Salute Mentale di Immigrati e Rifugiati

La Dott.ssa Suzan Song, Direttrice del reparto di Psichiatria Infantile della George Washington University, ci parla delle cure mentali per immigrati e rifugiati. I dati ci dicono che i rifugiati, così come tutti coloro che sono colpiti da conflitti, hanno una prevalenza dal 15 al 30% di PTSD e depressione, paragonata al 3,5% del resto della popolazione.

Date un'occhiata ai nostri strumenti per curare stress e trauma delle persone immigrate senza documenti: https://bit.ly/ImmRefYT2021

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L'American Psychiatric Association (APA), fondata nel 1844, è l'organizzazione sanitaria più antica degli USA. Rappresenta inoltre la più grande organizzazione psichiatrica al mondo, con più di 37.400 medici specializzati nella diagnosi, cura, prevenzione e ricerca delle malattie mentali. L'obiettivo di APA è quello di rendere accessibili diagnosi psichiatriche e cure.
Per saperne di più: www.psychiatry.org.

Salve, sono Suzan Song.

Direttrice del reparto di
Neuropsichiatria Infantile

della George Washington University

e Consulente per la Tutela Umanitaria

dei reduci da migrazione forzata
a livello globale o locale.

C'è stata una crescita enorme

nel numero di sfollati nel mondo,

inclusi rifugiati, richiedenti asilo,
immigrati senza documenti

e minori non accompagnati.

Ci sono più di 65 milioni di persone
nel mondo

attualmente sfollate a causa di guerre,
conflitti armati o persecuzioni.

Nel 2018, in tutto il mondo,
erano 31 milioni i bambini sfollati

a causa di violenze e conflitti.

Se questo trend continuerà,

una persona su cento sarà un rifugiato
nel prossimo futuro.

Sfortunatamente, molti rifugiati
e reduci da migrazioni forzate,

non riceveranno
alcuna assistenza psichiatrica,

a causa della scarsità dei servizi,
mancanza di qualità

e allo stigma sui disturbi mentali.

I rifugiati fuggono
dal loro paese d'origine

perché temono persecuzioni

basate su razza, religione,
nazionalità, opinione politica

o appartenenza
a uno specifico gruppo sociale.

I rifugiati chiedono protezione
mentre sono oltreoceano

e ricevono il permesso
di entrare negli USA,

ma anche chi cerca asilo
ha motivo di temere persecuzioni.

Ma cercano protezione anche
mentre sono all'interno degli USA.

Rifugiati e persone colpite da conflitti

hanno dal 15 al 30% di possibilità
di manifestare PTSD e depressione,

paragonato al 3,5% colpito da PTSD
tra la popolazione non rifugiata.

Indicatori di cattiva salute mentale

sono esposizione alla tortura
e una serie di eventi traumatici.

Tortura, separazione dalla famiglia,
procedure d'asilo stressanti,

isolamento e svantaggi
nel paese ospitante,

peggiorano la salute mentale.

L'ambiente post-migratorio,
la detenzione prolungata,

il permesso di soggiorno incerto,

scarso accesso ai servizi
e limitazioni a scuola e lavoro,

peggiorano la salute mentale.

Questi sono solo alcuni
dei problemi mentali

che le persone in fuga affrontano,

inclusi lutti e traumi complessi,

disperazione, isolamento,
rabbia e sfiducia.

Molta gente reagisce in modo normale

a esperienze eccezionali.

Col tempo, molti rifugiati
mostrano pochi o nessun sintomo.

Alcuni mostrano un graduale recupero,

e una piccola parte diventa cronica.

Dobbiamo saper distinguere
tra sofferenze legate alle situazioni

e un vero e proprio disturbo mentale.

Lo facciamo tramite interazioni dinamiche

delle esposizioni
a esperienze traumatiche passate,

fattori stressanti in corso

e il sistema sociale in cui si è immersi.

Gli psichiatri aiutano queste persone

con un approccio clinico di integrazione
insieme a rifugiati e richiedenti asilo.

A livello politico, valutando gli asili

e a livello di supporto,
promuovendo equità di accesso,

sostenibilità dei servizi per i rifugiati
e persone costrette a emigrare,

e collaborando
con comunità inter-disciplinari,

come avvocati, educatori e politici

per garantire un sistema sicuro,

su cui rifugiati
e reduci da migrazione forzata

possono contare.