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Jackson Katz: La violenza sulle donne -- è una questione maschile

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    Voglio condividere con voi
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    un punto di vista che cambi il paradigma
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    riguardante la violenza di genere--
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    abusi sessuali, violenza domestica, maltrattamenti affettivi,
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    molestie sessuali e abusi sui minori.
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    Questo intero gruppo di problematiche a cui mi riferirò in breve
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    come "questioni di violenza di genere"
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    è considerato una questione femminile che qualche brav'uomo
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    può risolvere, ma io ho un problema con questa definizione
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    e non la accetto.
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    Non li vedo come problemi delle donne risolvibili dagli uomini.
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    Infatti, dimostrerò che questi sono, innanzitutto e soprattutto,
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    problemi degli uomini.
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    (Applausi)
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    Ora, ovviamente è anche una questione femminile
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    e lo ammetto, ma chiamare
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    "violenza di genere" una questione femminile è parte del problema
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    per una serie di motivi.
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    Il primo è che dà agli uomini una scusa per non prestare attenzione.
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    Giusto? Molti uomini sentono "questione femminile"
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    e non ascoltano, pensando:
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    "Hey, sono un uomo. Quello è per le ragazze", o "Roba da donne".
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    Molti uomini non vanno letteralmente oltre la prima frase
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    come risultato.
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    Quasi come se si attivasse un chip nel nostro cervello,
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    e i neuroni spostassero la nostra attenzione altrove
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    quando sentiamo il termine "questioni femminili".
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    A proposito, questo vale anche per la parola "genere",
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    perché molte persone sentono la parola "genere"
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    e pensano che equivalga a "donne".
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    Perciò pensano che "questioni di genere" sia sinonimo di "questioni femminili".
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    C'è una certa confusione sul termine genere.
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    A dire il vero, fatemi spiegare questa confusione con un'analogia.
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    Parliamo un attimo di razza.
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    Negli Stati Uniti, quando sentiamo la parola "razza",
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    molti pensano che significhi afroamericano,
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    sudamericano, asioamericano, nativo americano,
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    sud-asiatico, natitivo del Pacifico e così via.
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    Molti, quando sentono il termine "orientamento sessuale"
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    pensano che significhi gay, lesbica, bisessuale.
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    E molti, quando sentono la parola "genere",
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    pensano che significhi donne. In ogni caso,
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    non si presta attenzione alla maggioranza.
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    Giusto? Come se i bianchi non avessero una qualche identità razziale
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    o appartenessero a una categoria o idea di razza,
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    come se gli eterosessuali non avessero un orientamento sessuale,
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    come se gli uomini non avessero un genere.
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    Questo è uno dei modi in cui i sistemi dominanti si mantengono
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    e si riproducono, nel senso che
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    il gruppo dominante raramente si trova persino a mettere in discussione la sua supremazia,
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    perché è una delle caratteristiche chiave
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    del potere e dei privilegi, non essere messi sotto esame,
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    mancare di introspezione, perciò rendersi invisibili
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    in larga parte nella discussione
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    di problematiche che riguardano principalmente noi.
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    Ed è incredibile come questo funzioni
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    nell'ambito della violenza domestica e sessuale,
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    come gli uomini siano stati largamente eliminati da tante
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    discussioni su un argomento
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    che riguarda principalmente gli uomini stessi.
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    Vi mostrerò di cosa sto parlando
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    usando della tecnologia obsoleta.
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    Sono di vecchia scuola per alcuni aspetti base.
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    Lavoro -- faccio film -- uso tecnologia avanzata,
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    ma come insegnante sono ancora vecchia scuola,
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    e voglio condividere con voi questo esercizio
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    che dimostra a livello di struttura della frase
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    come il modo in cui pensiamo,
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    letteralmente il modo in cui usiamo il linguaggio,
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    cospiri a non farci prestare attenzione agli uomini.
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    Questo parla in particolare di violenza domestica,
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    ma potete inserire altri esempi.
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    Questo proviene dal lavoro della linguista femminista Julia Penelope.
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    Inizia con una frase molto semplice:
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    "John picchia Mary."
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    Questa è una frase corretta.
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    John è il soggetto. Picchia è il verbo.
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    Mary è l'oggetto. Frase corretta.
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    Ora ci spostiamo ad una seconda frase,
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    che dice la stessa cosa ma al passivo.
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    "Mary è stata picchiata da John."
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    In una sola frase è successo molto.
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    Siamo passati da "John picchia Mary"
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    a "Mary è stata picchiata da John."
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    In una frase abbiamo spostato l'attenzione da John a Mary.
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    e potete vedere che John è alla fine della frase,
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    beh, molto vicino ad uscire dalla nostra mappa mentale.
  • 3:33 - 3:35
    Nella terza frase, si elimina John,
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    e abbiamo, "Mary è stata picchiata",
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    ora tutto riguarda Mary.
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    Non pensiamo nemmeno più a John, l'attenzione è tutta su Mary.
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    Nella scorsa generazione, il termine che abbiamo usato
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    come sinonimo di "picchiata" è stato "pestata,"
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    così abbiamo "Mary è stata pestata."
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    Nella frase finale di questa sequenza,
  • 3:53 - 3:55
    scorrendo a partire dalle altre, c'è
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    "Mary è una donna maltrattata."
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    Adesso l'identità stessa di Mary -- Mary è una donna maltrattata --
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    è ciò che le è stato fatto da John all'inizio.
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    Ma abbiamo dimostrato che John ha lasciato da tempo la conversazione.
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    Quelli di noi che lavorano a contatto con le violenze domestiche e sessuali
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    sanno che
    in questo campo accusare la vittima è diffuso
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    che è come dire, accusare chi ha subito qualcosa
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    piuttosto che
    la persona che ha commesso quel qualcosa.
  • 4:21 - 4:23
    Perciò diciamo cose tipo,
    perché queste donne escono con questi uomini?
  • 4:23 - 4:24
    Perché sono attratte da loro?
  • 4:24 - 4:26
    Perché tornano da loro?
    Che cosa indossava lei a quella festa?
  • 4:26 - 4:28
    Che cosa stupida. Perché stava bevendo
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    con quegli uomini in quella stanza d'hotel?
  • 4:31 - 4:35
    Questo è accusare
    la vittima e ci sono varie spiegazioni per questo,
  • 4:35 - 4:37
    e una di queste è che il nostro intero sistema cognitivo
  • 4:37 - 4:39
    è creato per accusare le vittime. È tutto inconscio.
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    Il nostro sistema cognitivo è creato per fare domande
  • 4:41 - 4:44
    sulle donne e sulle loro scelte e su cosa fanno,
  • 4:44 - 4:45
    cosa pensano e cosa indossano.
  • 4:45 - 4:47
    Non voglio zittire chi fa domande
  • 4:47 - 4:50
    sulle donne, ok? È legittimo chiedere.
  • 4:50 - 4:53
    Ma siamo chiari: fare domande su Mary
  • 4:53 - 4:55
    non ci porterà da nessuna parte
    in termini di prevenzione della violenza.
  • 4:55 - 4:57
    Dobbiamo porci un diverso tipo di domande.
  • 4:57 - 4:59
    Capite dove voglio arrivare con questo no?
  • 4:59 - 5:02
    Le domande non sono su Mary. Sono su John.
  • 5:02 - 5:05
    Domande tipo, perché John picchia Mary?
  • 5:05 - 5:07
    Perché la violenza
    domestica è ancora un grande problema
  • 5:07 - 5:09
    negli Stati Uniti e in tutto il mondo?
  • 5:09 - 5:11
    Che sta succedendo?
    Perché così tanti uomini violentano
  • 5:11 - 5:13
    fisicamente, emotivamente, verbalmente, e in altri modi
  • 5:13 - 5:15
    donne, ragazze, uomini e ragazzi,
  • 5:15 - 5:18
    che dicono di amare? Che sta succedendo agli uomini?
  • 5:18 - 5:22
    Perché così tanti adulti
    abusano sessualmente di bambine e bambini?
  • 5:22 - 5:24
    Perché questo è
    un problema comune nella nostra società
  • 5:24 - 5:25
    e in tutto il mondo oggi?
  • 5:25 - 5:28
    Perché continuiamo a sentire
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    di nuovi scandali che emergono in grandi istituzioni
  • 5:31 - 5:34
    come la Chiesa Cattolica,
    o la squadra di football della Penn State
  • 5:34 - 5:37
    o i Boy Scout americani, e così via?
  • 5:37 - 5:39
    E in comunità locali nell'intero paese
  • 5:39 - 5:41
    e in tutto il mondo, giusto? Lo sentiamo sempre.
  • 5:41 - 5:43
    Abusi sessuali sui minori.
  • 5:43 - 5:46
    Che succede agli uomini? Perché così tanti uomini violentano donne
  • 5:46 - 5:48
    nella nostra società e nel mondo?
  • 5:48 - 5:50
    Perché così tanti uomini violentano altri uomini?
  • 5:50 - 5:52
    Che succede agli uomini?
  • 5:52 - 5:56
    Qual è il ruolo delle varie istituzioni
  • 5:56 - 5:58
    nella nostra società
    che aiutano a creare uomini che abusano
  • 5:58 - 6:00
    a un ritmo esponenziale?
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    Perché non si tratta di singoli perpetratori.
  • 6:01 - 6:04
    Quello è un modo
    ingenuo per capire quello che è un problema sociale
  • 6:04 - 6:06
    molto più profondo e sistematico.
  • 6:06 - 6:08
    Chi commette questi atti non sono
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    mostri che strisciano fuori dalle paludi
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    e arrivano in città e fanno le loro cose cattive
  • 6:12 - 6:14
    e poi si ritirano nell'oscurità.
  • 6:14 - 6:17
    È un'idea molto ingenua, vero?
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    Chi abusa è molto più normale di così,
  • 6:19 - 6:20
    più quotidiano di così.
  • 6:20 - 6:23
    Allora la domanda è, cosa stiamo facendo qui
  • 6:23 - 6:24
    nella nostra società e nel mondo?
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    Quali sono i ruoli delle varie istituzioni
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    che aiutano a creare uomini che abusano?
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    Qual è il ruolo dei sistemi di credo religiosi,
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    della cultura dello sport, della cultura della pornografia,
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    della struttura della famiglia, dell'economia e come si collegano,
  • 6:36 - 6:38
    e della razza e delle etnie e come si collegano tra loro?
  • 6:38 - 6:39
    Come funziona tutto questo?
  • 6:39 - 6:43
    Una volta che iniziamo a fare questo tipo di connessioni
  • 6:43 - 6:45
    e a fare queste domande grandi, importanti,
  • 6:45 - 6:48
    allora possiamo parlare
    di come si possono cambiare le cose
  • 6:48 - 6:50
    cioè come possiamo fare la differenza?
  • 6:50 - 6:52
    Come possiamo cambiare le consuetudini?
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    Come possiamo cambiare la socializzazione dei ragazzi
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    e la definizione di virilità che porta a questi risultati?
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    Questi sono i tipi di domande che abbiamo bisogno
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    di fare e il tipo di lavoro che dobbiamo fare,
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    ma se siamo sempre
    concentrati su cosa fanno le donne
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    e cosa pensano all'interno delle relazioni o altrove,
  • 7:07 - 7:10
    non arriveremo mai a quel punto.
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    Capisco che molte donne
  • 7:12 - 7:14
    che hanno provato a parlare di queste questioni,
  • 7:14 - 7:16
    oggi e ieri e per anni e anni,
  • 7:16 - 7:18
    spesso vengono zittite per il loro sforzo.
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    Vengono chiamate
    con nomi crudeli come "scaccia-uomini"
  • 7:21 - 7:23
    o "anti-uomini",
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    o con il disgustoso e offensivo "nazifemministe". Vero?
  • 7:30 - 7:31
    Sapete di cosa si tratta?
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    Si chiama "uccidere l'ambasciatore".
  • 7:33 - 7:34
    Perché le donne che si fanno avanti
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    e che si fanno sentire per sé e per altre donne
  • 7:36 - 7:40
    come per gli uomini
    e i ragazzi, è una dichiarazione che loro
  • 7:40 - 7:44
    devono sedersi,
    stare in silenzio e lasciare il sistema come è
  • 7:44 - 7:45
    perché non ci piace
    quando qualcuno prova a rovesciare la barca.
  • 7:45 - 7:47
    Non ci piace
    quando le persone sfidano il nostro potere.
  • 7:47 - 7:50
    Sostanzialmente, faresti meglio a sederti e stare zitto.
  • 7:50 - 7:52
    Grazie al cielo le donne non l'hanno fatto.
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    Grazie al cielo viviamo in un mondo dove
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    ci sono così tante donne leader a contrastare tutto ciò.
  • 7:57 - 8:00
    Un ruolo importante che gli uomini possono assumere in questo
  • 8:00 - 8:01
    è che possono dire delle cose
  • 8:01 - 8:03
    che a volte le donne non possono dire,
  • 8:03 - 8:05
    o, meglio ancora,
    possono essere sentiti dire delle cose
  • 8:05 - 8:07
    che spesso le donne non possono essere sentite dire.
  • 8:07 - 8:10
    Ammetto che questo è un problema. Si chiama sessismo.
  • 8:10 - 8:13
    Ma è la verità.
    Perciò una delle cose che dico agli uomini,
  • 8:13 - 8:15
    e io e i miei colleghi lo diciamo sempre,
  • 8:15 - 8:17
    è che abbiamo bisogno
    di più uomini con la forza e il coraggio
  • 8:17 - 8:19
    di farsi avanti e dire queste cose,
  • 8:19 - 8:22
    e stare dalla parte delle donne e non contro di loro
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    fingendo che si tratti di una qualche
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    battaglia tra sessi e altre sciocchezze simili.
  • 8:26 - 8:27
    Viviamo insieme, nel mondo.
  • 8:27 - 8:30
    A proposito, una delle cose che mi dà più fastidio
  • 8:30 - 8:33
    riguardo la retorica contro le femministe e altri
  • 8:33 - 8:34
    che hanno dato vita
    ai movimenti delle donne maltrattate
  • 8:34 - 8:37
    e delle vittime di stupro in tutto il mondo
  • 8:37 - 8:39
    è che in qualche modo,
    come ho detto, sono anti-uomo.
  • 8:39 - 8:41
    Cosa dire dei ragazzi che sono segnati profondamente
  • 8:41 - 8:44
    in negativo da quello che un uomo adulto fa
  • 8:44 - 8:47
    alla loro madre, a loro, alle loro sorelle?
  • 8:47 - 8:49
    Cosa dire di quei ragazzi?
  • 8:49 - 8:50
    Che dire di quegli uomini e ragazzi
  • 8:50 - 8:53
    che sono stati traumatizzati dalla violenza degli adulti?
  • 8:53 - 8:55
    Lo sapete? Lo stesso sistema che crea
  • 8:55 - 8:58
    uomini che abusano delle donne
    crea uomini che abusano di altri uomini.
  • 8:58 - 8:59
    Se vogliamo proprio parlare di vittime maschili,
  • 8:59 - 9:00
    parliamo di vittime maschili.
  • 9:00 - 9:04
    La maggioranza degli uomini vittima
    di violenza, lo sono della violenza di altri uomini.
  • 9:04 - 9:07
    È qualcosa che uomini e donne hanno in comune.
  • 9:07 - 9:09
    Sono entrambi vittime della violenza degli uomini.
  • 9:09 - 9:10
    Perciò è nel nostro stesso interesse,
  • 9:10 - 9:14
    per non menzionare il fatto
    che la maggior parte degli uomini che conosco
  • 9:14 - 9:16
    hanno donne e ragazze a cui vogliono davvero bene,
  • 9:16 - 9:19
    nelle nostre famiglie,
    nelle cerchie di amici e in ogni altro caso.
  • 9:19 - 9:22
    Perciò esistono tante ragioni
    per cui gli uomini devono farsi sentire.
  • 9:22 - 9:25
    Sembra ovvio una volta detto, no?
  • 9:25 - 9:29
    Il tipo di lavoro che io e i miei colleghi facciamo
  • 9:29 - 9:33
    nello sport, nell'esercito americano, nelle scuole,
  • 9:33 - 9:36
    noi supportiamo la cosiddetta strategia dell'astante
  • 9:36 - 9:38
    nella prevenzione della violenza di genere.
  • 9:38 - 9:40
    Vi voglio dare solo i punti chiave di questa strategia
  • 9:40 - 9:44
    poiché è una deviazione dal tema principale
  • 9:44 - 9:45
    e anche se ci sono molti dettagli
  • 9:45 - 9:49
    il succo è che invece di
    vedere gli uomini come perpetratori
  • 9:49 - 9:50
    e le donne come vittime
  • 9:50 - 9:54
    o le donne come perpetratori e gli uomini vittime
  • 9:54 - 9:55
    o qualsiasi combinazione delle due cose...
  • 9:55 - 9:57
    Uso la dualità di genere, lo so che c'è di più
  • 9:57 - 9:59
    che uomo e donna, c'è più di maschio e femmina.
  • 9:59 - 10:01
    Ci sono donne che sono perpetratori
  • 10:01 - 10:03
    e certamente ci sono uomini che sono vittime.
  • 10:03 - 10:04
    C'è un intero spettro di possibilità.
  • 10:04 - 10:07
    Ma invece di vederla in maniera duale,
  • 10:07 - 10:10
    ci concentriamo su tutti noi in quanto astanti,
  • 10:10 - 10:13
    e con astanti intendiamo chiunque non sia
  • 10:13 - 10:16
    un perpetratore o una vittima in qualsiasi situazione
  • 10:16 - 10:18
    in altre parole gli amici,
    i compagni di squadra, i colleghi
  • 10:18 - 10:20
    i collaboratori, i parenti e tutti noi che
  • 10:20 - 10:24
    non siamo direttamente coinvolti in un abuso di coppia,
  • 10:24 - 10:27
    ma siamo inseriti nella società,
    nella famiglia, nel lavoro, nella scuola.
  • 10:27 - 10:29
    e in altre relazioni sociali tra pari con altre persone
  • 10:29 - 10:31
    che potrebbero essere
    in quella situazione. Cosa facciamo?
  • 10:31 - 10:33
    Come farci sentire? Come sfidare i nostri amici?
  • 10:33 - 10:36
    Come aiutare i nostri amici? Come non rimanere
  • 10:36 - 10:38
    in silenzio davanti all'abuso?
  • 10:38 - 10:41
    Quando si parla di uomini e di cultura maschile,
  • 10:41 - 10:43
    l'obiettivo è convincere gli uomini che non abusano
  • 10:43 - 10:44
    a sfidare gli uomini che invece abusano.
  • 10:44 - 10:46
    Dicendo che abusano, non intendo dire solo che
  • 10:46 - 10:47
    sono uomini che picchiano le donne.
  • 10:47 - 10:51
    Non intendiamo solo che un uomo il cui amico
  • 10:51 - 10:54
    abusi della fidanzata debba fermare il ragazzo
  • 10:54 - 10:55
    nel momento in cui attacca.
  • 10:55 - 11:00
    Questo è un modo ingenuo
    di dare vita ad un cambiamento sociale.
  • 11:00 - 11:03
    È su un continuum, cerchiamo di convincere gli uomini
  • 11:03 - 11:04
    a fermarsi a vicenda.
  • 11:04 - 11:06
    Per esempio, se sei
    un ragazzo e sei in un gruppo di ragazzi
  • 11:06 - 11:09
    che sta giocando a poker,
    parlando o andando in giro, senza donne presenti
  • 11:09 - 11:13
    e un altro ragazzo dice
    qualcosa di sessista o degradante
  • 11:13 - 11:16
    o molesto riguardo le donne,
  • 11:16 - 11:19
    invece di ridere come tutti
    o fingere di non aver sentito,
  • 11:19 - 11:21
    bisogna che dica, "Ehi, questo non fa ridere.
  • 11:21 - 11:23
    Sai, potresti parlare di mia sorella,
  • 11:23 - 11:24
    potresti scherzare su qualcos'altro?
  • 11:24 - 11:26
    Puoi parlare di qualcos'altro?
  • 11:26 - 11:28
    Non mi piace quello che dici."
  • 11:28 - 11:30
    Come nel caso tu sia un bianco e un altro bianco
  • 11:30 - 11:33
    faccia un commento
    razzista, tu conteresti, almeno spero,
  • 11:33 - 11:36
    che i bianchi fermino quel commento razzista
  • 11:36 - 11:37
    fatto da un bianco come loro.
  • 11:37 - 11:40
    Come con l'eterosessualità, se sei eterosessuale
  • 11:40 - 11:43
    e tu stesso non sei molesto o non abusi
  • 11:43 - 11:46
    di persone con diversi orientamenti sessuali,
  • 11:46 - 11:49
    se non dici qualcosa
    agli eterosessuali che invece lo fanno,
  • 11:49 - 11:50
    allora, in un certo senso, il tuo silenzio
  • 11:50 - 11:53
    non è forse assenso e complicità?
  • 11:53 - 11:55
    Insomma, la strategia dell'astante
    vuole dare alle persone gli strumenti
  • 11:55 - 11:58
    per fermare quel processo e farsi avanti
  • 11:58 - 11:59
    e creare un clima di coscienza comune
  • 11:59 - 12:02
    dove i comportamenti
    di abuso sono visiti come inaccettabili
  • 12:02 - 12:05
    non solo perché illegali, ma perché sbagliati
  • 12:05 - 12:07
    e inaccettabili in tale cultura.
  • 12:07 - 12:09
    Se riusciamo ad ottenere che gli uomini
  • 12:09 - 12:12
    che agiscono in modo sessista perdano il loro status,
  • 12:12 - 12:14
    giovani uomini e ragazzi
    che si comportano in modo sessista
  • 12:14 - 12:15
    e molesto verso donne e ragazze
  • 12:15 - 12:17
    come verso altri uomini e ragazzi,
  • 12:17 - 12:20
    perderanno come risultato il loro status, e indovinate?
  • 12:20 - 12:23
    Assisteremo ad una radicale diminuzione degli abusi.
  • 12:23 - 12:26
    Perché il tipico perpetratore non è malato e deviato.
  • 12:26 - 12:29
    È un tipo normale in ogni altra cosa, no?
  • 12:29 - 12:32
    Tra le tante grandi cose che Martin Luther King
  • 12:32 - 12:34
    disse nella sua breve vita, c'era,
  • 12:34 - 12:35
    "Alla fine, ciò che ferisce di più
  • 12:35 - 12:37
    non sono le parole dei nostri nemici
  • 12:37 - 12:39
    ma il silenzio dei nostri amici."
  • 12:39 - 12:41
    Alla fine quello che ferisce di più non sono le parole
  • 12:41 - 12:43
    dei nostri nemici ma il silenzio dei nostri amici.
  • 12:43 - 12:45
    C'è stato un silenzio tremendo nella cultura maschile
  • 12:45 - 12:48
    su questa continua tragedia
    della violenza perpetrata dagli uomini
  • 12:48 - 12:50
    contro le donne e i bambini, giusto?
  • 12:50 - 12:52
    Un silenzio tremendo.
  • 12:52 - 12:55
    Dico soltanto che bisogna rompere quel silenzio,
  • 12:55 - 12:57
    e abbiamo bisogno di più uomini per questo.
  • 12:57 - 13:01
    Più facile a dirsi che a farsi,
  • 13:01 - 13:04
    perché lo dico ora, ma vi dico che non sarà facile
  • 13:04 - 13:06
    nella cultura maschile che i ragazzi si sfidino tra loro,
  • 13:06 - 13:08
    un motivo per cui
  • 13:08 - 13:11
    parte del cambiamento
    di paradigma che deve accadere
  • 13:11 - 13:14
    non è accettare questi problemi come questioni maschili
  • 13:14 - 13:16
    ma anche come questione di leadership per gli uomini.
  • 13:16 - 13:19
    Alla fine la responsabilità per farsi avanti
  • 13:19 - 13:20
    in queste questioni non deve cadere sulle spalle
  • 13:20 - 13:23
    di bambini o ragazzini nelle scuole
  • 13:23 - 13:27
    o ragazzi all'università.
    Deve essere sulle spalle di adulti con potere.
  • 13:27 - 13:29
    Gli uomini di potere sono quelli che devono essere
  • 13:29 - 13:31
    i leader su queste questioni,
  • 13:31 - 13:33
    poiché quando qualcuno
    si fa sentire in una cultura di pari
  • 13:33 - 13:36
    e lancia sfide e ferma gli altri, lui o lei
  • 13:36 - 13:38
    si sta comportando da leader, sul serio, o no?
  • 13:38 - 13:42
    Su grande scala, abbiamo bisogno di più uomini adulti
  • 13:42 - 13:44
    con potere che diano priorità a questi temi.
  • 13:44 - 13:46
    e non l'abbiamo ancora visto, vero?
  • 13:46 - 13:50
    Ero ad una cena alcuni anni fa
  • 13:50 - 13:53
    e io lavoro molto
    con l'esercito americano, in tutti i servizi.
  • 13:53 - 13:56
    Ero a questa cena e una donna mi disse --
  • 13:56 - 13:59
    penso si ritenesse parecchio intelligente -- lei disse,
  • 13:59 - 14:02
    "Allora, da quanto stai facendo questo allenamento
  • 14:02 - 14:03
    alla sensibilità con i Marines?"
  • 14:03 - 14:06
    Io risposi, "Con tutto il rispetto,
  • 14:06 - 14:09
    non faccio allenamento alla sensibilità con i Marines.
  • 14:09 - 14:11
    Mi occupo di un programma di leadership nei Marines."
  • 14:11 - 14:13
    So che la mia risposta suona un po' presuntuosa,
  • 14:13 - 14:16
    ma è una differenza importante, perché non credo
  • 14:16 - 14:18
    che ci sia bisogno di allenamento alla sensibilità.
  • 14:18 - 14:20
    Abbiamo bisogno di allenamento
    alla leadership, perché, per esempio
  • 14:20 - 14:24
    quando un allenatore professionista
    o un manager di una squadra di baseball
  • 14:24 - 14:27
    o di football -- e io lavoro molto anche in quei settori--
  • 14:27 - 14:30
    fa un commento sessista, un commento omofobo,
  • 14:30 - 14:33
    un commento razzista, ci saranno discussioni
  • 14:33 - 14:35
    sui blog sportivi e nei programmi sportivi in radio.
  • 14:35 - 14:37
    Alcuni diranno, "Beh, dovrebbe essere più cauto".
  • 14:37 - 14:39
    Altri diranno, "Lasciate stare.
  • 14:39 - 14:41
    È una reazione inconsulta al 'politically correct',
  • 14:41 - 14:43
    e ha detto una frase stupida. Passiamo oltre."
  • 14:43 - 14:45
    Il mio punto è che non ha bisogno di allenarsi alla sensibilità
  • 14:45 - 14:47
    Ha bisogno di un allenamento alla leadership,
  • 14:47 - 14:49
    perché è un pessimo leader, perché in una società
  • 14:49 - 14:52
    con le differenze di genere e le differenze sessuali --
  • 14:52 - 14:54
    (Applausi) --
  • 14:54 - 14:55
    e le differenze razziali ed etniche, se fate
  • 14:55 - 14:58
    quel tipo di commenti, fallite come leader.
  • 14:58 - 15:01
    Se facciamo capire questo che sto dicendo
  • 15:01 - 15:04
    agli uomini e alle donne potenti della nostra società
  • 15:04 - 15:06
    a tutti i livelli delle autorità e del potere istituzionale,
  • 15:06 - 15:08
    ci sarà un cambiamento, cambierà
  • 15:08 - 15:10
    il paradigma con cui le persone pensano.
  • 15:10 - 15:12
    Per esempio, lavoro spesso
  • 15:12 - 15:17
    nei programmi sportivi
    delle università del Nord America.
  • 15:17 - 15:19
    Sappiamo così tante cose su come prevenire
  • 15:19 - 15:21
    la violenza domestica e sessuale, vero?
  • 15:21 - 15:24
    Le università non hanno scuse
  • 15:24 - 15:27
    per non avere un programma
    di prevenzione della violenza domestica e sessuale
  • 15:27 - 15:30
    obbligatorio per tutti
    gli studenti atleti, allenatori o responsabili
  • 15:30 - 15:32
    come parte della loro formazione accademica.
  • 15:32 - 15:34
    Ne sappiamo così tanto che sarebbe facile realizzarlo.
  • 15:34 - 15:37
    Ma sapete cosa manca? La leadership.
  • 15:37 - 15:39
    Ma non si tratta della leadership tra gli studenti atleti.
  • 15:39 - 15:40
    Si tratta della leadership
    del direttore dei programmi sportivi,
  • 15:40 - 15:43
    del rettore dell'università, delle persone al comando
  • 15:43 - 15:44
    che decidono delle risorse
  • 15:44 - 15:47
    e che decidono quali sono le priorità delle istituzioni.
  • 15:47 - 15:51
    Nella maggioranza dei casi,
    è un fallimento della leadership maschile.
  • 15:51 - 15:54
    Guardate alla Penn State. La Penn State è l'esempio
  • 15:54 - 15:57
    di tutto quello che
    si insegna nella strategia dell'astante.
  • 15:57 - 15:59
    Ci sono stati così tanti momenti in quel caso
  • 15:59 - 16:02
    in cui gli uomini con in mano il potere hanno fallito
  • 16:02 - 16:05
    nel proteggere i bambini, in questo caso, i ragazzi.
  • 16:05 - 16:07
    È difficile da credere, davvero.
    Ma quando si inizia a capire
  • 16:07 - 16:09
    vi accorgerete che ci sono pressioni sugli uomini.
  • 16:09 - 16:12
    Ci sono dei limiti nelle culture tra pari degli uomini,
  • 16:12 - 16:15
    ed è per questo che
    dobbiamo fare coraggio agli uomini
  • 16:15 - 16:17
    perché si liberino da queste pressioni.
  • 16:17 - 16:18
    Uno dei modi per ottenerlo è ammettere che
  • 16:18 - 16:21
    ci sono tantissimi uomini
    che hanno a cuore questi temi.
  • 16:21 - 16:22
    Io lo so. Lavoro con gli uomini,
  • 16:22 - 16:24
    e ho lavorato con decine di migliaia di loro,
  • 16:24 - 16:27
    centinaia di migliaia di uomini per tantissimi anni ormai.
  • 16:27 - 16:30
    Fa paura pensare, quando ci si pensa, a quanti anni.
  • 16:30 - 16:34
    Ci sono tanti uomini che hanno a cuore questo tema
  • 16:34 - 16:36
    ma averlo a cuore non basta.
  • 16:36 - 16:38
    Abbiamo bisogno di uomini che hanno fegato,
  • 16:38 - 16:42
    con il coraggio, la forza, l'integrità morale
  • 16:42 - 16:46
    sufficienti per rompere
    il nostro silenzio complice e sfidarsi l'un l'altro
  • 16:46 - 16:48
    schierandosi con le donne e non contro di loro.
  • 16:48 - 16:50
    E comunque siamo in debito con le donne.
  • 16:50 - 16:51
    Nessun dubbio su questo.
  • 16:51 - 16:53
    Siamo in debito anche con i nostri figli.
  • 16:53 - 16:55
    Siamo in debito anche
    con i giovani uomini che stanno crescendo
  • 16:55 - 16:58
    in tutto il mondo in condizioni dove non hanno scelto
  • 16:58 - 17:00
    di essere uomini in una cultura che dice loro
  • 17:00 - 17:02
    che la virilità deve essere in questo modo.
  • 17:02 - 17:03
    Non l'hanno scelto loro.
  • 17:03 - 17:07
    Noi che abbiamo una scelta, abbiamo un'opportunità
  • 17:07 - 17:09
    e insieme una responsabilità verso di loro.
  • 17:09 - 17:12
    Spero che, andando avanti, uomini e donne,
  • 17:12 - 17:14
    lavorando insieme, possano iniziare il cambiamento
  • 17:14 - 17:15
    e il cambiamento avverrà
  • 17:15 - 17:18
    così che le generazioni
    future non avranno quelle tragedie
  • 17:18 - 17:19
    con cui noi conviviamo ogni giorno.
  • 17:19 - 17:21
    So che possiamo farcela. Possiamo fare meglio di così.
  • 17:21 - 17:24
    Grazie a tutti.
    (Applausi)
Title:
Jackson Katz: La violenza sulle donne -- è una questione maschile
Speaker:
Jackson Katz
Description:

Con "questione femminile" ci riferiamo spesso alla violenza domestica e agli abusi sessuali. Ma Jackson Katz, in questo audace e schietto discorso, sostiene che in fondo si tratta di problemi maschili -- dimostrando come questi comportamenti violenti siano legati alla definizione di virilità. Un richiamo forte e chiaro per tutti noi -- donne e uomini -- a denunciare questi atteggiamenti inaccettabili e a essere i leader del cambiamento.

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
17:40
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for Violence against women—it's a men's issue
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for Violence against women—it's a men's issue
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Isabella Martini accepted Italian subtitles for Violence against women—it's a men's issue
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