-
Vorrei dunque iniziare offrendovi
-
un suggerimento, gratuito e semplice
-
Tutto ciò che vi richiede è questo:
-
che cambiate la vostra postura per due minuti.
-
Ma prima di darvelo, vorrei chiedervi
-
proprio ora, di provare a percepire il vostro corpo
-
quello che state facendo con il vostro corpo.
-
Quanti di voi si stanno facendo
-
piccoli, forse vi state rannicchiando.
-
Incorciando le gambe, forse afferrando le vostre caviglie
-
A volte ci aggrappiamo alle nostre braccia così.
-
Altre volte le apriamo.
-
(risate)
-
Vi vedo.
-
Quindi voglio che facciate attenzione
-
a quello che state facendo in questo momento
-
Su quello ci torneremo tra pochi attimi
-
E spero che se avete capito più o meno
-
a modificare questo almeno un po'
-
possa cambiare il modo in cui la vostra vita si svolgerà
-
Siamo molto affascinati dal linguaggio del corpo
-
E siamo particolarmente interessati
-
al linguaggio del corpo delle altre persone.
-
Avete presente, siamo interessati a,
-
tipo, a un'interazione imbarazzante o
-
un sorriso, o uno sguardo sprezzante,
-
o forse a un'occhiolino molto imbarazzante.
-
forse a qualcosa come una stretta di mano.
-
Eccoli arrivare al numero 10,
-
E questo poliziotto fortunato arriva a stringere
-
la mano al presidente degli Stati Uniti
-
Ah ed ecco arrivare il primo ministro --
-
no. (risate)
-
Una stretta di mano o la sua mancanza
-
può far parlare per settimane e settimane
-
Persino la BBC e il New York Times.
-
Quindi ovviamente quando pensiamo
-
a comportamenti non verbali, che
-
chiamiamo non-verbali in quanto scienziati
-
sociali, pensiamo alla comunicazione
-
Questa ci fa pensare
-
alle interazioni
-
Quindi cosa mi sta comunicando il vostro linguaggio verbale
-
Cosa sta comunicando il mio a voi
-
E ci sono diverse ragioni per credere
-
che questo sia un valido modo di guardare le cose
-
Gli scienziati sociali hanno passato molto tempo
-
ad osservare gli effetti del nostro linguaggio del corpo
-
o il linguaggio del corpo degli altri sui giudizi
-
ed esprimiamo giudizi radicali e deduzioni
-
sulla base del linguaggio del corpo
-
E quei giudizi possono prevedere
-
esiti molto significativi nella vita
-
come chi assumeremo o promuoveremo
-
a chi chiediamo di uscire
-
Per esempio, Nalini Ambady, una ricercatrice
-
alla Tufts University, ha dimostrato che quando la gente guarda
-
una clip muta di 30 secondi
-
di reali interazioni medico-paziente
-
i loro giudizi sulla gentilezza del medico
-
prevede se il medico potrà essere citato in causa oppure no
-
Quindi non ha molto a che fare con
-
la competenza o meno del medico,
-
quanto sull'amicabilità di quella persona o come hanno interagito
-
In maniera ancora più drammatica, Alex Todorov a Princeton
-
ci ha mostrato che i giudizi sui visi dei candidati politici
-
espressi in un solo secondo, predicono il 70% dei risultati
-
delle corse al Senato e al Governo
-
Sul piano digitale, le emoticons ben utilizzate
-
nelle negoziazioni online
-
possono portarci a pretendere
-
più valorizzazione da quella negoziazione,
-
Se le si usa invece in maniera inefficiente:
-
Una cattiva idea, giusto?
-
Quindi, quando pensiamo ai non-verbali
-
pensiamo a come giudichiamo gli altri
-
come loro giudicano noi
-
e quali sono i risultati
-
Tendiamo a dimenticare però
-
Gli altri spettatori
-
Influenzati dai
nostri non-verbali
-
E quelli siamo
noi stessi
-
Anche noi siamo influenzati dai non-verbali
-
I nostri pensieri, sentimenti, la nostra fisiologia
-
Quindi, di quali non-verbali sto parlando?
-
Sono una psicologa sociale.
-
Studio il pregiudizio
-
Ed insegno in una scuola per affari competitiva
-
Quindi era inevitabile che
-
sarei diventata interessata
-
alle dinamiche di potere.
-
Sono diventata paritcolarmente interessata
-
nelle espressioni non verbali di potere e dominio
-
E quali sono queste espressioni non verbali
-
di potere e dominio?
-
Sono questo
-
Nel regno animale,
-
hanno a che fare con l'espansione.
-
Quindi ti mostri grande,
-
Ti allunghi, ti prendi i tuoi spazi
-
In poche parole ti stai aprendo.
-
Si tratta proprio di aprirsi
-
E questo è vero nel regno animale.
-
Non è limitato solo ai primati,
-
e gli umani fanno la stessa cosa.
-
Fanno ciò sia quando hanno potere
-
in maniera quasi cronica, ma anche quando
-
si sentono potenti sul momento
-
E quest'ultimo aspetto è molto interessante
-
Perché davvero ci mostra quanto sono
-
universali e antiche queste espressioni di potere.
-
Questa espressione, conosciuta come orgoglio,
-
Jessica Tracy ha studiato,
-
ci mostra che le persone che sono nate con la vista
-
e le persone che sono nate geneticamente cieche
-
fanno questo quando sono in competizione fisica.
-
Quando attraversano la linea di arrivo
-
e vincono, non importa se non hanno mai visto
-
nessuno farlo, loro lo fanno.
-
Quindi braccia in alto, a forma di V,
-
Il mento leggermente alzato.
-
Cosa facciamo quando siamo impotenti?
-
Esattamente l'opposto.
-
Ci chiudiamo in noi stessi.
-
Ci facciamo piccoli. Non vogliamo scontrarci
-
con la persona accanto a noi.
-
Di nuovo, animali e uomini
-
fanno la stessa cosa.
-
E questo è quello che succede quando si
-
mettono insieme forza e impotenza.
-
Ciò che tendiamo a fare quando si tratta di potere
-
è completare i non-verbali degli altri
-
Se qualcuno si mostra forte
-
con noi, tendiamo a farci piccoli
-
Non li rispecchiamo
-
Facciamo l'opposto.
-
Guardo questo comportamento
-
In classe,
-
E cosa noto?
-
Che gli studenti MBA mettono molto in mostra
-
L'intera gamma di non-verbali
-
Ci sono persone che sono come
-
caricature degli alpha,
-
davvero si fanno notare in aula
-
vannno al centro della stanza
-
ancor prima che inizi la lezione
-
come se volessero occupare spazio
-
quando si siedono, si aprono e
-
alzano le loro mani così.
-
Ci sono altre persone che crollano
-
quando entrano
-
Appena lo fanno, lo si vede.
-
Sui loro volti e i loro corpi
-
si siedono sulla sedia e
-
si fanno piccoli e fanno così
-
quando alzano la mano
-
Noto un paio di cose al riguardo
-
Uno, non vi sorprenderà,
-
sembra essere legato al genere
-
Le donne è molto più probabile
-
che lo facciano, rispetto agli uomini
-
Si sentono meno forti rispetto a loro
-
Quindi ciò non sorprende
-
L'altra cosa che ho notato
-
E' relativa alla misura in cui
-
gli studenti erano partecipativi,
-
e in che modo lo erano.
-
E molto importante in una classe MBA
-
la partecipazione conta per metà del voto
-
Le scuole di business hanno difficoltà
-
con il divario genere-voto
-
Potete vedere uomini e donne ugualmente qualificati
-
arrivare, e poi notate queste
-
differenze nelle valutazioni
-
e sembra essere dovuto in parte
-
alla partecipazione. Ho iniziato
-
a pensare, queste persone entrano
-
così, e partecipano,
-
è possibile portarli a fingere?
-
porterebbe a più partecipazione?
-
La mia principale collaboratrice,
-
Dana Carney ed io, davvero volevamo
-
sapere se si può fingere finché
-
non si riesce. Farlo per un po'
-
e ottenere un risultato comportamentale
-
che ci faccia sembrare più potenti?
-
Sappiamo che i non-verbali governano ciò
-
che gli altri pensano e provano
-
nei nostri confronti
-
Ma la nostra domanda era,
-
I non-verbali governano ciò che
-
pensiamo e proviamo per noi stessi?
-
Ci sono prove che sia così.
-
Sorridiamo se siamo felici
-
Ma anche quando siamo costretti a farlo
-
tenendo una penna tra i denti, così
-
Ci fa sentire felici.
-
Quindi vale per entrambe le direzioni
-
Questo vale anche per il potere
-
Quando vi sentite potenti
-
Probabilmente farete questo
-
Ma è anche possibile che quando
-
farete finta di esserlo, vi sentiate
-
effettivamente potenti
-
La seconda questione era relativa
-
al fatto che la nostra mente
-
può cambiare il nostro corpo
-
E' altrettanto vero che il nostro corpo
-
cambia la nostra mente?
-
E quando dico "mente" nel caso del
-
potere, di cosa parlo?
-
Parlo di pensieri e sentimenti
-
questo fatto fisiologico
-
che forma i nostri pensieri e sentimenti
-
nel mio caso sono gli ormoni
-
Guardo gli ormoni
-
A cosa somiglia la mentalità di potere
-
rispetto a quella dell'impotenza?
-
Le persone potenti sembrano essere
-
più assertive e sicure di sé
-
più ottimiste; sentono che
-
vinceranno anche al gioco d'azzardo
-
Tendono anche a pensare in modo
-
più astratto, quindi ci sono
-
molte differenze
-
Prendono più rischi,
-
Ci sono molte differenze tra
-
le persone potenti e impotenti
-
Fisiologicamente, ce ne sono molte
-
Due ormoni chiave, il testosterone
-
l'ormone della dominanza,
-
e il cortisolo, ormone dello stress
-
Notiamo che, i maschi alpha
-
nelle gerarchie dei primati, hanno tanto
-
testosterone e poco cortisolo
-
E anche i leader forti ed efficienti hanno
-
molto testosterone e poco cortisolo
-
Cosa significa questo?
-
Quando pensa al potere, la gente tende a
-
pensare solo al testosterono perché
-
riguarda il dominio. In realtà il potere
-
riguarda anche come reagiamo allo stress
-
Quindi volete il leader forte
-
dominante, con molto testosterone
-
ma sensibile allo stress?
-
Probabilmente no, giusto?
-
Volete la persona che è forte e assertiva
-
dominante, ma non molto reattiva allo stress
-
una persona rilassata
-
Sappiamo che nelle gerarchie dei primati
-
Se un alpha deve subentrare
-
Se un individuo deve subentrare al ruolo
-
alpha, in pochi giorni
-
il suo testosterone si è alzato di molto
-
mentre il cortisolo si è abbassato
-
Quindi abbiamo le prove che il corpo può
-
definire la mente almeno a livello espressivo
-
e che i cambiamenti di ruolo definiscono
-
la mente. Cosa succede se
-
si fa a una piccola manipolazione
-
un piccolo intervento, e per due minuti
-
vi dico " voglio che stiate così, questo
-
vi fare sentire più potenti"
-
Abbiamo fatto questo
-
Abbiamo portato gente nel laboratorio
-
e deciso di fare un esperimento
-
Esse adottarono, per due minuti,
-
o posizioni di potere o di impotenza
-
Vi mostro cinque delle posizioni di potere
-
anche se ne hanno assunte solo due
-
Eccone una
-
Altre due
-
Questa è stata soprannominata Wonderwoman
-
dai media. Altre due.
-
Potete stare in piedi o seduti
-
E di seguito le pose di impotenza
-
Vi state ripiegano, facendo piccoli
-
Questa esprime molta impotenza
-
Quando vi toccate il collo, è come se
-
vi steste proteggendo
-
Questo è quello che succede. Entrano
-
Sputano in una fialetta, noi per due minuti
-
diciamo loro cosa fare
-
Non guardano le foto delle posizioni
-
Non vogliamo prepararli al concetto
-
di potere. Vogliamo che sentano il potere
-
Giusto? Quindi per due minuti fanno questo
-
Poi chiediamo loro quanto si sentono
-
potenti su una serie di elementi
-
poi diamo loro la possibilità
-
di scommettere. Poi prendiamo un altro
-
campione di saliva. Questo è quanto.
-
Questo è ciò che abbia rilevato.
-
La tolleranza al rischio, la scommessa,
-
Quando si è in una posizione
-
di potere, l'86% di voi scommetterà
-
Nella posizione di impotenza
-
Solo il 60%. E questa è una differenza
-
molto significativa. Questo è quello che
-
abbiamo trovato sul testosterone
-
Dallo scenario iniziale quanto sono entrate
-
le persone potenti hanno avuto un incremento
-
del 20%, le persone impotenti
-
una diminuzione del 10%
-
Dopo due minuti, ecco i cambiamenti
-
Riguardo al cortisolo
-
Le persone potenti lo vedono diminuito
-
del 25%, mentre quelle impotenti
-
aumentato del 15%
-
Due minuti portano a questi cambiamenti
-
ormonali che possono configurare
-
il cervello ad essere o sicuri di sé
-
e a proprio agio o molto reattivi allo stress
-
Sentimenti quasi di spegnimento
-
Abbiamo tutti provato quel sentimento
-
Quindi sembra che i nostri non-verbali
-
governino cosa pensiamo e sentiamo riguardo
-
a noi stessi. Non solo riguardo agli altri
-
In più, il corpo può cambiare la mente
-
La prossima domanda è
-
Possono le posizioni di potere
-
cambiare la vostra vita
-
in modo significativo?
-
Questo non è un laboratorio, solo un
-
piccolo compito, per due minuti
-
In cui possiate applicare quello di cui
-
ci siamo appena curati
-
Riguarda ciò che conta e dove
-
vogliamo usare queste situazioni
-
evolutive come le situazioni di minaccia
-
sociale, quando si è valutati
-
per esempio dai propri amici, per gli adolescenti
-
al tavolo della sala pranzo
-
Per altri potrebbe essere parlare
-
a una riunione della scuola
-
Potrebbe essere fare una presentazione
-
o fare un discorso come questo, o un colloquio di lavoro.
-
Abbiamo deciso che quello con cui
-
quasi tutti riescono a identificarsi
-
è il colloquio di lavoro.
-
Quindi abbiamo pubblicato questi risultati
-
e i media hanno affermato" Ok quindi questo
-
è quello che fate quando andate a un
-
colloquio di lavoro, giusto?
-
Eravamo terrorizzati quindi abbiamo detto:
-
"Oddio, non è questo quello che volevamo
-
dire. Per diverse ragioni, non fate quello"
-
Non si tratta di voi che parlate degli altri
-
ma di voi che parlate a voi stessi
-
Cosa fate prima di andare a un colloquio
-
di lavoro? Fate questo
-
Giusto? vi sedete, guardate il vostro
-
iPhone, o Android, cercando di non
-
dimenticare nessuno
-
Guardate i vostri appunti
-
Vi state rannicchiando, mentre
-
ciò che dovreste fare è forse questo
-
Come in bagno, giusto?
-
Fate questo, trovate due minuti
-
Questo è quello che vogliamo
-
testare. Portiamo delle persone in laboratorio
-
E di nuovo si mettono in posizioni
-
di potere e non. Poi vanno a un colloquio
-
che dura cinque minuti, sono registrati
-
vengono anche giudicati
-
E giudici sono preparati a dare
-
risposte non verbali
-
Si pongono così. Immaginate che questa
-
sia la persona che fa il colloquio
-
Per cinque minuti, niente.
-
Questo è peggio dell'essere importunati
-
La gente odia questa cosa.
-
È ciò che Myriam Lafrance chiama
-
Stare nelle sabbie mobili sociali
-
Questo fa salire il vostro cortisolo
-
Questo è quindi il colloquio che abbiamo
-
fatto passare loro per vedere
-
quello che sarebbe successo. Dei programmatori
-
hanno poi guardato queste registrazioni
-
Ce ne sono quattro. Ignorano le ipotesi
-
Ignorano le condizioni
-
Ignorano chi abbia fatto la posa
-
e quale sia stata. Quindi guardano
-
questa serie di registrazioni e affermano
-
"Vogliamo assumere queste persone
-
quelli che assumono posizioni di potere
-
non vogliamo assumere questi"
-
Poi valutiamo queste persone
-
complessivamente in maniera più positiva
-
Ma cosa porta a questo?
-
Non ha a che fare con il contenuto
-
del discorso ma la presenza che stanno
-
apportando al discorso
-
Anche perché li valutiamo su tutte
-
queste variabili legate alla competenza
-
Come la struttura del discorso
-
Quanto è buono, le altre qualifiche
-
Nessun effetto su queste
-
Questo è quello che è influenzato
-
Le persone stanno portando sé stesse
-
Fondamentalmente
-
Le loro idee, ma essendo sé stesse.
-
Senza alcuna traccia su sé stessi
-
Questo è ciò che guida questo effetto
-
o che lo sta mediando
-
Quando parlo alla gente di questo
-
che i nostri corpi cambiano la nostra mente
-
E la nostra mente può cambiare il nostro comportamento,
-
E quest'ultimo può cambiare i risultati,
-
mi dicono " Mi sento falso"
-
Quindi gli dico "Fingi finché non ce la fai"
-
Non sono io, non voglio arrivare a questo
-
E comunque mi sembra una frode
-
Non voglio sentirmi un impostore.
-
Non voglio arrivare a sentirmi come
-
se in realtà non dovessi essere qui
-
E questo mi ha davvero colpito.
-
Perché voglio raccontarvi una storia
-
riguardo all'essere un impostore e sentirsi
-
come se non si dovesse essere qui
-
Quando avevo 19 anni, ho avuto un incidente
-
in macchina molto grave. Sono stata sbattuta fuori
-
e sono rotolata diverse volte.
-
Mi sono risvegliata in un reparto di
-
riabilitazione per le ferite alla testa.
-
Sono stata ritirata dall'università,
-
E ho appreso che il mio QI si era abbassato
-
di due deviazioni standard.
-
Il che è stato molto traumatico.
-
Sapevo il mio QI perché mi ero identificata
-
con l'essere intelligente. Da piccola ero una
-
bambina prodigio. Fuori dall'università,
-
ho cercato di tornarvi, mi hanno detto
-
che non l'avrei finita. "Sei solo...diciamo
-
che ci sono altre cose da fare per te, ma
-
questo non funzionerà
-
per te".
-
Quindi ho avuto tante difficoltà
-
ad accettare tutto questo.
-
Avere la propria identità,
-
portata via, la tua identità
-
principale, per me l'essere intelligente,
-
non avere più questo, non c'è niente
-
che ti faccia sentire più impotente
-
di questo. Mi sentivo davvero impotente.
-
Ho lavorato, e lavorato,
-
E ho avuto fortunata,
-
ha funzionato.
-
Alla fine mi sono laureata, con quattro
-
anni di ritardo rispetto ai miei compagni
-
E ho convinto qualcuno, il mio tutor
-
Susan Fiske, a prendermi.
-
Così sono entrata
-
A Princeton. E mi sono detta
-
"Non dovrei essere qui.
-
Sono un impostore".
-
E la notte prima del mio primo discorso
-
a Princeton, di 20 minuti di fronte a
-
20 persone, avevo così paura
-
di essere scoperta
-
che l'ho chiamata e le ho detto:
-
"Me ne esco"
-
Lei rispose "No non abbandoni"
-
Perché ho scommesso su di te,
-
quindi rimarrai, e questo è
-
quello che farai.
-
Fingerai. Farai ogni discorso che
-
ti sarà chiesto di fare
-
semplicemente lo farai
-
farai e farai.
-
Anche se sei terrorizzata, paralizzata,
-
e avendo un'esperienza extracorporea
-
Finché non arriverà il momento in cui
-
ti dirai "Oddio, lo sto facendo"
-
Sono diventata questo.
-
Lo sto facendo veramente"
-
Quindi questo è quello che ho fatto
-
Cinque anni di dottorato.
-
Dopo pochi anni, ero a Northwestern,
-
Mi sono trasferita a Harvard,
-
Sono ad Harvard, non ci penso
-
più veramente. Ma per molto tempo
-
ho pensato "Non dovrei essere qui.
-
Non dovrei essere qui"
-
Quindi alla fine del mio primo anno
-
una studentessa che non aveva
-
mai parlato a lezione ho detto:
-
"Guarda, devi partecipare
-
Se no verrai bocciata"
-
È venuta nel mio ufficio. Non la conoscevo
-
E mi disse, totalmente abattuta
-
" Non dovrei essere qui".
-
Per me è stato
-
un momento importante
-
per due ragioni. Uno,
-
ho realizzato che non mi
-
sentivo più così,
-
ma lei sì, e capivo il suo sentimento
-
e la seconda, che lei doveva essere qui
-
Se può fingere, ci riuscirà.
-
Le ho risposto " Invece sì, è qui che devi
-
essere, e domani, fingerai questo,
-
diventerai forte, ed è allora
-
che succederà, tu...(applausi)
-
Tu andrai a lezione, e farai
-
il miglior commento
-
Ed è quello che ha fatto.
-
Le persone si sono guardate attorno
-
dicendo "oh mio Dio, non avevo mai notato
-
che è sempre stata seduta qui"
-
È tornata da me dopo qualche mese e
-
ho realizzato che non ha finto fino ad
-
avercela fatta, ma finché si è trasformata
-
Quindi era cambiata.
-
Voglio dirvi questo. Non fingete finché
-
non ce la farete, ma finché non cambierete.
-
Si tratta di comportarsi in un modo finché
-
non si diventa così e lo si interiorizza".
-
L'ultima cosa che voglio lasciarvi è questa
-
Piccole modifiche possono portare
-
a grandi cambiamenti. Quindi questi
-
sono due minuti, prima che andiate nella
-
prossima situazione stressante
-
di valutazione. Per due minuti,
-
provate a fare questo. Nell'ascensore, nella
-
cabina doccia, alla scrivania
-
a porte chiuse.
-
Configurate il vostro cervello ad
-
affrontare al meglio quella situazione
-
Alzate il testosterone, abbassate il cortisolo
-
Non fate sì che poi vi sentiate come
-
"Aww, non ho mostrato il vero me stesso"
-
Fate sì che sia invece
-
"Mi sento di aver davvero detto tutto
-
e mostrato chi sono veramente"
-
Voglio prima chiedervi
-
di provare sia ad assumere posizioni
-
di potere, ma anche di condividere
-
la scienza. Perché è semplice
-
Non è coinvolto l'ego.
-
Condividetela con le persone
-
Perché le persone che possono utilizzarla
-
la maggior parte sono coloro senza risorse
-
senza tecnologia, o status, o potere.
-
Datela a loro; perché loro possono farcela
-
in privato. Hanno bisogno del loro corpo,
-
privacy e due minuti, e può cambiare in
-
maniera significativa
-
la loro vita. Vi ringrazio.
-
(Applausi).