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From the Last Supper to advertising: Giovanni Morale at TEDxMilano

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    Iniziamo il percorso,
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    iniziamo ovviamente dal Cenacolo,
    poco distante da qui.
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    Siamo nel refettorio
    di Santa Maria delle Grazie,
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    ma ovviamente non parleremo
    del Codice da Vinci
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    né del Cenacolo in sé, ma dell'immaginario,
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    cioè che cosa è l'immagine.
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    Porterò un po' l'acqua al mio mulino,
  • 0:27 - 0:29
    cioè guarderò all'immagine antica.
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    Questa è la prima immagine di un cenacolo,
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    fatto in affresco,
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    completamente diversa da quella
    che abbiamo qui a Milano,
  • 0:35 - 0:38
    forse la prima immagine legata al tema,
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    che ovviamente è un esempio.
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    Questo qua è un manoscritto, va bene così,
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    vedete, è una struttura piatta,
    non c'è prospettiva,
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    Giuda è messo al di qui della tavola,
  • 0:50 - 0:52
    quindi è un manoscritto
    appunto dell'anno Mille.
  • 0:52 - 0:54
    Abbiamo percorso già un po' di secoli.
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    Qua è la stessa più o meno cosa,
  • 0:56 - 1:02
    con Cristo e Giuda ben evidenziato,
    in questo appiattimento
  • 1:02 - 1:05
    stabilito proprio dall'opera.
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    Questo è straordinario,
    questa è una vetrata di Chartres,
  • 1:08 - 1:11
    in cui vediamo sempre Giuda fuori,
    ma Giovanni,
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    come evangelicamente,
    sul costato di Cristo.
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    Vedete come si evolve l'immaginario
    dello stesso passo evangelico.
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    Questo è Giotto.
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    Questo è Giotto, che già modifica,
    quindi immagina, il testo in modo diverso.
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    Vediamo sempre Giovanni su Cristo,
    e Giuda che intinge.
  • 1:31 - 1:32
    Abbastanza semplice qui.
  • 1:32 - 1:34
    Quindi stiamo guardando l'antico,
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    proprio l'altro ieri.
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    Questo è Duccio.
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    Più o meno, a parte la modifica
    delle aureole,
  • 1:40 - 1:42
    una struttura classica diciamo,
  • 1:42 - 1:46
    cioè viene rappresentato sempre
    più o meno nello stesso stile.
  • 1:48 - 1:50
    Qua iniziamo a cambiare.
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    Stiamo avvicinandoci al Cenacolo.
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    Siamo in una grandiosa prospettiva
    rinascimentale,
  • 1:56 - 2:00
    Andrea del Castagno,
    appunto ci evidenzia Giuda
  • 2:00 - 2:02
    sempre all'antico modo medievale,
  • 2:02 - 2:05
    con Giovanni vicino a Cristo,
  • 2:05 - 2:08
    però in una prospettiva straordinariamente
    rinascimentale
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    e legata a uno spazio pieno
    di gemme e di marmi.
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    Qua siamo nella Cappella Sistina,
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    siamo veramente in una sontuosità
    non solo di luogo,
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    ma proprio di idea di spazio,
  • 2:23 - 2:25
    però su stilemi antichi,
  • 2:25 - 2:30
    come disposizioni dei protagonisti
    di questa vicenda.
  • 2:31 - 2:34
    Qua invece siamo al nostro,
    diciamo, oggetto dei desideri,
  • 2:34 - 2:36
    che è appunto un po' un lavoro
    che stiamo facendo insieme
  • 2:36 - 2:40
    perché poi ognuno, nell'immagine,
    nell'idea,
  • 2:42 - 2:44
    che si può fare, partiamo da questa,
  • 2:44 - 2:46
    può essere usata questa immagine,
  • 2:46 - 2:48
    ma poteva essere usato qualcos'altro.
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    Ovviamente siamo a Milano,
    usiamo uno dei capolavori milanesi.
  • 2:52 - 2:53
    Ma il gioco è sempre uguale.
  • 2:53 - 2:57
    Qui, ci sono due cose interessanti,
  • 2:57 - 3:01
    almeno ci sono tantissime,
    ma questo: la spazialità.
  • 3:01 - 3:04
    Leonardo crea una prospettiva accelerata,
  • 3:05 - 3:10
    un effetto 3D, che non era mai stato dato,
    e magnifico.
  • 3:10 - 3:13
    Immaginate per un visitatore dell'inizio
    del Cinquecento
  • 3:13 - 3:16
    guardare questa infinità,
  • 3:16 - 3:17
    che viene ancora resa in gigantesca
  • 3:17 - 3:20
    da queste tre finestre, verso l'infinito.
  • 3:20 - 3:22
    Francesco I, quando arrivò a Milano, ha detto:
  • 3:22 - 3:25
    "Me lo porto a casa". No, un attimo. Ecco.
  • 3:25 - 3:27
    E soprattutto il tema.
  • 3:27 - 3:31
    Cioè non parla di tutto quello che succede
    in quella santissima notte,
  • 3:31 - 3:36
    ma, nel refettorio dove tutti i giorni
    i domenicani mangiavano,
  • 3:36 - 3:38
    c'è l'eco delle parole di Cristo:
  • 3:38 - 3:40
    "Uno di voi mi sta tradendo, mi tradirà".
  • 3:40 - 3:43
    E c'è proprio una teatralità.
  • 3:44 - 3:47
    Vedete le mani, vedete questo supporto,
  • 3:47 - 3:50
    vedete quanto, cosa succede no.
  • 3:50 - 3:51
    Che è un po' inquietante andare
    tutte le volte a mangiare
  • 3:51 - 3:55
    e vedere questa immagini
    che ti evoca qualcos'altro.
  • 3:56 - 4:02
    Cosa succede dal 1498 ai giorni nostri?
  • 4:03 - 4:04
    Qua niente.
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    Siamo nell'inizio, ma siamo in latitudine,
  • 4:06 - 4:08
    Eh no, ma è importante sapere!
  • 4:09 - 4:13
    Eh no, perché ovviamente ho portato
    esempi non troppo –
  • 4:14 - 4:18
    come dire, auto-referenziali,
    nella dimostrazione.
  • 4:18 - 4:21
    Però anche al nord
    non era ancora arrivato.
  • 4:21 - 4:23
    Non c'era internet, invece era –
  • 4:23 - 4:26
    Dürer, che aveva conosciuto Leonardo,
    poco dopo,
  • 4:27 - 4:30
    ovviamente lui è un grandissimo,
    non è che lo copia,
  • 4:30 - 4:34
    però ha già un movimento,
    un'apertura, una prospettiva.
  • 4:36 - 4:39
    Qui Albain, soprattutto nelle mani,
  • 4:40 - 4:43
    e soprattutto in queste tre aperture,
  • 4:43 - 4:44
    ovviamente avrà visto qualcosa.
  • 4:44 - 4:46
    La reinterpreta.
  • 4:46 - 4:49
    Guardate come viene elaborato
    a livello mentale di immagine,
  • 4:50 - 4:51
    nel corso dei secoli.
  • 4:51 - 4:54
    Un po' un lavoro che stiamo facendo
    adesso.
  • 4:54 - 4:56
    Non ce la farò mai, ecco.
  • 4:56 - 4:59
    Abbastanza chiaro il riferimento.
  • 4:59 - 5:00
    Ognuno poi si trova i particolari,
  • 5:00 - 5:02
    perché ognuna avrebbe bisogno di –
  • 5:02 - 5:03
    Qua siamo negli anni Venti
    del Cinquecento,
  • 5:03 - 5:06
    e proprio c'è, guardate le mani,
    qua a destra,
  • 5:06 - 5:09
    la struttura, le tre aperture.
  • 5:09 - 5:13
    Una cosa ovviamente diversa,
    al il richiamo, l'eco.
  • 5:13 - 5:15
    Questo è un Tiziano prima maniera,
  • 5:15 - 5:18
    che ha l'apertura, ma abbastanza diverso.
  • 5:19 - 5:23
    Un Tiziano della maturità,
    straordinariamente simile.
  • 5:23 - 5:27
    Morirà nel '76, ma guardate
    il movimento, le mani.
  • 5:27 - 5:30
    Giovanni lì, però Giuda comunque
    è insieme agli altri,
  • 5:30 - 5:32
    siamo tutti traditori.
  • 5:33 - 5:37
    Non si può più fare a meno
    di questa opprimente
  • 5:37 - 5:40
    immagine del refettorio
    di Santa Maria delle Grazie.
  • 5:42 - 5:45
    Vedete voi, guardate le aperture dietro.
  • 5:45 - 5:48
    Non so, un po' copiata.
  • 5:50 - 5:53
    Non volevo far ridere, ma bene.
  • 5:53 - 5:56
    Rubens, ovviamente lui è un grande,
  • 5:56 - 5:59
    qua questo dipinto l'ho messo
    per dire che,
  • 5:59 - 6:04
    si sa benissimo, però, come a dire:
    "Ci penso io".
  • 6:04 - 6:05
    Ci sta.
  • 6:06 - 6:08
    (Risate)
  • 6:10 - 6:13
    Questo qua è –
    volevo passare una tavola di Parigi –
  • 6:14 - 6:15
    (Risate)
  • 6:15 - 6:17
    Qua proprio Philippe de Champaigne,
  • 6:17 - 6:18
    uno dei miei autori preferiti,
  • 6:18 - 6:21
    addirittura c'è la piegatura
    attiva e passiva
  • 6:21 - 6:25
    della tovaglia stirata del cenacolo.
    Complimenti.
  • 6:25 - 6:27
    Cioè, meraviglioso.
    (Risate)
  • 6:27 - 6:33
    (Applausi)
  • 6:34 - 6:37
    Tiepolo invece, ovviamente,
  • 6:37 - 6:40
    c'è l'apertura nel senso della spazialità,
    della commensalità,
  • 6:40 - 6:42
    però ovviamente diciamo che
  • 6:42 - 6:45
    ci sono degli aspetti molto vicini
    al Cenacolo,
  • 6:45 - 6:49
    però proprio tra le righe.
    Non è questo il luogo per –
  • 6:49 - 6:53
    Qua proprio siamo nella seconda
    metà dell'Ottocento,
  • 6:54 - 6:55
    Vogliono –
  • 6:55 - 6:58
    Questa è San Pietroburgo,
    i russi vogliono fare una loro
  • 6:59 - 7:03
    immagine di un testo evangelico ortodosso,
  • 7:03 - 7:09
    e quindi si distaccano completamente
    dal prototipo vinciano, giustamente.
  • 7:09 - 7:12
    E quindi vi ho portato
    anche il contro-esempio,
  • 7:12 - 7:14
    che male non fa.
  • 7:15 - 7:17
    Questo è un Nolde.
  • 7:18 - 7:20
    Non c'è quasi nulla del Cenacolo.
  • 7:20 - 7:23
    C'è proprio la voglia di rompere
    con la classicità,
  • 7:24 - 7:27
    anche se questo senso
    della convivialità rimane.
  • 7:27 - 7:29
    Però ovviamente qui sarebbe un po' ardito.
  • 7:29 - 7:32
    Anche quindi l'esercizio è non trovarlo
    in ogni momento.
  • 7:33 - 7:35
    Calma un attimo.
  • 7:36 - 7:37
    Infatti li ho portati apposta.
  • 7:37 - 7:40
    Qua è Spencer, che non c'entra nulla.
  • 7:40 - 7:43
    Ritorna Giovanni sul costato di Cristo,
  • 7:43 - 7:46
    però c'è l'apertura,
    questo senso della tavola,
  • 7:46 - 7:49
    e non la divisione con Giuda.
  • 7:49 - 7:55
    Ormai questo prototipo è entrato
    anche nella modernità,
  • 7:55 - 7:58
    nella contemporaneità, la infetta.
  • 7:59 - 8:01
    E non se ne può fare più a meno.
  • 8:01 - 8:04
    Dalì che sembra anche lì, ma c'è proprio la –
  • 8:04 - 8:05
    completamente diverso,
  • 8:05 - 8:08
    questo senso proprio dell'eucarestia
    di cui Leonardo
  • 8:08 - 8:11
    non voleva dare assolutamente,
    ma c'è il senso dell'infinito.
  • 8:12 - 8:15
    Ovviamente fa sempre un po' –
    un po' sopra le righe Dalì,
  • 8:15 - 8:20
    però ne ha sicuramente un sentore.
  • 8:21 - 8:23
    Questo è interessante perché è esatto.
  • 8:23 - 8:25
    Questo Buffet, che è ai Musei Vaticani,
  • 8:25 - 8:31
    è esattamente un ricordo,
    non vuole imitare Leonardo,
  • 8:31 - 8:33
    imita quello che c'è stato prima:
  • 8:34 - 8:37
    con Giudas, il cui nome compare in alto,
  • 8:37 - 8:39
    al di qua della tavola,
  • 8:39 - 8:41
    come succedeva a Chartres,
  • 8:41 - 8:44
    come succedeva nei manoscritti
    che abbiamo visto.
  • 8:45 - 8:46
    Guardate questo è un regalo,
  • 8:46 - 8:48
    questo è un Bunuel,
  • 8:48 - 8:52
    nel film che ha vinto nel '61
    il Festival di Cannes,
  • 8:52 - 8:54
    visto che siamo recenti dai fasti
    della Croisette,
  • 8:54 - 8:57
    guardate, imita esattamente,
  • 8:57 - 9:00
    è una celebrazione del Cenacolo
    di Leonardo.
  • 9:00 - 9:05
    Anche l'arte, un'altro tipo di arte,
    non ne può fare a meno.
  • 9:06 - 9:09
    È il cenacolo senza i commensali.
  • 9:09 - 9:12
    Questo acrilico in cui, ovviamente,
  • 9:12 - 9:15
    ormai Leonardo diventa il padre
  • 9:15 - 9:17
    a cui non si riesce più a togliere.
  • 9:18 - 9:22
    Warrol, che dedica al Cenacolo Da Vinci
    proprio una serie
  • 9:22 - 9:24
    notevolissima, guardate anche questa,
  • 9:24 - 9:29
    di studi fotografici e di serigrafie
    su tela.
  • 9:30 - 9:32
    Paterson cambia completamente,
  • 9:32 - 9:35
    la modernità proprio:
    una parete con i nomi.
  • 9:35 - 9:37
    ( Risate )
  • 9:37 - 9:40
    Interessante, ovviamente
    non mi sembra –
  • 9:40 - 9:43
    che ci siano grandi affinità, però –
  • 9:44 - 9:48
    ma non vogliamo trovarle a tutti i costi.
  • 9:48 - 9:51
    (Applausi)
  • 9:51 - 9:55
    Questa, questa che è un po' reverente,
  • 9:55 - 9:58
    è un cenacolo in cui sembra
    che non ci siano affinità,
  • 9:59 - 10:00
    invece ce ne sono molte:
  • 10:00 - 10:03
    molte per la divisione degli apostoli,
  • 10:03 - 10:05
    e per quelle tre aperture.
  • 10:05 - 10:08
    È inutile, anche se siamo in un sottoscala
    in un sobborgo di New York,
  • 10:09 - 10:12
    ricorda, echeggia,
    il refettorio di Santa Maria delle Grazie.
  • 10:12 - 10:14
    Ne poteva far due, per non essere
    proprio uguali!
  • 10:14 - 10:15
    No tre.
  • 10:15 - 10:17
    Questa è l'ultima che vi faccio vedere.
  • 10:17 - 10:21
    È una pubblicità che ovviamente
    è dissacrante,
  • 10:21 - 10:23
    perché ricorda talmente il cenacolo
  • 10:23 - 10:25
    che ovviamente è stata proibita in Italia
  • 10:25 - 10:27
    perché considerata blasfema
  • 10:27 - 10:30
    anche perché pubblicizzava
    dei collant francesi.
  • 10:30 - 10:31
    (Risate)
    .
  • 10:32 - 10:33
    Benissimo.
  • 10:34 - 10:41
    (Applausi)
  • 10:41 - 10:45
    Abbiamo finito.
    Voi vi siete fatti un po' il filo,
  • 10:45 - 10:47
    avete visto un po' –
    questo è un gioco che potete
  • 10:47 - 10:50
    fare a casa con gli amici,
    mettendo le figurine
  • 10:50 - 10:52
    e aprendo i libri di storia dell'arte.
  • 10:52 - 10:54
    Ovviamente è una provocazione,
  • 10:54 - 10:55
    abbiamo fatto il cenacolo,
  • 10:55 - 10:57
    ma potevamo fare qualsiasi altra cosa.
  • 10:58 - 11:01
    È un modo per dirvi diverse cose:
  • 11:02 - 11:06
    una banalmente che il moderno è leggibile
  • 11:06 - 11:10
    nella sua completezza
    solo se c'è l'antico,
  • 11:10 - 11:11
    e quindi dobbiamo per forza.
  • 11:12 - 11:16
    Addirittura andiamo a vedere lo ieri,
    ma anche l'altro ieri,
  • 11:16 - 11:18
    per essere proprio tranquilli e sereni
  • 11:18 - 11:21
    e prenderlo nella sua interezza.
  • 11:21 - 11:25
    Un altro discorso interessante
    è il discorso degli archetipi.
  • 11:26 - 11:28
    L'ha affrontato Jung in modo –
  • 11:28 - 11:30
    Cioè noi viviamo di archetipi,
    dentro di noi,
  • 11:30 - 11:32
    nel nostro pneuma, nella nostra anima
  • 11:32 - 11:35
    abbiamo degli archetipi,
    cioè delle immagini,
  • 11:36 - 11:39
    che ci rendiamo consapevoli
    o non consapevoli.
  • 11:39 - 11:42
    Ovviamente gli archetipi iniziano
    dal mito.
  • 11:43 - 11:46
    Ma io sto parlando
    di archetipi immaginativi,
  • 11:46 - 11:48
    cioè nella creazione di nuove immagini.
  • 11:49 - 11:52
    Il Cenacolo è un capolavoro non solo
    per la maestria,
  • 11:52 - 11:55
    per chi l'ha fatto, per la fisiognomica,
  • 11:55 - 11:56
    per tutto quanto è stato scritto,
  • 11:56 - 12:00
    ma perché è un archetipo, cioè seduce,
  • 12:00 - 12:05
    è un'energia, che ovviamente,
    a cui si deve per forza fare i conti;
  • 12:06 - 12:10
    è un padre e un nonno
    a cui tutti gli autori,
  • 12:10 - 12:12
    ma non solo gli autori
    che creano l'immagine,
  • 12:12 - 12:16
    ma noi fruitori abbiamo
    un eco di questa immagine.
  • 12:16 - 12:20
    Il problema, in un mondo
    così pieno di immagini,
  • 12:21 - 12:25
    è difficile creare archetipi nuovi
    per il futuro,
  • 12:25 - 12:27
    perché ovviamente sono stati già fatti,
  • 12:27 - 12:29
    ma comunque pensiamo a studiare
    quelli antichi,
  • 12:29 - 12:31
    per capire dove possiamo posizionarci.
  • 12:31 - 12:35
    Perché creare archetipi, è creare
    nuovi linguaggi,
  • 12:35 - 12:37
    nuove comunicazioni.
  • 12:37 - 12:41
    Un nuovo senso di spazialità mentale,
    di libertà interiore.
  • 12:43 - 12:47
    Al Cenacolo non vediamo
    un'immagine fissa su un muro,
  • 12:47 - 12:51
    ma un'energia, una storia, è una poesia.
  • 12:52 - 12:53
    Un'ultima cosa.
  • 12:54 - 12:58
    Qua tiro veramente l'acqua al mio mulino,
    onestamente.
  • 12:58 - 13:01
    Si, parliamo tanto di contemporaneità.
  • 13:02 - 13:07
    Abbiamo visto quanto serve per il domani,
  • 13:07 - 13:12
    comprendere l'antico, quasi una banalità,
    vi sto dicendo.
  • 13:13 - 13:17
    Però mi piace pensare che queste pitture,
  • 13:17 - 13:19
    che questi capolavori,
    queste uniche immagini
  • 13:19 - 13:23
    che non vanno via come internet,
    come youtube,
  • 13:23 - 13:25
    ma rimangono lì fisse
  • 13:25 - 13:28
    aiutano noi ad arricchirci.
  • 13:28 - 13:31
    Come diceva Simone Weil,
    una grande filosofa del Novecento,
  • 13:31 - 13:37
    "La bellezza di quelle immagini erode
    la mediocrità, la bruttezza".
  • 13:37 - 13:39
    Un altro autore dell'Ottocento diceva:
  • 13:40 - 13:44
    “Io non vado nei musei per conoscere
    gli antichi maestri,
  • 13:45 - 13:48
    ma per conoscere meglio me stesso."
  • 13:48 - 13:52
    Ecco, il messaggio non è partire
    dal Cenacolo e fare questa cosa.
  • 13:52 - 13:56
    Il messaggio è che quelle immagini
    servono noi oggi,
  • 13:57 - 14:02
    a vivere, a superare le difficoltà,
    ad andare in un museo
  • 14:02 - 14:05
    e fermarsi mezz'ora davanti
    a un grande quadro
  • 14:05 - 14:08
    e l'energia di quelle forme,
    di quei colori,
  • 14:08 - 14:12
    di quella sapienza ci aiuta a vivere oggi.
  • 14:12 - 14:16
    E forse con un animo più sereno
    vedremo il futuro.
  • 14:16 - 14:20
    (Applausi)
Title:
From the Last Supper to advertising: Giovanni Morale at TEDxMilano
Description:

Communicator of Art - Passionate and enthusiastic communicator of art. In addition to a career in the economic and financial field, after the degree at Bocconi University, he has always cultivated his passion for the history of art: a second degree, the publication of essays related in particular to the Renaissance period in Milan, the artistic management of a cultural association founded by himself and some collaborations with FAI. Member of the Board of Directors of the Ente Raccolta Vinciana, today he is responsible for the art collection of a major bank institution.

In the spirit of ideas worth spreading, TEDx is a program of local, self-organized events that bring people together to share a TED-like experience. At a TEDx event, TEDTalks video and live speakers combine to spark deep discussion and connection in a small group. These local, self-organized events are branded TEDx, where x = independently organized TED event. The TED Conference provides general guidance for the TEDx program, but individual TEDx events are self-organized.* (*Subject to certain rules and regulations)

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:23
  • Ciao Stefania,

    Could you have another look at your transcription, taking into account the rules on subtitle length and reading speed?

    https://www.youtube.com/watch?v=yvNQoD32Qqo

    This tool can help you to spot subtitles that violate the rules on subtitle length and reading speed.

    http://archifabrika.hu/tools/

    See you later,

    Els

  • Cara Els,
    my name is Chiara.. I don't know if you meant to comment on someone else's video..
    Also, I don't think I ever uploaded the subtitles for "The last supper". Are they there instead?

Italian subtitles

Revisions