-
[Piano in sottofondo nella sala]
[Discorsi indefiniti]
-
[Tintinnio di bicchieri]
-
Grazie mille.
-
Forza, lo assaggi.
-
Le piace?
-
Allora, le piace?
-
Sì.
-
Guardi che bel posto, Catherine.
-
Non ci sono posti simili a Parigi.
-
Guardi, quelle coppie.
-
Quelli dietro di lei poi,
quelli sono proprio...
-
Senza sesso.
-
Adoro questo posto.
-
Catherine,
-
mi faccia un sorriso, sennò penserò che
si sta annoiando e ce l'ha con me.
-
Le va bene così?
-
Un giorno.
-
Era inizio secolo,
-
durante un viaggio in treno:
Tristan Bernard.
-
Conosce Tristan Bernard?
-
Grande uomo di teatro
e scrittore meraviglioso,
-
Tristan Bernard viene preso da parte
da un viaggiatore
-
in un vagone di prima classe
dove si trova anche una donna.
-
Il viaggiatore gli rimprovera
-
di essersi messo a fumar la pipa
in uno scomparto per non-fumatori
-
"Avrebbe almeno dovuto chiedere
il permesso alla signora!"
-
Tristan Bernard non risponde
e continua a fumare la pipa.
-
Il viaggiatore si irrita,minaccia di dirlo
dopo al capostazione alla fermata dopo.
-
Mutismo assoluto di Tristan Bernard che
ancora non apre la bocca.
-
Il treno arriva in stazione.
-
Il viaggiatore chiama il capostazione,
-
gli narra della scorrettezza
di Tristan Bernard:
-
scompartimento non fumatori,
nessun permesso,
-
il tempo di spiegarsi.
-
Allora Tristan Bernard si volta
verso il capostazione e gli dice:
-
"Chieda prima alla signora
-
perché viaggia in prima classe
con un biglietto della terza."
-
Silenzio di tomba nel vagone.
-
Ci si scorda immediatamente
della pipa,
-
il capostazione pensa solo
all'interesse della compagnia,
-
chiede il biglietto alla signora,
terza classe in effetti,
-
la prega di scendere.
-
Il treno riparte.
-
Se lo immagina?
-
Il treno riparte,
-
Tristan Bernard è da solo
col viaggiatore.
-
"Come ha potuto lei?"
-
"Fare un affronto simile a una donna?"
-
"E poi ancora,
-
come sapeva che aveva un biglietto
di terza classe?"
-
E Tristan Bernard rispose:
-
"Beh, perché era del mio stesso colore."
-
[Risate]
-
[Piano]
-
No, la prego Catherine,faccia silenzio,
ci farà..Zitta!
-
Catherine! Taccia, ci stiamo facendo
notare.
-
Più piano!
-
Zitta Catherine!
[Fine delle risate]
-
Ne prenderei un altro.
-
[Schiocco di dita]
-
Sa lei è molto divertente, Catherine.
-
Perché?
-
Perché le piacciono così tanto le bugie...
-
- Non mi piacciono le bugie.
- [Antoine] Ma sì,
-
lei le ama così tanto da avermi fatto
raccontare aneddoti verissimi
-
e, poiché sono veri, le avrebbero dovuto
far rizzare i capelli.
-
Non ho mai detto che mi piace
mentire.
-
[Antoine] Eppure ieri, diceva...
-
Non l'ho mai detto. Lei capisce
solo quel che vuole.
-
Ho detto che in certi casi, quando la
verità può far male,
-
è meglio non dire niente.
-
Perché lei, lei dice sempre la verità.
-
Lei non mente mai.
-
Aspetti, ho un'idea.
-
Faremo un esperimento.
-
Mi guardi negli occhi.
-
Cosa vuole fare?
-
Fingiamo che sia il suo amante inglese,ok?
-
Sono il suo amante inglese,
-
mi giuri di non avermi mai
mentito,
-
e di aver amato solo me.
-
Mi faccia veder la faccia che fa
quando mente.
-
Che dovrei dire?
-
Che ha amato solo me.
-
-In inglese?
-No,no,no, no, in francese.
-
Aspetti, non devo ridere.
-
Ho amato solo te.
-
Lo rifaccia.
-
Lo rifaccia ancora una volta.
-
Tu sei il mio unico amore.
-
Terribile, voglio dire,non si può sentire.
-
Me lo dica anche lei. Forza.
-
-No, non saprei farlo.
-Suvvia, Antoine.
-
Aspetti un attimo che ho bisogno di
concentrazione.
-
Ho amato solo te.
-
Sta barando.
-
Cosa, sto barando?
-
Faccio quel che posso,
non ho il suo talento, fine.
-
Ma non si è buttato.
-
Ah no, quello...
-
Lei mente alla perfezione.
-
e sarei io l'imbroglione?
-
Attenta Catherine, è alcol.
-
No! Non il mio bicchiere.
-
Perché? Le avrei letto
nel pensiero?
-
Ecco. Non è roba per giovani donne.
-
Cosa sa lei delle giovani donne, Antoine?
-
Non molto, ma imparo ogni giorno di più.
-
Mi dia il suo bicchiere.
-
No, mi lasci...lo lasci, Catherine.
-
Lei è...
-
Lei è insopportabile.
-
All'inizio mi metteva
in soggezione,Antoine.
-
Osavo appena parlarle.
-
Non mi sentivo libera con lei,
avevo paura di dire sciocchezze.
-
Non capisco perché insista nel vedermi.
-
Mi son detta:"Ecco uno che mi vuole
sparare o chissà cosa."
-
Poi, trovavo strano che un tipo come lei
s'interessasse a una ragazza come me
-
Perché in fondo non sono certo il suo tipo
-
E ora cosa pensa?
-
Ora non mi fa più quest'impressione.
-
Penso che sia come tutti gli altri
-
Ah, no, non dica così.
-
Ma sì, Antoine. Che cosa pensava?
-
Pensavo appunto di non essere come tutti.
-
Secondo me lei ha sonno.
-
Vuole andar via?
-
Faccia di me quel che vuole, Antoine.
-
Comincia a fare la sfacciata,
la riporto a casa.
-
Forza signorina Catherine,
faccia uno sforzo.
-
Tenga, le ridò la borsa, perché è orribile
-
Forza, su.
-
Arrivederci.
-
[Piano di sottofondo]