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Slavery routes – a short history of human trafficking (2/4) | DW Documentary

  • 0:06 - 0:08
    Questa è la storia di un mondo
  • 0:08 - 0:12
    e dei suoi confini e territori,
    tracciati dal traffico degli schiavi.
  • 0:12 - 0:14
    Un mondo in cui violenza,
  • 0:14 - 0:17
    sottomissione e guadagno,
    si imposero
  • 0:17 - 0:20
    e crearono imperi.
  • 0:22 - 0:24
    A quei tempi,
    mancava il petrolio.
  • 0:24 - 0:27
    Gli schiavi erano la forza
    dietro agli imperi emergenti.
  • 0:28 - 0:30
    Nel 13esimo secolo,
  • 0:30 - 0:32
    l'Europa scoprì
    di essere molto vicina
  • 0:32 - 0:35
    ad una delle aree commerciali
    più importanti del mondo.
  • 0:36 - 0:40
    Tendiamo a dimenticare
    la ricchezza dell'Africa di quei tempi.
  • 0:41 - 0:46
    L'Atlante Catalano,
    stuzzicava la fame di conquista europea.
  • 0:46 - 0:48
    Mappava i venti,
    per il bene dei viaggiatori.
  • 0:48 - 0:50
    Forniva anche informazioni
  • 0:50 - 0:53
    riguardo le forze militari
    delle varie nazioni.
  • 0:53 - 0:55
    Inoltre forniva una mappa economica,
  • 0:55 - 0:59
    che tracciava le rotte commerciali
    verso l'Africa e le sue risorse.
  • 0:59 - 1:01
    Fu un piccolo impero
  • 1:01 - 1:05
    ad ottenere per primo
    il controllo sulle coste africane:
  • 1:05 - 1:06
    il Portogallo.
  • 1:07 - 1:11
    Nella sua scia, una nuova rete
    di schiavitù fu disegnata.
  • 1:22 - 1:26
    All'inizio,
    questo era un progetto portoghese.
  • 1:26 - 1:28
    Erano appena finite le crociate:
  • 1:28 - 1:32
    l'aspra guerra
    con i musulmani nel sud.
  • 1:32 - 1:35
    Dunque, parte dell'avventura in Africa
  • 1:36 - 1:41
    era per assicurasi una protezione
  • 1:41 - 1:45
    e forse anche per assicurarsi
    un vantaggio contro i musulmani.
  • 1:46 - 1:47
    Lisbona.
  • 1:47 - 1:49
    La città più grande del Portogallo
  • 1:49 - 1:52
    e la sola capitale europea
    della costa atlantica.
  • 1:53 - 1:54
    Alla foce del Tago,
  • 1:54 - 1:57
    il Monumento alle Scoperte
    evoca nostalgia
  • 1:57 - 2:00
    dei tempi in cui i portoghesi
    fecero del mondo la propria casa.
  • 2:00 - 2:04
    Incisi nella pietra, a circa 52 metri
    sopra il mare,
  • 2:04 - 2:07
    gli eroi del Portogallo,
    pionieri della Conquista,
  • 2:07 - 2:12
    guardano trionfanti oltre l'oceano
    donatore di benestare e prestigio.
  • 2:12 - 2:15
    Sono guidati
    dal Principe Enrico "il Navigatore",
  • 2:15 - 2:18
    artefice di un rischioso progetto:
  • 2:18 - 2:21
    aprire una nuova rotta commerciale
    attraverso l'Oceano Atlantico.
  • 2:21 - 2:25
    Il suo scopo era evitare i rivali
    musulmani nel Mediterraneo
  • 2:25 - 2:29
    e ottenere accesso
    alla Costa d'Oro dell'Africa.
  • 2:29 - 2:32
    Nel 13esimo secolo,
    i portoghesi riuscirono
  • 2:32 - 2:35
    a cacciare gli arabi
    dal loro territorio.
  • 2:35 - 2:39
    L'Impero era dunque libero
    di iniziare la compagnia di conquista.
  • 2:39 - 2:41
    Promettendo oro e potere,
  • 2:41 - 2:46
    Enrico il Navigatore convinse la nobiltà
    a seguirlo in questa avventura.
  • 2:48 - 2:50
    Enrico il Navigatore era
    il principe ereditario.
  • 2:50 - 2:52
    Era una figura mitologica,
  • 2:52 - 2:57
    un grande principe cristiano portoghese
    dipinto come molto devoto.
  • 2:58 - 3:01
    Iniziò al comando
    di bande criminali:
  • 3:01 - 3:03
    pirati che catturavano prigionieri.
  • 3:06 - 3:11
    Per affrontare l'Atlantico, un oceano
    che pochi avevano osato esplorare,
  • 3:11 - 3:16
    il Principe Enrico aveva una nuova
    e rivoluzionaria imbarcazione.
  • 3:16 - 3:17
    Le caravelle:
  • 3:19 - 3:21
    velieri con un ponte alto
    capaci di
  • 3:21 - 3:24
    affrontare tempeste in mare aperto.
  • 3:27 - 3:32
    I portoghesi scelsero una rotta marittima
    verso la costa occidentale dell'Africa.
  • 3:32 - 3:38
    Capo Bojador, le isole Vergini
    e Capo Verde.
  • 3:38 - 3:41
    Ogni miglio percorso era una vittoria
    contro i musulmani,
  • 3:41 - 3:45
    che si trovavano nella parte
    settentrionale del continente.
  • 3:46 - 3:50
    Il Portogallo ha celebrato
    i suoi grandi esploratori,
  • 3:50 - 3:55
    dimenticando che la fortuna di molti
    di loro viene dalla tratta degli schiavi.
  • 4:06 - 4:10
    Oggi, Lisbona è in fase di restauro.
  • 4:10 - 4:12
    Dopo il Monumento alla Scoperta,
  • 4:12 - 4:16
    i lavori di ristrutturazione
    si estesero fino al quartiere dell'Alfama.
  • 4:16 - 4:17
    Con l'avanzare delle costruzioni,
  • 4:17 - 4:21
    le ricchezze della prima "città mondiale"
    sono riaffiorate.
  • 4:21 - 4:22
    Per caso,
  • 4:22 - 4:26
    alcuni operai scoprirono le fondamenta
    del porto commerciale principale.
  • 4:31 - 4:33
    Nel giro di un secolo,
  • 4:33 - 4:35
    Lisbona diventò la più ricca
    capitale europea,
  • 4:35 - 4:39
    lasciando indietro Parigi,
    Londra e Amsterdam.
  • 4:39 - 4:42
    Vasi cinesi, anfore dall'Indonesia,
  • 4:42 - 4:45
    vetri ornamentali da Macao.
  • 4:45 - 4:49
    E tra i cocci di terracotta
    provenienti da tutto il mondo,
  • 4:49 - 4:52
    fu rinvenuto anche uno scheletro
    di una donna.
  • 4:54 - 4:58
    Test del DNA iniziali rivelarono
    che si trattava di una schiava africana,
  • 4:58 - 5:01
    seppellita senza un nome o una lapide.
  • 5:01 - 5:05
    L'archeologia della schiavitù,
    un settore relativamente recente,
  • 5:05 - 5:09
    sta riesumando una storia lunga
    e mai raccontata:
  • 5:09 - 5:12
    il destino di un milione di africani
    che vennero spediti in Europa
  • 5:12 - 5:15
    tra il quindicesimo e
    il diciottesimo secolo.
  • 5:20 - 5:23
    Questa fu un'economia
    estremamente crudele e predatoria.
  • 5:23 - 5:27
    I portoghesi li sbarcavano e,
    armi alla mano,
  • 5:27 - 5:31
    catturavano gli abitanti
    delle coste africane,
  • 5:31 - 5:34
    partendo da Mauritania ed arrivando
    in Senegal,
  • 5:34 - 5:36
    casa di molti pescatori poveri.
  • 5:36 - 5:38
    Venivano catturati con le reti.
  • 5:38 - 5:40
    Ad ogni missione ne catturavano dozzine
  • 5:40 - 5:43
    e caricati sulle navi
    per essere poi portati in Europa.
  • 5:48 - 5:51
    In varie località
    tra Marocco e Mauritana,
  • 5:51 - 5:55
    i mercenari del principe Enrico
    rapivano civili disarmati.
  • 5:55 - 5:57
    Deportati in Portogallo,
  • 5:57 - 6:01
    questi prigionieri venivano scaricati
    nel primo porto sulla via del ritorno:
  • 6:01 - 6:02
    Lagos.
  • 6:08 - 6:11
    Su questo tratto di costa,
    una mattina d'agosto del 1444,
  • 6:11 - 6:14
    250 uomini, donne e bambini
  • 6:14 - 6:16
    che furono catturati
    sulle coste dell'Atlantico
  • 6:16 - 6:19
    vennero venduti al maggior offerente.
  • 6:19 - 6:20
    Era un evento importante:
  • 6:20 - 6:22
    il primo bottino portato
    nel Paese
  • 6:22 - 6:25
    dai Conquistatori portoghesi.
  • 6:25 - 6:27
    Erano partiti alla ricerca dell'oro,
  • 6:27 - 6:30
    ma erano tornati con degli schiavi.
  • 6:30 - 6:34
    L'evento era talmente atteso
    che Gomes Eanes de Zurara,
  • 6:34 - 6:36
    il cronista principale del regno,
  • 6:36 - 6:39
    si recò sulla spiaggia di persona
    per documentare l'evento.
  • 6:41 - 6:44
    Il giorno seguente,
    l'8 agosto,
  • 6:44 - 6:46
    di mattina presto a causa del caldo,
  • 6:47 - 6:50
    gli equipaggi iniziarono a preparare
    le barche,
  • 6:50 - 6:53
    scaricare i prigionieri e portarli
    a riva, come ordinato.
  • 6:57 - 7:00
    Qualcuno guardava in basso, il viso
    bagnato dalle lacrime;
  • 7:00 - 7:03
    qualcuno guardava gli altri
    e gemitava per il dolore;
  • 7:03 - 7:06
    qualcuno guardava verso il paradiso,
    fissando lo sguardo,
  • 7:06 - 7:09
    gridando forte,
  • 7:09 - 7:11
    come se chiedesse aiuto
    al Signore;
  • 7:13 - 7:16
    qualcuno si dava dei colpetti
    sulle guance,
  • 7:16 - 7:18
    o si buttava a terra;
  • 7:18 - 7:22
    qualcuno trasformava le lamentele
    in canzoni
  • 7:22 - 7:24
    come da costume del loro paese.
  • 7:28 - 7:32
    E nonostante la loro lingua
    non fosse da noi compresa,
  • 7:32 - 7:36
    il loro dolore venne sicuramente compreso.
  • 7:36 - 7:40
    Un dolore che aumentò
    quando chi doveva dividerli
  • 7:40 - 7:42
    arrivò e iniziò a separarli
  • 7:42 - 7:45
    uno dall'altro
    per creare gruppi uguali.
  • 7:47 - 7:50
    Per fare ciò, fu necessario
    separare bambini dai genitori,
  • 7:50 - 7:54
    mogli dai mariti,
    fratelli da sorelle.
  • 7:56 - 8:00
    Non tennero conto ne di parenti
    ne di coniugi
  • 8:00 - 8:03
    ogni prigioniero giungeva
    dove voleva il destino.
  • 8:08 - 8:11
    Zurara descrive una scena
    estremamente violenta:
  • 8:11 - 8:15
    bambini tolti dalle loro madri,
    che urlavano, piangevano.
  • 8:15 - 8:19
    Chiaramente, quello a cui assiste
    lo fa sentire molto a disagio.
  • 8:21 - 8:23
    Dopo quel momento,
    le cose cambiarono.
  • 8:23 - 8:25
    Dovettero giustificarsi.
  • 8:26 - 8:28
    E lui lo fece
    accusando questa civiltà
  • 8:28 - 8:31
    divenuta selvaggia.
  • 8:46 - 8:48
    Nei primi anni del 15esimo secolo,
  • 8:48 - 8:51
    il traffico di essere umani era comune
    in tutto il Mediterraneo,
  • 8:51 - 8:56
    in Portogallo, ma anche nella Francia
    meridionale, Spagna, Italia e Sicilia.
  • 8:56 - 9:00
    Molti degli schiavi venivano dai Balcani,
    nell'Europa sud-orientale
  • 9:00 - 9:04
    scambiati nei porti di Cipro,
    Costantinopoli ed Aleppo.
  • 9:06 - 9:10
    Ai tempi, gli africani erano
    una minoranza nella tratta degli schiavi.
  • 9:16 - 9:20
    A Lisbona, queste proporzioni
    sarebbero cambiate molto presto.
  • 9:21 - 9:24
    Ai primi prigionieri africani
    deportati in Portogallo
  • 9:24 - 9:26
    ne sarebbero seguiti
    altri migliaia.
  • 9:28 - 9:30
    La "Via del pozzo dei Neri"
  • 9:30 - 9:33
    una delle poche vie
    che ricordano
  • 9:33 - 9:36
    i tempi in cui questo quartiere,
    il Bairro do Mocambo,
  • 9:36 - 9:39
    comprendeva un ghetto abitato da africani.
  • 9:49 - 9:54
    1453, la guerra santa tra
    Cristianesimo e Islam
  • 9:54 - 9:56
    terminata con la guerra degli ultimi.
  • 9:56 - 10:00
    Costantinopoli, l'unica traccia
    dell'Impero Bizantino,
  • 10:00 - 10:03
    cadde nelle mani dell'Impero Ottomano.
  • 10:03 - 10:05
    La parte cristiana del Mediterraneo
  • 10:05 - 10:08
    non era separata dalle terre ad est
  • 10:08 - 10:10
    con gli schiavi dai Balcani bloccati.
  • 10:10 - 10:11
    Per l'Europa cristiana,
  • 10:12 - 10:13
    conquistare l'Atlantico era vitale.
  • 10:13 - 10:15
    Lo scontro tra Islam e Cristianesimo
  • 10:16 - 10:20
    era ad un punto morto.
  • 10:20 - 10:24
    E l'intera area
    dove acquisivano gli slavi,
  • 10:24 - 10:26
    o schiavi, ora era cristianizzata,
    o islamizzata.
  • 10:26 - 10:29
    C'era solo una zona da raggiungere.
  • 10:29 - 10:30
    L'Africa venne
  • 10:32 - 10:35
    associata alla schiavitù
    di conseguenza.
  • 10:36 - 10:39
    [Musica]
  • 10:39 - 10:41
    Ufficialmente, i leader musulmani
  • 10:41 - 10:45
    e la Chiesa cattolica
    condannavano la schiavitù.
  • 10:45 - 10:47
    Ma in pratica, la richiesta di schiavi
  • 10:47 - 10:49
    non sminuì o giusitificò le scorrerie.
  • 10:49 - 10:51
    [Musica]
  • 10:51 - 10:54
    In queste società, le persone seguivano
    la religione.
  • 10:54 - 10:56
    Definirli fanatici è forse troppo moderno.
  • 10:56 - 10:57
    Ma le ragioni religiose,
  • 10:57 - 11:04
    conquistare zone islamiche per convertirle
  • 11:04 - 11:06
    al Cristianesimo, erano importanti,
  • 11:06 - 11:07
    visto che il Papato
  • 11:07 - 11:09
    appoggiava l'espansione portoghese.
  • 11:10 - 11:11
    Come vendetta ai musulmani,
  • 11:11 - 11:13
    Papa Niccolò V
  • 11:14 - 11:17
    diede ai portoghesi la sua approvazione.
  • 11:17 - 11:19
    Grazie al supporto del Vaticano,
  • 11:19 - 11:21
    continuarono le scorrerie in Africa
  • 11:22 - 11:23
    rimanendo impuniti.
  • 11:23 - 11:25
    [Musica]
  • 11:25 - 11:27
    Gli archivi portoghesi
  • 11:27 - 11:29
    a Lisbona,
    comprendono il Romanus Pontifex,
  • 11:31 - 11:32
    una bolla emanata dal Papa
  • 11:33 - 11:34
    che diede carta bianca
  • 11:34 - 11:36
    ai portoghesi
    e stabilì un quadro legale
  • 11:36 - 11:39
    per la schiavitù in Africa.
  • 11:39 - 11:40
    [Musica]
  • 11:40 - 11:42
    Abbiamo già concesso
  • 11:42 - 11:46
    con altre lettere nostre,
    piena e completa facoltà al re Alfonso
  • 11:46 - 11:48
    di invadere, ricercare, catturare,
  • 11:48 - 11:51
    conquistare e soggiogare
    tutti i Saraceni e i pagani,
  • 11:51 - 11:52
    e gli altri nemici di Cristo
  • 11:52 - 11:55
    e di gettarli in schiavitù perpetua.
  • 11:55 - 11:57
    "Schiavitù perpetua".
  • 11:57 - 11:59
    Due parole dette dall'autorità cattolica
  • 11:59 - 12:04
    che condannò africani innocenti.
  • 12:04 - 12:06
    Due parole che giustificavano tutto
  • 12:06 - 12:08
    in nome di Dio.
  • 12:08 - 12:11
    [Musica]
  • 12:11 - 12:14
    Con la benedizione del Papa,
  • 12:14 - 12:16
    i portoghesi si spinsero
  • 12:16 - 12:17
    a sud
    lungo la costa africana.
  • 12:17 - 12:19
    Caravelle e strategie furono copiate
  • 12:19 - 12:20
    da altre nazioni bramavano
    che l'Africa.
  • 12:20 - 12:22
    Fiamminghi, tedeschi, inglesi, genovesi
    e veneziani.
  • 12:23 - 12:26
    I mercanti europei investivano
    nell'avventura atlantica.
  • 12:26 - 12:29
    [Musica]
  • 12:29 - 12:30
    Gli africani non erano passivi
  • 12:30 - 12:32
    nei confronti dei mercanti
  • 12:32 - 12:35
    che entravano nei villaggi a prendere
    persone
  • 12:35 - 12:36
    e renderle prigioniere.
  • 12:36 - 12:39
    Le società africane avevano strutture
    di potere.
  • 12:39 - 12:41
    Erano intraprendenti.
  • 12:41 - 12:42
    Negoziavano, discutevano
  • 12:42 - 12:44
    i termini di relazione con i mercanti.
  • 12:44 - 12:45
    L'apice fu quando i portoghesi
  • 12:45 - 12:47
    entrarono nell'Atlantico meridionale.
  • 12:47 - 12:49
    E dunque invasero un nuovo spazio
    economico.
  • 12:49 - 12:52
    Lì entrarono in contatto
  • 12:52 - 12:53
    con il Congo.
  • 12:53 - 12:56
    [Musica]
  • 12:56 - 12:59
    1471
  • 12:59 - 13:01
    I portoghesi presero un'isola
    africana.
  • 13:01 - 13:03
    Disabitata, vergine e fertile,
  • 13:03 - 13:08
    São Tomé era anche un porto sicuro,
    1050 miglia nautiche
  • 13:08 - 13:08
    dalla costa.
  • 13:08 - 13:10
    Gli permise di controllare
  • 13:10 - 13:11
    lo stato più potente dell'area
  • 13:11 - 13:13
    il regno del Congo.
  • 13:13 - 13:15
    Il Congo è un caso interessante
  • 13:18 - 13:20
    della storia africana, molto diverso
  • 13:20 - 13:22
    da tutti gli altri.
  • 13:24 - 13:26
    Quando i portoghesi arrivarono scoprirono
  • 13:27 - 13:29
    un re ed il suo regno.
  • 13:29 - 13:31
    E non solo,
    era una zona fuori
  • 13:34 - 13:36
    dal controllo islamico.
  • 13:36 - 13:37
    La relazione tra portoghesi
  • 13:37 - 13:39
    e Congo,
    era paritaria.
  • 13:39 - 13:41
    E visto che non erano musulmani,
  • 13:41 - 13:43
    non vi era nessuna ostilità.
  • 13:44 - 13:46
    Dunque per varie ragioni,
  • 13:46 - 13:48
    il re del Congo
    decise di convertirsi
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    al cristianesimo.
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    Divenne così, Alfonso I,
    che accolse
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    missionari portoghesi.
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    I portoghesi erano i soli
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    a dare prodotti mediterranei al re.
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    Per la prima volta,
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    avevano stabilito un monopolio
    sull'Africa.
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    I portoghesi avevano una società
    gerarchica
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    dove i nobili,
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    mangiavano meglio,
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    si vestivano più eleganti,
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    ed avevano oggetti lussuosi.
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    Quando arrivarono con cose nuove
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    Come si può dire?
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    L'aristocrazia del Congo impazzì.
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    Si innamorò di tutto ciò.
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Title:
Slavery routes – a short history of human trafficking (2/4) | DW Documentary
Description:

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Video Language:
English
Team:
Captions Requested
Duration:
42:27

Italian subtitles

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