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Bacardí: mafia, publicidad engañosa y boicot internacional

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    Bacardi: mafia, pubblicità ingannevole
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    e boicottaggio internazionale
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    Il libro "Ron Bacardi: la guerra occulta" e
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    il documentario "Il segreto del pipistrello"
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    mostrano le relazioni della società Bacardi
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    con l'ultra-destra cubano-americana di Miami.
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    Anche la partecipazione del suo team di avvocati
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    nella redazione della Legge Helms-Burton che,
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    nel 1996, ha intensificato il blocco economico
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    contro Cuba.
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    Ma né il libro né il documentario sono stati oggetto
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    di notizie o reportage nei grandi media internazionali,
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    più interessati a sbiancare l'oscura storia della società
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    Bacardí e nell'optare per i suoi introiti pubblicitari.
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    Un reportage di "El País digital" analizzava,
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    pochi giorni fa, l'ultima campagna promozionale
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    di questa azienda, in un articolo intitolato
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    "Havana Club fa appello alle sue radici cubane in esilio".
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    Una vera assurdità disinformativa.
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    Ricordiamo che, a causa delle leggi del blocco
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    contro Cuba, gli USA sono l'unico posto dove
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    non può essere commercializzato il rum cubano
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    "Havana Club", venduto in oltre 100 paesi
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    da un consorzio tra la società privata francese
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    Pernod Ricard SA e la statale cubana Cuba Ron SA.
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    Ma se c'è una società che ha fatto affari
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    con il blocco USA all'isola, questa è Bacardi.
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    Ubicata alle Bermuda,
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    Bacardí acquistò alla famiglia Arechabala,
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    la cui fabbrica di rum "Havana Club" fu espropriata
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    dalla Rivoluzione, i presunti "diritti" del marchio.
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    Alcuni "diritti" inesistenti, poiché,
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    dalla sua nazionalizzazione,
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    appartengono allo Stato cubano.
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    Questo inoltre, e nonostante il blocco,
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    rinnova regolarmente il marchio "Havana Club"
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    presso l'Ufficio Brevetti USA, dal 1976.
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    Ma, nel 1999, grazie ai suoi legami politici,
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    Bacardí ottenne che il Congresso approvasse
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    la cosiddetta sezione 211, che le permise
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    di impadronirsi, negli USA, del marchio "Havana Club".
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    Questa legislazione ad hoc è stata condannata
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    dall'Organizzazione Mondiale del Commercio,
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    ma ha permesso a Bacardi commercializzare,
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    in territorio USA, un falso "Havana Club"
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    fabbricato a Portorico.
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    La radice cubana di questo rum è nulla.
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    Ma per aggiustarlo c'è ... la pubblicità.
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    Una grande campagna, creata dall'agenzia BBDO
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    di New York e interpretata da un noto attore
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    cinematografico, cerca di convincere il pubblico USA
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    di una enorme menzogna:
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    la presunta "cubanità" dell' "Havana Club" di Bacardi.
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    Il quotidiano spagnolo "El Pais",
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    collabora alla confusione:
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    "La popolare marca di rum Havana Club''
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    -diceva, senza chiarire che non è l' "Havana Club"
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    cubano che conoscono i lettori di "El País”,
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    ma la sua falsificazione per gli USA-
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    rende "un omaggio alla cubanità
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    delle centinaia di migliaia di isolani che hanno dovuto
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    lasciare il loro paese".
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    "El País" ripete e legittima così il messaggio
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    vittimistico e panflettistico della società Bacardi,
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    il cui direttore marketing difendeva
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    "l'autenticità che ha il nostro rum ad essere un marchio
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    di origine cubana che fu esiliato".
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    "Ci hanno espulso, ma la patria è venuta con noi",
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    dice la campagna.
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    Per le sue menzogne ed il suo esempio di pratica
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    imprenditoriale mafiosa, protetta nel più oscuro
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    della politica USA,
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    c'è una campagna internazionale di boicottaggio di tutti
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    i prodotti della ditta Bacardí.
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    Una campagna che, come il libro ed il documentario
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    a cui abbiamo accennato, i media non ha mai prestato
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    la minima attenzione.
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    Molto più centrata nel mantenere Bacardi
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    come redditizio cliente pubblicitario.
Title:
Bacardí: mafia, publicidad engañosa y boicot internacional
Description:

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Video Language:
Spanish
Duration:
04:12

Italian subtitles

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