-
Quando potei iniziare la scuola superiore col mio nuovo telefonino Nokia
-
pensai di aver ricevuto il più fantastico e innovativo rimpiazzo
-
per il mio vecchio walkie talkie rosa da principessa.
-
Senonché ora posso parlare
-
e scambiare messaggi di testo con i miei amici
-
ovunque ci troviamo,
-
senza pretendere di affrettarci per incontrarci in cortile.
-
Ora sarò onesta:
-
non possedevo una grande conoscenza
-
di come questi dispositivi fossero realizzati
-
Erano soliti apparire la mattina di Natale;
-
dunque potevano essere fabbricati dagli elfi di Babbo Natale.
-
Ora, permettetemi di porvi una domanda.
-
Chi pensate siano i veri elfi che fanno questi apparecchi?
-
Se lo chiedo, parecchia gente mi dirà che si tratta di ingegneri informatici,
-
giovincelli in felpa e cappuccio che smanettano codici alla Silicon Valley.
-
Ma ci sono molte cose che devono essere fatte su questi dispositivi
-
prima che vi si possa inserire qualunque tipo di codice
-
Questi dispositivi iniziano al livello atomico.
-
Perciò, se me lo chiedete,
-
vi risponderò che gli elfi sono dei chimici.
-
Proprio così: ho detto “CHIMICI”.
-
La chimica è l’eroina delle comunicazioni elettroniche.
-
E il mio obiettivo oggi è
-
di convincervi che non potete non essere d’accordo con me.
-
OK, iniziamo dal semplice
-
e diamo un'occhiata all'interno di questi dispositivi follemente avvincenti.
-
Perché senza chimica,
-
quella che è
-
una superautostrada dell'informazione
-
che amiamo si ridurrebbe ad
-
un bel fermacarte troppo costoso.
-
È la chimica che permette di creare tutti questi strati.
-
Iniziamo dal display.
-
Come pensi che otteniamo quei colori vivaci
-
che amiamo così tanto?
-
bene. Ve lo dico io:
-
Ci sono polimeri organici incorporati nel display,
-
che possono prendere l'elettricità e trasformarla
-
nei colori blu, rosso e verde
-
che ci piacciono nelle nostre immagini.
-
Cosa succede se andiamo giù alla batteria?
-
C'è in corso una ricerca molto fervida.
-
Come sfruttiamo i principi chimici
-
delle batterie tradizionali,
-
e le accoppiamo a nuovi elettrodi ad alta superficie,
-
in modo da poter immagazzinare più carica
-
in una porzione di spazio più piccola,
-
in modo da poter alimentare i nostri dispositivi per tutto il giorno,
-
mentre scattiamo selfie,
-
senza dover ricaricare le batterie
-
o sedere collegati a una presa?
-
E se invece parlassimo degli adesivi che legano tutto insieme,
-
in modo da poter resistere al nostro uso frequente?
-
Dopo tutto, in quanto millennial,
-
devo tirare fuori il mio telefono
-
almeno 200 volte al dì per controllarlo,
-
e, nel far ciò, farlo cadere due o tre volte.
-
[risa]
-
Ma quali sono i veri cervelli di questi dispositivi?
-
Cosa li fa funzionare
-
nel modo che amiamo così tanto?
-
Bene tutto ha a che fare con i componenti elettrici
-
e i circuiti collegati a un circuito stampato.
-
O forse preferite una metafora biologica:
-
la scheda madre. Potresti averne sentito parlare.
-
In effetti del circuito stampato non se ne parla molto.
-
E, onestamente, non so perché.
-
Forse è perché è lo strato meno sexy
-
ed è nascosto sotto tutti quegli altri
-
strati dall'aspetto elegante.
-
Ma è il momento di dare finalmente
-
a questa lastrina Clark Kent
-
l'elogio degno di Superman che si merita.
-
E quindi vi faccio una domanda.
-
Cosa pensiate che sia un circuito stampato?
-
Beh considerate una metafora.
-
Pensate alla città in cui vivete;
-
avete tutti questi punti di interesse che volete raggiungere: la vostra casa, il vostro lavoro,
-
i ristoranti, un paio di Starbucks per ogni isolato.
-
E così costruiamo strade che le collegano tutte insieme.
-
Ecco che cos'è un circuito stampato.
-
Solo che, invece di avere cose come i ristoranti,
-
abbiamo transistor su chip,
-
condensatori, resistenze,
-
tutti questi componenti elettrici
-
che hanno bisogno di trovare un modo
-
per parlare tra loro.
-
E quindi quali sono le nostre strade?
-
Beh, costruiamo sottilissimi fili di rame.
-
Quindi la prossima domanda è:
-
come fare questi minutissimi filamenti di rame?
-
essi sono veramente piccoli!
-
Secondo voi, puiò bastare
-
andare dal ferramenta,
-
prendere una matassina di filo di rame,
-
delle tronchesi taglia-fili,
-
una piccola molletta,
-
cucire tutto insieme e... bam!
-
avere un circuito stampato?
-
Non c'è verso!
-
I fili sono troppo piccoli per riuscirci.
-
e perciò dovviamo affidarci alla nostra amica:
-
la chimica.
-
Il processo chimico che serve per produrre questi piccoli fili di rame è apparentemente semplice.
-
Partendo con una soluzione di sferette di rame con carica positiva (ioni Cu²⁺)
-
a cui poi si aggiunge una scheda del circuito stampato isolante,
-
alimentiamo quelle sferette positive
-
con elettroni carichi negativamente, aggiungendo formaldeide al miscuglio.
-
Potete ricordare la formaldeide dall'odore distinto e forte,
-
usata per conservare le rane nelle lezioni di biologia?
-
Beh, scopriamo però che può fare molto di più!
-
È una componente chiave per la realizzazione di questi minuscoli fili di rame.
-
Vedete, gli elettroni della formaldeide vogliono avvicinarsi
-
alle particelle di rame cariche positivamente,
-
tutto ciò a causa di un processo chimico chiamato redox.
-
E quando ciò accade
-
possiamo prendere queste sferette di rame positive
-
e trasformarle in rame brillante, lucido, metallico e conduttivo.
-
Una volta ottenuto il rame conduttore
-
siamo a cavallo,
-
e possiamo far comunicare tra loro tutti quei componenti elettrici.
-
Tutto questo di nuovo grazie alla chimica.
-
Fermiamoci un attimo per pensare a dove siamo arrivati con la chimica.
-
Chiaramente, nelle comunicazioni elettroniche,
-
le dimensioni contano.
-
Quindi, pensiamo a come possiamo rimpicciolire
-
i nostri dispositivi
-
in modo da poter passare dal cellulare di Zack Morris degli anni '90
-
a qualcosa di un po' piú snello,
-
come i cellulari di oggi che entrano nelle nostre tasche.
-
Tuttavia, siamo realisti:
-
non c'é assolutamente nulla
-
che possa entrare perfettamente nelle tasche dei pantaloni da donna,
-
sempre che si riesca a trovare un paio che abbia le tasche.
-
[risa]
-
E io non credo che la chimica possa aiutarci con questo problema.
-
[risa]
-
Ma più importante di rimpicciolire il dispositivo attuale,
-
come possiamo restringere il circuito al suo interno
-
e ridurlo di 100 volte,
-
portando il circuito dalla scala dei micron a quella nanometrica
-
Perchè, ammettiamolo, adesso vogliamo tutti telefoni più potenti e più veloci.
-
Bene, più potenza e più velocità richiedono più circuiti.
-
Quindi come possiamo farlo?
-
Non è che abbiamo un raggio magico di miniaturizzazione elettromagnetica
-
come quello usato dail professor Wayne Szalinski
-
in "tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi" per ridurre i suoi figli.
-
per errore, ovviamente.
-
O ce l’abbiamo?
-
Bene, in realtà, nel settore,
-
c'è un processo che è abbastanza simile a quello.
-
E il suo nome è fotolitografia.
-
In fotolitografia, prendiamo la radiazione elettromagnetica,
-
ossia ciò che tendiamo a chiamare luce,
-
e la usiamo per ridurre alcuni di quei circuiti,
-
in modo da poterne stipare di più
-
in uno spazio veramente più piccolo.
-
Ora, come funziona?
-
Bene, iniziamo con un substrato
-
che contiene un film sensibile alla luce.
-
lo copriamo quindi con una maschera
-
che ha un motivo di belle linee sottili e caratteristiche,
-
che faranno funzionare il telefono nel modo desiderato
-
Quindi esponiamo una luce brillante
-
e la facciamo risplendere attraverso questa maschera,
-
che crea un'ombra di quel motivo sulla superficie.
-
Ora, ovunque la luce possa passare attraverso la maschera,
-
si verificherà una reazione chimica.
-
E questo inciderà l'immagine del modello nel substrato.
-
Quindi la domanda che vi starete ponendo è
-
come si passa da un'immagine bruciata a delle
-
belle e nitide linee, precise nei dettagli particolari?
-
Per far ciò bisogna utilizzare una soluzione chimica chiamata sviluppatore.
-
Ora lo sviluppatore è speciale.
-
Quello che può fare è prendere tutte le aree non esposte
-
e rimuoverle selettivamente,
-
lasciandoci intatti i lineamenti sottili che faranno funzionare i nostri dispositivi miniaturizzati.
-
Dunque abbiamo utilizzato la chimica, prima per costruire i nostri dispositivi,
-
e poi l'abbiamo usata per rimpicciolirli.
-
Allora potrei avervi convinto che la chimica è il vero eroe
-
e che possiamo incartare tutta l’opera completa.
-
[Applausi]
-
Ma aspettate, non abbiamo finito.
-
Cautela. Dopo tutto siamo umani
-
e in quanto umano, io voglio sempre di più.
-
Perciò ora voglio pensare a come usare la chimica
-
per tirare fuori ancora altro dal dispositivo.
-
Proprio ora, ci viene detto che vogliamo qualcosa chiamato 5G,
-
ossia la promessa quinta generazione di wireless.
-
A questo punto potresti aver sentito parlare del 5G nelle pubblicità che stanno iniziando ad apparire.
-
Oppure forse alcuni di voi l'hanno persino provato alle Olimpiadi invernali del 2018.
-
La cosa che mi entusiasma di più del 5G è che,
-
quando sono in ritardo,
-
e devo scappare di casa per prendere un aereo,
-
posso scaricare i film sul mio dispositivo in 40 secondi anziché, per esempio, in 40 minuti.
-
Ma una volta che il vero 5G sarà qui,
-
avremo molto più dei film da poter mettere sul nostro dispositivo.
-
La questione ora è: perché il 5G non è qui?
-
Vi svelo un piccolo segreto.
-
È particolarmente facile da spiegare,.
-
ma è veramente difficile da realizzare.
-
Vedete, se usiamo i materiali tradizionali e il rame per costruire i dispositivi 5G,
-
il segnale non può giungere a destinazione.
-
Tradizionalmente,
-
utilizziamo superfici isolanti ruvide come supporto per la pista di rame.
-
Pensate alle chiusure a strappo in Velcro.
-
È la ruvidità delle due parti che le fa aderire assieme.
-
E questo è piuttosto importante se vogliamo un dispositivo che duri
-
più a lungo del tempo necessario a vuotare la scatola e iniziare a installarvi le app.
-
Ma la ruvidità genera un problema.
-
Considerate che, alle alte velocità del 5G, il segnale deve viaggiare vicino a tali asperità.
-
E ciò fa sì che esso si perda prima di raggiungere la destinazione finale.
-
Pensate ad un percorso di montagna
-
E di dover arrivare dall’altra parte attraverso un complesso intreccio di strade che salgono e scendono.
-
Concorderete che occorrerà molto tempo e che probabilmente vi perderete,
-
andando su e giù per le montagne,
-
rispetto al caso che possiate attraversare un tunnel in linea retta.
-
È lo stesso col 5G.
-
Se potessimo rimuovere le asperità potremmo inviare il segnale diretto e senza interruzioni.
-
Sembra corretto; giusto?
-
Ma aspettate.
-
Non vi ho appena detto che abbiamo bisogno di quella rugosità per tenere insieme il dispositivo?
-
E se la rimuoviamo, siamo in una situazione in cui il rame non si attaccherà
-
a quel substrato sottostante.
-
Pensate di costruire una casa con i mattoncini Lego,
-
con tutte le protuberanze e gli incavi che si serrano insieme,
-
oppure, al contrario, costruita con dei mattoncini lisci.
-
Quale delle due avrà più integrità strutturale
-
quando il bambino di due anni entrerà nel salotto cercando di buttare giù tutto giocando a Godzilla?
-
E se noi mettessimo della colla su questi blocchi lisci?
-
Ed è questo che sta aspettando l’industria.
-
Stanno aspettando che i chimici progettino nuove superfici lisce
-
con una maggiore adesione intrinseca per alcuni di quei fili di rame.
-
E quando risolveremo questo problema,
-
e lo risolveremo,
-
e quando lavoreremo con fisici e ingegneri per affrontare tutte le sfide del 5G,
-
bene allora il numero di applicazioni andrà alle stelle.
-
Quindi sì, avremo cose come le auto che si guidano da sole,
-
perché il nostro network di dati sarà in grado di gestire la velocità
-
e la quantità di informazioni richieste per farle funzionare.
-
Ma iniziamo a usare l’immaginazione
-
Posso immaginare di andare al ristorante con un amico che è allergico alle arachidi,
-
prendere il mio telefono, posizionarlo sopra il cibo
-
e ricevere una importante risposta alla domanda: mortale o sicuro da consumare?
-
O forse i nostri dispositivi saranno così potenti nel processare informazioni che ci riguardano
-
che diventeranno i nostri personal trainers.
-
E ci diranno qual è il modo piú efficiente per bruciare calorie.
-
E so che quando arriverà novembre,
-
quando sarò impegnata a bruciare le libbre accumulate nella mia gravidanza,
-
mi piacerà avere un dispositivo mi dica come farlo.
-
Io davvero non conosco un altro modo per dirlo,
-
tranne che la chimica è semplicemente fantastica.
-
Ed essa rende possibili tutti questi dispositivi elettronici.
-
Quindi la prossima volta che inizierete un messaggio o vi farete un selfie,
-
pensate a tutti gli atomi che lavorano sodo e a tutte le innovazioni provenienti da essi.
-
Chi lo sa, magari anche alcuni di voi che stanno ascoltando questa comunicazione,
-
forse anche sul proprio cellulare,
-
decideranno di giocare a fianco di Capitan Chimica,
-
il vero eroe dei dispositivi elettronici
-
Grazie della vostra attenzione e grazie alla chimica.
-
[Applausi]