi di prendervi il tempo
    per essere curiosi.
  • 11:21 - 11:23
    Chiedete loro perché.
  • 11:24 - 11:28
    Potreste scoprire
    che sotto sotto c'è un motivo.
  • 11:28 - 11:33
    Voi potreste essere il motivo
    che li fa andare avanti
  • 11:34 - 11:36
    nella loro storia.
  • 11:37 - 11:40
    State attenti a non dare per scontato
  • 11:40 - 11:43
    di sapere già come va a finire
    la loro storia.
  • 11:43 - 11:46
    Non mettete un punto
    al posto di un punto e virgola.
  • 11:46 - 11:48
    Tenete viva quella storia
  • 11:48 - 11:52
    e aiutateli a sapere che se hanno vissuto
    qualcosa di traumatico,
  • 11:52 - 11:55
    la loro vita merita lo stesso
    di essere raccontata.
  • 11:56 - 11:59
    La loro storia merita
    di essere raccontata.
  • 12:02 - 12:04
    Per fare ciò,
  • 12:04 - 12:09
    penso che noi educatori dobbiamo
    abbracciare le nostre storie personali.
  • 12:10 - 12:12
    Molti di voi potrebbero stare lì seduti
  • 12:12 - 12:14
    e pensare: "Già.
  • 12:16 - 12:17
    È successo anche a me.
  • 12:18 - 12:20
    Ma non sono pronto a condividerlo".
  • 12:20 - 12:22
    E va bene.
  • 12:23 - 12:25
    Arriverà il momento
  • 12:25 - 12:28
    quando sentirete dentro alla vostra anima
  • 12:28 - 12:31
    che è ora di trasformare
    il vostro dolore passato
  • 12:31 - 12:34
    in propositi per il futuro.
  • 12:34 - 12:36
    Quei bambini sono il nostro futuro.
  • 12:38 - 12:41
    Vi invito a fare qualcosa
    giorno per giorno.
  • 12:41 - 12:44
    Parlate con qualcuno.
  • 12:44 - 12:46
    Siate disponibili e aperti.
  • 12:48 - 12:52
    La storia della mia vita
    chiuse il suo cerchio
  • 12:52 - 12:55
    nella primavera del 2018,
  • 12:55 - 12:56
    quando fui invitata a parlare
  • 12:56 - 13:00
    a un gruppo di insegnanti all'inizio
    della loro carriera e ai loro mentori.
  • 13:00 - 13:03
    Io racconto la mia storia,
    come oggi con voi,
  • 13:03 - 13:06
    e alla fine mi si avvicina una signora.
  • 13:07 - 13:12
    Con le lacrime agli occhi,
    e a voce bassa mi dice: "Grazie.
  • 13:12 - 13:15
    Grazie per la condivisione.
  • 13:15 - 13:19
    Non vedo l'ora di raccontare a mio papà
  • 13:19 - 13:21
    tutto quello che ho sentito oggi".
  • 13:22 - 13:25
    Deve avere visto la mia faccia perplessa,
  • 13:25 - 13:28
    perché prosegue dicendo:
  • 13:28 - 13:30
    "Il sig. Randolph è mio padre".
  • 13:30 - 13:33
    Pubblico: Ohhh.
  • 13:33 - 13:37
    Lisa Godwin: "E spesso si chiede:
  • 13:37 - 13:38
    'Avrò mai fatto la differenza?'
  • 13:40 - 13:42
    Oggi vado a casa e gli dico:
  • 13:42 - 13:45
    'Hai assolutamente fatto la differenza'".
  • 13:46 - 13:48
    Che regalo.
  • 13:48 - 13:50
    Che regalo.
  • 13:50 - 13:51
    E questo mi diede l'idea
  • 13:51 - 13:54
    di andare in cerca anche
    della figlia della sig.na McFadyen,
  • 13:54 - 13:56
    e di condividere con lei
  • 13:56 - 14:00
    l'impatto che ebbe la sig.na McFadyen.
  • 14:00 - 14:01
    Volevo che sapesse
  • 14:01 - 14:04
    che ho chiesto un aumento dei fondi
  • 14:04 - 14:08
    per i consulenti scolastici,
    per gli assistenti sociali delle scuole,
  • 14:08 - 14:09
    per gli psicologi, le infermiere,
  • 14:09 - 14:14
    perché sono vitali
    per la salute fisica e psicologica
  • 14:14 - 14:16
    dei nostri bambini.
  • 14:16 - 14:18
    Grazie alla sig.na McFadyen.
  • 14:18 - 14:22
    (Applausi)
  • 14:22 - 14:25
    Una volta ho sentito
    una persona che diceva
  • 14:25 - 14:28
    che per trovare il modo
    per uscire dal buio
  • 14:28 - 14:30
    devi trovare la luce.
  • 14:31 - 14:34
    Oggi spero che lascerete questo posto
  • 14:34 - 14:38
    e cercherete l'opportunità
    di essere la luce.
  • 14:38 - 14:40
    Non solo per gli studenti
  • 14:40 - 14:43
    ma per gli adulti nelle vostre classi,
  • 14:43 - 14:46
    le vostre scuole, le vostre comunità.
  • 14:47 - 14:50
    Avete il dono
  • 14:50 - 14:52
    di aiutare qualcuno a superare
  • 14:53 - 14:56
    il proprio trauma
  • 14:56 - 15:00
    e far sì che la loro storia
    meriti di essere raccontata.
  • 15:00 - 15:01
    Grazie.
  • 15:01 - 15:07
    (Applausi)
Title:
Come gli insegnanti possono aiutare gli studenti a superare i traumi
Speaker:
Lisa Godwin
Description:

"Per fare la differenza nella vita di un bambino, mi sono presa l'impegno di raccontare la mia storia personale", dice Lisa Godwin. In questo emozionante intervento ci racconta la sua esperienza di come ha superato un trauma infantile grazie all'aiuto silenzioso e costante di un insegnante e psicologo della scuola, e ci dimostra come gli educatori possano aiutare gli studenti e le loro famiglie a superare i momenti difficili, attraverso la narrazione delle loro storie.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
15:20

Italian subtitles

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