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Dunque, io sono Corrado Malanga, ho 63 anni, faccio il chimico organico.
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Ho passato una vita a sintetizzare molecole e a creare nuove reazioni.
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Nuove reazioni che serviranno per fare farmaci, per fare materiali.
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Per creare quindi, qualcosa che abbia a che fare con il mondo virtuale, con tutto ciò che ci circonda.
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Mano a mano che vado avanti nel mio percorso, studio i principi fondamentali della scienza, che sono “ Galileo”:
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osservare un fenomeno fisico, guardare come funziona, costruirlo in laboratorio, scrivere una legge che lo descrive.
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Mi pongo, all'inizio di questo percorso, un problema.
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Mi pongo questo problema, come se lo sono posti tanti altri, cioè:
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Cosa ci stiamo a fare qui? Come è fatto l'Universo? Perché era interessante da un punto di vista scientifico sapere questo.
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E alla fine, vedere se si trova un discorso che mi contestualizze la figura del Dio.
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Esiste Dio? E se c'è, che cos'è?
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Vi viene in mente che possiamo fare questo percorso andando a verificare se esistono gli alieni.
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Perché se gli alieni esistessero, mi viene in mente, sostanzialmente,
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beh, perché non lo chiediamo a loro che cos'é l'Universo?
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Loro saranno più bravi, più belli di noi, avranno miliardi di anni di evoluzione,
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quindi loro conoscono la scienza, ci daranno delle risposte.
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Ci vorranno aiutare e ci diranno anche quali sono i loro studi
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riguardo all'aspetto della religiosità: Esiste Dio?
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Ci sono tanti Dei? Non c'è niente? Siamo noi Dio?
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Bene. Comincio a studiare questo fenomeno e a ricercare la possibilità nella Storia,
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che la Storia stessa ci indichi se ci sono stati alieni sul nostro pianeta .
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Dopo i primi 20 anni di studio, comincio a comprendere
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che non dovevo tanto guardare gli alieni nel passato,
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che per altro sono un fenomeno molto importante,
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ma dovevo cercare di capire se qui, nel presente, il fenomeno esisteva.
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Così, in accordo con quelli che sono gli studi dei principali
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studiosi americani della tematica,
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tematica che prende il nome di "abduction",
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comincio a comprendere che in Italia dobbiamo studiare i casi di adduzione.
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Cioè, tutti quei casi in cui alcuni soggetti dicono di avere avuto esperienze con alieni
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e queste esperienze rientrano in un quadro, in un contesto preciso.
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L'alieno viene, mi fa qualcosa, mi toglie la memoria,
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non mi ricordo nulla, non capisco assolutamente che cosa combina.
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Bene. Dopo 20 anni di studio possiamo dire che abbiamo costruito
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una serie di studi che ci permettono di inquadrare perfettamente questo fenomeno.
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Questa era la mia prima parte di vita,
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nella quale cercavo di risolvere questo problema.
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Con “Alieni o Demoni”, che è stato poi il mio primo libro
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che trattava specificatamente il problema scientifico sulle adduzioni,
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verifichiamo che le adduzioni esistono, che fanno parte di tutto il mondo,
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che sono trans-culturali, che l'alieno nella prima fase ci appariva come negativo,
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qualcuno che interagiva, dicendoci un sacco di bugie, sul nostro suolo.
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Allora il problema era: ma come, noi stiamo cercando di studiare gli alieni
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ma sostanzialmente non riusciamo a comprendere qual'é la relazione tra noi e loro.
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Perché, e qui nasce la prima vera scoperta, banalissima,
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non possiamo studiare gli alieni se non abbiamo compreso chi è l'Uomo.
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Da questo punto in poi io comincerò a pensare che c'é qualcosa di sbagliato
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nella Scienza e c'é qualcosa di sbagliato nella Religione.
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E Scienza e Religione cominciano a diventare le due colonne portanti
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di un unico ceppo, che nel Mito veniva identificato come la “Magia”.
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Il Mago è colui che è Scienziato, perché sa fare,
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in qualche modo modellare, la realtà che ci circonda, la modifica attraverso la Magia.
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Però, il Mago, è anche un capo religioso, è quello che parla con le forze della natura che ti circonda.
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Allora il Mago, ipoteticamente “Mago Merlino”, diventa in qualche modo troppo potente.
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E la figura di Re Artù, che è il politico di turno, prende “Mago Merlino” e lo divide in due.
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Nasce dalla Magia così, la Scienza e la Religione,
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che oggi, tanto si odiano tanto vanno a braccetto,
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ma non si ricordano più di essere partiti dallo stesso ceppo.
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A questo punto, noi avevamo di fronte la fenomenologia degli alieni.
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Gli alieni erano forse i nostri Dei? Erano forse i nostri creatori?
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Perché usavano la razza umana come mucche da mungere?!
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Gli studi vanno avanti, ma mentre che vanno avanti i nostri studi,
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io comincio a cambiare veramente punto di vista
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e comincio a vedere che l'alieno non è né buono né cattivo,
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che l'Universo non è duale come sembra. Il tentativo di comprendere l'alieno,
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comprende in realtà, il fatto che io possa capire prima chi sono io,
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come dicevo all'inizio di questa chiacchierata.
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A questo punto succede una cosa,
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se forse non fosse successa non sarei qui a parlarne oggi.
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In un momento della mia vita io perdo quasi totalmente la vista.
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In questo contesto mi chiedo perché io sto perdendo la vista,
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ed è quello il momento in cui la mia coscienza mi dice,
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dentro di me: "Hai perso la vista perché non ti volevi guardare dentro.
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L'unico modo per farti guardare dentro è toglierti la vista da fuori."
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In quell'istante, un po' come Edipo,
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io sono cosciente che in qualche modo mi sono strappato gli occhi da solo.
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Nel mio processo di acquisizione di consapevolezza,
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dovevo per forza guardarmi dentro
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per comprendere come è fatto l'Uomo.
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E a quel punto nasce “Coscienza”,
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a quel punto nasce “Genesi”.
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Prima “Genesi” e poi “Coscienza”,
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che è un prolungamento di “Genesi”.
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“Genesi” sono tre capitoli fondamentali, Genesi 1, 2 e 3, se vogliamo.
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Nel primo si evince come il Mito descriva la creazione dell'Universo.
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La Coscienza deve comprendere chi è,
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vuole comprendere chi è, o forse lo fa per caso,
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e l'unica cosa che può fare è dividersi in due parti,
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per poter guardare l'altra parte di sé,
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per potersi quindi cominciare a studiare.
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Così l'altra parte di sé farà uguale con la prima parte.
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La divisione nasce in un unico istante,
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in un unico momento.
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Mentre da una parte abbiamo il Mito,
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dove c'è una fotografia precisa di tutto ciò che è accaduto, accade ed accadrà,
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dall'altra parte abbiamo la fisica quantistica
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che ci permette di comprendere come tutto ciò che è scritto nel Mito,
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effettivamente ha la possibilità di essere descritto
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in modo virtuale da una formula matematica.
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Io, accanto al mio lobo sinistro,
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al mio emisfero sinistro che fa i calcoli,
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che dice come fa due più due e perché due più due fa quattro,
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dall'altra parte ho integrato, sto integrando, con il mio lobo destro,
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la parte femminile di me, se vogliamo, la parte intuitiva,
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la parte che vede le cose e che non si chiede
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perché le cose siano così, ma sa che sono così.
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Una parte maschile e femminile di me che devono essere integrate.
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In quel contesto, da una parte il Mito mi dice come
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la Creazione deve essere chiarita nel Mito stesso.
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Quindi noi, nel Mediterraneo, facciamo capo ai Greci,
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i Greci fanno capo agli Ebrei, gli Ebrei prendono tutto dagli Egiziani,
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gli Egiziani prendono tutto dalla Mesopotamia
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e la Mesopotamia prende tutto dalla Valle dell’Indo.
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Dopo di ché c'è, tornando indietro, un diluvio universale
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che non ci permette di andare oltre, nel nostro viaggio indietro.
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Quindi, il mito più interessante e più importante, è quello della Valle dell’Indo.
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Brahman, la Coscienza, crea Brahma,
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il proprio cervello, la propria mente,
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che si divide in due, Shiva da una parte e Vishnu dall'altra:
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il bi-polarismo, per la prima volta, viene creato.
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Il nero e il bianco,
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le due colonne del tempio di Salomone, Jachin e Boaz,
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la Luna e il Sole, il Maschio e la Femmina,
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ritroviamo tutti questi concetti nel Mito.
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Il fotone e l'anti-fotone, per quanto riguarda la fisica quantistica.
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Ci troviamo di fronte alla descrizione, nel Mito,
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con questa chiave di lettura,
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della perfetta Creazione in cui,
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ad un certo punto, uno dei due Dei , chiamiamoli così,
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Vishnu, crea “l'Uomo Primo”, l'Adam Kadmon del Mito.
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Crea quell'Uomo con il corpo, perché
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dentro al corpo bisogna finire di fare la propria esperienza.
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Noi ci troviamo di fronte al primo momento in cui
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c'è la incarnazione della parte animica.
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La parte animica! Come studiare questo fenomeno?
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Esisteva una possibilità e noi l'abbiamo applicata.
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Abbiamo cominciato a studiare l'ipnosi regressiva.
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Attraverso l'ipnosi regressiva, che è un tipo di studi che fa parte
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di una più ampia programmazione neuro-linguistica,
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nuovissima scienza creata da Bandler e Grinder
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30 anni fa negli Stati Uniti d'America,
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attraverso l'ipnosi regressiva,
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mettendo in ipnosi il soggetto che diceva
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di aver avuto dei problemi con l'alieno,
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vengano fuori i suoi ricordi passati,
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ma passati in modo profondo.
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Si isola un'essenza, la parte “animica”,
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che ha un archetipo femminile dentro di sé,
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la quale dice sostanzialmente:
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“gli alieni vogliono me perché io sono la Vita;
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loro non hanno questa parte e
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attraverso di me io do a loro la Vita”.
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La parte animica, da un punto di vista di fisica quantistica,
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verrà allora da noi descritta come un gruppo
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di tensori e di vettori che non hanno l'asse del tempo.
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La parte animica diventa quindi immortale.
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Ma allora perché noi che abbiamo la parte animica moriamo?
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Questa era la domanda che io mi stavo facendo
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nel mio processo di acquisizione di coscienza e di consapevolezza.
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Non bastava più dire che due più due fa quattro!
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Bisognava comprendere la parte animica.
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E la parte animica dice chiaramente questo,
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si esprime in questo modo:
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“ bisogna morire perché nella morte del corpo fisico
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noi impariamo che cos'è la vita e che cos'è la morte,
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perché noi siamo immortali e l'unico modo per
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comprendere cos'è la vita eterna è fare l'esperienza!”.
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Ancora una volta, il concetto del FARE
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era legato al concetto del ESSERE.
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Se tu non Fai non Sei.
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Sei, perché Fai l'esperienza.
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Nel istante in cui fai l'esperienza SEI quella cosa che stai facendo
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e comprendi che cos'è.
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Viene fuori un discorso ancora più importante, alla fine.
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Viene fuori che Anima, Mente e Spirito,
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che sono gruppi di vettori a cui abbiamo dato questi nomi convenzionali,
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che non hanno nulla a che fare con la new age,
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anima, mente e spirito sono gruppi di vettori che una volta,
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tanto tempo fa, erano uniti in un'unica essenza,
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quella che noi possiamo chiamare Coscienza Integrata.
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E si torna al punto di partenza: Brahman era la Coscienza Integrata,
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ha avuto bisogno nello studiarsi, di dividersi in due
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e poi, queste coscienze sono state ancora divise in tre parti:
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un'anima, una mente ed uno spirito.
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Questo accade perché è nella divisione che la coscienza comprende chi è.
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Pensa alla Coscienza.
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La Coscienza non sa chi è,
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si può solo dividere e nell'istante in cui si divide,
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si divide in miliardi di modi differenti
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per comprendere che cos'é la divisione.
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Alla fine della divisione avrà capito che cos'é la divisione,
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quindi dirà “ io sono il contrario “.
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Questo è quello che nel mio percorso appariva.
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Questo risultato ci veniva confermato dalla Storia che c'è nel Mito,
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dalla fisica quantistica, che è in perfetto accordo
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con quella che è la geometria delle varie fasi dell'Universo,
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che deve essere rispettata,
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e da quella che è la scienza umana più umana di tutte,
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cioè, la Programmazione Neuro-Linguistica:
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studiare l'Uomo per capire come si comporta,
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attraverso i suoi gesti, i suoi atti, la sua essenza, e anche
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attraverso il fenomeno fondamentale dell'ipnosi regressiva.
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Comprendevamo che la fisica di Bohm,
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cioè, quel fisico che dice che l' Universo è un ologramma,
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è un frattale, e si basa su tre dimensioni fondamentali,
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spazio, tempo ed energia, x y e z, era non locale, cioè,
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non esiste il tempo, non esiste lo spazio,
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tutto accade in un unico istante.
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É per questo che nel Mito c'è scritto tutto,
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perché il Mito, al contrario della Storia,
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è un fotogramma solo, in cui c'è passato,
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presente e futuro in un'unica fotografia.
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Lì dentro, se uno ha la chiave di lettura,
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c'è scritto anche come va a finire.
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E come va a finire?
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Va a finire che Shiva e Vishnu,
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che sono contrapposti tra di loro,
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si fanno un'ipotetica guerra per ammazzarsi,
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per prevalere uno sull'altro, ma,
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nel Mito c'è scritto che Shiva e Vishnu si auto-distruggono a vicenda
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e l'unico che rimane vivo e che potrà,
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attraverso una terza via, arrivare a ricordarsi chi è, è l'Uomo.
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Nell'istante in cui l'Uomo si ricorda chi è,
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le tre sue sfere di anima, di mente e di spirito,
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dovranno per forza ricongiungersi insieme
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in una coscienza primordiale.
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Coscienza che sarà diversa da quella iniziale,
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perché nel frattempo ha fatto tutto il percorso dell'esistenza.
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Nel significato di tutto ciò,
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l'alchimia è molto carina perché ci fa capire come...
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il simbolo fondamentale dell'alchimia é il labirinto.
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Il labirinto è un percorso iniziatico.
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Uno entra nel labirinto, si fa tutto questo percorso di vita tremendo,
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con tutte le problematiche che c'é, arriva al centro del labirinto che è il centro di se stesso,
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comprende chi è ma poi tornerà fuori.
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E vi faccio notare che, il labirinto, ha una porta sola,
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quella di entrata e quella di uscita sono la stessa porta.
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Questo ci indica, a livello mitologico,
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a livello simbolico, a livello archetipico,
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che noi torneremo al punto di partenza.
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Ma dopo aver fatto il percorso iniziatico, spirituale,
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siamo non più quelli che eravamo prima,
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la nostra Coscienza ha acquisito consapevolezza di sé.
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Nel percorso, mentre io facevo questo,
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scrivevo i libri, studiavo gli alieni.
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Lo studio su gli alieni si offuscava sempre di più,
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mentre diventava sempre più importante lo studio dell'Uomo.
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Chi sono io? E alla fine la domanda ha avuto una risposta.
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Vedete, domanda e risposta è un concetto duale.
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L'Universo, si comprende che non è duale.
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Noi ci facciamo una domanda ora e ci rispondiamo dopo.
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Ma, siccome il tempo non esiste
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la domanda e la risposta tendono a collassare in un unico evento.
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Il passato ed il futuro non esistono.
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Esiste due funzioni d'onda, del passato e del futuro,
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quantisticamente definibili,
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che si sovrappongono in un unico punto.
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Esiste solo sempre ed unicamente il presente.
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Non c'è il pieno ed il vuoto.
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Il pieno ed il vuoto sono due concetti duali.
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Il vuoto è vuoto perché non c'è nulla
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o perché c'è tutto ed il contrario di tutto che si annichiliscono?
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La Coscienza è piena o vuota?
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La Coscienza è vuota perché è piena di Tutto!
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In questo contesto, noi cominciavamo a vedere
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che i Creatori siamo noi.
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Non c’è un Dio fuori dal nostro corpo, fuori dal nostro Universo,
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e se lo cerchiamo fuori, sbagliamo, perché non lo troveremo mai!
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In fondo, perdere la vista, dal mio punto di vista (fra virgolette),
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era essere obbligati a guardasi dentro e nel guardarmi dentro
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ho scoperto che siamo noi i Creatori, inconsapevoli!
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Nell'istante in cui ne prendiamo coscienza però siamo consapevoli.
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In quell'istante comprendiamo che noi creiamo tutto l'Universo,
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momento per momento, attimo per attimo.
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Abbiamo deciso noi di fare questo percorso di acquisizione di consapevolezza,
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abbiamo deciso noi di sottoporci alla nostra invenzione, la divisione.
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Noi abbiamo scelto di dividerci per capire che cosa siamo,
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ma abbiamo dovuto sottoporci alla cosa che avevamo inventato.
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La Coscienza inventa il coltello e poi si fa tagliare dal coltello,
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perché se no non capirà mai che cosa ha inventato.
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In altre parole, noi siamo i Creatori, scrittori di un libro
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(siamo alla fine del libro) scrittori di un libro,
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di cui siamo gli interpreti e anche i lettori di questo libro,
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ma ce ne accorgiamo solamente quando leggiamo la parola "fine".
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Cavolo, ho costruito una storia che stavo leggendo,
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dove io sono il personaggio di questa storia.
-
Non c'è nessun'altra possibilità di sbaglio.
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Nell'istante in cui noi acquisiamo la consapevolezza
-
che noi creiamo l'Universo come ci appare,
-
in quell'istante, comprendiamo tutto.
-
Noi vediamo l'Universo in modo virtuale, in modo duale:
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buoni-cattivi, acceso-spento, alto-basso perché abbiamo creato l'Universo così,
-
credendo che dovesse essere creato così, e quindi l'Universo ci appare così.
-
Ma nell'istante in cui acquisiamo la consapevolezza che l'Universo non è duale,
-
cominciamo a costruirlo unico.
-
Il tutto ci appare com'era il giorno prima,
-
ma sappiamo che la dualità non c'é.
-
Non c'è più la destra e la sinistra, non ci sono più i buoni ed i cattivi,
-
non ci sono più i Cattolici e gli Islamici.
-
C'é una grande scatola, l'Universo, virtualmente creata da noi,
-
in cui ci sono solo persone, solo esseri viventi, con consapevolezza differente.
-
A volte la nostra consapevolezza è talmente differente,
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da farci credere che l'altro, sia talmente distante da noi,
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da appartenere ad un altro Universo, da essere alieno a noi.
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Alla fine, l'alieno ci appariva come una parte di noi
-
che non aveva acquisito la nostra consapevolezza.
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Certo, aveva la tecnologia, ma la Coscienza non è la tecnologia.
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La Coscienza è l'acquisizione della consapevolezza.
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Alla fine, noi, apparivamo molto più coscienti e consapevoli degli alieni.
-
Certo dobbiamo fare ancora molta strada,
-
però ne abbiamo fatta molta di più, perché noi,
-
a differenza degli alieni, avevamo deciso di fare l'esperienza della vita,
-
l'esperienza dell'anima, l'esperienza della morte, e scoprivamo che gli alieni
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non avevano voglia di morire, avevano paura di fare questa esperienza,
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come gli dei che avevano costruito gli alieni, Shiva e Visnu.
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Paura di vivere, paura di fare l'esperienza.
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Noi siamo quella parte dell'Universo più avanti, più avanti di tutti.
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Questo era il percorso che io avevo fatto.
-
Avevo cominciato con costruire le molecole organiche
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e avevo finito per trasformare me stesso da chimico ad alchimista.
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Chissà dove andremo a finire? Il percorso mio ancora non è finito,
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perché alcune cose le devo ancora capire. Spero di capirle e non so se lo farò.
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Nei prossimi libri, probabilmente, se riuscirò a scriverli, ci sarà anche questo.
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In particolare il prossimo libro, cercherà di mettere insieme i pezzi del mosaico,
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di come io riesco a fare acquisire coscienza e consapevolezza
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alle persone con un gioco mentale, una simulazione mentale,
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che vede costruire nella propria testa, tre sfere colorate,
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che rispettano con i loro colori, con i loro movimenti nello spazio,
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le regole della simmetria dell'Universo; quando uno giunge a fare quel giochino mentale, alla fine,
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che è legato alla fisica cromodinamica, che è legato alla teoria dell'Universo,
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che è legato al Mito, che è legato all'archetipo di Jung,
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che è legato al come il cervello di Coslin funziona,
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che è legato ai test dei colori di Max Lüscher,
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tutto insieme, il Triade Color Test, così si chiama,
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ti permette di acquisire consapevolezza di te.
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E spero che questo sia un metodo per cui la gente
-
possa comprendere quello che ho visto io.
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Sicuramente ognuno vede le cose dal suo punto di vista,
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ognuno è creatore della sua sfera in questo Universo olografico,
-
in cui ognuno è un Universo a parte.
-
Noi crediamo guardando lo stesso albero di vedere lo stesso albero.
-
No! Io lo vedo come l'ho creato , tu lo vedi come lo hai creato.
-
Le due creazioni sono quasi uguali, ma se andiamo a vedere nel mondo del sub-atomico e del quantistico,
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i nostri due alberi sono molto, molto diversi. Perché la mia coscienza lo ha creato in un modo
-
e la tua consapevolezza lo vede in un altro.
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É il momento, dopo aver scoperto questo, che i nostri Universi,
-
secondo me, si confrontino tra di loro.
-
E quando ci siamo confrontati tra di noi,
-
scopriremo che ognuno di noi è una parte di Universo,
-
è un Creatore, ma che fa parte di un'unica creazione.
-
E alla fine, scopriamo che, da un punto di vista di fisica e di quantistica,
-
essere onda o essere particella si comprende,
-
perché io vedo un fenomeno come onda se credo che sia un'onda,
-
cioè , non so questo fenomeno che cosa sia,
-
ma lo vedo come particella se ne ho la perfetta consapevolezza.
-
Questo è il nuovo modo di vedere la fisica quantistica.
-
E si capisce immediatamente che alla fine,
-
tu dovrai capire di essere onda e particella insieme,
-
un po' come dice la fisica di Bohm.
-
E ancora una volta, forse, sostanzialmente,
-
Fritjof Capra, che scriveva il libro “Il Tao della Fisica”,
-
beh, non è molto distante dal nostro pensiero.