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CORRADO MALANGA - INTERVENTO PER IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

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    Dunque, io sono Corrado Malanga, ho 63 anni, faccio il chimico organico.
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    Ho passato una vita a sintetizzare molecole e a creare nuove reazioni.
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    Nuove reazioni che serviranno per fare farmaci, per fare materiali.
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    Per creare quindi, qualcosa che abbia a che fare con il mondo virtuale, con tutto ciò che ci circonda.
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    Mano a mano che vado avanti nel mio percorso, studio i principi fondamentali della scienza, che sono “ Galileo”:
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    osservare un fenomeno fisico, guardare come funziona, costruirlo in laboratorio, scrivere una legge che lo descrive.
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    Mi pongo, all'inizio di questo percorso, un problema.
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    Mi pongo questo problema, come se lo sono posti tanti altri, cioè:
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    Cosa ci stiamo a fare qui? Come è fatto l'Universo? Perché era interessante da un punto di vista scientifico sapere questo.
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    E alla fine, vedere se si trova un discorso che mi contestualizze la figura del Dio.
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    Esiste Dio? E se c'è, che cos'è?
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    Vi viene in mente che possiamo fare questo percorso andando a verificare se esistono gli alieni.
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    Perché se gli alieni esistessero, mi viene in mente, sostanzialmente,
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    beh, perché non lo chiediamo a loro che cos'é l'Universo?
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    Loro saranno più bravi, più belli di noi, avranno miliardi di anni di evoluzione,
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    quindi loro conoscono la scienza, ci daranno delle risposte.
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    Ci vorranno aiutare e ci diranno anche quali sono i loro studi
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    riguardo all'aspetto della religiosità: Esiste Dio?
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    Ci sono tanti Dei? Non c'è niente? Siamo noi Dio?
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    Bene. Comincio a studiare questo fenomeno e a ricercare la possibilità nella Storia,
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    che la Storia stessa ci indichi se ci sono stati alieni sul nostro pianeta .
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    Dopo i primi 20 anni di studio, comincio a comprendere
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    che non dovevo tanto guardare gli alieni nel passato,
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    che per altro sono un fenomeno molto importante,
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    ma dovevo cercare di capire se qui, nel presente, il fenomeno esisteva.
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    Così, in accordo con quelli che sono gli studi dei principali
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    studiosi americani della tematica,
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    tematica che prende il nome di "abduction",
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    comincio a comprendere che in Italia dobbiamo studiare i casi di adduzione.
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    Cioè, tutti quei casi in cui alcuni soggetti dicono di avere avuto esperienze con alieni
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    e queste esperienze rientrano in un quadro, in un contesto preciso.
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    L'alieno viene, mi fa qualcosa, mi toglie la memoria,
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    non mi ricordo nulla, non capisco assolutamente che cosa combina.
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    Bene. Dopo 20 anni di studio possiamo dire che abbiamo costruito
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    una serie di studi che ci permettono di inquadrare perfettamente questo fenomeno.
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    Questa era la mia prima parte di vita,
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    nella quale cercavo di risolvere questo problema.
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    Con “Alieni o Demoni”, che è stato poi il mio primo libro
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    che trattava specificatamente il problema scientifico sulle adduzioni,
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    verifichiamo che le adduzioni esistono, che fanno parte di tutto il mondo,
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    che sono trans-culturali, che l'alieno nella prima fase ci appariva come negativo,
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    qualcuno che interagiva, dicendoci un sacco di bugie, sul nostro suolo.
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    Allora il problema era: ma come, noi stiamo cercando di studiare gli alieni
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    ma sostanzialmente non riusciamo a comprendere qual'é la relazione tra noi e loro.
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    Perché, e qui nasce la prima vera scoperta, banalissima,
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    non possiamo studiare gli alieni se non abbiamo compreso chi è l'Uomo.
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    Da questo punto in poi io comincerò a pensare che c'é qualcosa di sbagliato
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    nella Scienza e c'é qualcosa di sbagliato nella Religione.
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    E Scienza e Religione cominciano a diventare le due colonne portanti
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    di un unico ceppo, che nel Mito veniva identificato come la “Magia”.
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    Il Mago è colui che è Scienziato, perché sa fare,
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    in qualche modo modellare, la realtà che ci circonda, la modifica attraverso la Magia.
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    Però, il Mago, è anche un capo religioso, è quello che parla con le forze della natura che ti circonda.
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    Allora il Mago, ipoteticamente “Mago Merlino”, diventa in qualche modo troppo potente.
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    E la figura di Re Artù, che è il politico di turno, prende “Mago Merlino” e lo divide in due.
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    Nasce dalla Magia così, la Scienza e la Religione,
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    che oggi, tanto si odiano tanto vanno a braccetto,
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    ma non si ricordano più di essere partiti dallo stesso ceppo.
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    A questo punto, noi avevamo di fronte la fenomenologia degli alieni.
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    Gli alieni erano forse i nostri Dei? Erano forse i nostri creatori?
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    Perché usavano la razza umana come mucche da mungere?!
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    Gli studi vanno avanti, ma mentre che vanno avanti i nostri studi,
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    io comincio a cambiare veramente punto di vista
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    e comincio a vedere che l'alieno non è né buono né cattivo,
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    che l'Universo non è duale come sembra. Il tentativo di comprendere l'alieno,
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    comprende in realtà, il fatto che io possa capire prima chi sono io,
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    come dicevo all'inizio di questa chiacchierata.
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    A questo punto succede una cosa,
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    se forse non fosse successa non sarei qui a parlarne oggi.
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    In un momento della mia vita io perdo quasi totalmente la vista.
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    In questo contesto mi chiedo perché io sto perdendo la vista,
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    ed è quello il momento in cui la mia coscienza mi dice,
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    dentro di me: "Hai perso la vista perché non ti volevi guardare dentro.
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    L'unico modo per farti guardare dentro è toglierti la vista da fuori."
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    In quell'istante, un po' come Edipo,
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    io sono cosciente che in qualche modo mi sono strappato gli occhi da solo.
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    Nel mio processo di acquisizione di consapevolezza,
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    dovevo per forza guardarmi dentro
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    per comprendere come è fatto l'Uomo.
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    E a quel punto nasce “Coscienza”,
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    a quel punto nasce “Genesi”.
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    Prima “Genesi” e poi “Coscienza”,
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    che è un prolungamento di “Genesi”.
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    “Genesi” sono tre capitoli fondamentali, Genesi 1, 2 e 3, se vogliamo.
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    Nel primo si evince come il Mito descriva la creazione dell'Universo.
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    La Coscienza deve comprendere chi è,
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    vuole comprendere chi è, o forse lo fa per caso,
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    e l'unica cosa che può fare è dividersi in due parti,
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    per poter guardare l'altra parte di sé,
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    per potersi quindi cominciare a studiare.
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    Così l'altra parte di sé farà uguale con la prima parte.
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    La divisione nasce in un unico istante,
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    in un unico momento.
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    Mentre da una parte abbiamo il Mito,
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    dove c'è una fotografia precisa di tutto ciò che è accaduto, accade ed accadrà,
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    dall'altra parte abbiamo la fisica quantistica
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    che ci permette di comprendere come tutto ciò che è scritto nel Mito,
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    effettivamente ha la possibilità di essere descritto
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    in modo virtuale da una formula matematica.
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    Io, accanto al mio lobo sinistro,
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    al mio emisfero sinistro che fa i calcoli,
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    che dice come fa due più due e perché due più due fa quattro,
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    dall'altra parte ho integrato, sto integrando, con il mio lobo destro,
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    la parte femminile di me, se vogliamo, la parte intuitiva,
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    la parte che vede le cose e che non si chiede
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    perché le cose siano così, ma sa che sono così.
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    Una parte maschile e femminile di me che devono essere integrate.
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    In quel contesto, da una parte il Mito mi dice come
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    la Creazione deve essere chiarita nel Mito stesso.
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    Quindi noi, nel Mediterraneo, facciamo capo ai Greci,
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    i Greci fanno capo agli Ebrei, gli Ebrei prendono tutto dagli Egiziani,
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    gli Egiziani prendono tutto dalla Mesopotamia
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    e la Mesopotamia prende tutto dalla Valle dell’Indo.
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    Dopo di ché c'è, tornando indietro, un diluvio universale
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    che non ci permette di andare oltre, nel nostro viaggio indietro.
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    Quindi, il mito più interessante e più importante, è quello della Valle dell’Indo.
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    Brahman, la Coscienza, crea Brahma,
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    il proprio cervello, la propria mente,
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    che si divide in due, Shiva da una parte e Vishnu dall'altra:
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    il bi-polarismo, per la prima volta, viene creato.
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    Il nero e il bianco,
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    le due colonne del tempio di Salomone, Jachin e Boaz,
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    la Luna e il Sole, il Maschio e la Femmina,
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    ritroviamo tutti questi concetti nel Mito.
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    Il fotone e l'anti-fotone, per quanto riguarda la fisica quantistica.
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    Ci troviamo di fronte alla descrizione, nel Mito,
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    con questa chiave di lettura,
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    della perfetta Creazione in cui,
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    ad un certo punto, uno dei due Dei , chiamiamoli così,
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    Vishnu, crea “l'Uomo Primo”, l'Adam Kadmon del Mito.
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    Crea quell'Uomo con il corpo, perché
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    dentro al corpo bisogna finire di fare la propria esperienza.
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    Noi ci troviamo di fronte al primo momento in cui
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    c'è la incarnazione della parte animica.
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    La parte animica! Come studiare questo fenomeno?
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    Esisteva una possibilità e noi l'abbiamo applicata.
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    Abbiamo cominciato a studiare l'ipnosi regressiva.
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    Attraverso l'ipnosi regressiva, che è un tipo di studi che fa parte
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    di una più ampia programmazione neuro-linguistica,
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    nuovissima scienza creata da Bandler e Grinder
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    30 anni fa negli Stati Uniti d'America,
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    attraverso l'ipnosi regressiva,
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    mettendo in ipnosi il soggetto che diceva
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    di aver avuto dei problemi con l'alieno,
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    vengano fuori i suoi ricordi passati,
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    ma passati in modo profondo.
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    Si isola un'essenza, la parte “animica”,
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    che ha un archetipo femminile dentro di sé,
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    la quale dice sostanzialmente:
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    “gli alieni vogliono me perché io sono la Vita;
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    loro non hanno questa parte e
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    attraverso di me io do a loro la Vita”.
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    La parte animica, da un punto di vista di fisica quantistica,
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    verrà allora da noi descritta come un gruppo
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    di tensori e di vettori che non hanno l'asse del tempo.
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    La parte animica diventa quindi immortale.
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    Ma allora perché noi che abbiamo la parte animica moriamo?
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    Questa era la domanda che io mi stavo facendo
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    nel mio processo di acquisizione di coscienza e di consapevolezza.
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    Non bastava più dire che due più due fa quattro!
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    Bisognava comprendere la parte animica.
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    E la parte animica dice chiaramente questo,
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    si esprime in questo modo:
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    “ bisogna morire perché nella morte del corpo fisico
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    noi impariamo che cos'è la vita e che cos'è la morte,
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    perché noi siamo immortali e l'unico modo per
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    comprendere cos'è la vita eterna è fare l'esperienza!”.
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    Ancora una volta, il concetto del FARE
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    era legato al concetto del ESSERE.
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    Se tu non Fai non Sei.
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    Sei, perché Fai l'esperienza.
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    Nel istante in cui fai l'esperienza SEI quella cosa che stai facendo
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    e comprendi che cos'è.
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    Viene fuori un discorso ancora più importante, alla fine.
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    Viene fuori che Anima, Mente e Spirito,
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    che sono gruppi di vettori a cui abbiamo dato questi nomi convenzionali,
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    che non hanno nulla a che fare con la new age,
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    anima, mente e spirito sono gruppi di vettori che una volta,
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    tanto tempo fa, erano uniti in un'unica essenza,
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    quella che noi possiamo chiamare Coscienza Integrata.
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    E si torna al punto di partenza: Brahman era la Coscienza Integrata,
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    ha avuto bisogno nello studiarsi, di dividersi in due
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    e poi, queste coscienze sono state ancora divise in tre parti:
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    un'anima, una mente ed uno spirito.
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    Questo accade perché è nella divisione che la coscienza comprende chi è.
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    Pensa alla Coscienza.
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    La Coscienza non sa chi è,
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    si può solo dividere e nell'istante in cui si divide,
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    si divide in miliardi di modi differenti
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    per comprendere che cos'é la divisione.
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    Alla fine della divisione avrà capito che cos'é la divisione,
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    quindi dirà “ io sono il contrario “.
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    Questo è quello che nel mio percorso appariva.
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    Questo risultato ci veniva confermato dalla Storia che c'è nel Mito,
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    dalla fisica quantistica, che è in perfetto accordo
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    con quella che è la geometria delle varie fasi dell'Universo,
  • 13:50 - 13:53
    che deve essere rispettata,
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    e da quella che è la scienza umana più umana di tutte,
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    cioè, la Programmazione Neuro-Linguistica:
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    studiare l'Uomo per capire come si comporta,
  • 14:02 - 14:05
    attraverso i suoi gesti, i suoi atti, la sua essenza, e anche
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    attraverso il fenomeno fondamentale dell'ipnosi regressiva.
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    Comprendevamo che la fisica di Bohm,
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    cioè, quel fisico che dice che l' Universo è un ologramma,
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    è un frattale, e si basa su tre dimensioni fondamentali,
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    spazio, tempo ed energia, x y e z, era non locale, cioè,
  • 14:27 - 14:29
    non esiste il tempo, non esiste lo spazio,
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    tutto accade in un unico istante.
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    É per questo che nel Mito c'è scritto tutto,
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    perché il Mito, al contrario della Storia,
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    è un fotogramma solo, in cui c'è passato,
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    presente e futuro in un'unica fotografia.
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    Lì dentro, se uno ha la chiave di lettura,
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    c'è scritto anche come va a finire.
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    E come va a finire?
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    Va a finire che Shiva e Vishnu,
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    che sono contrapposti tra di loro,
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    si fanno un'ipotetica guerra per ammazzarsi,
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    per prevalere uno sull'altro, ma,
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    nel Mito c'è scritto che Shiva e Vishnu si auto-distruggono a vicenda
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    e l'unico che rimane vivo e che potrà,
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    attraverso una terza via, arrivare a ricordarsi chi è, è l'Uomo.
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    Nell'istante in cui l'Uomo si ricorda chi è,
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    le tre sue sfere di anima, di mente e di spirito,
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    dovranno per forza ricongiungersi insieme
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    in una coscienza primordiale.
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    Coscienza che sarà diversa da quella iniziale,
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    perché nel frattempo ha fatto tutto il percorso dell'esistenza.
  • 15:34 - 15:37
    Nel significato di tutto ciò,
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    l'alchimia è molto carina perché ci fa capire come...
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    il simbolo fondamentale dell'alchimia é il labirinto.
  • 15:45 - 15:47
    Il labirinto è un percorso iniziatico.
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    Uno entra nel labirinto, si fa tutto questo percorso di vita tremendo,
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    con tutte le problematiche che c'é, arriva al centro del labirinto che è il centro di se stesso,
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    comprende chi è ma poi tornerà fuori.
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    E vi faccio notare che, il labirinto, ha una porta sola,
  • 16:04 - 16:07
    quella di entrata e quella di uscita sono la stessa porta.
  • 16:07 - 16:10
    Questo ci indica, a livello mitologico,
  • 16:10 - 16:13
    a livello simbolico, a livello archetipico,
  • 16:13 - 16:18
    che noi torneremo al punto di partenza.
  • 16:18 - 16:24
    Ma dopo aver fatto il percorso iniziatico, spirituale,
  • 16:24 - 16:28
    siamo non più quelli che eravamo prima,
  • 16:28 - 16:32
    la nostra Coscienza ha acquisito consapevolezza di sé.
  • 16:32 - 16:35
    Nel percorso, mentre io facevo questo,
  • 16:35 - 16:40
    scrivevo i libri, studiavo gli alieni.
  • 16:40 - 16:44
    Lo studio su gli alieni si offuscava sempre di più,
  • 16:44 - 16:48
    mentre diventava sempre più importante lo studio dell'Uomo.
  • 16:48 - 16:53
    Chi sono io? E alla fine la domanda ha avuto una risposta.
  • 16:53 - 16:56
    Vedete, domanda e risposta è un concetto duale.
  • 16:56 - 16:59
    L'Universo, si comprende che non è duale.
  • 16:59 - 17:02
    Noi ci facciamo una domanda ora e ci rispondiamo dopo.
  • 17:02 - 17:04
    Ma, siccome il tempo non esiste
  • 17:04 - 17:08
    la domanda e la risposta tendono a collassare in un unico evento.
  • 17:08 - 17:11
    Il passato ed il futuro non esistono.
  • 17:11 - 17:15
    Esiste due funzioni d'onda, del passato e del futuro,
  • 17:15 - 17:16
    quantisticamente definibili,
  • 17:16 - 17:19
    che si sovrappongono in un unico punto.
  • 17:19 - 17:22
    Esiste solo sempre ed unicamente il presente.
  • 17:22 - 17:24
    Non c'è il pieno ed il vuoto.
  • 17:24 - 17:28
    Il pieno ed il vuoto sono due concetti duali.
  • 17:28 - 17:30
    Il vuoto è vuoto perché non c'è nulla
  • 17:30 - 17:34
    o perché c'è tutto ed il contrario di tutto che si annichiliscono?
  • 17:34 - 17:37
    La Coscienza è piena o vuota?
  • 17:37 - 17:41
    La Coscienza è vuota perché è piena di Tutto!
  • 17:41 - 17:44
    In questo contesto, noi cominciavamo a vedere
  • 17:44 - 17:48
    che i Creatori siamo noi.
  • 17:48 - 17:52
    Non c’è un Dio fuori dal nostro corpo, fuori dal nostro Universo,
  • 17:52 - 17:57
    e se lo cerchiamo fuori, sbagliamo, perché non lo troveremo mai!
  • 17:57 - 18:02
    In fondo, perdere la vista, dal mio punto di vista (fra virgolette),
  • 18:02 - 18:05
    era essere obbligati a guardasi dentro e nel guardarmi dentro
  • 18:05 - 18:09
    ho scoperto che siamo noi i Creatori, inconsapevoli!
  • 18:09 - 18:13
    Nell'istante in cui ne prendiamo coscienza però siamo consapevoli.
  • 18:13 - 18:18
    In quell'istante comprendiamo che noi creiamo tutto l'Universo,
  • 18:18 - 18:20
    momento per momento, attimo per attimo.
  • 18:20 - 18:24
    Abbiamo deciso noi di fare questo percorso di acquisizione di consapevolezza,
  • 18:24 - 18:31
    abbiamo deciso noi di sottoporci alla nostra invenzione, la divisione.
  • 18:31 - 18:36
    Noi abbiamo scelto di dividerci per capire che cosa siamo,
  • 18:36 - 18:40
    ma abbiamo dovuto sottoporci alla cosa che avevamo inventato.
  • 18:40 - 18:44
    La Coscienza inventa il coltello e poi si fa tagliare dal coltello,
  • 18:44 - 18:47
    perché se no non capirà mai che cosa ha inventato.
  • 18:47 - 18:53
    In altre parole, noi siamo i Creatori, scrittori di un libro
  • 18:53 - 18:56
    (siamo alla fine del libro) scrittori di un libro,
  • 18:56 - 19:01
    di cui siamo gli interpreti e anche i lettori di questo libro,
  • 19:01 - 19:06
    ma ce ne accorgiamo solamente quando leggiamo la parola "fine".
  • 19:06 - 19:11
    Cavolo, ho costruito una storia che stavo leggendo,
  • 19:11 - 19:14
    dove io sono il personaggio di questa storia.
  • 19:14 - 19:16
    Non c'è nessun'altra possibilità di sbaglio.
  • 19:16 - 19:20
    Nell'istante in cui noi acquisiamo la consapevolezza
  • 19:20 - 19:22
    che noi creiamo l'Universo come ci appare,
  • 19:22 - 19:25
    in quell'istante, comprendiamo tutto.
  • 19:25 - 19:29
    Noi vediamo l'Universo in modo virtuale, in modo duale:
  • 19:29 - 19:34
    buoni-cattivi, acceso-spento, alto-basso perché abbiamo creato l'Universo così,
  • 19:34 - 19:40
    credendo che dovesse essere creato così, e quindi l'Universo ci appare così.
  • 19:40 - 19:46
    Ma nell'istante in cui acquisiamo la consapevolezza che l'Universo non è duale,
  • 19:46 - 19:50
    cominciamo a costruirlo unico.
  • 19:50 - 19:52
    Il tutto ci appare com'era il giorno prima,
  • 19:52 - 19:54
    ma sappiamo che la dualità non c'é.
  • 19:54 - 19:58
    Non c'è più la destra e la sinistra, non ci sono più i buoni ed i cattivi,
  • 19:58 - 20:03
    non ci sono più i Cattolici e gli Islamici.
  • 20:03 - 20:07
    C'é una grande scatola, l'Universo, virtualmente creata da noi,
  • 20:07 - 20:15
    in cui ci sono solo persone, solo esseri viventi, con consapevolezza differente.
  • 20:15 - 20:18
    A volte la nostra consapevolezza è talmente differente,
  • 20:18 - 20:21
    da farci credere che l'altro, sia talmente distante da noi,
  • 20:21 - 20:25
    da appartenere ad un altro Universo, da essere alieno a noi.
  • 20:25 - 20:29
    Alla fine, l'alieno ci appariva come una parte di noi
  • 20:29 - 20:32
    che non aveva acquisito la nostra consapevolezza.
  • 20:32 - 20:38
    Certo, aveva la tecnologia, ma la Coscienza non è la tecnologia.
  • 20:38 - 20:41
    La Coscienza è l'acquisizione della consapevolezza.
  • 20:41 - 20:47
    Alla fine, noi, apparivamo molto più coscienti e consapevoli degli alieni.
  • 20:47 - 20:49
    Certo dobbiamo fare ancora molta strada,
  • 20:49 - 20:52
    però ne abbiamo fatta molta di più, perché noi,
  • 20:52 - 20:56
    a differenza degli alieni, avevamo deciso di fare l'esperienza della vita,
  • 20:56 - 21:02
    l'esperienza dell'anima, l'esperienza della morte, e scoprivamo che gli alieni
  • 21:02 - 21:06
    non avevano voglia di morire, avevano paura di fare questa esperienza,
  • 21:06 - 21:10
    come gli dei che avevano costruito gli alieni, Shiva e Visnu.
  • 21:10 - 21:13
    Paura di vivere, paura di fare l'esperienza.
  • 21:13 - 21:18
    Noi siamo quella parte dell'Universo più avanti, più avanti di tutti.
  • 21:18 - 21:21
    Questo era il percorso che io avevo fatto.
  • 21:21 - 21:24
    Avevo cominciato con costruire le molecole organiche
  • 21:24 - 21:29
    e avevo finito per trasformare me stesso da chimico ad alchimista.
  • 21:29 - 21:33
    Chissà dove andremo a finire? Il percorso mio ancora non è finito,
  • 21:33 - 21:38
    perché alcune cose le devo ancora capire. Spero di capirle e non so se lo farò.
  • 21:38 - 21:43
    Nei prossimi libri, probabilmente, se riuscirò a scriverli, ci sarà anche questo.
  • 21:43 - 21:51
    In particolare il prossimo libro, cercherà di mettere insieme i pezzi del mosaico,
  • 21:51 - 21:55
    di come io riesco a fare acquisire coscienza e consapevolezza
  • 21:55 - 21:59
    alle persone con un gioco mentale, una simulazione mentale,
  • 21:59 - 22:03
    che vede costruire nella propria testa, tre sfere colorate,
  • 22:03 - 22:07
    che rispettano con i loro colori, con i loro movimenti nello spazio,
  • 22:07 - 22:13
    le regole della simmetria dell'Universo; quando uno giunge a fare quel giochino mentale, alla fine,
  • 22:13 - 22:19
    che è legato alla fisica cromodinamica, che è legato alla teoria dell'Universo,
  • 22:19 - 22:22
    che è legato al Mito, che è legato all'archetipo di Jung,
  • 22:22 - 22:28
    che è legato al come il cervello di Coslin funziona,
  • 22:28 - 22:34
    che è legato ai test dei colori di Max Lüscher,
  • 22:34 - 22:38
    tutto insieme, il Triade Color Test, così si chiama,
  • 22:38 - 22:43
    ti permette di acquisire consapevolezza di te.
  • 22:43 - 22:47
    E spero che questo sia un metodo per cui la gente
  • 22:47 - 22:49
    possa comprendere quello che ho visto io.
  • 22:49 - 22:51
    Sicuramente ognuno vede le cose dal suo punto di vista,
  • 22:51 - 22:57
    ognuno è creatore della sua sfera in questo Universo olografico,
  • 22:57 - 23:00
    in cui ognuno è un Universo a parte.
  • 23:00 - 23:03
    Noi crediamo guardando lo stesso albero di vedere lo stesso albero.
  • 23:03 - 23:06
    No! Io lo vedo come l'ho creato , tu lo vedi come lo hai creato.
  • 23:06 - 23:12
    Le due creazioni sono quasi uguali, ma se andiamo a vedere nel mondo del sub-atomico e del quantistico,
  • 23:12 - 23:17
    i nostri due alberi sono molto, molto diversi. Perché la mia coscienza lo ha creato in un modo
  • 23:17 - 23:21
    e la tua consapevolezza lo vede in un altro.
  • 23:21 - 23:25
    É il momento, dopo aver scoperto questo, che i nostri Universi,
  • 23:25 - 23:28
    secondo me, si confrontino tra di loro.
  • 23:28 - 23:30
    E quando ci siamo confrontati tra di noi,
  • 23:30 - 23:34
    scopriremo che ognuno di noi è una parte di Universo,
  • 23:34 - 23:40
    è un Creatore, ma che fa parte di un'unica creazione.
  • 23:40 - 23:45
    E alla fine, scopriamo che, da un punto di vista di fisica e di quantistica,
  • 23:45 - 23:49
    essere onda o essere particella si comprende,
  • 23:49 - 23:53
    perché io vedo un fenomeno come onda se credo che sia un'onda,
  • 23:53 - 23:56
    cioè , non so questo fenomeno che cosa sia,
  • 23:56 - 24:00
    ma lo vedo come particella se ne ho la perfetta consapevolezza.
  • 24:00 - 24:04
    Questo è il nuovo modo di vedere la fisica quantistica.
  • 24:04 - 24:07
    E si capisce immediatamente che alla fine,
  • 24:07 - 24:12
    tu dovrai capire di essere onda e particella insieme,
  • 24:12 - 24:14
    un po' come dice la fisica di Bohm.
  • 24:14 - 24:18
    E ancora una volta, forse, sostanzialmente,
  • 24:18 - 24:23
    Fritjof Capra, che scriveva il libro “Il Tao della Fisica”,
  • 24:23 - 24:26
    beh, non è molto distante dal nostro pensiero.
Title:
CORRADO MALANGA - INTERVENTO PER IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
Description:

http://www.spaziointeriore.com/casa-editrice/catalogo/collana-lanterne/22-casa-editrice/lanterne/127-genesi

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Italian
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