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Digital killed the Radio star | Gianluca Busi | TEDxFerrara

  • 0:05 - 0:06
    La radio:
  • 0:06 - 0:09
    (Musica)
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    La radio, probabilmente
    tutti noi la conosciamo,
  • 0:13 - 0:17
    è quel media che abbiamo
    sempre avuto con noi.
  • 0:17 - 0:22
    Quando siamo entrati in macchina,
    a casa, in bagno, ovunque.
  • 0:24 - 0:28
    Ma probabilmente, noi conosciamo
    la radio legata alla musica.
  • 0:28 - 0:32
    La radio è quel media
    che ormai compie cent'anni,
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    e che oggi sta subendo un grande attacco.
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    Un attacco che forse è giusto;
  • 0:40 - 0:42
    ma probabilmente,
  • 0:42 - 0:44
    se apriamo un attimo lo sguardo
    a livello mondiale
  • 0:44 - 0:47
    ci rendiamo conto
    di un DNA, di un qualcosa
  • 0:47 - 0:52
    che.. se questo media
    è rimasto così longevo, c'è un motivo.
  • 0:55 - 1:00
    La radio noi la conosciamo come il volume,
    come il cambio di stazione,
  • 1:00 - 1:02
    come un contenuto.
  • 1:02 - 1:04
    La radio non è la musica e basta.
  • 1:04 - 1:08
    La radio non può essere paragonata
    a Spotify, a YouTube o a TikTok.
  • 1:11 - 1:17
    Tutti i giorni mi sento dire:
    “La radio sta morendo”.
  • 1:17 - 1:20
    Beh, penso che ci siano dei punti di vista
  • 1:20 - 1:23
    che noi dobbiamo, siamo obbligati
    a prendere in considerazione.
  • 1:23 - 1:26
    La radio è live,
    la radio ha un contenuto local,
  • 1:27 - 1:29
    la radio trasmette emozioni.
  • 1:29 - 1:32
    La radio non è una playlist
    di Spotify o un podcast.
  • 1:32 - 1:34
    La radio non è on-demand.
  • 1:34 - 1:36
    La radio di oggi.
  • 1:36 - 1:38
    La radio analogica di ieri
  • 1:39 - 1:42
    è quella radio che la possiamo spegnere,
    che ci può accompagnare,
  • 1:42 - 1:44
    è quella radio che ci dà un contenuto,
  • 1:44 - 1:47
    è quel brand che ci dà
    una festa, che ci fa festa.
  • 1:48 - 1:51
    È un brand che ci individua.
  • 1:56 - 1:58
    Ma oggi, la radio è mono direzionale.
  • 1:58 - 1:59
    È uno di quei pochi media
  • 1:59 - 2:02
    su cui non possiamo mettere like,
    che non possiamo condividere.
  • 2:02 - 2:05
    La radio, oggi, non vi traccia,
  • 2:07 - 2:09
    non vi ascolta.
  • 2:09 - 2:12
    Ultimamente sono usciti Alexa,
  • 2:12 - 2:15
    sono usciti numerosi dispositivi,
    oltre al telefono che avete in mano,
  • 2:15 - 2:17
    e spesso si sente dire che vi ascolta.
  • 2:17 - 2:19
    La radio non vi ascolta.
  • 2:20 - 2:23
    Questa è la differenza.
  • 2:23 - 2:28
    Poi vorrei raccontare
    perché sono così legato alla radio,
  • 2:28 - 2:31
    e ci sono nato dentro
    per colpa di mio padre.
  • 2:31 - 2:35
    Io vorrei raccontarvi
    una mission umanitaria
  • 2:35 - 2:39
    che ho affrontato
    qualche anno fa in Kenya,
  • 2:39 - 2:42
    a circa 70 chilometri da Nairobi,
  • 2:42 - 2:44
    in un...
  • 2:47 - 2:48
    piccolo villaggio
  • 2:48 - 2:51
    di circa 2.500 persone
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    che mandava messaggi
    alla comunità di Radio Maria in Italia
  • 2:57 - 2:59
    tramite un missionario.
  • 2:59 - 3:03
    Purtroppo [in] questo villaggio,
    tanto per darvi un attimo l'entità,
  • 3:04 - 3:08
    le case sono fatte di fango,
    la luce non c'è, il frigo...
  • 3:08 - 3:12
    Non hanno nulla, per conservare i cibi.
  • 3:12 - 3:16
    Non c'è cultura, hanno un dialetto locale,
    si capiscono solo tra di loro;
  • 3:16 - 3:19
    e abbiamo portato
    un trasmettitore, un'antenna,
  • 3:19 - 3:21
    tutti abbiamo lanciato il primo contenuto.
  • 3:24 - 3:27
    E per loro, anche se era
    un contenuto religioso, era una festa.
  • 3:27 - 3:31
    Una festa perché sentivano qualcuno
    che gli era vicino, che li aiutava.
  • 3:32 - 3:34
    Questa è la radio che salva la vita.
  • 3:34 - 3:36
    E quando dico che la radio è un media
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    che forse, probabilmente,
    non deve essere influenzato dal digitale,
  • 3:40 - 3:41
    è perché è un'altra mission.
  • 3:41 - 3:42
    Costa d'Avorio.
  • 3:43 - 3:44
    Cambio del Governo.
  • 3:44 - 3:45
    La prima cosa che capita,
  • 3:45 - 3:51
    quando c'è un cambio, un movimento,
    un cambio politico, un attacco di Stato,
  • 3:51 - 3:54
    la prima cosa che fanno
    [è] bombardare il traliccio radio,
  • 3:55 - 3:58
    perché interrompono le comunicazioni
  • 3:58 - 4:01
    e poi il web, se ci sono
    reti telefoniche, e la televisione.
  • 4:01 - 4:02
    Ma la prima cosa che si rifà?
  • 4:02 - 4:04
    Si ributta su una radio da campo,
  • 4:04 - 4:07
    perché costa poco, è veloce,
    tutti la sanno usare.
  • 4:07 - 4:08
    Questa è la radio.
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    La radio cambia i paradigmi di un Paese.
  • 4:14 - 4:16
    Questa è la differenza della radio:
  • 4:16 - 4:20
    arriva dove gli altri media non arrivano,
    perché non ha solo uno scopo commerciale.
  • 4:22 - 4:25
    E non ha bisogno di un like,
    non ha bisogno di competenza;
  • 4:25 - 4:28
    e soprattutto, non vi prende
    i vostri dati.
  • 4:28 - 4:30
    La cosa differente è proprio quella:
  • 4:30 - 4:33
    che la radio ti porta una voce,
    ti dà un qualcosa in più.
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    Perché lì manca la voce:
  • 4:34 - 4:38
    non hanno i social, non hanno Instagram,
    non hanno Facebook, non sono dappertutto.
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    Il mondo, se noi guardiamo sempre qua,
    Milano, Roma, New York, Londra -
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    è tutto facile.
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    Ma bisogna girarlo il mondo,
    dalla Papua Nuova Guinea al Vietnam:
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    è lì che bisogna vederlo il media,
    e dove un media cambia un Paese.
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    Con questa.
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    È una semplice radio.
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    Ne abbiamo fatte qualche milione.
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    Queste le abbiamo distribuite:
  • 5:05 - 5:09
    oggi con World Family, questo progetto,
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    arriviamo in oltre 70 Paesi,
    oltre 50 lingue, dialetti locali,
  • 5:15 - 5:16
    che è quella la difficoltà.
  • 5:16 - 5:20
    La difficoltà ad entrare
    in contatto con la comunità.
  • 5:21 - 5:23
    Abbiamo aiutato i profughi dal Sud Sudan
  • 5:23 - 5:28
    a passare con un campo
    che era grande quanto Copparo.
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    Abbiamo usato questa.
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    Non Instagram o una stories.
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    Però, forse, non abbiamo più bisogno,
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    perché oggi noi dobbiamo regalare
    i nostri dati a tutti, l'ho sentito prima.
  • 5:49 - 5:51
    Noi se non sappiamo dove siamo,
    se non ci tagghiamo,
  • 5:52 - 5:57
    se non diciamo cosa stiamo facendo,
    noi siamo [persi] - è così.
  • 5:57 - 5:59
    Però si parla molto di detox:
  • 5:59 - 6:04
    di disintossicazione, di allontanamento,
    di riprendersi la propria identità.
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    La radio -
  • 6:10 - 6:15
    in molti mi chiedono di pensare
    come possa essere in un futuro -
  • 6:16 - 6:17
    La radio sta cambiando.
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    Domani io vedo una radio nuova,
    una radio con la vostra musica,
  • 6:22 - 6:24
    che prende il vostro Spotify,
    il vostro oroscopo,
  • 6:24 - 6:26
    con il vostro al podcast preferito,
  • 6:26 - 6:30
    il vostro programma preferito
    dello Zoo di 105 o di Cruciani,
  • 6:30 - 6:31
    o il podcast che preferite.
  • 6:32 - 6:35
    Però non è vostra.
  • 6:36 - 6:39
    È degli altri, e voi la componete.
  • 6:39 - 6:44
    Ma qua c'è un problema:
    che vi chiedono qualcosa in cambio.
  • 6:46 - 6:48
    La vostra identità; i vostri gusti;
  • 6:50 - 6:52
    le vostre emozioni;
  • 6:52 - 6:53
    quando avete alzato il volume;
  • 6:54 - 6:56
    probabilmente qualche parola chiave
  • 6:57 - 7:00
    che poi utilizzeranno
    per rivendervi qualcosa.
  • 7:03 - 7:05
    Le tecnologie ci supportano,
    sta arrivando il 5G.
  • 7:07 - 7:11
    Oramai non è un problema tecnologico,
    non è un problema di contenuto,
  • 7:11 - 7:15
    è un problema di sapere
    se noi vogliamo oggi cedere l'identità.
  • 7:16 - 7:18
    Tutto quello che abbiamo
    noi lo stiamo regalando.
  • 7:22 - 7:25
    La radio ancora vi lascia liberi.
  • 7:30 - 7:35
    E noi, in Italia, siamo
    i fondatori della radio.
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    Circa 94 anni fa, questo signore -
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    (Audio) del 1895, cioè all'inizio
    dei miei primi esperimenti,
  • 7:45 - 7:50
    io ebbi la forte intuizione,
    direi quasi la visione chiara e sicura,
  • 7:50 - 7:54
    che le trasmissioni radio-telegrafiche
    sarebbero state possibili
  • 7:54 - 7:56
    attraverso le più grandi distanze”.
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    Lui, Marconi, a Bologna,
  • 8:03 - 8:07
    ha acceso circa un secolo fa la radio.
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    Aiutatemi a non spegnerla.
  • 8:12 - 8:14
    (Applausi)
Title:
Digital killed the Radio star | Gianluca Busi | TEDxFerrara
Description:

Con la nuova generazione dei Millennial, il mercato deve confrontarsi con una domanda precisa: analogico o digitale?
Per Gianluca Busi la risposta è: analogico e digitale. Mezzi di diffusione come la radio, emblema della comunicazione analogica, sembrano essere giunti al capolinea in un mondo in cui i contenuti on-demand sono predominanti. Ma la radio non è alla fine, e l'analogico non è morto. La radio è un punto di inizio e di fine: la radio c'è sempre.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
08:14

Italian subtitles

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