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Title:
Innovare è difficile, ma disimparando s’impara | Marco Dussin | TEDxMilano
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Description:
Capacità cognitiva, modelli mentali e innovazione: la creatività ci porta a costruire sempre cose nuove. Ma in tempi sempre più veloci, non lineari, come possiamo rimanere in equilibrio? Marco Dussin ci porta a mettere al centro noi stessi e gli altri per capire come muoverci e come innovare con uno sguardo nuovo, abbracciando l'imprevedibilità: la vera spinta che ci permette di cambiare e di evolvere.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
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Quando veniamo a conoscenza di un segreto,
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generalmente stupiamo
i bambini dicendo loro,
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"Me l'ha detto un uccellino".
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E in realtà chi è soltanto capace
di ripetere le stesse cose
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viene in genere additato
più o meno come un pappagallo.
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Secondo la cultura contadina,
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le rondini sono degli animali sacri,
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invece la civetta
è portatrice di sventura.
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In Mozambico,
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alcune tribù hanno imparato
a dialogare con i passeri
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per andare con loro alla ricerca di miele.
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Figure come Icaro,
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piuttosto che Leonardo da Vinci
si sono ispirate al volo degli uccelli
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e hanno sognato
di poter finalmente volare.
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I corvi della Nuova Caledonia
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hanno una capacità
di astrazione incredibile.
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Loro si fabbricano,
utilizzando rametti e foglie,
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gli strumenti necessari
per andare alla ricerca di cibo.
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Ora, questo presuppone
una capacità cognitiva enorme.
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Perché? Perché in realtà lo sanno fare
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semplicemente per aver visto
altri corvi utilizzare gli strumenti,
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ovvero sanno costruire
i loro strumenti di lavoro
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pur non avendo mai visto
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il processo necessario
a poterli fabbricare.
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Questo fenomeno è interessantissimo,
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perché permette l'evoluzione stessa
degli strumenti di lavoro
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e anche l'evoluzione stessa
della specie dei corvi.
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E in realtà questo fenomeno
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si riteneva solo un puro appannaggio
della specie umana.
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E basandomi su questo
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che vi chiedo di frugare
all'interno della vostra borsa TED,
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cercate, guardate dentro,
c'è una piccola busta.
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Ok? Su cui c'è scritto,
"Aspetta ad aprire".
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Dentro questa busta ci trovate
sei mattoncini colorati.
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Siccome, appunto vi ho detto,
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i corvi sanno fabbricarsi
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i loro strumenti pur non avendo mai visto
le istruzioni necessarie a poterlo fare,
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l'esperimento che faremo qui dentro
è di cercare di fare la stessa cosa.
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Pensate ad una papera.
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Voi avete mai visto una papera dal vivo?
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Se non l'avete vista dal vivo,
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di sicuro l'avete vista
in qualche documentario,
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l'avete vista nei cartoni animati,
l'avete vista nei fumetti, ok?
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Com'è fatta una papera?
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Come sono fatte le sue zampe,
com'è fatto il suo petto, il suo collo?
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Vola o non vola una papera?
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Immaginatela, costruitela
nella vostra mente.
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Ora vi chiedo con i sei pezzettini,
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con i sei mattoncini
che avete tra le mani,
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di costruire una papera.
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Non copiate dai vostri vicini.
Vi do tempo più o meno un minuto.
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Montate i vostri sei mattoncini
e costruite una papera. Prego.
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Quando avete finito di costruirla,
sollevatela in alto,
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così posso vedere chi ha finito.
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Ora vi chiedo un po' di attenzione,
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perché questa parte
è estremamente divertente.
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Allora, osservate.
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Osservate le vostre papere,
osservate le papere dei vostri vicini.
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Tenetele su, tenetele su.
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Ci sono papere uguali?
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I vostri vicini hanno fatto
delle papere uguali alla vostra?
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(Trambusto)
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So che vi ho fatto fare
è un esercizio estremamente interessante,
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ovvero vi ho fatte costruire una papera,
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non vi ho dato le istruzioni
per poterlo fare,
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vi ho chiesto di osservare le papere,
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non vi ho detto che poteva esistere
una papera giusta e una papera sbagliata,
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e probabilmente, se le osservassimo bene,
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gran parte delle papere all'interno
di questo teatro sono diverse tra di loro.
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Ok?
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In realtà, ciò che vi ho chiesto
di fare è qualcosa di più.
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Vi ho chiesto di sfruttare
il vostro modello mentale di papera.
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Tutti voi avete in testa
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un modello mentale
di che cosa sia una papera,
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ovvero avete osservato
le papere nella realtà.
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Le papere nella realtà
sono molteplici, ok?
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Ci sono papere di tanti tipi diversi,
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ma voi li avete sintetizzate
nella vostra testa
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e semplificate in un modello.
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Ora, il vostro modello
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non contiene tutti
i dettagli di una papera.
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Non sapete esattamente
quante piume ha una papera, non lo so,
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ma il vostro modello è sufficiente
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da poter distinguere una papera
da un airone o da un gallo.
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Ora ci sono persone che innovano
esattamente come avete fatto voi,
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ovvero sanno osservare la realtà,
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si rendono conto
che la realtà è molteplice
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e riescono a sintetizzare
in testa dei modelli
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che gli permettono di produrre
a loro volta dei prodotti o dei servizi
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da consegnare all'umanità
che siano nuovi, che siano mai visti prima
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e soprattutto che migliorino la vita
degli esseri umani.
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La creatività spinge in questo,
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la vostra creatività vi ha portato a fare
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un numero altissimo di papere diverse.
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Ora vi faccio fare un esercizio in più.
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Questo disegno è uno
dei tanti studi di Pablo Picasso
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in cui ha cercato
di studiare e semplificare
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il modo in cui potesse essere
rappresentata la realtà
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e tramite un semplice tratto,
una semplice linea,
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è riuscito a produrre
quello che effettivamente
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può essere facilmente
identificato come un gallo.
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Ok? Ora che processo è questo?
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È un processo di
ulteriore semplificazione.
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I modelli mentali sono comodissimi
perché ci permettono davvero,
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da un semplice tratto,
da un semplice dettaglio,
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di poter decifrare la realtà.
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Ci sono persone
che innovano in questo modo,
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ovvero sanno guardare
nel profondo delle cose,
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o meglio sanno guardare
nel profondo dell'animo delle persone.
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Sanno cogliere qual è
l'essenza dei vostri sogni,
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qual è l'essenza
di ciò che vi piace di più,
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qual è l'essenza della felicità
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e la riescono a sintetizzare
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in qualcosa che chiamiamo comunemente
un'icona, ovvero un prodotto, un servizio,
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un qualcosa che utilizzate
e che riconoscete da un semplice tratto.
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Rendiamo più complicato e divertente
il nostro esercizio.
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Se vi avessi chiesto
di costruire una non papera,
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che cosa avreste costruito?
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Sareste partiti da un progetto
o avreste cominciato a muovere le mani?
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Aumento la difficoltà:
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se vi avessi chiesto
di spiegare al vostro vicino di posto
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che cosa sia un aeroplano
e lui non l'avesse mai visto?
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Gli avreste detto: "Un aeroplano
è più o meno simile ad una papera".
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Può avere lo stesso colore di una papera,
vola più o meno come una papera,
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non fa l'uovo.
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Quindi a volte cerchiamo di utilizzare
i modelli mentali per spiegare agli altri
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qualcosa che loro non hanno mai visto.
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Aumento la difficoltà:
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se vi avessi chiesto di raccontare
al vostro vicino di posto
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un qualcosa che non esiste nella realtà,
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ma che vorreste fare
perché è il vostro prodotto innovativo.
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Che cosa gli avreste raccontato?
Beh, la difficoltà aumenta.
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È difficile pensare nella vostra testa,
decifrare ciò che state pensando,
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ed è ancora più difficile
raccontarlo agli altri
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o farvi aiutare dagli altri.
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Ci sono persone
che innovano in questo modo,
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ovvero riescono a concepire
nella loro testa
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prodotti, servizi, innovazioni così nuove
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da essere non soltanto
difficili da pensare
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ma anche difficili
da raccontare agli altri.
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Ora, come fanno queste persone?
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Come fanno a riuscire
a portare a bordo altre persone?
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Come fanno a raccontare tutto questo?
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Beh, sono persone che hanno capito appieno
come funzionano i nostri tempi.
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Sono persone che li sanno cavalcare.
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Sono persone cha hanno capito
che il cambiamento
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è la misura dei tempi di oggi.
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Perché?
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Perché i tempi di oggi
sono caratterizzati dalla velocità.
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Che cosa significa "tempi veloci"?
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Tempi veloci sono tempi
in cui ti sembra sempre,
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perennemente di essere in ritardo, certo.
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O sono quei tempi per cui chi si trova
a dover fare prodotti e servizi
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arriva sul mercato
sempre un po' troppo tardi.
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Se i nostri tempi sono veloci,
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ci hanno anche permesso
di renderci conto di un'altra cosa,
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ovvero che i tempi
in cui viviamo sono non lineari.
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Che cosa significa non lineari?
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Ve lo spiego con un esempio.
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Provate a pensare ai vostri nonni,
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quanti cambiamenti epocali
avranno vissuto nella loro vita.
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Certo alcuni cambiamenti
vissuti dai vostri nonni
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probabilmente sono stati davvero epocali
e stravolgenti per l'intera umanità.
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Davvero impattanti.
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Ma quanti in tutto? Forse cinque?
Forse dieci nella loro vita?
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I loro nonni quanti ne avranno vissuti?
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Forse di meno.
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Ora pensate a voi,
pensate ai vostri figli.
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Gli analisti dicono
che nei prossimi 20 anni,
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il genere umano cambierà
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più di quanto non abbia fatto
negli scorsi 300.
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Quindi che cosa significa
che il nostro tempo è non lineare?
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Significa che non segue
a tutti i costi una linea retta.
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La linea retta è quella che ti fa pensare
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che domani andrà più o meno
come oggi e come ieri.
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Ma è chiaro a tutti che alcune linee
non sono rette, sono esponenziali,
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se non addirittura completamente
imprevedibili e impreviste.
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I nostri tempi, poi, sono complessi.
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Che cosa significa complesso?
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"Complesso" significa
che la quantità di relazioni tra le parti
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è talmente alta da non
permetterci di semplificare.
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È complessa la natura:
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pensate alla foresta,
pensate agli ecosistemi naturali.
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È complesso il corpo umano,
è complesso il nostro cervello.
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Non è così facile,
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non è neppure possibile
isolare una parte e semplificare.
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Ora, ciò che è importante
all'interno della complessità
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è che appunto le reti e le relazioni
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ne sono la misura
davvero importante e interessante.
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E ultima cosa, i nostri tempi
sono caratterizzati dall'imprevedibilità.
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Ora, l'imprevedibilità
è sempre stata considerata,
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o è spesso stata considerata
dalle nostre aziende
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come un qualcosa di negativo.
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Abbiamo cercato di pianificare ogni cosa,
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ci ha sempre spaventato
pensare che il futuro sia imprevedibile.
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In realtà l'imprevedibilità
è un buonissimo motore di innovazione.
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Ce lo racconta Darwin,
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ci racconta che è l'imprevedibilità
a permettere alle specie di evolversi
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e di adattarsi al mondo
in cui stiamo vivendo.
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Ora quindi come fare?
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Io nella mia esperienza ho avuto modo
di incontrare centinaia di imprenditori
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che si stanno facendo questa domanda.
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Alcuni hanno capito come fare,
altri non lo sanno, alcuni ci riescono,
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altri non ci riescono.
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Tutti riconoscono
che è estremamente difficile,
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ma c'è un'altra cosa
che invece io riconosco in tutti loro
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e sono due caratteristiche
che accomunano le persone
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che cercano di innovare oggi,
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e sono una deliberata, sconfinata,
un desiderio fortissimo,
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una voglia fortissima
di poter fare sperimentazione,
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e di nuovo un deliberato e sconfinato
desiderio fortissimo di poter disimparare.
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Che cosa significano queste due cose?
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Ora, ci siamo detti,
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"Il mondo di oggi, i nostri tempi
sono caratterizzati dall'incertezza
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e l'incertezza è una misura positiva
dei nostri tempi".
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Se sei incerto che cosa puoi fare?
Come ti puoi comportare?
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Cosa puoi fare, se non puoi
prevedere sempre tutto?
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Un'idea buona è cominciare
a scommettere, anziché promettere;
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e per scommettere bene,
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una buona idea è di cominciare
a muoverci un passo dopo l'altro.
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Ovvero, faccio un piccolo passo
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verso la direzione
in cui penso di voler andare,
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poi mi chiedo come sta andando.
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Se mi chiedo come sta andando,
lo chiedo anche agli altri.
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Questo capite che presuppone
una estrema gentilezza
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nei confronti di noi stesse
e delle altre persone,
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ovvero devo davvero accettare
di domandarmi come sta andando.
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Ora non vi sto dicendo
che tutto è allo sbando,
-
davvero non vi sto dicendo
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che andare a caso è più o meno
come muoversi con un obiettivo,
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ma vi sto dicendo che gli obiettivi
si raggiungono per piccoli passi
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tramite i quali continuare a imparare.
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Questa cosa dell'imparare
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è un secondo termine
estremamente importante,
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ovvero per anni abbiamo trasformato
le nostre organizzazioni
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in learning organisations,
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cioè abbiamo cominciato a pensare
che imparare fosse una misura buona
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per poterci muovere
nei nostri tempi, ed è vero.
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Per fortuna è stato così,
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per fortuna ci siamo resi conto
che imparare è importante,
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ma ad un certo punto è anche successo,
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e lo fanno alcune
delle aziende con cui lavoro,
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che tutto ciò che avevano imparato,
chiamateli data o chiamateli big data,
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tutto ciò che avevano imparato
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ogni tanto gli ha fatto pensare
di poter predire il futuro.
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L'uomo da sempre ha sperato
di poter predire il futuro;
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ma in realtà predire il futuro,
lo sappiamo, non si può fare.
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Non riusciamo neppure
a predire che tempo farà domani,
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per cui probabilmente,
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anziché concentrarvi
su come diventare learning organisation,
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ciò che vi voglio proporre
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è di concentrarvi su come diventare
unlearning organisation,
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ovvero a volte è più difficile
disimparare che imparare.
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Disimparare significa spostarsi
in una condizione di leggero disagio.
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Guardare il mondo,
guardare le cose che stai facendo
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e renderti conto che forse
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ciò che avevi imparato
per ieri e per oggi,
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oggi non vale più per domani,
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ovvero non puoi riapplicare
vecchie regole a mondi nuovi
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e disimparare fa spazio
a un nuovo imparare.
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Serve molto coraggio per poterlo fare.
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È davvero una sfida entusiasmante
per il mondo dell'imprenditoria
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ma anche per il mondo,
al di fuori del mondo del lavoro.
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Magari ciò che fate normalmente
nella vostra vita
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portatelo nel vostro mondo del lavoro,
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perché lo lasciate confinato
allo spazio al di fuori del vostro lavoro?
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Ora, la domanda importante per tutti noi
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però è quella che ci siamo
fatti all'inizio,
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ovvero, voi che tipo di innovatori siete?
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Siete innovatori che guardano il mondo
e riconoscono quanto è variopinto
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e sanno aggiungere prodotti nuovi
per creare ancora più felicità
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o siete innovatori che sanno guardare
nel profondo dell'essere umano
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e riconoscerne i tratti fondamentali
che accomunano tutte le persone
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e produrre quelle che chiamiamo
appunto delle icone.
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Siete innovatori
che sanno fare esperimenti?
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Sapete sperimentare ed essere gentili
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nei confronti dei risultati
dei vostri esperimenti?
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O siete innovatori che sanno disimparare
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e che quindi ogni tanto
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riconoscono di poter lasciare alcune
vecchie tradizioni
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per far spazio a nuove idee
e nuove modalità.
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Qualsiasi tipo di innovatori voi siate,
-
il motivo per cui lo fate è importante.
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Ovvero, nella mia esperienza
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vedo innovatori che in genere
non innovano solo per sé stessi
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e non innovano neppure
per l'innovazione fine a sé stessa.
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Non innovi solo
per modificare dei processi
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e non innovi neppure soltanto
per guadagnare di più.
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Il motivo principale per cui innovi
è la linfa vitale dell'innovazione,
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è la quantità di relazioni
che hai saputo creare attorno a te.
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È la linfa che ti spinge a voler innovare
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ed è anche la misura
di quanto bravo sei stato a farlo.
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Più relazioni hai, più innoverai,
e più relazioni hai, più hai innovato.
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Non è mai esistito prima, un periodo,
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un momento migliore
per poter fare innovazione
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e in realtà, se non mi credete,
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ritirate su le vostre papere
che avete costruito.
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Ascoltate questa cosa,
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ascoltate il sorriso che vi è nato
sul volto quando le avevate costruite,
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ascoltate il sorriso che è nato
sul volto delle persone
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che le avevano costruite vicino a voi.
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Ecco, questa è la misura
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di quanto oggi valga la pena di innovare
e creare nuove relazioni.
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Grazie.
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(Applausi)