Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano
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0:06 - 0:07A quest'ora del pomeriggio,
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0:07 - 0:11vi chiedo di fare uno sforzo piccolo
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0:13 - 0:15e cioè di provare, ognuno di voi,
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0:15 - 0:20ad associare nella vostra mente
un'immagine alla parola museo, -
0:21 - 0:25in particolare se dico un museo
di storia naturale, un museo scientifico. -
0:25 - 0:28Probabilmente, alla maggior parte di voi
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0:28 - 0:30verrà in mente un'immagine
noiosa come questa, -
0:31 - 0:33cioè un luogo un po'
polveroso, silenzioso, -
0:33 - 0:35un'atmosfera un po' rarefatta,
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0:35 - 0:39una moltitudine di oggetti
disposti in teche di vetro, -
0:39 - 0:41disposti ortogonalmente
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0:42 - 0:44e in effetti è così.
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0:44 - 0:46Questa è l'eredità
che ci arriva del museo, -
0:48 - 0:49dal museo illuminista.
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0:50 - 0:53Come dirà Karl Popper,
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0:56 - 0:59l'ingenuità anche delle idee illuministe,
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0:59 - 1:01l'illuminismo si inventa il museo
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1:01 - 1:04e eredita delle collezioni,
le "wunderkammer", -
1:04 - 1:07le collezioni private
che dal Medioevo fino al '600 -
1:07 - 1:09i ricchi signori avevano collezionato
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1:09 - 1:12e le fa diventare pubbliche
e inventa il museo. -
1:13 - 1:19Ma questo museo, per tanto tempo,
funziona su un paradigma: -
1:20 - 1:22non toccare.
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1:22 - 1:24E "non toccare" funziona
per un sacco di tempo. -
1:24 - 1:27Io faccio parte di una generazione,
come molti di voi, -
1:27 - 1:30che è cresciuta con una cantilena:
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1:30 - 1:34guardare e non taccare
è una cosa da imparare. -
1:35 - 1:37È una virtù sociale.
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1:37 - 1:43È la coltivazione
di un aspetto comportamentale, -
1:43 - 1:45di una virtù: non toccare.
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1:46 - 1:49E dovremmo arrivare
fino ai primi anni del '900 -
1:49 - 1:52prima che qualcosa cambi,
però, ad un certo punto, -
1:52 - 1:56accade un evento
che cambia il punto di vista. -
1:59 - 2:05Nel 1851 a Londra
c'è questo evento pazzesco, -
2:05 - 2:07il primo Expo della storia,
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2:08 - 2:12e si chiama la Grande
Esposizione Universale. -
2:13 - 2:17Già la parola universale nel 1851
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2:17 - 2:19ci fa pensare che è
un progetto molto ambizioso. -
2:19 - 2:24E infatti nasce con l'idea di celebrare
la potenza coloniale britannica, no? -
2:26 - 2:28È un evento incredibile.
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2:29 - 2:30Giusto per capirci,
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2:30 - 2:33in sei mesi lo visitano
sei milioni di persone, -
2:33 - 2:36praticamente un terzo della popolazione
della Britannia di allora. -
2:37 - 2:41Ci sono 13.000 espositori
da 45 paesi diversi. -
2:43 - 2:46In realtà, lì c'è il germe
di quello che un secolo e mezzo -
2:46 - 2:49dopo avremmo cominciato a chiamare
globalizzazione, no? -
2:49 - 2:53Per la prima volta, si vedono cose
che non si erano mai viste. -
2:53 - 2:55All'interno c'è di tutto.
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2:56 - 2:59Eccellenze artigianali da tutto il mondo,
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2:59 - 3:02tessuti, ceramiche,
trofei di animali esotici, -
3:02 - 3:05ma si va dall'esposizione del Koh-i-Noor,
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3:05 - 3:08che è il diamante più grande
conosciuto all'epoca -
3:08 - 3:11fino all'esposizione
di strumenti scientifici, -
3:11 - 3:15sperimentazioni scientifiche,
strumenti di misurazione. -
3:18 - 3:22Ma la cosa più affascinante è questa,
cioè che vengono esposte le macchine. -
3:24 - 3:26Macchine a vapore, processi industriali...
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3:26 - 3:28Si è parlato poco fa del telaio.
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3:28 - 3:31La presentazione
del primo telaio Jacquard. -
3:33 - 3:36È la rivoluzione industriale
su un palcoscenico. -
3:36 - 3:39È la vertigine della modernità.
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3:39 - 3:42C'è questa grande promessa
di un futuro migliore, -
3:42 - 3:46la modernità finalmente
emancipa l'uomo dalla natura. -
3:46 - 3:48È il dominio definitivo,
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3:48 - 3:51abbiamo dominato tutto ciò
e tutti vivremo meglio. -
3:52 - 3:54Ma la cosa più affascinante,
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3:54 - 3:56quella che mi interessa
mettere in rilievo, -
3:56 - 3:58è che si scopre, in questo evento,
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3:58 - 4:02la potenza spettacolare e straordinaria
della scienza e della tecnologia. -
4:02 - 4:06Questo evento sarà visitato, appunto,
abbiamo detto da sei milioni di persone. -
4:06 - 4:09I biglietti all'inizio
costeranno più di £350, -
4:09 - 4:11dopo tre mesi si abbassa
ad un prezzo di £3, -
4:11 - 4:13di modo che lo possano vedere tutti.
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4:13 - 4:16Lo vedono tutti, dalla famiglia reale
fino alla working class. -
4:16 - 4:18E tutti rimangono profondamente sbalorditi
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4:18 - 4:22a vedere questa esposizione
di scienza e di tecnica. -
4:24 - 4:28Questo evento va talmente bene
dal punto di vista di questa scoperta -
4:28 - 4:31e di questa spettacolarità
di scienza e tecnica -
4:31 - 4:34e va talmente bene
da un punto di vista economico, -
4:34 - 4:36forse l'unico Expo
della storia che guadagna, -
4:36 - 4:40al cambio di oggi hanno guadagnato
18 milioni di Sterline, -
4:40 - 4:43che a Londra si decide
di aprire tre musei: -
4:43 - 4:46il Victoria and Albert Museum,
ça va sans dire, -
4:46 - 4:48il principe Alberto ha voluto l'evento,
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4:48 - 4:53il Natural History Museum
e il Science Museum di Londra, -
4:53 - 4:55e proprio il Science Museum di Londra
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4:55 - 4:58è uno di quelli che ci interessa di più
capire come funziona. -
4:59 - 5:01Dovrà passare ancora tanto tempo,
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5:01 - 5:06ma nel 1934 il Science Museum
di Londra fa una cosa, -
5:06 - 5:10apre una Children's Gallery,
cioè una galleria per bambini, -
5:10 - 5:13dove per la prima volta
i bambini possono toccare. -
5:13 - 5:16Ci sono esperimenti di fisica
che sono fatti con degli exhibit, -
5:16 - 5:19i cosiddetti "hands-on", cioè da toccare,
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5:19 - 5:23e comincia a cambiare,
comincia ad innescarsi il mutamento. -
5:23 - 5:26È l'inizio di un modello
esperienziale di museo: -
5:26 - 5:30è partecipativo, è interattivo,
richiede una fruizione diretta. -
5:34 - 5:36Poi questo signore sbaraglierà le carte.
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5:36 - 5:38Questo signore si chiama
Frank Oppenheimer, -
5:38 - 5:41è americano, è un fisico delle particelle,
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5:41 - 5:43è un professore
all’Università del Colorado -
5:44 - 5:48ed è il fratello di un Oppenheimer
più famoso, Robert Oppenheimer, -
5:48 - 5:50cioè quello che per capirci
-
5:50 - 5:53con Enrico Fermi
lavorerà al progetto Manhattan, -
5:53 - 5:56gli scopritori della bomba
atomica, per capirci. -
5:57 - 6:00Ad un certo punto lui sta a Londra
perché ha vinto un premio -
6:00 - 6:05e fa degli studi lì e rimane profondamente
colpito dall'esperienza del Science Museum -
6:05 - 6:08e dei musei scientifici europei.
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6:09 - 6:12Torna a San Francisco,
torna negli Stati Uniti, -
6:12 - 6:15e apre l'Exploratorium,
e qui cambia tutto. -
6:15 - 6:19L'Exploratorium è un posto
veramente straordinario, esiste ancora. -
6:19 - 6:21Se non ci siete mai stati
cercate di andarci -
6:21 - 6:23perché è un posto veramente incredibile,
-
6:23 - 6:27e ribalta tutto, perché oggettivamente
non è un museo. E come si definisce? -
6:27 - 6:31Si definisce un
"Public Learning Laboratory". -
6:31 - 6:35È un posto dove la scienza
viene sperimentata -
6:35 - 6:39solo ed esclusivamente
attraverso esperimenti interattivi. -
6:39 - 6:41I bambini devono partecipare.
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6:41 - 6:45Se volessimo invertire,
per parafrasare il ritornello, -
6:45 - 6:48potremmo adesso dire
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6:48 - 6:53che guardare e non toccare
non serve ad imparare. -
6:53 - 6:54Perché è il contrario,
-
6:54 - 6:57se vuoi imparare
devi necessariamente toccare. -
6:58 - 7:00È l'incarnazione
dell'idea di "Edutainment", -
7:00 - 7:03cioè si veicola il contenuto,
-
7:03 - 7:06in questo caso un contenuto scientifico,
le leggi della fisica, -
7:06 - 7:09attraverso quello che si chiama
la "Gamification", -
7:09 - 7:11attraverso un meccanismo di gioco.
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7:12 - 7:15La cosa interessante all'Exploratorium
-
7:15 - 7:20è che si pone un obiettivo
che è anche nel nome, Exploratorium. -
7:20 - 7:23Vuole costruire esploratori attivi,
-
7:23 - 7:28e cioè nei valori dell'Exploratorium
si legge questa cosa: -
7:28 - 7:32non vogliamo che i giovani vengano qui
a trovare risposte, -
7:32 - 7:36ma vorremmo che venissero qui
ad imparare a fare nuove domande. -
7:36 - 7:38E questo è un altro
cambiamento fondamentale. -
7:40 - 7:42Poi, anche se questa foto
sembra più vecchia, -
7:42 - 7:44è una foto degli anni '80.
-
7:44 - 7:49Nel 1986, il Science Museum
apre la prima Lauchpad Gallery, -
7:49 - 7:51che è una galleria totalmente interattiva,
-
7:51 - 7:54anche qui dedicata
a dimostrazioni scientifiche. -
7:54 - 7:56E qui c'è questo episodio divertente
-
7:56 - 7:58che racconta il direttore
del museo di allora, -
7:58 - 8:01di questo ragazzino di otto anni
che per la prima volta, -
8:01 - 8:03uno dei primi ad entrare in questa sala,
-
8:03 - 8:06che aperte le porte
ha sgranato gli occhi e ha detto: -
8:06 - 8:08"Wow, it's toy heaven".
-
8:08 - 8:10Cioè è il paradiso dei giocattoli.
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8:10 - 8:15Questa è stato l'inizio infatti
di questa nuova trasformazione del museo, -
8:15 - 8:17cioè è iniziata la nuova era:
-
8:17 - 8:19"Please, touch".
-
8:21 - 8:22E qui cambia tutto.
-
8:22 - 8:26Il museo comincia ad adottare linguaggi
completamente diversi: -
8:26 - 8:31i linguaggi di scenografia, spettacolo,
performance, interazione. -
8:31 - 8:36Ma quella che mi interessa è farvi capire
il paradigma culturale come cambia, no? -
8:36 - 8:39Cioè, se il museo precedente
ereditava una tradizione -
8:39 - 8:44che poteva avere, come dire,
due punti fondamentali, no? -
8:44 - 8:49Il curatore e il fruitore
che andava a contemplare. -
8:49 - 8:51Cambia totalmente il paradigma,
-
8:51 - 8:55cioè l'idea è la realtà
diventa più complessa, -
8:55 - 8:58le competenze della scienza
e della fisica si ampliano, -
8:58 - 9:02ed è evidente che se tu
non ti senti parte di questo universo, -
9:02 - 9:05se non lo sperimenti su di te,
tu rimani esterno. -
9:05 - 9:08Quindi cambia la modalità
in cui va raccontata la scienza. -
9:09 - 9:13E da lì in poi il museo
cambia completamente. -
9:13 - 9:16Cambia completamente
compreso dal "Non toccare" -
9:16 - 9:19fino a questo disgraziato,
sulla destra, che ci sale sopra, -
9:19 - 9:21cioè è quello che a noi
costringe a fare strutture -
9:21 - 9:24che reggano tre volte
quello che dovrebbero fare, -
9:24 - 9:27perché dobbiamo prevedere
che l'uso del tocco, a questo punto, -
9:27 - 9:29non è più così facilmente
misurabile e prevedibile. -
9:31 - 9:37Nascono idee che diventano
meccanismi installativi. -
9:37 - 9:40Questo sempre al Science Museum,
per scendere dalle scale, -
9:40 - 9:43si possono fare gli scivoli
che è un esperimento scientifico, -
9:43 - 9:45perché si prova l'attrito dei materiali.
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9:46 - 9:48Il museo del CERN di Ginevra,
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9:48 - 9:52in cui si entra in un paesaggio
che è fatto di microparticelle. -
9:54 - 9:57Questa è una mostra che abbiamo fatto
a Roma qualche anno fa sul DNA, -
9:57 - 9:59per cui per raccontare i cromosomi
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9:59 - 10:02abbiamo costruito il bosco
dei cromosomi interattivi, -
10:02 - 10:03cioè, si diceva prima,
-
10:03 - 10:06una scala non visibile
la dobbiamo rendere visibile, -
10:06 - 10:09dobbiamo far capire
come funziona quel sistema, -
10:09 - 10:11e quindi lo esasperiamo,
diventa un'installazione, -
10:11 - 10:14diventa un oggetto
in cui muoversi all'interno. -
10:16 - 10:19E poi ci sono casi come questo:
questo è affascinantissimo. -
10:19 - 10:22Questo è... Chiamiamolo
un "museo della cacca". -
10:22 - 10:24In realtà il bambino arriva,
-
10:24 - 10:26gli viene messo
un bel cappellino da cacca, -
10:27 - 10:30non so come questo influirà
sull'autostima del bambino... -
10:30 - 10:31(Risate)
-
10:31 - 10:34Viene fatto entrare in un WC,
-
10:34 - 10:37scaricato e fa tutto il percorso
all'interno delle fogne. -
10:37 - 10:39(Risate)
-
10:40 - 10:43È a Tokio, esiste, è un'experience:
-
10:44 - 10:46e non si chiama, come l'ho banalizzato io,
-
10:46 - 10:47"Museo della Cacca",
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10:47 - 10:51ma si chiama "Toilet!?
Human Waste and Earth's Future", -
10:51 - 10:55cioè, in effetti è l'Edutainment
al massimo livello: -
10:55 - 10:57cerco di far capire ai piccoli
-
10:57 - 11:00la complessità di un sistema
strutturale urbano, -
11:00 - 11:02come è quello delle fognature,
-
11:02 - 11:04e cerco di dare
una consapevolezza ambientale. -
11:04 - 11:08Quindi è Edutainment
a livelli altissimi, in effetti. -
11:10 - 11:11È cambiato veramente tutto,
-
11:11 - 11:16quindi il museo diventa anche soggetto
-
11:17 - 11:21che deve entrare nel mondo del marketing,
deve cominciare a promuoversi, -
11:21 - 11:23deve comunicare a diventare competitivo.
-
11:23 - 11:26Non è più solo quella cosa là,
è un'altra cosa. -
11:28 - 11:29Ed è molto chiaro da questa frase.
-
11:29 - 11:32Questa frase non la dice uno a caso,
-
11:32 - 11:37questa frase la dice l'ex responsabile
della parte digitale del MOMA di New York, -
11:37 - 11:39cioè uno dei musei più visitati al mondo.
-
11:39 - 11:40E lui dice,
-
11:40 - 11:43noi non siamo in competizione
con gli altri musei, -
11:43 - 11:46noi siamo in competizione
con Netflix e con Candy Crush. -
11:47 - 11:51Il nostro tema non è più competere
con meccanismi di tipo culturale, -
11:51 - 11:55la cultura è diventata un add-on
di un'esperienza -
11:55 - 11:58che compete con altre esperienze
di entertainment. -
12:02 - 12:05E qui subentro io,
cioè io faccio questo lavoro qui. -
12:05 - 12:09Io faccio, con altri nel mondo,
questo lavoro qui, -
12:09 - 12:11cioè il tentativo di fare
questo passaggio, -
12:11 - 12:14di trovare questa chiave di progettazione
-
12:14 - 12:17di questa nuova entità
che chiamiamo museo, -
12:17 - 12:21perché se no non ci capiamo,
ma non è più museo, è un'altra cosa. -
12:21 - 12:22Non ha un nome, ma è un'altra cosa.
-
12:24 - 12:27E quello che per me oggi diventa difficile
-
12:27 - 12:31è che, rispetto al museo precedente
-
12:31 - 12:35che poteva funzionare per almeno due
o anche tre generazioni, -
12:37 - 12:39io ho questa situazione qua.
-
12:39 - 12:40Io sono quella di sinistra.
-
12:40 - 12:44Tra l'altro da piccolo avevo
un maglione schifoso come quello lì. -
12:44 - 12:48Cioè faccio parte, come tanti qui dentro,
di quella generazione lì, -
12:48 - 12:50cioè quella che di fatto
-
12:50 - 12:54è cresciuta dove il medium
con cui aveva la conoscenza -
12:54 - 12:56era il libro:
-
12:56 - 12:59poi si è ampliato ad altre cose,
ma di base c'era il libro. -
12:59 - 13:04E siamo diventati "information seekers",
cioè cercatori di informazione. -
13:04 - 13:07Noi dovevamo, per ampliare
la nostra conoscenza, -
13:07 - 13:09andare a cercare informazione.
-
13:10 - 13:11Infatti, la foto...
-
13:11 - 13:16Quella foto potrebbe essere strappata
dall'album di famiglia di ognuno di noi. -
13:16 - 13:18Quando ho dovuto cercare una foto, invece,
-
13:18 - 13:21per raccontare la generazione
per cui io progetto, -
13:21 - 13:25ho trovato solo una foto da comunicazione
che raccontasse quella roba lì. -
13:25 - 13:28Però quella è la generazione
per cui adesso bisogna progettare, -
13:28 - 13:34cioè una generazione
multi-tasking, digital natives, -
13:34 - 13:37che ha un problema inverso,
non deve cercare l'informazione, -
13:37 - 13:41ma ha il problema di quello che oggi
si chiama l'"information overload". -
13:41 - 13:44È una generazione
-
13:44 - 13:49che ha bisogno di un lavoro di aiuto
-
13:49 - 13:51per gestire tutte quelle informazioni.
-
13:51 - 13:53Per capirci,
-
13:53 - 13:56c'è uno studio dell'università
della California del 2008... -
13:56 - 13:58Quindi del 2008, sono passati dieci anni,
-
13:58 - 14:01e la situazione sarà
ancora più importante oggi, -
14:01 - 14:02che ha stimato
-
14:02 - 14:07che più o meno siamo soggetti
a 34 gigabyte di dati al giorno, -
14:07 - 14:10solo guardando giornali, televisioni,
le pubblicità per strada, -
14:10 - 14:11il telefonino e queste cose qui.
-
14:11 - 14:15Per capirci, vuol dire
circa 100.000 parole al giorno. -
14:15 - 14:17Per capirci, Guerra e Pace,
-
14:17 - 14:20che è uno dei romanzi che ha più parole
della storia della letteratura, -
14:20 - 14:22ne ha circa 544.000.
-
14:23 - 14:25Quindi è veramente complicato.
-
14:25 - 14:28La soglia di attenzione
pare che si sia abbassata ad otto secondi, -
14:28 - 14:32quindi è davvero complesso
capire come progettare ora. -
14:33 - 14:36E quindi quello che io
racconto sempre ai miei studenti -
14:36 - 14:39è che alla fine noi
siamo progettisti di filtri. -
14:40 - 14:44Quello che dobbiamo veramente imparare
è a costruire dei filtri intelligenti. -
14:44 - 14:48Non il filtro contenutistico,
quello lo fa il curatore. -
14:48 - 14:50Non è il nostro compito,
-
14:50 - 14:55ma noi dobbiamo imparare a prendere
tutta l'informazione che ci viene data -
14:55 - 14:58e cominciare a capire come distillarla
in tanti piccoli pezzettini -
14:58 - 15:00da otto secondi di attenzione,
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15:00 - 15:04perché nell'insieme costruiscano
una maglia interessante. -
15:04 - 15:06Oggi, con qualunque smartphone,
-
15:06 - 15:09possiamo accedere alle fonti di conoscenza
-
15:09 - 15:11su tantissimi aspetti della scienza,
-
15:11 - 15:14quindi il museo non può più competere
con quella cosa lì. -
15:14 - 15:17Il museo deve affascinare,
deve coinvolgerci, -
15:17 - 15:21deve farci capire il quadro
di insieme di un racconto -
15:21 - 15:22che diventa sempre più complesso
-
15:22 - 15:25e poi deve mandare successivamente
all'approfondimento, -
15:25 - 15:29perché non posso più staccarti
da Netflix o da Candy Crush -
15:29 - 15:32se penso di farti la lezione al museo.
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15:34 - 15:36E la cosa interessante sapete qual è?
-
15:36 - 15:38Che né io né nessun altro
-
15:38 - 15:42che fa questo lavoro in questo momento
al mondo è intitolato per farlo. -
15:42 - 15:45Cioè nessuno di noi ha studiato
per fare questa cosa qui. -
15:45 - 15:46Abbiamo imparato da soli.
-
15:46 - 15:49Io faccio l'architetto,
il mio socio ha studiato musicologia, -
15:49 - 15:51quello con cui lavoravo precedentemente
-
15:51 - 15:54faceva musica elettronica
ed era un graphic designer. -
15:54 - 15:58Cioè, siamo tutta gente che è arrivata
da esperienze totalmente diverse -
15:59 - 16:01e ha imparato a fare questa cosa.
-
16:01 - 16:04Lavoriamo in team
che sono composti da designer, -
16:04 - 16:08informatici, artisti, scenografi,
tecnici dello spettacolo, -
16:08 - 16:12informatici, divulgatori scientifici,
story teller, ingegneri. -
16:12 - 16:17Siamo il vero esempio
della multidisciplinarietà, -
16:17 - 16:20ma non perché vogliamo riempirci
la bocca con una parola moderna, -
16:20 - 16:23perché nessuno sa fare
questa roba qua, veramente. -
16:23 - 16:27Tutti stiamo imparando
a costruirla attraverso tante competenze. -
16:27 - 16:30La cosa forse positiva
è che tutti insegniamo in università, -
16:30 - 16:34cioè stiamo tutti insegnando
a qualche generazione più giovane -
16:34 - 16:38a farlo questo lavoro invece,
a costruire un sistema, un metodo. -
16:38 - 16:41E ogni tanto ci capitano
delle cose molto difficili. -
16:41 - 16:46Questo è un esempio di una cosa
che abbiamo fatto recentemente. -
16:46 - 16:49Forse avete sentito parlare
di questo museo M9 -
16:49 - 16:52che ha aperto a Venezia,
anzi, più precisamente a Mestre, -
16:52 - 16:53circa l'anno scorso.
-
16:53 - 16:58È un museo molto grande
che fa una scommessa molto particolare, -
16:58 - 17:01una scommessa sperimentale straordinaria,
-
17:01 - 17:04come quella che stiamo facendo
tutti i giorni, sperimentiamo. -
17:04 - 17:08E cioè un museo del '900
che non contiene un solo oggetto fisico. -
17:08 - 17:12È basato unicamente
su esperienze immersive e interattive, -
17:12 - 17:16e racconta il '900 attraverso
questo modello di racconto -
17:16 - 17:20seguendo la logica anglosassone
del racconto storico -
17:20 - 17:22che è quella della "Public history",
-
17:22 - 17:26cioè invece che raccontare la storia
dal punto di vista dei potenti, -
17:26 - 17:29la racconta attraverso il meccanismo
dell'immedesimazione, -
17:29 - 17:32provi a metterti nei panni
di qualcuno che era lì. -
17:32 - 17:34A noi, tra le varie cose
che abbiamo progettato, -
17:34 - 17:39ci è stato chiesto
di raccontare la fabbrica. -
17:39 - 17:43Quello che è stato
nella memoria di molti di noi -
17:43 - 17:45un mondo del lavoro molto importante,
-
17:45 - 17:48dovevamo raccontarlo
a dei ragazzi molto giovani. -
17:49 - 17:51Non sapendo da che parte cominciare,
-
17:51 - 17:54ad un certo punto abbiamo tentato
un azzardo, una sperimentazione: -
17:54 - 17:55proviamo a fare così,
-
17:55 - 18:01pensiamo che cos'hanno in comune
la catena di montaggio e il videogioco. -
18:02 - 18:06Entrambi hanno una cosa in comune,
lo stress ambientale, -
18:06 - 18:08il meccanismo di un punteggio,
-
18:08 - 18:12le penalità in caso di errore,
e quindi proviamo a lavorare su quello. -
18:12 - 18:15Ricostruiamo un meccanismo
che attraverso la gamification, -
18:15 - 18:17quello che si chiama il "Serious game",
-
18:17 - 18:20cioè un gioco che non dovrebbe divertire
ma è un gioco serio, -
18:20 - 18:22ricostruiamo un meccanismo sulla fabbrica.
-
18:22 - 18:26E questa è l'installazione finale,
ci siamo anche inventati questa cosa: -
18:26 - 18:30che nonostante tutto
sia digitale ed elettronico, -
18:30 - 18:31l'interfaccia è meccanica,
-
18:31 - 18:35perché volevamo che qualcosa del '900
rimanesse comunque. -
18:35 - 18:39Ci siamo riferiti
all’Ansaldo degli anni '50 -
18:39 - 18:41e abbiamo ricostruito
una sorta di video game -
18:41 - 18:45che molto fedelmente
ricostruisce tutti i pezzi di lavoro -
18:45 - 18:47di una catena di montaggio.
-
18:48 - 18:51Ce lo chiediamo tutte le volte
che finiamo un lavoro -
18:51 - 18:54se abbiamo fatto la cosa giusta
o se abbiamo fatto la cosa sbagliata. -
18:54 - 18:58È un dramma perché non lo sai mai,
perché c'è una sperimentazione, -
18:58 - 19:01non c'è una strada che puoi seguire.
-
19:01 - 19:02[Mediatori Evanescenti]
-
19:02 - 19:05E questo mi ha fatto sempre sentire
molto vicino a questa definizione -
19:05 - 19:08che un filosofo che io
apprezzo particolarmente, -
19:08 - 19:12vivente, di origine slovena
che si chiama Slavoj Žižek. -
19:12 - 19:15Qualche anno fa,
ha coniato questo termine, -
19:15 - 19:16"Mediatori evanescenti",
-
19:16 - 19:19per definire chi, come noi,
-
19:19 - 19:22sta tra un prima e un dopo
ed è un mediatore, -
19:22 - 19:24perché fa una mediazione.
-
19:24 - 19:27Noi stiamo facendo una mediazione
fra ciò che c'era prima, -
19:27 - 19:31stiamo cercando di immaginare
ciò che può venire dopo -
19:31 - 19:33e siamo evanescenti
perché dureremo pochissimo, -
19:33 - 19:35perché, come ci è stato detto poco fa,
-
19:35 - 19:37nei prossimi anni faremo passi da gigante
-
19:37 - 19:40rispetto a quello
che è stato fatto fino ad esso. -
19:41 - 19:43Io continuo a dire, 50 anni fa,
-
19:43 - 19:46un figlio, un nonno e un padre
facevano praticamente la stessa vita, -
19:46 - 19:48se n'è parlato poco fa.
-
19:48 - 19:52Io vedo ragazzi che ogni 15 anni
cambiano totalmente punto di vista. -
19:53 - 19:54E Žižek diceva,
-
19:54 - 19:57per farvi capire che cosa intendeva
per mediatore evanescente, -
19:57 - 20:02faceva l'esempio di Charlie Chaplin
quando nel cinema è entrato il sonoro, -
20:02 - 20:05e Charlie Chaplin
ha puntato un po' i piedi, -
20:05 - 20:07ha avuto un atteggiamento
un po' conservatore, -
20:07 - 20:09perché cercava di capire
-
20:09 - 20:12l'impatto traumatico
che avrebbe avuto la voce -
20:12 - 20:15all'interno di quella forma espressiva,
-
20:15 - 20:17perché era un intruso estraneo
-
20:17 - 20:20e capiva che la sua poetica
non avrebbe tratto alcun giovamento -
20:20 - 20:22da quella cosa in più.
-
20:23 - 20:26E in questo io sento di dover fare,
-
20:26 - 20:28e quelli che fanno il lavoro come me
-
20:28 - 20:30credo che dovrebbero avere
questo atteggiamento, -
20:30 - 20:32cioè capire questo ruolo di mediazione
-
20:32 - 20:35e capire dove dobbiamo
cedere di più e dove di meno, -
20:35 - 20:41perché alla fin fine
ci è delegato il racconto della scienza, -
20:41 - 20:43della conoscenza,
-
20:43 - 20:48e quindi c'è un ruolo importante
che dobbiamo rivestire, -
20:48 - 20:50di cui dobbiamo essere consapevoli.
-
20:51 - 20:53Sappiamo da dove veniamo,
abbiamo una porta davanti, -
20:53 - 20:54che è quella successiva
-
20:54 - 20:58ed è molto difficile capire
qual è il passo vero che possiamo fare. -
20:58 - 21:00Ce lo domandiamo ad ogni progetto.
-
21:00 - 21:02Ad ogni progetto
cerchiamo di essere coerenti, -
21:02 - 21:04di essere attenti,
-
21:04 - 21:06di studiare con attenzione gli argomenti
-
21:06 - 21:09e di trovare i modi giusti
per raccontarli. -
21:09 - 21:12Non sappiamo se questa è la strada giusta.
-
21:12 - 21:14Domani mattina, con il prossimo progetto,
-
21:14 - 21:16proveremo a ripensarci nuovamente.
-
21:16 - 21:17Grazie.
-
21:17 - 21:19(Applausi)
- Title:
- Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano
- Description:
-
I musei si trasformano sempre più in luoghi di mediazione fra conoscenza e intrattenimento. Spazi in cui prendono forma spettacolari esperienze interattive di carattere culturale, scientifico, storico, artistico. L’approccio del “Design Thinking” risulta strategico in questo percorso del museo verso la ricerca di una nuova identità e di una rinnovata consapevolezza del suo ruolo culturale e sociale.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 21:31
Michele Gianella approved Italian subtitles for Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano | ||
Michele Gianella accepted Italian subtitles for Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano | ||
Michele Gianella edited Italian subtitles for Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano | ||
Michele Gianella edited Italian subtitles for Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano | ||
Isabelle Andrieu edited Italian subtitles for Il potenziale del “design thinking” per trasformare un museo in un luogo di esperienza | Paolo Rigamonti | TEDxMilano |